Confesso che sul nome sono stato parecchio in dubbio, ma
poi lo spirito creativo ha preso il sopravvento e mi ha fatto scegliere per
quello che leggete, dove il termine pomodoro
finto altro non è che una crema di peperoni rossi all’aglio, il cui colore
ricorda appunto quello del classico pomodoro e trae in inganno, poi svelato al
momento dell’assaggio.
Insieme ai peperoni, i filetti di acciughe sott’olio, sciolti nell’olio come si fa nella
classica pasta alle alici, un classico della cucina romana, e la mollica di
pane tostata e profumata con prezzemolo e pepe nero, aggiunta solo al momento
di servire e dalla quale il termine ammollicati.
Infine, come oramai mia abitudine quando voglio preparare
un pasta particolare, i bucatini del Pastificio Lagano, una bellissima realtà romana nel panorama della pasta di qualità.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di bucatini
- Due peperoni rossi
- Dieci filetti di acciuga sott'olio
- Due fette di pane casareccio
- Un bel ciuffo di prezzemolo
- Due spicchi d'aglio
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Dedicatevi per prima cosa alla crema di peperoni, pulendo
questi ultimi, eliminando semi e coste bianche interne e tagliandoli poi a
pezzi, senza curarvi troppo della loro forma, dato che poi frullerete il tutto.
Mettete i peperoni in una casseruola, unite i due spicchi
d’aglio, sbucciati e ai quali avrete eliminato l’anima interna, di sapore più
deciso, quattro cucchiai d'olio extravergine, mezzo bicchiere d'acqua, sale e
pepe.
Portate sul fuoco, a fiamma bassa con il coperchio, e
fate cuocere fino a quando i peperoni non saranno ben morbidi, facendo in modo
che a fine cottura ci sia ancora un minimo di fondo, che vi servirà per
agevolare la trasformazione in crema.
Quando i peperoni sono cotti, spegnete e, usando il
frullatore tradizionale o quello a immersione, riduceteli in crema, lavorando
con cura per eliminare ogni residuo intero. Mi raccomando, non eliminate gli
spicchi d’aglio, visto che il loro sapore deve essere ben presente, senza
temere troppo per le conseguenze sull’alito, visto che la cottura prolungata ne
avrà comunque stemperato il sapore.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria ad
esso, cosa che donerà al composto una consistenza spumosa e piacevole.
Mettete da parte la crema di peperoni e preparate la
mollica di pane - scegliete un pane casareccio che ne abbia una ben compatta -
mettendola nel mixer insieme al prezzemolo e facendolo poi andare alla massima
velocità, fino a quando la mollica non si sarà ridotta in piccole briciole ed
avrà assunto una tonalità verdognola per effetto della clorofilla del
prezzemolo.
Prendete un padellino, meglio se anti-aderente, metteteci
la mollica di pane al prezzemolo, unite una generosa macinata di pepe nero e portatelo
sul fuoco, a fiamma media.
Fate tostare la mollica, girandola quasi continuamente in
modo che senta il calore in modo uniforme, fino a quando non avrà assunto un
colore marrone chiaro, momento nel quale la toglierete raccogliendola in una
ciotola.
Mi raccomando, non lasciate la mollica nella padella,
dato che il calore residuo continuerebbe a cuocerla, rischiando di bruciarla.
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta - nel
caso date un ripasso
alla teoria - salatela, portatela sul fuoco e, quando bolle, buttate le
pasta, facendola cuocere, ma mantenendola al dente.
Mentre la pasta cuoce, prendete una padella, ampia
abbastanza da poter poi contenere anche la pasta, ungetela con otto cucchiai di
olio extravergine, i filetti di acciuga, ben scolati dal loro olio, non certo
di prima qualità, e portatela sul fuoco.
Fate scaldare l’olio e poi, usando un cucchiaio di legno,
rompete i filetti di acciuga, in modo
che questi si riducano ad una sorta di pasta
- ovviamente non aspettatevi di ottenere una pasta di acciughe, ma comunque
qualcosa di simile, con i filetti ridotti in pezzetti molto piccoli - proseguendo
per non più di tre o quattro minuti complessivi.
Unite nella padella la crema di peperoni, date una
mescolata in modo da armonizzare il tutto e tenete da parte, con il coperchio,
in attesa della pasta.
A pochi minuti alla fine della cottura della pasta,
prendete una tazza e prelevate un po' dell'acqua, ricca di amido, che vi servirà
per la mantecatura finale.
Quando la pasta è cotta, scolatela e travasatela nella
padella dove l’aspetta il suo condimento, riportando la padella sul fuoco e,
alzando la fiamma al massimo, procedete con la mantecatura, aggiungendo l'acqua
di cottura messa da parte.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa
evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Impiattate rapidamente, distribuendo poi la mollica su
ogni porzione, quasi come se fosse parmigiano, poi guarnite a vostro piacimento
e portate velocemente in tavola, per evitare che la pasta si asciughi, perdendo
la sua cremosità.
una ricetta che nella sua semplicità è molto intrigante e ben realizzata...complimenti Andrea, come sempre riesci a stupirci anche con la semplicità e con pochi ingredienti a disposizione. a presto,peppe.
RispondiEliminaGrazie Peppe, come al solito :-)
Eliminabellissimi questi bucatini e mi viene da sorridere alla fine per la mollica messa "quasi fosse parmigiano", avevo imparato tanti anni fa per evitare il più calorico formaggio :-) in realtà è un tocco delizioso!
RispondiEliminaun saluto
raffaella
Grazie Raffaella, devo ammettere che l'uso della mollica sulla pasta, nelle sue ennemila variazioni, è diventata per me quasi una fissazione :-)
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