Nome curioso, lo ammetto, indicativo del fatto che questa
è una ricetta dove, dello scorfano, ho usato tutto, dalla pelle alle lische.
La base sono delle praline
fatte con lo scorfano crudo e con l'avocado, condite giusto con un filo d'olio
extravergine, sale e semi di coriandolo macinati, e poi ricoperte con una polvere di pistacchi di Bronte, gentile regalo di
un mio caro amico.
Le praline sono poi servite in un brodo ristretto fatto
con gli scarti dello scorfano, leggermente colorato
con il concentrato di pomodoro e profumato con il finocchietto selvatico e,
ancora una volta, i semi di coriandolo macinati.
Infine la pelle, resa croccante facendola essiccare in
forno con giusto un poco di sale, usata più che altro come elemento di guarnizione,
ma che potete tranquillamente sgranocchiare.
Concludo dicendovi che il piatto si basa anche sul
contrasto di temperature, dato che le praline sono servite a temperatura
ambiente, se non fredde, mentre il brodo deve essere caldo, quasi a cuocere
leggermente quella parte delle praline in esso immersa.
Ingredienti (per 4 persone)
- Uno scorfano di circa sette etti (o due più piccoli)
- Mezzo avocado ben maturo
- Due cucchiai di pistacchi sgusciati e non salati
- Due rametti di finocchietto selvatico
- Un quarto di carota
- Un quarto di cipolla
- Un cucchiaino di concentrato di pomodoro
- Semi di coriandolo
- Olio extravergine di oliva
- Sale marino, grosso e fino
Per prima cosa dedicatevi al pesce, del quale come già
detto userete tutto, partendo con a sua sfilettatura, operazione per la quale
ci vuole un po' di pratica e di pazienza.
Usate un coltello con la lama flessibile e ben affilata,
poi prendete il pesce e tagliategli via la testa, in modo che il corpo poggi
meglio sul tagliere.
Partendo dalla coda, incidete trasversalmente il pesce,
fino ad arrivare alla lisca centrale, poi ruotate il coltello, in modo che la
parte piatta della lama rimanga ben a contatto con la lisca, tagliate per tutta
la lunghezza, fino ad uscire dalla parte della testa. Girate il pesce e
ripetete per l'altro lato, tutto sommato più facile a farsi che a dirsi.
Altro modo, più di precisione, è quello di usare un
coltellino molto affilato e incidere il pesce nella sua parte superiore,
tenendo la lama a contatto con la lisca centrale e procedere con piccoli tagli
verso l’interno del pesce, fino a separare i filetti. Per capire meglio, potete
guardarvi questo video
di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Usando poi un paio di pinzette (ci sono quelle specifiche
per il pesce), rimuovete le lische residue, che si trovano nella parte centrale
dei filetti e poi, sempre usando un coltello affilato, rifilateli, rimuovendo
la parte di pelle sui bordi che, normalmente, è più spessa e meno gradevole,
sia alla vista che al gusto.
Rimuovete infine la parte più scura della polpa, quella
vicino alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro
Mettete ora i filetti sul tagliere, con la pelle rivolta
in basso e, sempre usando un coltello molto affilato, separate da essi la polpa,
senza preoccuparvi troppo di mantenerla integra, dato che dopo dovrete comunque
batterla in modo che sia possibile
formare le praline.
Prendete una teglia, metteteci un foglio di carta da
forno e disponeteci sopra la pelle dello scorfano, ben distesa, quindi coprite
con un altro foglio di carta da forno, sul quale metterete qualche legume secco
o le sfere in ceramica, in modo da esercitare un minimo di pressione ed evitare
che la pelle si arricci durante
l'essiccazione.
Infornate a 70° per una mezz'ora e comunque fino a quando
la pelle non si sarà seccata, riducendosi di dimensione e diventando ben
croccante, momento nel quale la tirerete fuori dal forno e, usando un paio di
forbici da cucina, ricaverete i singoli pezzi dalla pelle prima che questa si
freddi, in modo che il taglio sia più agevole, per poi farli freddare in
ambiente non umido.
Tanto che la pelle è in forno, avviate la preparazione
del brodo, mettendo testa e lisca in una casseruola, insieme ad un litro d'acqua,
al concentrato di pomodoro, alla carota, alla cipolla e - personalmente non amo
il sedano, ma voi sentitevi libero di usarlo - portando poi sul fuoco.
Portate a bollore leggero e fate andare, senza coperchio,
fino a quando il liquido non si sarà ridotto della metà, in modo da ottenere un
brodo ben concentrato, che salerete solo verso la fine della cottura, per
evitare che l'evaporazione dell'acqua accentui quella che all'inizio vi sarebbe
sembrata una giusta sapidità.
Quando il brodo è pronto, regolatelo definitivamente di
sale e filtratelo per eliminarne tutti i residui, raccogliendolo in un'altra
piccola casseruola che porterete nuovamente sul fuoco, aggiungendo il
finocchietto selvatico - solo le punte
ovviamente - e una generosa macinata di semi di coriandolo, facendolo bollire
in modo molto leggero per cinque minuti e tenendolo poi al calduccio.
Dedicatevi poi ai pistacchi, mettendoli nel mixer, meglio
se quello ad alta velocità che si usa per il caffè o, appunto, la frutta secca,
facendolo andare alla massima velocità fino a quando i pistacchi non si saranno
ridotti in una sorta di polvere, che travaserete in un piatto.
Ora è il momento delle praline, tagliando la polpa dello
scorfano, prima a cubetti e poi, usando un coltello a lama grande e affilata, battendola in modo da ridurla ad una
consistenza quasi cremosa.
Prendete poi il mezzo avocado, che ripeto deve essere ben
maturo, e usando un cucchiaio ricavatene la polpa, che metterete sul tagliere e
poi, usando i rebbi di una forchetta, schiaccerete fino ad ottenere una sorta
di crema piuttosto fluida e omogenea.
Riunite la polpa di scorfano e di avocado in una ciotola,
salate con del sale marino, meglio se macinato al momento, aggiungete un pizzico
di semi di coriandolo macinati e due cucchiai di olio extravergine d'oliva,
quindi mescolate con cura in modo da amalgamare il tutto.
Prendendo circa un cucchiaino di impasto alla volta,
formate le singole praline, cercando di pressare per bene l'impasto e poi,
facendolo ruotare tra i palmi delle mani, dandogli una forma sferica.
Man mano che formate le sfere, passatele delicatamente nella polvere di pistacchi in modo
che questa aderisca per bene su tutta la loro superficie, quindi poggiatele su
un piatto sul quale avrete messo un pezzo di carta da forno.
Bene, non resta che impiattare, cosa che dovrete fare
all'ultimo momento, disponendo per prima cosa le praline nei singoli piatti,
mettendo su ciascuna di esse un pezzettino di pelle essiccata e poi, meglio
ancora se con i piatti già serviti agli ospiti, versando delicatamente il brodo
caldo, che non deve essere abbondante, giusto quel che basta a creare un fondo
di un paio di millimetri di spessore.
Buon appetito.
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