Rispetto a prima, devo ammetterlo, ho ridotto di molto la
preparazione dei panini, non perché non li ami più - vi posso assicurare che
quello verso i panini è amore vero e duraturo - ma solo perché oramai sono
diventati una sorta di consuetudine, soprattutto la domenica sera, tanto da
considerarli un qualcosa di assodato e privato, ch non richiede di essere comunicato.
Ogni tanto, però, l'eccezione è d'obbligo e i questo caso
si manifesta nella forma di un panino dai gusti rustici e decisi, dove
l'imbottitura è stata delegata alla cicoria ripassata - peraltro una cicoria di campo, regalataci da un'amica - dal
pecorino romano, nella versione riserva
di Pitzalis
e dal guanciale, tagliato molto sottile e poi reso croccante da un veloce
passaggio in padella.
Per il pane, infine, la mia ricetta, dove ho utilizzato la farina "Buratto" - una farina di
tipo 2, macinata a pietra - del Mulino Marino. Voi , naturalmente, potete usare la vostra o anche usare pane
comprato, cercando però di prenderne uno con una bella mollica compatta e di
sostanza e non quei panini eterei, che pesano pochi grammi.
Ingredienti (per un panino)
- Un panino (vedi sopra)
- Una ventina di foglie di cicoria
- Tre fette di pecorino romano stagionato
- Quattro fette di guanciale
- Olio extravergine di oliva
- Mezzo spicchio d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Sale
Per prima cosa pulite per bene la cicoria, lavandola in
acqua corrente ed eliminando la parte più dura dei gambi e poi fatela cuocere
per circa otto minuti in acqua già a bollore e leggermente salata.
Tanto che la cicoria bolle, prendete una ciotola bella
grande e riempiendola con acqua freddissima, magari aggiungendo anche del
ghiaccio o, se non l'avete, mettendo con un certo anticipo la ciotola con
l'acqua nel frigorifero.
Quando la cicoria è pronta - dovrà essere ancora
leggermente croccante - scolatela
usando un mestolo bucato e travasatela direttamente nell'acqua ghiacciata, in
modo da, come si dice in gergo, fissarne
la clorofilla e mantenerne quindi il suo bel colore verde brillante, poi
scolatela definitivamente, strizzatela e fatele asciugare all'aria, mettendola
in un colino in modo che possa perdere l'acqua residua.
Quando la cicoria è ben asciutta, prendete una padella,
meglio se anti-aderente, metteteci tre cucchiai di olio extravergine d'oliva,
mezzo spicchio d'aglio, sbucciato e leggermente schiacciato e, se vi ci piace,
un pezzetto di peperoncino.
Portate sul fuoco a fiamma media e fate rosolare l'aglio
fino a quando questo non si sarà ben dorato, momento nel quale lo toglierete,
insieme al peperoncino, e unirete la cicoria, regolandola di sale e facendola
saltare, a fiamma vivace, per circa cinque minuti.
Spegnete la fiamma e fate intiepidire la cicoria nella
padella, senza coperchio.
Tagliate il guanciale in fette ben sottili, circa un paio
di millimetri di spessore, poi prendete un'altra padella, anche in questo caso
meglio se anti-aderente, e portatela sul fuoco, senza aggiungere olio o altri
grassi, e quando la padella è ben calda, unite il guanciale, senza sovrapporre
le singole fette.
Fate rosolare il guanciale, su entrambi i lati, fino a
quando non sarà diventato dorato e croccante.
Vedrete che ci vorranno circa tre o quattro minuti - mi
raccomando, non indugiate troppo con la rosolatura, dato che il guanciale tende
ad assumere un gusto amaro in caso di cotture eccessive - durante i quali il
guanciale tirerà fuori buona parte del suo grasso, creando un fondo non troppo
invitante, che ovviamente non dovrete usare.
Quando il guanciale è pronto, travasatelo su un piatto,
sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo che possa
asciugarsi ulteriormente dal suo grasso.
Tagliate infine il pecorino romano, ricavando fette dello
spessore di circa tre millimetri e in numero tale da poter coprire interamente
la base del panino, con un minimo di sovrapposizione delle singole fette.
Bene, non resta che aprire il panino e, sulla metà
inferiore, disporre per prima la cicoria, in modo che il suo olio residuo possa
bagnare la mollica, poi il pecorino e per finire le fette di guanciale.
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