Ancora una insalatina a base di calamari scottati, dei
quali mi sono recentemente innamorato, e che già avevo usato per questa
ricetta.
Come per l'altra ricetta, i calamari li ho tagliati alla julienne e scottati in un court bouillon piuttosto leggero, giusto
per un minuto in modo da donargli una croccantezza esterna, lasciandoli di
fatto crudi all'interno.
Insieme ai calamari, poi, il cavolo nero, del quale
ovviamente ho usato solo la parte tenera delle foglie, anch'esso velocemente
scottato per una ventina di secondi in acqua salata e poi passato in acqua
ghiacciata, in modo da avere ancora una volta una buona croccantezza.
L'insalata l'ho poi condita con un olio profumato alle
erbe, preparato scaldando l'olio con le erbe e altri aromi a circa 60°, in modo
che il trasferimento di profumi avvenisse in modo dolce e non traumatico.
Ad accompagnare l'insalata, dei crostini di pane
all'aglio, che donano una nota croccante al piatto, e un'aria fatta con l'acqua
di pomodoro - tenete presente che vi serviranno almeno sei ore per raccogliere
l'acqua - che ha più il ruolo di elemento di guarnizione, anche se il suo
sapore leggermente acidulo bilancia bene quello degli altri ingredienti.
Sempre come accompagnamento, una crema di fagioli del purgatorio di Gradoli, dei fagioli molto piccoli e dal gusto molto delicato, che non
richiedono ammollo preventivo date le loro piccole dimensioni. Se non li
trovate, potete sostituirli con i più classici cannellini.
Infine i fiocchi di sale affumicato,
aggiunti al momento dell'impiattamento, che aggiungono salinità e croccantezza
al piatto e, con la loro affumicatura, anche un ulteriore elemento di contrasto
nei sapori.
Concludo dicendovi che, dovendo consumare i calamari di
fatto a crudo, cercate di sceglierli piccoli, piuttosto che prenderne uno solo
grande, che anche se tagliato alla julienne
vi darebbe dei bastoncini un po'
troppo spessi.
Ingredienti (per 4 persone)
Per l'insalata
- Due calamari da circa un etto e mezzo ciascuno (vedi
sopra)
- Un cespo di cavolo nero
- Fiocchi di sale affumicato
Per l'olio aromatizzato
- Quindici cucchiai di olio extravergine d'oliva
- Due spicchi d'aglio
- Due rametti di finocchietto selvatico
- Due rametti di origano fresco
- Un rametto di timo fresco
- Un pezzo di scorza di limone
Per il court
bouillon
- Due litri d'acqua
- Un bicchiere di vino bianco
- Una carota
- Mezza cipolla
- Un cucchiaino di grani di pepe nero
- Sale grosso
Per la crema di fagioli del purgatorio
- Due etti di fagioli del purgatorio
- Uno spicchio d'aglio
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe bianco
Per i crostini di pane all'aglio
- Due fette di pane casareccio
- Mezzo spicchio d’aglio
- Olio extravergine d’oliva
Per l'aria di acqua di pomodoro
- Mezzo chilo di pomodori rossi e ben maturi
- Un cucchiaino di lecitina di soia in polvere
- Sale
Dedicatevi per prima cosa alla raccolta dell'acqua di pomodori - sceglieteli secondo stagione e,
se non è stagione, usate i classici ciliegino di Pachino, quelli veri, che
oramai si trovano tutto l'anno - tagliandoli grossolanamente a pezzi e
passandoli al passa pomodoro usando un disco con i fori piccoli, in modo da
raccoglierne solamente la polpa.
Prendete poi una ciotola di diametro piuttosto ampio e
copritela con un tovagliolo o un fazzoletto, che terrete in posizione
aiutandovi con un elastico, come se fosse la copertura di un tamburo.
Versate il pomodoro passato sul tovagliolo, che per il
peso si incurverà leggermente, mettendo poi il tutto in luogo fresco e
dedicandovi ad altro in attesa che l'acqua dei pomodori, lentamente, filtri nel
tovagliolo, lasciandovi una polpa molto compatta.
