Questa ricetta è stata selezionata tra le migliori 30 del Contest “4Cooking - Vai all’essenza, punta all’eccellenza”, organizzato dal Consorzio per il Parmigiano Reggiano, è sara inserita nel ricettario del Contest
Siamo alla terza ricetta, dopo la prima
e la seconda,
preparata per il concorso in questione, molto particolare, visto che le ricette
proposte dovevano soddisfare il vincolo di essere fatte usando solo quattro
ingredienti, uno dei quali doveva ovviamente essere il Parmigiano Reggiano, scelto in una
delle sue tre stagionature.
Oltre ai quattro ingredienti principali, poi, si potevano
ovviamente includere i tradizionali “q.b.”
(“quanto basta”), scelti però solo
tra: acqua, olio, sale, aceto, spezie, erbe aromatiche e
zucchero. Le preparazioni di base,
come ad esempio pasta, creme e brodi, venivano comunque considerate come unico
ingrediente.
Questa volta mo pensavo ad un primo e, nello specifico, a
dei ravioli “acqua a farina” - benché
la pasta foste considerata un ingrediente unico, ho preferito un approccio talebano, considerando gli ingredienti
in modo singolo e, quindi, usando solo farina e acqua, in modo da rispettare il
vincolo imposto - con un ripieno cremoso
a base di cipolla di Tropea, parmigiano reggiano invecchiato 36 mesi e poco
aceto balsamico, usato per dare una nota leggermente dolce al ripieno.
Per la pasta dei ravioli ho usato una farina di tipo 2
macinata a pietra - nello specifico la “Buratto” quella del Mulino Marino - in modo da
accentuare la natura rustica del
piatto.
Ad accompagnare i ravioli, le zucchine romanesche in due
diverse cotture: la prima nella forma di una crema, lavorata solo con olio
extravergine di oliva, sale e poco pepe; la seconda, usando solo la parte verde
delle zucchine, ottenendo una polvere
attraverso la loro essiccazione in forno, in modo da avere anche una buona
variazione cromatica nel piatto finito.
In definitiva, quindi, i miei quattro ingredienti sono
stati: Parmigiano Reggiano stagionato 36
mesi, zucchine romanesche, cipolla di Tropea e farina tipo 2.
Concludo dicendovi che, come per tutti ravioli con
ripieno molto morbido, saranno indispensabili degli stampi in silicone a cupola, che vi consentiranno di dar forma al ripieno e raffreddarlo in modo da portarlo allo stato
solido, necessario per poterci poi comporre i ravioli.
Altrettanto fondamentale, poi, un discreto assortimento
di stampi circolari, utili per dare la forma ai ravioli.
Ingredienti (per 4/6 persone)
Per la pasta
- Tre etti di farina di grano tenero tipo 2
- Tre cucchiai di olio extravergine di oliva
- 140 ml di acqua tiepida
Per il ripieno
- Due etti di cipolla di Tropea, pesata già cotta (vedi dopo)
- Un etto di parmigiano reggiano grattugiato
- Due cucchiai di aceto balsamico
- Due litri d’acqua
- Un cucchiaio di sale
- Un cucchiaio di zucchero
- Quattro cucchiai di aceto di vino bianco
Per le zucchine in doppia cottura
- Tre etti di zucchine romanesche
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Bene, si parte con la preparazione del ripieno, che come
vi dicevo andrà raffreddato in modo
da poterlo poi gestire per farne il ripieno dei ravioli.
Partite con le cipolla di Tropea, pulendole eliminando lo
strato più esterno e le due estremità. Per quanto riguarda la loro quantità,
visto che quella indicata è relativa alle cipolle già cotte, tenete presente
che, più o meno, il loro peso dopo la cottura sarà leggermente maggiore di
quello in origine, dove tale aumento sarà dovuto all’assorbimento del liquido
di cottura.
Prendete poi una casseruola dove le cipolle possano stare
senza troppo spreco di spazio, unite due litri di acqua, quattro cucchiai di
aceto di vino, un cucchiaio raso di zucchero ed uno, sempre raso, di sale.
