Oltre all'indissolubilità del matrimonio c'è, nel mio
caso, anche quella dell'abbinamento pesce e verdure, che amo smodatamente e
periodicamente ripropongo.
Questa volta gli attori sono lo scorfano, che amo
moltissimo per il suo sapore deciso, e il broccolo romanesco, bollito e poi
ridotto in crema, con la sola aggiunta di olio extravergine d'oliva.
Con gli scarti del pesce, poi, ho fatto un brodo leggero,
nel quale ho cotto la pasta, per una sapore di mare ancora più deciso e
persistente e, per finire, la mollica di pane tostata e profumata con poco
ginepro, un accostamento sperimentale, quasi azzardato, ma che alla fine mi ha
convinto.
Per quanto riguarda la pasta, ancora una volta quella
dell’eccellente Pastificio Lagano,
una gemma nel panorama della pasta di qualità e del quale mi sono subito
innamorato.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di spaghetti
- Uno scorfano di circa sei etti
- Due etti e mezzo di broccolo romanesco
- Quattro cucchiai di mollica di pane
- Cinque bacche di ginepro
- Una carota
- Mezza cipolla
- Un pezzo di sedano
- Un spicchio d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino (opzionale)
- Mezzo bicchiere di vino bianco (opzionale)
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Dedicatevi per prima cosa al pesce, con gli scarti del
quale ci dovrete preparare il brodo, procedendo con la sua sfilettatura,
operazione per la quale ci vuole un po' di pratica e di pazienza.
Usate un coltello con la lama flessibile e ben affilata,
poi prendete il pesce e tagliategli via la testa, in modo che il corpo poggi
meglio sul tagliere.
Partendo dalla coda, incidete trasversalmente il pesce,
fino ad arrivare alla lisca centrale, poi ruotate il coltello, in modo che la
parte piatta della lama rimanga ben a contatto con la lisca, tagliate per tutta
la lunghezza, fino ad uscire dalla parte della testa. Girate il pesce e
ripetete per l'altro lato, tutto sommato più facile a farsi che a dirsi.
Altro modo, più di precisione, è quello di usare un
coltellino molto affilato e incidere il pesce nella sua parte superiore,
tenendo la lama a contatto con la lisca centrale e procedere con piccoli tagli
verso l’interno del pesce, fino a separare i filetti. Per capire meglio, potete
guardarvi questo video
di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Usando poi un paio di pinzette (ci sono quelle specifiche
per il pesce), rimuovete le lische residue, che si trovano nella parte centrale
dei filetti e poi, sempre usando un coltello affilato, rifilateli, rimuovendo
la parte di pelle sui bordi che, normalmente, è più spessa e meno gradevole,
sia alla vista che al gusto.
Rimuovete infine la parte più scura della polpa, quella
vicino alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro.
Mettete ora i filetti su un tagliere, con la pelle
rivolta verso il basso e, usando sempre il coltello affilato, separatela dalla
polpa, cosa che comunque potrete fare anche con il classico strappo, visto che la pelle dello
scorfano è piuttosto tenace.
Tagliate e dadini la polpa e mettetela per il momento in
frigorifero, mentre tutti gli scarti li metterete in una ampia pentola, insieme
a quattro litri di acqua, alla carota, alla mezza cipolla e al pezzo di costa
di sedano.
Portate sul fuoco, con il coperchio, e fate raggiungere
un bollore leggero, poi fate andare per almeno un'ora, salando solo verso la
fine della cottura, in modo da non avere una sapidità eccessiva per effetto
dell'evaporazione del liquido.
Ricordate che dovrete ottenere un brodo non troppo
intenso, visto che ci dovrete solo cuocere la pasta e non usarlo per una zuppa
e, quando il brodo è pronto, filtratelo per eliminare tutti i residui e
tenetelo al calduccio.
Dedicatevi poi al broccolo, che pulirete tenendo solo le
cimette e la parte di gambo necessaria a tenerle unite, scartando quindi le
parti più dure.
Prima di procedere con la bollitura, prendete una ciotola
bella grande e riempitela con acqua freddissima, magari aggiungendo anche del
ghiaccio o, se non l'avete, mettendo la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Prendete poi una pentola, riempitela di acqua, salatela
leggermente e portatela sul fuoco e, quando l’acqua bolle, tuffateci le cimette
di broccolo e fatele andare, a fiamma vivacissima e senza coperchio, fino a
quando saranno morbide, momento nel quale le scolerete usando un mestolo
bucato, travasandole direttamente nell'acqua ghiacciata, in modo da, come si
dice in gergo, fissarne la clorofilla
e mantenerne quindi il suo bel colore verde brillante.
