Come spesso accade, avevo pensato questa ricetta per il
concorso "Cucina per Chef Pierangelini", ma poi, in zona Cesarini, l’ho sostituita con un’altra, lasciando questa in panchina.
Devo ammettere di aver osato, forse anche troppo, ma i
due ingredienti imposti dal concorso - calamari e lenticchie - mi hanno messo
in difficoltà, soprattutto perché volevo, nelle intenzioni, fare qualcosa che
non avessi già fatto in passato e, dopo lunga pensatio, il risultato è quello che leggete nel titolo e vedete in
foto.
I calamari, quindi, che ho cotto a bassa temperatura -
63° per venti minuti - e usati per farne una mousse, arricchita anche con i pistacchi, in modo da avere un buon
contrasto nella consistenza.
Le lenticchie di Castelluccio, invece, le ho prima ridotte in crema - e per ricordare che è
il mare a giocare il ruolo di primo attore, l'ho anche corretta con una meravigliosa colatura di alici di Anzio - e poi,
usando la gelatina alimentare, ne ho fatto un cannolo che ho riempito con la mousse
di calamari.
Infine, per avere un ulteriore contrasto nella
croccantezza e per dare una nota decisa al gusto, ho fatto delle piccole cialde
di pecorino romano, che ho aggiunto al momento dell'impiattamento.
Vi anticipo poi che la creazione del cannolo è stata
assai faticosa, dato che ho dovuto lavorare di fantasia, usando tutta la mia
dotazione di stampi di metallo, per trovare la combinazione che mi consentisse
di dare la giusta forma. Immagino che, a livello professionale, esista qualcosa
che possa rendere tale operazione decisamente più agevole.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la mousse di
calamaro
- Un calamaro di circa mezzo chilo
- Uno spicchio d'aglio
- Un limone
- Un cucchiaio ben colmo di pistacchi sgusciati e non salati
- Olio extravergine d'oliva
- Sale marino
- Pepe bianco
Per la crema di lenticchie
- Un etto e mezzo di lenticchie di Castelluccio
- Mezza carota
- Un terzo di costa di sedano
- Due cucchiai di colatura di alici
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Per il liquido
di broccoletti
- Un etto di broccoletti
- Olio extravergine di oliva
- Sale
Per le cialde di pecorino romano
- Sessanta grammi di pecorino romano grattugiato
- Pepe bianco
Piccola premessa sulle lenticchie, per le quali dovrete
valutare se sia o meno necessario l'ammollo - quelle di Castelluccio non lo
richiedono - e, se così fosse, partite con il dovuto anticipo.
Bene, esaurita la premessa, per prima cosa dedicatevi
alla crema di lenticchie alla colatura di alici, mettendo le lenticchie in una
casseruola, coprendole con abbondante acqua fredda, aggiungendo la carota e il
sedano, portando sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, cuocendo fino a
quando le lenticchie non risultino ben morbide.
Salate le lenticchie dopo metà cottura, in modo da
evitare che l'evaporazione dell'acqua aumenti troppo la sapidità e anche
tenendo conto del fatto che poi aggiungerete la colatura di alici, ben sapida
di suo.
Quando le lenticchie sono pronte, spegnete e lasciatele
freddare nella loro acqua, poi usando un mestolo bucato, travasatele nel
bicchiere del frullatore.
Aggiungete qualche cucchiaio della loro acqua di cottura e
quattro cucchiai di olio extravergine d'oliva, poi fate andare alla massima
velocità per circa un minuto, in modo da eliminare ogni residuo solido.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria, cosa
che donerà alla crema una consistenza spumosa e piacevole.
Aggiungete la colatura di alici - al di là della quantità
specificata, regolatevi anche in base al vostro gusto - date una macinata di
pepe bianco e frullate nuovamente, quindi assaggiate e, nel caso, regolate di
sale.
Valutate la densità finale, ricordando che questa non
dovrà essere eccessiva, ma piuttosto simile a quella di una passata da
mangiarsi al cucchiaio e, nel caso, aggiungete ancora un poco dell’acqua di
cottura delle lenticchie.