Portate la casseruola sul fuoco e quando l'acqua è a
bollore leggero unite le cipolle, che lascerete intere, coprite con il
coperchio e fate cuocere a fiamma minima fino a quando le cipolle non saranno
molto morbide, cosa che dovrebbe richiedere circa un'ora.
Piccola nota, le cipolla dovrebbero rimanere immerse
nell'acqua, per cui, nel caso usaste una casseruola più larga, aumentate la
quantità d'acqua e quelle corrispondenti di aceto, zucchero e sale, in modo da
avere un livello sufficiente all'immersione.
Quando le
cipolle sono cotte, scolatele per bene e mettetele
nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
quindi fate andare alla massima velocità fino ad ottenere un composto fluido,
quasi cremoso, senza più traccia di residui solidi.
Non aggiungete acqua di cottura, dato che quella
assorbita dalle cipolle sarà più che sufficiente a darvi la giusta consistenza,
che dovrà essere piuttosto ferma in
modo da ottenere la giusta cremosità
del ripieno.
Pesate le cipolle appena frullate, travasatele in un
pentolino e poi aggiungete una quantità di parmigiano reggiano grattugiato pari
alla metà del loro peso e l’aceto balsamico. Al solito, le dosi indicate sono
relative a due etti di cipolle così pesate, per cui in caso di variazioni
ricordatevi da variare anche le quantità di parmigiano e aceto.
Per quanto riguarda l’aceto balsamico, ricordatevi che
questo deve essere tale, motivo per cui vi suggerisco di investire una
quindicina di euro per comprarvi un aceto balsamico, dai 3 ai 5 anni di invecchiamento,
piuttosto che risparmiare a tutti i costi, comprando una di quelle melasse in vendita nei supermercati.
Mescolate per benino, poi assaggiate e nel caso regolate
di sale, date una leggera macinata di pepe bianco e portate il pentolino sul
fuoco, a fiamma bassa, facendo scaldare, senza girare ma muovendo al più il
pentolino con movimento circolare, fino a quando il parmigiano non si sarà
sciolto.
Ricordatevi che il formaggio non deve mai sciogliersi a
temperature elevate, cosa che produrrebbe la separazione tra la sua parte
grassa e quella proteica, causando la formazione di grumi. Come regola
generale, la temperatura dovrebbe rimanere nell’intervallo compreso tra 55° e
60°.
Non appena il formaggio si è sciolto, togliete dal fuoco e
cominciate a versare delicatamente il composto negli stampi
in silicone - il composto tenderà a filare
per la presenza del formaggio, rendendo un po' complicata l'operazione, ma se
usate un cucchiaino e un poco di pazienza, vedrete che alla fine procederete
spediti - facendo poi freddare a temperatura ambiente. Nel caso il composto si
rapprenda durante la sua colatura
negli stampi, riportatelo brevemente sul fuoco in modo da renderlo nuovamente
fluido.
Quando il composto si sarà freddato e rappreso, mettete
gli stampi nel freezer e lasciateceli fin tanto che preparerete i ravioli.
Preparate ora la pasta e, se avete l’impastatrice,
metteteci la farina, l'olio extravergine e l’acqua tiepida - la temperatura dovrebbe
essere all'incirca di 30°, in modo da accentuare l'elasticità dell'impasto -
poi fate andare per circa sei minuti, fino a quando si sarà formata la classica
palla, che toglierete e impasterete a mano ancora per un minuto.
Se non avete l’impastatrice o se, per qualche motivo, vi
piace sentire la fatica sugli avambracci, fate la classica fontana sul tavolo,
versateci al centro l’acqua e poi impastate.
In ogni caso, tenete presente che l’impasto avrà una
consistenza notevole, che renderà faticosa la sua lavorazione, sia che la
facciate a mano che con l’impastatrice
e così deve essere, per cui resistete alla tentazione di aggiungere altra
acqua.
Rispetto alla pasta all'uovo, quella fatta solo con acqua
non necessita di particolare riposo, per cui se volete potete procedere
direttamente con la preparazione dei ravioli o, se proprio dovete prendere
fiato, avvolgetela nella pellicola trasparente e mettetela in luogo fresco.
