Una ricetta preparata per la
categoria "Pecorino Sardo - Ricette Innovative", per il concorso "Tradizione vs Innovazione", organizzato da Grandi Formaggi DOP.
La classica parmigiana, reinterpretata però nello spirito
della meravigliosa Sardegna, che da i natali all'eccellente Pecorino Sardo DOP,
qui nella sua versione dolce.
Una parmigiana, quindi, dove alla melanzane ho abbinato
il pane carasau, leggermente ammorbidito nel brodo vegetale, il pecorino sardo,
che prende il posto della mozzarella e, per finire, la bottarga di muggine,
grattugiata all'interno degli strati.
La parmigiana l'ho poi accompagnata con una emulsione di
peperone rosso e una fonduta, ancora una volta, di pecorino sardo.
Preparazione tutto sommato veloce, come peraltro la
cottura, fatta a temperatura elevata, giusto per il tempo necessario a far
fondere il formaggio e creare la crosticina superiore.
Ingredienti (per 2 persone)
Per la parmigiana
- Due melanzane nere lunghe
- Due etti di pecorino sardo dolce
- Due fogli di pane carasau
- Mezza sacca di bottarga di muggine
- Brodo vegetale leggero (carota, sedano e cipolla)
- Olio extravergine di oliva
- Olio per friggere (oliva o arachide)
- Un pezzetto di burro (per ungere la teglia)
- Sale e pepe
Per l’emulsione di peperone
- Mezzo peperone rosso
- Un pezzetto di patata lessa
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe bianco
Per la fonduta di pecorino
- Sessanta grammi di pecorino sardo dolce
- Venti grammi di panna fresca
- Pepe bianco e nero
Per prima cosa preparate un poco di brodo vegetale - se
proprio avete fretta, fatelo con il dado - mettendo le verdure, pulite e
lavate, in una pentola e coprendole con acqua fredda, nella misura di circa un
litro.
Salate leggermente con del sale grosso e portate sul
fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, facendo cuocere, da quando l'acqua
prende il bollore, per un'ora e mezzo, togliendo poi le verdure e, se vi sembra
il caso, filtrando il tutto, in modo da eliminare ogni residuo solido.
Tanto che il brodo va, dedicatevi alle melanzane, che
sbuccerete - l'ho fatto essenzialmente per una questione estetica, dato che non
volevo si vedesse la loro buccia nel piatto finito - e taglierete a fette,
trasversalmente alla loro lunghezza e di spessore, anche in questo caso, di
circa mezzo centimetro, cosa che vi verrà più facile se avete sotto mano una
mandolina con la lama regolabile.
Valutate se sia il caso di mettere le fette di melanzane
sotto sale, a perdere la loro acqua, piuttosto amara, cosa che io ho fatto,
lasciandocele per circa un paio d'ore.
Nel caso decideste di non farlo - solo nel caso le
melanzane abbiano una polpa fresca, soda e bianchissima all'interno e senza
semi - ricordatevi di tagliarle solo al momento di friggerle, in modo da
evitare che si scuriscano per effetto dell'ossidazione.
Quando le melanzane sono pronte per essere fritte - se le
avete messe sotto sale, ricordatevi di asciugarle prima - prendete una padella
piuttosto ampia, metteteci abbondante olio per friggere, ricordandovi che le
melanzane galleggiano, per cui abbondante si, ma senza esagerare.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma alta, scaldando
l'olio a circa 180° - se l'olio non è ben caldo, le melanzane lo assorbiranno
come spugne - e tuffateci le fette di melanzane e fatele andare, girandole una
volta sola, per circa cinque minuti, in modo che diventino morbide, ma non
troppo scure.
Man mano che scolate le melanzane, mettetele su un
piatto, sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura
e, se non le avete prima messe sotto sale, salatele leggermente.
Avrete notato che io preferisco friggere le melanzane
senza prima passarle nella farina, come alcuni fanno nella preparazione della
parmigiana tradizionale. Voi, naturalmente, fate come meglio credete.
Tanto che le melanzane si freddano e perdono il loro olio
residuo, procedete con la preparazione dell’emulsione di peperone, lessando per
prima una piccola patata, mettendola in una pentola e coprendola con acqua
fredda leggermente salata.
Fate cuocere le patata fino a quando non sarà ben morbida
e, nel frattempo,
pulite il peperone, eliminando i semi e le coste bianche
interne, poi tagliatelo grossolanamente a pezzi, che metterete in una
casseruola, insieme ad un paio di cucchiai di olio extravergine, mezzo
bicchiere abbondante d’acqua, sale e pepe bianco.
