Una zuppa piuttosto classica, forse fatta anche in
passato, ma che questa volta ho deciso di profumare
con il pesto di basilico - ho usato un pesto artigianale che una collega e
amica mi aveva portato da Genova - con un buon risultato, nei profumi e nei
sapori.
Visto inoltre che per me una zuppa deve essere di sostanza, ho aggiunto il guanciale,
reso croccante da un veloce passaggio in padella, e il pecorino romano, questo
aggiunto solo al momento di servire.
Come da tradizione romana, poi, gli spaghettini spezzati
- ho usato quelli del meraviglioso Pastificio Lagano - non troppi, giusto per una sorta di richiama alla bontà della
pasta e alla sua tradizione nella cucina italiana.
Ho infine accompagnato il piatto con dei crostini di pane
all'aglio.
Ingredienti (per 6/8 persone)
- Mezzo chilo di ceci secchi
- Un etto di spaghettini
- Un etto di guanciale
- Quattro cucchiaini di pesto ligure
- Tre cucchiai di pecorino romano grattugiato
- Quattro fette di pane casareccio
- Un paio di rametti di rosmarino fresco
- Due spicchi d'aglio (per la zuppa)
- Un altro spicchio d'aglio (per i crostini)
- Un pezzetto di peperoncino
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per prima cosa lessate i ceci, ricordandovi di metterli a
mollo nell'acqua fredda la sera prima (senza aggiungere nulla, tanto meno il
bicarbonato, che non serve a nulla), scolandoli la mattina successiva e
mettendoli sul fuoco, in abbondante acqua fredda.
Da quando l'acqua raggiunge il bollore ci vorrà più o
meno un'oretta e mezza ma, in ogni caso, assaggiate per verificare che i ceci
siano effettivamente cotti, tenendo presente che, dovendo poi frullarli, è
meglio se siano piuttosto morbidi.
Mi raccomando, salate i ceci solo dopo metà cottura, in
modo da evitare che l'evaporazione dell'acqua aumenti troppo la sapidità.
Quando i ceci sono cotti, spegnete il fuoco e fateli
intiepidire nella loro acqua, poi frullateli insieme a qualche mestolo del loro
liquido di cottura, in modo da ottenere un crema di ceci piuttosto liquida e
senza alcun residuo solido, dove poi cuocerete la pasta. Se volete - questa
volta io non l'ho fatto - tenete qualche cecio da parte, in modo da unirlo alla
zuppa a fine cottura, tanto per ricordare la presenza del buonissimo legume.
Mi raccomando, non buttate l'acqua dei ceci, che dovrete
invece tenere in caldo, nel caso doveste usarla successivamente, per regolare
la densità della zuppa.
Prendete una casseruola, ampia abbastanza da poter
contenere tutta la zuppa, metteteci quattro o cinque cucchiai di olio
extravergine, gli spicchi d'aglio, leggermente schiacciati, il peperoncino -
qui regolatevi in base al vostro gusto - e i rametti di rosmarino, poi
portatela sul fuoco a fiamma media.
Fate scaldare l'olio e proseguite fino a quando l'aglio
comincerà a imbiondire, momento nel quale lo toglierete, insieme anche al
rosmarino (il rosmarino non deve mai scurirsi, altrimenti il suo gusto diventerà
particolarmente amaro, per cui, nel caso, toglietelo prima di togliere l'aglio)
e al peperoncino.
Unite i ceci passati, regolate di sale, date una generosa
macinata di pepe, coprite con il coperchio e fate riprendere un bollore
leggero, quindi unite il pesto, mescolando per bene in modo da scioglierlo all'interno dei ceci, e poi
gli spaghettini, che avrete prima spezzato con le mani, come da tradizione.
Coprite con il coperchio, spegnete la fiamma e procedete
con la cottura passiva, perfetta per gli spaghettini, che hanno un tempo di
cottura molto breve, dando una mescolata di tanto in tanto.
Tanto che gli spaghettini si cuociono, tagliate il
guanciale in fette di circa mezzo centimetro di spessore, che poi taglierete
ulteriormente, fino ad ottenere dei dadini non troppo regolari e all’incirca di
un centimetro di lato.
Prendete una padella anti-aderente, portatela sul fuoco,
senza aggiungere olio o altri grassi, e quando la padella comincia a scaldarsi
- se aggiungete il guanciale con la pentola bollente rischiate di bruciarlo
immediatamente in superficie - unite il guanciale, facendo in modo, per quanto
possibile, che il guanciale sia su di un solo strato e fatelo rosolare, girando
spesso, fino a quando non sarà diventato dorato e croccante.
Vedrete che ci vorranno circa tre o quattro minuti - mi
raccomando, non indugiate troppo con la rosolatura, dato che il guanciale tende
ad assumere un gusto amaro in caso di cotture eccessive - durante i quali il
guanciale tirerà fuori buona parte del suo grasso, creando un fondo non troppo
invitante, che ovviamente non dovrete usare.
Quando il guanciale è pronto, travasatelo su un piatto,
sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo che possa
asciugarsi ulteriormente dal suo grasso.
Tornate alla zuppa e, quando è trascorso il tempo di
cottura degli spaghettini, togliete il coperchio, unite il guanciale croccante,
mescolate nuovamente e lasciate intiepidire. Volendo, ma proprio se amate i
sapori molto decisi e il colesterolo, potete aggiungere anche un paio di
cucchiai del grasso rilasciato dal guanciale.
In attesa che la zuppa perda calore - a me le zuppe
piacciono appena calde, quasi tiepide - preparate i crostini di pane, tagliando
il pane casareccio a fette non troppo spesse, che farete poi dorare nel
tostapane o nella piastra elettrica e poi strofinerete con lo spicchio d'aglio
sbucciato.
Bene, non resta che impiattare, versando la zuppa nei
piatti, unendo il pecorino grattugiato, un'altro poco di pepe macinato al
momento e, per finire, un leggero giro di olio extravergine a crudo.
Guarnite a vostro piacimento, usando anche i crostini di
pane all'aglio, poi portate in tavola
Posts are all wonderful. Thank you for putting a lot of work into it.
RispondiEliminaRenovations Near Me
Great content! Worth the read.
RispondiElimina