Ovvero della serie "torni
a casa tardi, apri il frigorifero e usi quello che ci trovi"...
Come avrete capito, quindi, si tratta di una ricetta last minute, fatta dopo un interminabile
momento di indecisione derivante dall'esser tornati, la famiglia tutta,
piuttosto tardi a casa e senza - e qui l'errore più grave - aver pianificato
per tempo cosa mangiare a cena.
Fortunatamente il frigorifero è stato magnanimo e ci ha
presentato, nell'ordine, dell'ottima ricotta di pecora del caseificio Chiodetti, due meravigliosi
pomodori Marinda,
con la loro polpa dolce, soda e compatta, mezzo barattolino di olive taggiasche
denocciolate e, per finire, un pezzo di guanciale del Salumificio Sano. Nella dispensa c'erano
poi i rigatoni del Pastificio Lagano,
per cui abbiamo tirato un sospiro di sollievo, avendo perfettamente gestito
l'emergenza.
Alla fine, quindi, un condimento che nell'avvio è molto
simile all'amatriciana, con il guanciale rosolato in padella - confesso che ho
poi eliminato una buona parte del suo grasso - al quale ho aggiunto i pomodori
Marinda tagliati a cubetti e le olive taggiasche, facendo saltare il tutto
giusto cinque minuti.
A fuoco spento, poi, la ricotta, leggermente lavorata per
renderla più cremosa e, fondamentale per questa ricetta, mantecatura finale con
abbondante acqua di cottura, che ha anche il compito di rendere più fluida la
ricotta.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di rigatoni
- Tre pomodori Marinda piuttosto grandi
- Tre etti di ricotta di pecora
- Un etto e mezzo di guanciale (vedi dopo)
- Una trentina di olive taggiasche
- Quattro cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe nero
Per prima cosa prendete i pomodori, lavateli e poi tagliateli
in fette spesse all’incirca un centimetro, dalle quali ricaverete, con tagli
successivi, dei cubetti di circa un centimetro di lato.
Tagliate il guanciale in fette di circa mezzo centimetro
di spessore, dalle quale ricaverete poi dei bastoncini
di circa mezzo centimetro di larghezza (in realtà non c'è una ragione
particolare per avere in guanciale in questa forma, per cui potete anche tagliarlo come a voi più piace).
Ora è il turno delle olive, che dovrete denocciolare,
facendo attenzione dato che l'oliva taggiasca è piuttosto piccola e delicata e
l'uso dei normali denocciolatori potrebbe danneggiarla.
Prendete una padella, ampia abbastanza da poter poi
contenere la pasta per la mantecatura finale, versateci giusto un paio di
cucchiai di olio extravergine d'oliva e unite il guanciale.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma vivace, e fate
prendere calore, facendo rosolare il guanciale proprio come nella classica
amatriciana, facendo attenzione a non
indugiare troppo - direi che circa cinque minuti sono un tempo sufficiente
- con il rischio che una cottura
prolungata renda il guanciale amaro.
Quando il guanciale è al giusto grado di rosolatura,
valutate se eliminare parte del grasso rilasciato, che ha una sapore molto
deciso e ad alcuni potrebbe non piacere, quindi unite le olive taggiasche e i
pomodori a dadini, facendo saltare il tutto, a fiamma massima, per altri cinque
minuti, in modo che i pomodori restino piuttosto croccanti e non si sfaldino.
Regolate di sale, quindi spegnete e fate intiepidire e,
nel frattempo, mettete la ricotta in una ciotola e lavoratela per un paio di
minuti con una frusta, in modo da renderla più cremosa ed eliminare i grumi.
Unite la ricotta nella padella con il condimento, girando
con un cucchiaio di legno in modo da amalgamarla agli altri ingredienti, senza
preoccuparvi se il tutto vi sembrasse troppo denso, dato che poi userete
l'acqua di cottura della pasta per regolarne la densità.
Mettete in una ampia pentola l'acqua per la pasta,
salatela - io preferisco salarla subito ma, come forse saprete, ci sono
infinite discussioni sul mettere il sale subito o solo al momento del bollore,
per cui voi fate come siete abituati a fare - portatela sul fuoco e, quando
bolle, buttate la pasta, facendola cuocere, ma mantenendola al dente.
A cottura quasi ultimata della pasta, prendete un mestolo
della sua acqua e usatelo per diluire ulteriormente la ricotta e poi, quando la
pasta è cotta, prendetela usando un mestolo bucato, senza perdere tempo a
scolarla troppo, e travasatela direttamente nella padella con il condimento,
mescolando per bene e procedendo con la mantecatura, usando altra acqua di
cottura, in quantità che dovrete saper valutare in base alla vostra esperienza.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa
evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete, aggiungete il parmigiano reggiano e date una
più che generosa macinata di pepe nero, quindi impiattate rapidamente, guarnite
come più vi aggrada e portate in tavola.
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