Il piatto l'ho preparato insieme a mio figlio, durante
una sorta di percorso di iniziazione, nel quale gli insegno i primi rudimenti di cucina e, nella lezione che ci ha condotti alla
preparazione che vedete, ci siamo in particolare occupati dell'arte di
sfilettare il pesce.
Ovviamente, come sempre dovrebbe essere, la lezione è partita con la spesa, dove
abbiamo scelto una Marmora
(o Mormora, che dir si voglia), che ci piaceva particolarmente e con la quale
abbiamo deciso di farci un carpaccio, arricchito con i pistacchi e la polvere
di liquerizia.
Come condimento, una semplice emulsione di olio
extravergine e aceto balsamico e i fiocchi di sale. Ho poi accompagnato il
carpaccio con un sorbetto di basilico, molto fresco e profumato, che ha creato
un bel contrasto con la morbidezza
del pesce.
Concludo dicendovi che sarebbe bene usare uno stampo in silicone a semisfera, in modo da poter dare al sorbetto - ovviamente, per
poterlo lavorare meglio, lo preparerete in quantità più abbondante rispetto a
quella che poi userete - una forma più elegante e che meglio si sposa con il
piatto.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il carpaccio
- Due piccole marmore
- Un cucchiaio di pistacchi sgusciati, non salati
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Un cucchiaio di aceto balsamico
- Un piccolo pezzo di legnetto di liquerizia
- Fiocchi di sale
Per il sorbetto di basilico
- Dieci grammi di foglie di basilico
- Due etti e mezzo di acqua
- Novanta grammi di zucchero semolato
Partite con la preparazione del sorbetto, preparando per
prima cosa lo sciroppo di acqua e zucchero, cosa che farete mettendo i due
ingredienti in un pentolino, che poi porterete sul fuoco, a fiamma bassa.
Quando l'acqua raggiunge il bollore, proseguite ancora
per un paio di minuti, poi spegnete, fate freddare lo sciroppo e travasatelo
nel bicchiere del frullatore, aggiungendo anche le foglie di basilico.
Fate andare il frullatore alla massima velocità, almeno
per un minuto, in modo da ottenere un composto molto fluido, che poi
setaccerete usando un colino a maglie fitte, in modo da eliminare i residui più
solidi, che sicuramente ci saranno, raccogliendo il succo in una ciotola.
Versate il composto negli stampi in silicone - il modo
più semplice, sempre che l’abbiate, è usare un biberon,
in modo da evitare di far colare il composto fuori dagli stampi e poter dosare
con precisione la sua quantità - poi metteteli nel freezer, dove dovranno
riposare almeno un paio d’ore.
Tanto che il sorbetto beatamente si riposa nel freezer,
dedicatevi allo sfilettamento delle marmore, operazione per la quale ci vuole
un po' di pratica e di pazienza.
Prendete per prima cosa un coltello con la lama flessibile e ben affilata, poi tagliate via la testa al pesce,
in modo che il suo corpo poggi meglio sul tagliere.
Partendo dalla coda, incidete trasversalmente il pesce,
fino ad arrivare alla lisca centrale, poi ruotate il coltello, in modo che la
parte piatta della lama rimanga ben a contatto con la lisca, tagliate per tutta
la lunghezza, fino ad uscire dalla parte della testa. Girate il pesce e
ripetete per l'altro lato, tutto sommato più facile a farsi che a dirsi.
Altro modo, più di precisione, è quello di usare un
coltellino molto affilato e incidere il pesce nella sua parte superiore,
tenendo la lama a contatto con la lisca centrale e procedere con piccoli tagli
verso l’interno del pesce, fino a separare i filetti. Per capire meglio, potete
guardarvi questo video
di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Usando poi un paio di pinzette (ci sono quelle specifiche per il pesce), rimuovete le
lische residue, che si trovano nella parte centrale dei filetti e poi, sempre
usando un coltello affilato, rifilateli, rimuovendo la parte di pelle sui bordi
che, normalmente, è più spessa e meno gradevole, sia alla vista che al gusto.
Rimuovete infine la parte più scura della polpa, quella
vicino alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro.
Mettete ora i filetti su un tagliere, con la pelle
rivolta verso il basso e usando sempre il coltello affilato, cominciate a
ricavare le singole fettine per il carpaccio, partendo vicino alla coda e
muovendovi gradualmente verso la testa, man mano che procedete con le fettine.
Dovete far lavorare la lama del coltello, senza forzare
troppo, cosa che causerebbe la rottura delle sottili fettine di pesce, fettine
che raccoglierete in un piatto.
Mettete i pistacchi sul tagliere e, usando un coltello con la lama grande e ben affilata, tritateli grossolanamente, cercando di
ottenere pezzi irregolari, per forma e dimensione.
Prendete i piatti che avete deciso di usare e disponeteci
le fettine di marmora, scegliendo la forma che più vi piace, cercando in ogni
caso di non sovrapporre le singole fettine.
Preparate l'emulsione di olio extravergine e balsamico,
orientandovi su una proporzione di quattro parti di olio ed una di balsamico,
ricordando che quest'ultimo deve essere tale, motivo per cui vi suggerisco,
come faccio sempre, di investire una quindicina di euro per comprarvi un aceto
balsamico, dai 3 ai 5 anni di invecchiamento, piuttosto che risparmiare per
comprarsi quelle melasse in vendita nei supermercati.
Emulsionate per bene, meglio se usando una piccola frusta, e poi, agendo rapidamente per evitare che l'emulsione si smonti, distribuitela
sul carpaccio aiutandovi con un cucchiaino, considerando più o meno due o tre
cucchiaini per ciascuna persona.
Distribuite i pistacchi sui carpacci, senza esagerare
nella loro quantità, quindi aggiungete la polvere di liquerizia, grattugiandola
con una grattugia adatta, come quella a lama fine della Microplane,
anche in questo caso senza esagerare, considerando che la liquerizia deve
potersi sentire, quasi come un retrogusto, senza sovrastare gli altri sapori.
Completate con qualche fiocco di sale - personalmente,
quando uso i fiocchi, preferisco non aggiungere anche il sale tradizionale, in
modo da accentuare il contrasto tra la loro sapidità e il resto dei sapori - poi
disponete il sorbetto di basilico, che avrete tolto dal freezer giusto dieci
minuti prima di servire, accanto al carpaccio.
Guarnite come meglio credete e poi portate in tavola.
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