Questa volte ho però ceduto, tanto era bello il filetto
di tonno trovato sui banchi del pesce, usandolo per delle praline a crudo,
profumando il tonno con del finocchietto selvatico e con la scorza di arancia, rivestendo poi le praline con una finissima
granella di mandorle.
Le praline le ho poi servite con una riduzione di mango e
zenzero, acida quanto basta a creare il giusto contrasto, e con dei piccolissimi
crostini di pane, fatti con il pane a cassetta e velocemente tostati in un olio
aromatizzato agli agrumi, con le scorze di arancia, limone e mandarino.
Ingredienti (per 4 persone)
Per le praline
- Due etti di filetto di tonno
- Mezz’etto di mandorle pelate
- Due rametti di finocchietto selvatico
- La scorza di mezza arancia
- Olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe bianco
Per la riduzione di mango
- Un mango
- Un pezzetto di radice di zenzero (vedi dopo)
- Zucchero di canna (opzionale, vedi dopo)
Per i crostini di pane
- Un fetta di pane in cassetta (o per tramezzini)
- La scorza di mezzo limone
- La scorza di mezza arancia
- La scorza di un mandarino
- Olio extravergine di oliva
Partite con la preparazione della riduzione, usando una centrifuga
o un estrattore
per estrarre il succo da mango e zenzero, ricordando che quest'ultimo dovrà
appena sentirsi, per cui direi che un pezzo di radice di circa un paio di
centimetri sarà più che sufficiente.
Nel caso non aveste la centrifuga, potete frullare a
lungo la polpa del mango e la radice di zenzero grattugiata - in questo caso
calcolatene un cucchiaino - insieme a poca acqua, giusto per agevolare il
lavoro del frullatore. Non è proprio la stessa cosa, ma il risultato non
risentirà più di tanto.
Mettete i succhi in un pentolino e portate sul fuoco, a
fiamma minima e senza coperchio, facendo andare fino a quando il volume non si
sarà dimezzato e, di conseguenza, il liquido si sarà addensato.
Assaggiate e valutate il livello di acidità e, se vi
dovesse sembrare eccessivo, correggetelo con poco zucchero di canna, lasciando
sul fuoco giusto il tempo affinché questo si sciolga.
Spegnete la fiamma e fate freddare la riduzione, meglio
se mettendola in una piccola ciotola in vetro o ceramica.
Dedicatevi ora alle mandorle, mettendole nel mixer,
meglio se quello ad alta velocità che si usa per il caffè o, appunto, la frutta secca, facendolo
andare alla massima velocità fino a quando le mandorle non si saranno ridotti
in una sorta di polvere, che travaserete in un piatto.
Mi raccomando, non indugiate troppo con la tritatura
delle mandorle, fermandovi non appena queste si saranno ridotte in polvere ed evitando
che queste comincino a rilasciare il loro olio naturale, cosa che vi darebbe
una sorta di pasta, non adatta a
ricoprire poi le praline.
Ora preparate i crostini, prendendo il pane a casetta ed
eliminandone la crosta, poi mettetelo sul tagliere o sul piano di lavoro e,
usando un matterello, schiacciatelo
fino ad uno spessore di due o tre millimetri.
Usando un coltello ben affilato, ricavate dal pane a
cassetta dei piccoli rettangolini, che siano coerenti con la dimensione delle
praline che poi preparerete e sul modo in cui impiatterete. In ogni caso direi
di non superare il centimetro e mezzo di lato.
Prendete una padella anti-aderente e ungetela con due
cucchiai d’olio extravergine, aggiungendo poi la scorza degli agrumi, che
ricaverete con una grattugia adatta, come questa della Microplane
o, comunque, con una che vi consenta di ricavare una scorza molto sottile.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma bassa e fate
scaldare l’olio, lasciando che la scorza sfrigoli
per paio di minuti, senza che però cominci a scurirsi troppo, poi togliete la
padella dal fuoco e, usando un colino a maglie fitte, filtrate l’olio, raccogliendolo
in una tazzina ed eliminando la scorza oramai esausta.
Pulite sommariamente la padella, cercando comunque di
eliminare ogni traccia di scorza, poi versateci nuovamente l’olio filtrato e
portatela nuovamente sul fuoco, questa volta a fiamma vivace e poi, quando
l’olio è ben caldo, unite i rettangolini di pane, facendoli dorare velocemente
su entrambi i lati - siate accorti dato che la doratura sarà molto rapida - in
modo che assumano un colore simile a quello della riduzione di mango e zenzero
(oggi sono molto attento ai colori), momento in cui li toglierete dall’olio,
mettendoli su un piatto dove avrete messo un foglio di carta da cucina, in modo
che l’olio in eccesso possa essere assorbito.
Forza che ci siamo.
Mettete ora il filetto di tonno sul tagliere, tagliandone
la polpa, prima a cubetti e poi, usando un coltello a lama grande e affilata, battendola
in modo da ridurla ad una consistenza quasi cremosa.
Raccogliete il tonno in una ciotola, poi tritate
finemente con il coltello il finocchietto selvatico - mi raccomando, non usate
mai il mixer per tritare le erbette fresche - e unitelo al tonno, insieme alla
scorza della mezza arancia, anch'essa grattugiata molto fine, esattamente come
avete fatto per i crostini, mescolando poi con cura.
Ungete il tonno con un paio di cucchiai di olio
extravergine, poi salatelo e date una leggera macinata di pepe bianco,
mescolando nuovamente.
Prendendo circa un cucchiaino di impasto alla volta,
formate le singole praline, cercando di pressare per bene l'impasto e poi,
facendolo ruotare tra i palmi delle mani, dandogli una forma sferica.
Man mano che formate le sfere, passatele delicatamente nella polvere di mandorle, che
avrete messo in un piattino o in una piccola ciotola, in modo che questa
aderisca per bene su tutta la loro superficie, quindi poggiatele su un piatto
sul quale avrete messo un pezzo di carta da forno, in modo che non tendano ad
attaccarsi al suo fondo per effetto della loro umidità interna.
Bene, non resta che impiattare, mettendo per prima cosa un
cucchiaio di riduzione di mango e zenzero sul fondo dei piattini che avete
deciso di usare - data la struttura del piatto mi sento di suggerire di usare
qualcosa di adatto al Finger Food - poi disponete delicatamente una pralina per ciascuna porzione e,
poggiato sopra di essa, un piccolo crostino di pane.
Guarnite come più vi piace e portate in tavola.
ciao Andrea, ma era già abbattuto il tonno? Oppure lo hai abbattuto nel freezer? Ottima ricetta, la rifarò!
RispondiEliminaCiao Roberta, in questo caso si, dato che il filetto lo avevo preso qualche tempo prima e surgelato. Confesso, però, che raramente abbatto il pesce, soprattutto quando sono "tagli" dove difficilmente l'anisakis risiede (considerando poi che spesso questa è visibile ad occhio nudo).
EliminaOvviamente, se ho ospiti a cena, allora mi comporto diversamente...
A presto.