Tutto nacque da una esplorazione del frigorifero,
prodromica alla sua pulizia, che mi fece scoprire alcune zucchine romanesche
avanzate e uno stracchino prossimo al suo fine vita.
Lungi da me la seppur vaga idea di buttare via qualcosa,
ho deciso per la loro immolazione, combinandoli come condimento per la pasta,
con le zucchine ridotte in crema, con l'aggiunta del basilico, e lo stracchino
a donare quella leggera nota di acidità e rendere ancora più cremoso il tutto.
A completamento del condimento, un poco di pinoli tostati
in padella e dei pomodorini ciliegino disidratati in forno, in modo da accentuarne ancora di più il sapore.
Per finire il parmigiano reggiano, grattugiato piuttosto
grossolanamente e unito solo al momento di servire.
La pasta è ancora una volta quella del Pastificio Lagano, un pastificio romano,
recentemente scoperto, che mi ha decisamente colpito per la qualità del
prodotto.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di mezzi paccheri
- Quattro zucchine romanesche
- Una trentina di pomodorini ciliegino
- Un etto e mezzo di stracchino
- Due cucchiai di pinoli sgusciati
- Quattro cucchiai ben colmi di parmigiano reggiano grattugiato
- Una decina di foglie di basilico
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Partite senza dubbio con la disidratazione dei
pomodorini, che laverete e taglierete a metà, senza eliminare i semi dato che
questi non disturbano più di tanto, considerando anche che i pomodorini non
verranno frullati, cosa che estrarrebbe dai
semi un poco di amaro.
Disponete i pomodorini in una teglia sulla quale avrete
messo un foglio di carta da forno, quindi salateli leggermente e aggiungete
anche un po' di zucchero, fatto cadere a pioggia, che aiuterà ad esaltare la
loro dolcezza, riducendo al contempo la loro componente acida.
Infornate a 90° per circa un'ora e mezza, e comunque fino
a quando i pomodorini non risulteranno raggrinziti,
segno che l'acqua contenuta al loro interno è in parte evaporata, momento in
cui li tirerete fuori dal forno per farli freddare.
Tanto che i pomodorini sono in forno, dedicatevi alla
preparazione della crema di zucchine, pulendole, tagliandole grossolanamente e
mettendole in un pentolino, insieme a due cucchiai di olio extravergine e
quattro di acqua, poi salate e pepate e portate sul fuoco, a fiamma bassa e con
il coperchio, facendo cuocere fino a quando le zucchine non saranno ben morbide
e con un residuo di fondo di cottura, che vi servirà per regolare la densità
della crema.
Quando le zucchine sono pronte, travasatele nel
frullatore o usate quello a immersione, unite il basilico e fate andare alla
massima velocità, in modo da ottenere una crema fluida e senza residui solidi.
Il fondo di cottura residuo e la struttura della polpa
delle zucchine dovrebbero essere sufficienti a darvi una crema piuttosto
fluida, simile per densità a quella di un passato di verdure. Se così non
fosse, regolatela al giusto livello, aggiungendo altra acqua nel caso fosse
troppo densa o riportandola sul fuoco se fosse troppo liquida.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria alla
crema, cosa che le donerà una consistenza spumosa e piacevole.
Prendete una padella, ampia abbastanza da poter poi
contenere la pasta per la mantecatura finale, travasateci la crema di zucchine
e riportatela sul fuoco, a fiamma bassa.
Quando la crema è calda, unite lo stracchino e, aiutandovi
con un cucchiaio di legno, fatelo sciogliere in modo che possa incorporarsi
alle zucchine, quindi spegnete e tenete al calduccio, con il coperchio.
Mettete in una ampia pentola l'acqua per la pasta, ripassando nel caso la teoria, poi salatela, portatela sul fuoco e, quando bolle,
buttate la pasta, facendola cuocere, ma mantenendola al dente.
Mentre la pasta cuoce, grattugiate grossolanamente il parmigiano
reggiano, raccogliendolo in una ciotolina e, se volete, unendo anche una
generosa macinata di pepe nero, nel qual caso mescolerete per armonizzarlo con
il parmigiano.
A pochi minuti dalla fine della cottura della pasta,
prendete una tazza e prelevate un po' dell'acqua, ricca di amido, che vi servirà
per la mantecatura finale, anche se in questo caso, data la presenza di un
condimento molto cremoso, la quantità richiesta dovrebbe essere minima se non
nulla.
Quando la pasta è cotta, scolatela, lasciandola umida, e
travasatela nella padella dove l’aspetta il suo condimento, quindi riportate la
padella sul fuoco, alzate la fiamma, e mescolate in modo da procedere con la
mantecatura, aggiungendo gradualmente l'acqua di cottura messa da parte nel caso
riteneste debba servire.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete, unite i pomodorini e i pinoli e date una veloce
mescolata in modo da distribuirli in modo omogeneo. Come ho detto nella
premessa, io ho unito il parmigiano solo al momento dell'impiattamento; voi
regolatevi secondo il vostro gusto, ad esempio unendo metà del parmigiano
durane la mantecatura e il rimanente dopo aver fatto le singole porzioni.
Impiattate rapidamente, distribuite il parmigiano sopra
ciascuna porzione, guarnite come più vi aggrada e portate in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: oggi suggerisco uno Chardonnay del Collio di Livio Felluga, particolarmente adatto, secondo me, ad accompagnare primi piatti estivi e vegetali come questo
Piatto meraviglioso ed indicazioni precisissime! Grazie, Andrea!
RispondiEliminaGrazie :-) Confesso che le ricette, oltre che a prepararle, mi piace "raccontarle"...
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