Mettete la crema da parte e dedicatevi al calamaro,
pulendolo, eliminandone la pelle e le interiora e mettendolo, intero, nel
sacchetto per il sottovuoto, aggiungendo qualche pezzo di scorza di limone e lo
spicchio d'aglio in camicia. Non aggiungete il sale, che farebbe rilasciare
troppo liquido all'amico cefalopode.
Fate il sottovuoto, seguendo le istruzioni della vostra
macchina, verificando naturalmente che i sacchetti che usate siano resistenti
al calore e, quindi, adatti alla cottura.
Portate l'acqua alla temperatura di 63° e poi immergete
il sacchetto, facendo cuocere per venti minuti, quindi estraete il sacchetto,
tagliatelo in un angolo in modo da far uscire il liquido rilasciato durante la
cottura e mettete il calamaro sul tagliere, asciugandolo con cura e poi
tagliandolo grossolanamente in pezzi, che metterete nel bicchiere del
frullatore tradizionale o in quello del frullatore a immersione.
Unite sei cucchiai di olio extravergine, una macinata di
pepe bianco e frullate con cura fino ad ottenere una crema ben densa e in parte
collosa data la naturale consistenza
del calamaro, regolando poi di sale e versando la crema in una ciotola.
Prendete i pistacchi, metteteli sul tagliere e, usando un
coltello a lama grande, rompeteli grossolanamente, in modo che possano essere
chiaramente percepibili al gusto, poi uniteli nella ciotola dove li aspetta la
crema di calamaro.
Mescolate per bene, valutando in base alla vostra
esperienza il corretto equilibrio degli ingredienti, quindi fate riposare la mousse in luogo fresco, ma non freddo.
Tornate alla crema di lenticchie e colatura di alici,
pesatela e prendete la giusta quantità di gelatina alimentare e fatela
ammollare per circa cinque minuti in acqua fredda e, nel frattempo, mettete la
crema in un pentolino e portatela sul fuoco a fiamma bassa.
Fate scaldare quel tanto che basta a sciogliere la
gelatina - direi che 60° sono più che sufficienti - poi strizzate la gelatina
precedentemente messa in ammollo e unitela al composto, mescolando per bene in
modo che possa sciogliersi e amalgamarsi al meglio, quindi spegnete la fiamma.
Ora armatevi di santa pazienza, perché arriva la parte
noiosa della preparazione, noiosa e lunga, soprattutto se avete solo due stampi
e, quindi, dovete preparare i cannoli uno dopo l'altro (tenete presente che
ogni cannolo richiede almeno mezz'ora di raffreddamento in frigorifero).
Prendete quindi due stampi circolari - mi raccomando che
siano di metallo e perfettamente lisci, altrimenti la gelatina tenderà ad
attaccarsi rendendo di fatto impossibile la sua estrazione - di cui uno con un
diametro inferiore all'altro di non più di un centimetro, in modo da ottenere
dei cannoli che al massimo abbiano
uno spessore della parete di circa
mezzo centimetro (con il senno di poi direi che uno spessore inferiore è anche
meglio, ma io purtroppo non avevo gli stampi giusti).
Prendete poi lo stampo più grande e, usando un pezzo di
pellicola trasparente, create una sorta di bordo inferiore, avendo cura che sia
ben teso, e facendolo risalire sull'esterno delle pareti laterali dello stampo,
in modo che sia ben ancorato. In pratica è come se doveste realizzare un
bicchiere, il cui fondo è la pellicola trasparente e le sue pareti quello dello
stampo.
Poggiate lo stampo su un piatto piano, che possa poi
entrare nel vostro frigorifero, e inserite lo stampo più piccolo al centro di
quello grande, in modo da formare un anello circolare racchiuso appunto tra i
due stampi.
Versate delicatamente la crema di lenticchie e colatura
nell'anello - se avete un biberon da
cucina o un dosatore che abbia un beccuccio sottile, usatelo - fino ad arrivare
all'estremo superiore degli stampi.
Mettete in frigorifero per almeno mezz'ora, in modo che
la gelatina possa fare il suo lavoro, poi tirate fuori gli stampi, rimuovete la
pellicola trasparente e, con la massima cura, estraete lo stampo più interno.