Quando siete pronti per proseguire, prendete la pasta e
stendetela - a mano o con la macchina - fermandovi ad uno spessore sottile ma
non troppo, in modo da accentuare il carattere rustico della preparazione,
tenendo comunque presente che la pasta lavorata solo con acqua non può essere
portata a spessori troppo ridotti, cosa invece possibile con quella all'uovo.
Prendete ora due stampi circolari, uno dei quali con diametro maggiore dell’altro - indicativamente
direi, rispettivamente, cinque e sette centimetri - e cominciate a ricavare i dischi
che formeranno i ravioli: quello di minore diametro per la base e quello
maggiore per la copertura, che dovrà seguire il profilo del ripieno, motivo
della necessità di averlo di diametro maggiore.
Ordinate i dischi sul piano di lavoro, in modo da avere
su una fila le basi e sull’altra la copertura, poi tirate fuori dal freezer gli
stampi con il ripieno ed estraete quest’ultimo dagli alloggiamenti, tenendo poi le piccole cupole a portata di mano.
Usando un pennellino o le dita, inumidite leggermente le
basi dei ravioli - inumidite solo al momento di comporre i ravioli, altrimenti
l’acqua avrà tutto il tempo di essere assorbita dalla pasta o di evaporare - poi
deponete il ripieno al centro di ciascuna base e poggiateci sopra il disco di copertura.
Fate seguire al disco superiore il profilo del ripieno,
procedendo gradualmente in modo da consentire all’aria di uscire - l’aria si
espande con il calore, per cui se ne rimanesse intrappolata troppa, il raviolo
potrebbe rompersi durante la cottura - fino a chiudere completamente il
raviolo.
Prendete ora uno stampo circolare che abbia un diametro
di poco maggiore di quello della cupola del raviolo e, usandolo capovolto, cioè
con il bordo tagliente rivolto verso l’alto, calatelo sul raviolo, in modo che
la cupola ne sia racchiusa, premendo poi molto delicatamente in modo da creare
una zona di sigillatura tra la copertura del raviolo e la sua base. Non
esercitate troppa pressione, altrimenti taglierete la pasta.
Prendete infine un altro stampo, di diametro maggiore di
quello appena usato e, calandolo esattamente come avete appena fatto, usatelo
per dare la forma finale al raviolo.
Fate un ultimo controllo sul raviolo, verificando che sia
ben chiuso, poi procedete con gli altri fino ad esaurire il ripieno.
Il procedimento sembra lungo e noioso, ma vedrete che
dopo averci preso la mano, procederete molto più speditamente rispetto a fare i
ravioli nel modo tradizionale, con due fogli di pasta grandi e con il ripieno
posto ad intervalli regolari.
Prendete un piatto o una piccola teglia, metteteci un
foglio di carta da forno e distribuiteci un poco di farina, quindi metteteci i
ravioli, ben separati tra loro e certamente non sovrapposti, quindi metteteli
in frigorifero, in modo che possano rimanere ben sodi e stabili fino al momento
della cottura.
Ora è la volta delle zucchine, che come detto all'inizio,
dovrete cuocere in due modi diversi.
Per prima cosa, dopo averle lavate, prendete un pela verdure e, con delicatezza, eliminate la buccia (non è proprio la buccia, ma tant'è) dalla metà delle
zucchine, in modo da ottenere delle strisce piuttosto sottili e di spessore di
circa un millimetro.
Prendete una teglia, metteteci un foglio di carta da
forno, deponeteci sopra la buccia delle zucchine, senza aggiungere altro, e
infornate a 80° per circa un’ora e comunque fino a quando la buccia non sarà
diventate ben croccante.
Mi raccomando, non abbiate fretta e non alzate la
temperatura, dato che le zucchine devono essiccarsi, non cuocersi, e 80° è la
giusta temperatura per far evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Quando le zucchine si saranno seccate, toglietele dal forno, fatele freddare e poi, usando la punta delle dita, riducetele in polvere, lavorando all’interno di una piccola ciotola, in modo da non spargere le polvere tutto intorno nella cucina.
Dopo la polvere, dedicatevi alla seconda
cottura, tagliando grossolanamente a pezzi le zucchine, sia quelle senza la
buccia che quelle che la hanno ancora.