Non buttate l'acqua di cottura del broccolo, che vi
servirà per regolare la densità della crema.
Scolate definitivamente il broccolo e travasatelo nel
bicchiere del frullatore tradizionale o in quello del frullatore a immersione,
poi aggiungete quattro cucchiai di olio extravergine, mezzo mestolo dell'acqua
di cottura e fate andare il frullatore alla massima velocità, fino ad ottenere
una crema fluida e senza residui solidi.
Valutate la densità finale, che dovrà essere decisamente
ridotta visto che poi ci dovremo condire e mantecare la pasta e, nel caso
aggiungete altra acqua di cottura, poi regolate di sale, date una macinata di
pepe bianco e date una veloce e ultima frullata.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria al
composto, cosa che gli donerà una consistenza spumosa e piacevole.
Prima di proseguire con il pesce, mettete in un’ampia
pentola il brodo di pesce e poi, ma solo se ritenete che la quantità di liquido
non sia sufficiente per la cottura della pasta, aggiungete acqua, poi salate -
ricordatevi che il brodo è già salato - e portate sul fuoco.
Prendete poi una padella, ampia abbastanza da poter
contenere la pasta per la sua mantecatura finale, ungetela con abbondante olio
extravergine - non meno di sei cucchiai - unite lo spicchio d'aglio, sbucciato
e leggermente schiacciato e il peperoncino, se vi piace.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma media, in modo da
scaldare l'olio, lasciando poi sfrigolare aglio e il peperoncino per un paio di
minuti, fino a quando l'aglio non sarà dorato, momento nel quale lo toglierete,
togliendo anche il peperoncino.
Unite lo scorfano tagliato a dadini, salatelo
leggermente, fatelo rosolare per un paio di minuti a fiamma vivace, poi
sfumatelo con il vino bianco - personalmente non sempre uso il vino con il
pesce, per cui lascio anche a voi la libertà di scelta - coprite con il
coperchio, regolate la fiamma sul livello medio e fate cuocere per cinque
minuti.
Negli ultimi due minuti togliete il coperchio e fate
leggermente ridurre il fondo di cottura, avendo cura che questo non si asciughi
del tutto, in modo che possa poi donare i suoi sapori alla pasta.
Dedicatevi poi alla mollica di pane, possibilmente usando
del pane raffermo, in modo che la mollica sia piuttosto secca, mettendola nel
mixer ad alta velocità - quello che si usa per macinare il caffè e la frutta
secca - o, se non l’avete, nel mixer tradizionale o nel frullatore, aggiungendo
poi le bacche di ginepro, che avrete preventivamente tagliato almeno a metà con
il coltello.
Fate andare alla massima velocità, in modo da ridurre la
mollica in piccole briciole e far si che le bacche di ginepro si riducono
ulteriormente, poi travasate la mollica in un pentolino anti-aderente, di
dimensione tale che la mollica possa formare un strato sottile, senza essere
troppo ammassata.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma media, e fate
andare, girando quasi in continuazione, fino a quando la mollica comincerà a
scurirsi leggermente, poi spegnete e travasate rapidamente la mollica in una
ciotolina.
Non lasciate la mollica nella padella, altrimenti, per
effetto del calore residuo, continuerà scurirsi, soprattutto quella a contatto
con il fondo.
Tornate all'acqua per la pasta e, quando è a bollore,
tuffateci gli spaghetti, facendoli cuocere e mantenendoli al dente.
Nell'attesa unite la crema di broccoli nella padella dove
sta lo scorfano, mescolate per benino e portatela sul fuoco, a fiamma bassa, in
modo che il condimento sia ben caldo al momento di scolare la pasta.
Poco prima di scolare la pasta, prendete una tazza dell’acqua
di cottura, ricca di amido e tenetela da parte, in modo da usarla per la
mantecatura finale e, quando la pasta e cotta, scolatela mantenendola umida ed
unitela nella padella dove l’aspetta il suo condimento.
Alzate la fiamma sotto la padella e mescolate per
mantecare il tutto, aggiungendo allo stesso tempo, in modo graduale e nella
giusta misura, l’acqua di cottura.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura - che comunque non dovrebbe durare più di un minuto - quando
vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete il fuoco e impiattate velocemente, poi
distribuite su ciascuna porzione un poco di mollica di pane al ginepro, come
fosse del parmigiano, guarnite a vostro piacimento e, finalmente, portate in
tavola.
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