Come già detto nell'introduzione, tenete conto che ci
vorranno almeno sei ore, durante le quali, ogni tanto, potrete smuovere a polpa e verificare la
quantità d'acqua rilasciata.
Tanto che l'acqua lentamente si raccoglie, dedicatevi ai
fagioli, che benché non richiedano ammollo necessitano di almeno un'ora e mezzo
per essere portati a cottura.
Prendete quindi una pentola piuttosto grande, riempitela
di acqua fredda e aggiungete i fagioli, dopo averli controllati per eliminare
eventuali fagioli rovinati, ed uno spicchio d'aglio sbucciato.
Non salate l'acqua subito, dato che la sua evaporazione
durante la cottura avrebbe l'effetto di aumentare la concentrazione salina,
trasformando quella che sembrava un'acqua perfettamente salata in un
concentrato salino.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i fagioli fino a quando non saranno teneri. Ci dovrebbe volere, dal
momento del bollore, dall'ora all'ora e mezza.
Quando i fagioli sono cotti, spegnete la fiamma e fateli
intiepidire nella loro acqua, poi, usando un mestolo bucato, travasateli i nel
mixer o nel frullatore, aggiungendo anche lo spicchio d'aglio, che oramai avrà
perso il suo sapore pungente, mezzo mestolo scarso della loro acqua di cottura,
quattro cucchiai di olio extravergine e una generosa macinata di pepe bianco,
facendo andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto in una crema
fluida e senza più alcun residuo.
Regolate di sale, quindi date un'ultima frullata, facendo
in modo di ottenere una crema abbastanza densa, che possa rimanere in forma quando impiatterete.
Se usate il frullatore ad immersione, inoltre, fatelo lavorare
in parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria
alla crema, cosa che le donerà una consistenza spumosa e piacevole.
Coprite la crema con un pezzo di pellicola trasparente e
mettetela da parte, ricordando che la dovrete servire a temperatura ambiente.
Ora è il momento dell'olio alle erbe, per il quale
metterete l'olio in un pentolino che possa andare in forno, insieme alle erbe,
alla scorza del limone e agli spicchi d'aglio sbucciati e tagliati a metà.
Riscaldate il forno a 60° e metteteci il pentolino,
lasciandocelo per circa mezz'ora, in modo che l'olio possa prendere tutti i
profumi. Se non avete il forno elettrico, portate il pentolino sul fuoco, con
la fiamma regolata sul minimo, e fate scaldare fino a quando l'olio comincia
appena a sfrigolare, quindi spegnete, coprite con un coperchio e fate freddare
lentamente.
Bene, fatevi un riposino e, quando l'acqua dei pomodori è
stata quasi completamente raccolta, dedicatevi alla preparazione dei rimanenti
ingredienti.
Preparate i crostini di pane, eliminando la crosta dalle
fette - scegliete un pane casareccio con la mollica molto compatta e non troppo
asciutta - e tagliando la mollica in
dadini regolari e piuttosto piccoli, direi non più di mezzo centimetro di lato.
Sbucciate lo spicchio d’aglio e tagliatelo a metà e poi,
con la parte tagliata, strofinate per bene il fondo di una padella
anti-aderente, in modo che gli umori dell’aglio
possano profumare il suo fondo.
Aggiungete tre cucchiai di olio extravergine e portate il
padellino sul fuoco e, quando questo sarà ben caldo, unite i dadini di pane,
facendoli saltare velocemente e girandoli, in modo che possano dorarsi
uniformemente.
Non appena i dadini saranno pronti, travasateli in un
piatto, sul quale avrete messo un foglio di carta da cucina o per frittura, in
modo che l'olio in eccesso possa essere assorbito.
Ora è il momento del cavolo nero - volendo potete
procedere in parallelo, preparando cavolo nero e calamari contemporaneamente -
per il quale porterete a bollore abbondante acqua leggermente salata.
Nell'attesa che il bollore venga raggiunto, pulite il
cavolo nero, eliminando dalle foglie la costola centrale e prendendo quindi
solamente la parte morbida delle foglie.