Portate la casseruola sul fuoco, con il coperchio e a
fiamma bassa, cuocendo fino a quando il peperone non sarà ben morbido, facendo
in modo che un poco di fondo di cottura sia ancora presente, cosa che vi
servirà per ottenere la giusta densità dell’emulsione.
Tornate alla patata e, quando è cotta, scolatela, fatela
intiepidire, sbucciatela e poi mettetene un pezzo nel frullatore - vi ricordo
che il ruolo della patata è solo quello di fornire quel poco di amido che aiuta
a legare l’emulsione, per cui non esagerate con la quantità - insieme al
peperone e al loro fondo di cottura (se usate il frullatore a immersione, mettete
semplicemente la patata nella casseruola dove avete cotto il peperone) poi fate
andare alla massima velocità, fino ad ottenere un’emulsione fluida e senza più
alcun residuo solido.
Tenete presente che la densità dell'emulsione dovrà
essere piuttosto elevata, in modo da poterla usare quasi come fosse una crema.
Se dovesse essere troppo liquida, quindi, usate un altro pezzo di patata per
darle maggiore stabilità.
Quando il brodo vegetale è freddo, mettetene un paio di
mestoli in una ciotola e immergeteci il pane carasau, che avrete prima spezzato
in pezzi più piccoli, lasciandocelo giusto il tempo necessario ad ammorbidirlo,
poi toglietelo dal brodo e mettetelo in un piatto.
Tagliate il pecorino sardo dolce in fette molto sottili
e, finalmente, procedete con l'assemblaggio della parmigiana, che io ho cotto
all'interno di uno stampo circolare di acciaio di circa dodici centimetri di
diametro, poggiandolo su una teglia sulla quale avevo messo un foglio di carta
da forno.
L'uso di uno stampo, che va bene per piccole quantità, ha
il vantaggio di permettere al liquido rilasciato durante la cottura di uscire
dal fondo, visto che stampo e teglia non costituiscono una chiusura ermetica.
Poggiate quindi lo stampo sulla teglia con la carta da
forno, ungete la parte di carta interna allo stampo e le sue pareti interne,
poi fate un primo strato di melanzane sul fondo, in modo che queste coprano
perfettamente la carta sottostante.
Sopra alle melanzane, il pane carasau, ancora una volta
facendo in modo che il suo strato sia compatto e copra completamente quello
sottostante; considerando lo spessore del pane, direi che potete
tranquillamente fare uno strato doppio.
Proseguite poi con il pecorino sardo, che distribuirete
in modo omogeneo - potete tranquillamente rompere le singole fette con le mani
- senza necessariamente fare uno strato compatto, ma cercando comunque di
disporlo in modo regolare.
Per ultimo la bottarga di muggine, che grattugerete
direttamente sopra al pecorino, regolando la quantità anche in base al vostro
gusto, dato il suo sapore piuttosto deciso.
Ripetete tutta la sequenza fino al numero di strati che
avete deciso di fare, avendo cura di terminare con uno strato di pecorino, sul
quale distribuirete ancora una volta la bottarga, poi infornate in forno già
caldo a 200° per circa quindici minuti e comunque fino a quando il formaggio
nell'ultimo strato non si sarà ben dorato.
Mentre la parmigiana è in forno, preparate la fonduta di
pecorino, mettendo il formaggio e la panna in un pentolino, insieme ad una
leggera macinata di pepe bianco, portando poi sul fuoco a fiamma minima.
Fate scaldare quel tanto che basta a sciogliere
completamente il pecorino, muovendo e ruotando il pentolino in modo da
facilitare lo scioglimento e poi, quando la fonduta vi sembrerà perfettamente
omogenea, toglietela dal fuoco e filtratela usando un colino a maglie fitte,
raccogliendola in una tazza e lasciando nel colino i residui.
Tornate alla parmigiana e, quando è pronta, spegnete e
tiratela fuori dal forno, facendola riposare per una decina di minuti prima di
rimuovere lo stampo, cosa che farete passando per prima cosa la lama di un
coltellino lungo tutto il suo bordo interno, in modo da separarlo dalla
parmigiana.
Se volete, più per questioni estetiche che altro, potrete
inoltre rifilare, usando un coltello ben affilato, i bordi della parmigiana, in
modo che la sua struttura interna sia meglio visibile.
Bene, non resta che impiattare e guarnire come più vi
piace, usando l'emulsione di peperone e la fonduta di pecorino sardo, entrambe
appena tiepide.
Nessun commento:
Posta un commento