Poggiate il cannolo
sul tagliere e riempitelo delicatamente con la mousse di calamaro - meglio sarebbe usare una sacca da pasticcere -
compattandola per bene all'interno del cannolo
e poi rifilandola in modo che sia in perfetta linea con le sue due estremità.
Rimuovete altrettanto delicatamente lo stampo più esterno
e rimettete il cannolo in frigorifero, lavando poi gli stampi e ripetendo tutta
la procedura fino a preparare tutti i cannoli che avete deciso di fare, poi
prendetevi un meritato risposo.
Ridestatevi dal vostro riposino e preparate il liquido di
broccoletti, prendendo per prima cosa una ciotola bella grande e riempiendola
con acqua freddissima, magari aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete,
mettendo la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Prendete i broccoletti, eliminatene i gambi, almeno la
parte più dura, ricavando di fatto solo le foglie, che laverete con cura in
acqua e che poi bollirete in acqua leggermente salata, già a bollore, per sei
minuti.
Quando è trascorso il tempo, tirate fuori dal frigo la
ciotola con l'acqua ghiacciata e, usando un mestolo bucato, travasateci i
broccoletti, in modo da, come si dice in gergo, fissarne la clorofilla e mantenerne quindi il loro bel colore verde
brillante, poi scolateli e fateli asciugare.
Mettete i broccoletti nel bicchiere del frullatore, o nel
contenitore di quello ad immersione, insieme a mezzo mestolo della loro acqua
di cottura e a quattro cucchiai di olio extravergine, poi fate andare il
frullatore alla massima velocità, lavorando con cura in modo da eliminare
qualsiasi residuo solido.
Valutate la densità, che dovrà essere decisamente
ridotta, visto che vogliamo un composto liquido,
e nel caso aggiungete altra acqua di cottura e, quando le densità vi soddisfa,
assaggiate, regolate di sale e date un'ultima frullata.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria al
composto, cosa che gli donerà una consistenza spumosa e piacevole.
Volendo, per essere assolutamente sicuri di una fluidità
perfetta, potete anche setacciare il tutto usando una chinoise o un colino a maglie fitte.
Mettete il liquido
da parte e non fate nulla fino ad una mezz'ora prima di servire il piatto,
momento nel quale tirerete fuori i cannoli
dal frigorifero in modo da riportarli alla temperatura di servizio.
Nell'attesa, poi, preparate le cialde di pecorino romano,
prendendo per prima cosa un padellino anti-aderente, possibilmente con i bordi
bassi, tipo quelli usati per fare le crepes.
Mettete nel padellino il pecorino grattugiato, che avrete
arricchito con un poco di pepe bianco, in modo da creare un disco di circa venti
centimetri di diametro e di spessore costante.
Portate il padellino sul fuoco a fiamma media, ed
aspettate che il formaggio cominci a sciogliersi e a compattarsi, facendo
andare il tutto per circa quattro o cinque minuti, in modo che la parte a
contatto della padella possa dorarsi.
Vedrete che il pecorino rilascerà un poco di siero, in
quantità maggiore di quanto avviene con il parmigiano, siero che potete
eliminare inclinando il padellino e rimuovendolo aiutandovi con un cucchiaio.
Togliete il padellino dal fuoco e aspettate tre o quattro
minuti, in modo che il formaggio si rapprenda un pochino, poi usando una
spatola con i bordi molto sottili, staccate delicatamente il formaggio dal
padellino e rigiratelo, proprio come fareste per la preparazione di una crepes o di una frittata.
Riportate il padellino sul fuoco e fate dorare anche
l'altro lato, quindi allontanate di nuovo dal fuoco, fate raffreddare e
spostate la cialda sul tagliere e poi, prima che questa si indurisca del tutto
e usando un coltellino ben affilato, ricavatene le cialde dandogli la forma che
preferite, quindi fatele freddare del tutto in modo che diventino belle
croccanti.
Bene, non resta che impiattare, distribuendo per prima
cosa un velo di liquido di
broccoletti sul fondo dei piatti dove servirete, cosa che sarà più facile se
avete un pennellino in silicone.
Distribuite poi i cannoli,
secondo la configurazione che più vi piace, e guarniteli con le cialde di
pecorino romano e, se volte, con qualche pistacchio, completando poi la guarnizione
secondo la vostra ispirazione del momento.
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