A seconda della loro dimensione, tagliate la parte verde
in modo da ottenere delle strisce di circa dieci centimetri di lunghezza e uno
di spessore, che poi laverete velocemente sotto l'acqua corrente.
Prendete poi una ciotola bella grande e riempitela con
acqua freddissima, magari aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete,
mettendo preventivamente la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Quando l'acqua è a bollore, tuffateci il cavolo nero,
facendolo cuocere per trenta secondi esatti - il cavolo deve rimanere
croccante, quasi crudo - e poi scolandolo con un mestolo bucato e travasandolo
nell'acqua ghiacciata, in modo da, come si dice in gergo, fissarne la clorofilla e mantenerne quindi il loro bel colore verde
intenso.
Scolate definitivamente il cavolo nero e fatelo asciugare
per bene in corrente d'aria, in modo che tutta l'umidità residua possa
evaporare.
Preparate ora il court bouillon per i
calamari, mettendo un paio di litri d’acqua in una pentola ed aggiungendoci il
vino, la carota, la mezza cipolla e i grani di pepe.
Salate con del sale
grosso, quindi portate sul fuoco con il coperchio e, da quando l'acqua
raggiunge il bollore, fate andare per circa trenta minuti a fiamma bassa.
Nell'attesa preparate il calamaro, pulendolo ed
eliminandone la pelle, aprendone il corpo e staccandone le alette. Per quanto
riguarda la testa e i tentacoli, decidete voi se usarli come elemento di
guarnizione - in questo caso, però, dovreste idealmente avere una testa per
ciascuna porzione - oppure farci qualche altra cosa.
Dividete in due il corpo nel verso della lunghezza e poi,
usando un coltello ben affilato, tagliatelo alla julienne, ottenendo delle strisce di larghezza pari allo spessore
del corpo del calamaro. Fate poi lo stesso con le alette.
Se avete deciso di usare anche le teste, eliminate il tentacolo
più lungo e rifilatele in modo che
abbiano una forma il più possibile pulita.
Quando il court bouillon ha bollito per il tempo
indicato, tuffateci i calamari facendoli
cuocere per un minuto esatto, quindi scolateli e fateli freddare in corrente d'aria,
in modo che l'umidità residua possa evaporare.
Raccogliete il cavolo nero in una ciotola e unite i
calamari - mi raccomando che siano freddi o al più appena tiepidi - dando una
prima mescolata, quindi bagnate con l'olio aromatizzato, che ovviamente dovrà
essere freddo, mescolando nuovamente.
Regolate infine di sale - ricordate che userete anche i
fiocchi di sale affumicato - date una
leggera macinata di pepe bianco e mescolate per l'ultima volta.
Per ultimo l'aria di pomodoro, che preparerete prendendo
l'acqua dei pomodori e aggiungendo, nella stessa ciotola dove l'avete raccolta,
un cucchiaino di lecitina di soia in polvere e un pizzico di sale.
Usando il frullatore a immersione - qui quello
tradizionale non va bene - frullate
il tutto, tenendo il frullatore fermo e con le lame in parte fuori dall'acqua,
in modo da incorporare aria; vedrete che comincerà a formarsi una schiuma,
piuttosto densa e stabile, che avrà con se i sapori tenui del pomodoro.
Bene, ce l'abbiamo fatta e non resta che impiattare,
disponendo per prima cosa un paio di cucchiai di crema di fagioli del
purgatorio in ciascun piatto, disponendo poi l'insalatina di calamari cavolo
nero, cercando di avere, in ciascun piatto, un buon equilibrio tra i due
ingredienti.
Completate disponendo i crostini di pane e versando un poco di aria di pomodoro
sopra ogni porzione, in modo che la schiuma
scenda da un lato fino a raggiungere il piatto. Per ultimo i fiocchi di sale
affumicato, distribuite senza eccedere, e un giro d'olio extravergine a crudo,
più per guarnizione che per altro.
Se volete guarnite con altri elementi - ma direi che il
piatto è già ben ricco così - quindi portate in tavola
Buon appetito.