Portate a bollore abbondante acqua leggermente salata e
poi tuffateci le zucchine, facendole cuocere per circa quindici minuti, in modo
che diventino piuttosto tenere.
Tanto che le zucchine vanno, prendete una ciotola bella
grande e riempitela con acqua freddissima, magari aggiungendo anche del
ghiaccio o, se non l'avete, mettendo preventivamente la ciotola con l'acqua nel
frigorifero.
Quando le zucchine sono cotte, prendetele con un mestolo
bucato e travasatele nell’acqua ghiacciata, in modo da fermarne la cottura, poi
scolatele e fatele asciugare. Non buttate la loro acqua di cottura, dato che vi
servirà per regolare la densità della crema.
Quando le zucchine sono fredde, travasatele nel
frullatore, o nel bicchiere di quello a immersione,
unite due cucchiai di olio extravergine di oliva e quattro cucchiai dell'acqua
di cottura.
Fate andare il frullatore alla massima velocità, in modo
da ottenere una crema fluida e senza residui solidi, regolandone nel caso la
densità usando l'acqua di cottura delle zucchine, tenendo comunque presente che
la densità finale dovrà essere simile a quella di una passata di pomodoro
piuttosto densa.
Regolate di sale, date una leggera macinata di pepe, poi
fate andare il frullatore per un'ultima volta.
Se usate il frullatore ad immersione,
fatelo lavorare in parte fuori dal composto, in modo da agevolare
l’incorporamento dell’aria alla crema, cosa che le donerà una consistenza
spumosa e piacevole.
Bene, ci siamo quasi, visto che non resta che cuocere i
ravioli e comporre i piatti.
Mettete l’acqua per la cottura sul fuoco e, quando è a
bollore, tuffateci delicatamente (scusate l’ossimoro) i ravioli, prendendoli
direttamente dal frigorifero e facendoli cuocere per il loro tempo, che nel mio
caso è stato all'incirca di quattro minuti, considerando che la pasta dovrà
rimanere abbastanza al dente, in modo che i ravioli mantengano la loro forma.
Una buona regola per valutare la cottura, piuttosto che
sacrificare i ravioli all’assaggio, è quella di aggiungere nella pentola un paio
di pezzi di pasta avanzati e assaggiarli per poter valutare lo stato di cottura.
Tanto che i ravioli sono in cottura, preparate i piatti,
mettendo sul fondo di ciascuno circa mezzo mestolo di crema di zucchine - la
crema dovrà essere calda, ma non bollente - distribuendola poi in modo uniforme
dando qualche colpetto sul fondo dei piatti.
Quando i ravioli sono cotti, scolateli uno ad uno, usando
un mestolo bucato e facendo in modo che tutta l’acqua possa colar via, poi
metteteli delicatamente in un piatto che li possa contenere senza che siano
troppo ammassati e, se volete, spennellateli velocemente con poco olio
extravergine, che gli donerà una lucentezza piacevole.
Procedete rapidamente con l’impiattamento, disponendo i
ravioli nei piatti, facendo attenzione a
non scomporre il fondo fatto con la
crema di zucchine, distribuendo poi la polvere di zucchine, che farete cadere a
pioggia, quasi fosse parmigiano.
Guarnite come meglio credete e portate rapidamente in tavola.
Buon appetito.
Sei bravissimo, ho visto anche l'altra tua ricetta per il contest del Parmigiano e ora so che..perderò!.-) Cmq ora ti seguo così dal tuo blog ricaverò delle buone idee!
RispondiEliminaCiao
Cinzia
Devi essere più ottimista, Cinzia. Ce la batteremo tutti ad armi pari :-)
EliminaA presto !
Magnifico!!! Mi sono innamorata delle spiegazione precise... così devono essere le ricette!! Complimenti! Da ora in poi sarò una tua fan!! A presto e grazie di tutto!!
RispondiEliminaGrazie Micaela e benvenuta !
EliminaEffettivamente ritengo la "spiegazione" di un piatto altrettanto importante del piatto stesso e mi innervosisco un pochino quando leggo ricette di piatti complessi che si esauriscono in una decina di righe...
A presto :-)