La cipolla, tutte le volte che posso, la metto
praticamente ovunque e l'unico ostacolo ad un suo uso ancora più smodato sono
le resistenze di moglie e figli.
Questa volta - ho scelto la cipolla fresca di Tropea - l'ho usata come condimento per la pasta,
insieme al guanciale reso croccante e al pecorino romano, come sempre quello di
Brunelli.
Per dare poi colore al piatto, ma anche per avere una
base che, a gusto degli ospiti, potesse essere usata come ulteriore elemento
del condimento, ho fatto una crema con la parte verde dei porri e con il
basilico.
Contravvenendo alle mie regole, ho guarnito il piatto
anche con i fiori, scegliendone un paio che la mia piantina di erba cipollina
aveva deciso di donarmi.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di bucatini
- Quattro cipollotti freschi di Tropea
- Sei fette di guanciale, tagliate sottili
- Quattro cucchiai di pecorino romano grattugiato
- Un porro
- Una decina di foglie di basilico
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Si parte con la preparazione delle creme, da cuocere
ovviamente separatamente.
Pulite le cipolle fresche, eliminando lo strato esterno, l'estremità
inferiore, quella con i ciuffi, e praticamente tutta la parte del gambo,
generalmente verde e più dura, poi tagliatele a fette piuttosto sottili, senza
badare troppo alla forma, dato che il taglio serve solo per velocizzare la
cottura.
Raccogliete le cipolle in un pentolino, unite un paio di
cucchiai di olio extravergine e mezzo bicchiere d’acqua, poi salate e portate
sul fuoco, a fiamma minima e con il coperchio.
Fate cuocere fino a quando le cipolle non saranno ben
morbide, cosa che dovrebbe richiedere circa una mezz’ora, aggiungendo, durante
la cottura e se serve, altra acqua.
Tanto che le cipolle si cuociono, procedete in modo
analogo con il porro, pulendolo e prendendone solo la parte più verde del
gambo, nel caso eliminando gli strati più esterni, che potrebbero essere
eccessivamente duri, e poi tagliandolo a fettine, esattamente come fatto per le
cipolle.
Mettete anche i porri in un pentolino, ancora una volta
con un paio di cucchiai d’olio extravergine, mezzo bicchiere d’acqua e un pizzico
di sale, poi portateli sul fuoco e, sempre con il coperchio e a fiamma minima,
fateli cuocere nello stesso modo delle cipolle - il tempo dovrebbe essere
leggermente maggiore - aggiungendo altra acqua nel caso servisse.
Quando cipolle e porri sono cotti, con un residuo di
fondo di cottura ancora presente, spegnete, fate intiepidire e poi, usando il
frullatore tradizionale o quello a immersione, riduceteli entrambi in crema - per quella di porri, ricordatevi di aggiungere le foglie di basilico prima di frullare - lavorando con cura per eliminare ogni residuo solito.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria alle
creme, cosa che donerà loro una consistenza spumosa e piacevole.
Fate in modo di ottenere, per entrambe, una densità
simile a quella di un passato fluido di verdure, aggiungendo nel caso altra
acqua, se troppo dense, o riportandole sul fuoco, se troppo liquide.
Tagliate il guanciale in fette piuttosto sottili, direi
intorno ai tre millimetri di spessore, che poi taglierete ulteriormente alla julienne, in modo da ottenere dei
bastoncini di guanciale.
Prendete una padella anti-aderente, portatela sul fuoco,
senza aggiungere olio o altri grassi, e quando la padella è ben calda, unite il
guanciale, facendo in modo, per quanto possibile, che il guanciale sia su di un
solo strato e fatelo rosolare, girando spesso, fino a quando non sarà diventato
dorato e croccante.
Vedrete che ci vorranno circa tre o quattro minuti - mi
raccomando, non indugiate troppo con la rosolatura, dato che il guanciale tende
ad assumere un gusto amaro in caso di cotture eccessive - durante i quali il
guanciale tirerà fuori buona parte del suo grasso, creando un fondo non troppo
invitante, che ovviamente non dovrete usare (vedi comunque dopo).
Quando il guanciale è pronto, travasatelo su un piatto,
sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo che possa
asciugarsi ulteriormente dal suo grasso.
Mettete in una ampia pentola l'acqua per la pasta - se vi
va, ripassate prima la teoria - salatela, portatela sul fuoco e, quando bolle buttate la
pasta, facendola cuocere, ma mantenendola al dente.
Tanto che la pasta si cuoce, prendete un’ampia padella,
dove poi mantecherete la pasta, e versateci la crema di cipolla e, se siete
amanti dei gusti forti, aggiungete anche un poco del grasso rilasciato dal
guanciale.
Sempre in attesa della pasta, preparate i piatti,
mettendo sul loro fondo un paio di cucchiai di crema di porri, distribuendola
in modo uniforme dando qualche gentile colpetto sul fondo dei piatti e/o
facendoli ruotare.
Tornate alla pasta e, quando mancano pochi minuti,
prendete una tazza e prelevate un po' dell'acqua di cottura, ricca di amido,
che vi servirà per la mantecatura finale.
Quando la pasta è cotta, scolatela, lasciandola umida, e
travasatela nella padella dove avete messo la cipolla, poi riportatela sul
fuoco, aggiungete il guanciale, alzate leggermente la fiamma e mescolate in
modo da mantecare il tutto, aggiungendo l'acqua di cottura messa da parte.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa
evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete, aggiungete il pecorino e date un'ulteriore
mescolata, in modo che il formaggio si amalgami con la pasta.
Impiattate rapidamente ma con cautela, nel caso facendo
il classico nido aiutandovi con un
mestolo o un grosso cucchiaio - tenete però presente che, dato il formato della
pasta e il suo condimento, sarà molto difficile tenere il nido in posizione - che poi
posizionerete al centro di ogni piatto, facendo attenzione a non spostare la
crema di porri che avevate già messo.
Guarnite come meglio credete e portate velocemente in
tavola, per evitare che la pasta si asciughi, perdendo la sua cremosità.
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