Avendo avuto la fortuna di trovare dei meravigliosi fagioli zolfini durante
un evento dell’AIFB (Associazione Italiana
Food Blogger) in quel di Asciano, ho
speso il tempo del rientro a casa cercando il modo di usarli e, alla fine, ho
deciso di farci una pasta, abbinandoli alla bottarga di tonno (tonno e fagioli,
si sa, è un classico, almeno per i romani).
I fagioli, quindi, li ho lessati e ridotti in crema,
usando un olio aromatizzato all’aneto, che dovrete preparare con buon anticipo
(e, consiglio, in quantità abbondante, visto che si conserva senza problemi per
qualche mese), mentre la bottarga, come di norma, lo brevemente fatta rosolare
in olio extravergine di oliva, giusto il tempo di renderla morbida.
Ho poi aggiunto la mollica di pane, resa piccante grazie
all’aggiunta di un pezzetto di peperoncino, la cui quantità dipenderà dal
vostro gusto e dal tipo di peperoncino - io ho usato l’Habanero Chocolate, molto piccante - e poi tostata velocemente in padella, quel
tanto che basta a renderla croccante e dorata.
Come d'abitudine, ingredienti cotti separatamente e uniti
solo al momento della mantecatura finale, in modo da mantenere per quanto più
possibile la loro separazione e poter
distinguere in modo netto i differenti sapori, pur nel loro equilibrio
complessivo.
Chiudo dicendovi che, se non trovate i fagioli zolfini,
potete tranquillamente usare i più classici cannellini.
Ingredienti (per 6 persone)
Per la pasta
- Mezzo chilo di spaghetti
- Un etto e mezzo di fagioli zolfini
- Quattro cucchiai di bottarga di tonno (vedi dopo)
- Quattro cucchiai di mollica di pane
- Un rametto di aneto fresco
- Un pezzetto di peperoncino (vedi sopra)
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe nero
Per l’olio all’aneto
- Un paio di rametti di aneto fresco
- Uno spicchio d’aglio
- Olio extravergine di oliva
Con almeno un giorno di anticipo preparate l'olio
all'aneto, prendendo un recipiente di vetro - io ho usato un piccolo
barattolino che in origine conteneva della marmellata - mettendoci i rametti di
aneto - foglie e gambi - lo spicchio d'aglio sbucciato e tagliato a metà nel
verso della lunghezza e poi coprite il tutto con olio extravergine, avendo cura
che aglio e aneto ne siano completamente coperti.
Mettete il barattolo con l'olio in un luogo fresco e al
riparo della luce e dedicatevi ad altro o fatevi un riposino.
Sempre con il dovuto anticipo - la crema di fagioli si
mantiene in frigorifero, meglio se in un barattolo sottovuoto, per un paio di
giorni - mettete i fagioli a bagno in abbondante acqua fredda, senza aggiungere
altro (tantomeno il bicarbonato, che non serve a nulla) e lasciandoceli per un
minimo di sei ore e non più di dodici.
Trascorso il tempo dell’ammollo, scolate i fagioli,
eliminate quelli eventualmente rovinati e metteteli in una pentola, coperti da
abbondante acqua fredda, senza aggiungere odori dato che per questa
preparazione i fagioli devono essere in
purezza.
Non salate l'acqua subito, dato che la sua evaporazione
durante la cottura avrebbe l'effetto di aumentare la concentrazione salina,
trasformando quella che sembrava un'acqua perfettamente salata in un
concentrato salino.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i fagioli fino a quando non saranno ben teneri. Con una cottura
tradizionale, ci dovrebbe volere, dal momento del bollore, dall'ora all'ora e
mezza, mentre se usate la pentola a pressione, direi una quarantina di minuti a
partire dal raggiungimento della pressione.
Quando i fagioli sono cotti, spegnete la fiamma e fateli
intiepidire nella loro acqua, poi, usando un mestolo bucato, travasateli i nel mixer
o nel frullatore - se volete, tenete qualche fagiolo intero da parte, per
usarlo poi come guarnizione del piatto - aggiungendo mezzo mestolo scarso della
loro acqua di cottura e quattro cucchiai dell’olio all’aneto.
Fate andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto
in una crema fluida e senza più alcun residuo - la buccia dei fagioli zolfini è
molto tenera e vedrete che scomparirà
completamente all’interno della crema - quindi regolate di sale e date
un'ultima frullata.
Non vi preoccupate troppo della sua densità, che dovrebbe
comunque piuttosto ridotta, dato che poi potrete regolarla al momento della
mantecatura della pasta, usando l’acqua di cottura di quest’ultima.
Se usate il frullatore a immersione, fatelo lavorare in parte fuori dalla crema, in modo da
agevolare l’incorporamento dell’aria, cosa che le donerà una consistenza
spumosa e piacevole.
Mettete da parte la crema di fagioli e preparate la
mollica di pane - scegliete un pane casareccio che ne abbia una ben compatta -
mettendola nel mixer o nel tritatutto,
insieme al peperoncino e a un piccolo rametto di aneto, facendolo poi andare
alla massima velocità, fino a quando la mollica non si sarà ridotta in piccole
briciole e peperoncino e aneto non saranno quasi più visibili.
Prendete un padellino, meglio se anti-aderente, metteteci
la mollica di pane e portatelo sul fuoco, a fiamma media, facendola tostare la
mollica, girandola quasi continuamente in modo che senta il calore in modo uniforme,
fino a quando non avrà assunto un colore marrone chiaro, momento nel quale la
toglierete raccogliendola in una ciotola.
Mi raccomando, non lasciate la mollica nella padella,
dato che il calore residuo continuerebbe a cuocerla, rischiando di bruciarla.
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta - nel
caso date un ripasso alla teoria - salatela, portatela sul fuoco e, quando bolle, buttate le
pasta, facendola cuocere, ma mantenendola al dente.
Tanto che la pasta è in cottura, prendete una padella
molto ampia, tale da poter contenere la pasta per la mantecatura finale, e
metteteci sei cucchiai di olio extravergine e la bottarga di tonno, che
grattugerete usando una grattugia a lame non troppo sottili, come questa della Microplane che ho usato io.
Portate la padella sul fuoco e fate scaldare l’olio
fintanto che la bottarga comincerà a sfrigolare, cosa che lascerete fare per
non più di trenta secondi, girando con un cucchiaio di legno in modo che la
bottarga possa sentire per bene l’olio.
Spegnete la fiamma, unite la crema di fagioli, mescolate
per bene in modo che bottarga e fagioli possano armonizzarsi, quindi tenete al
caldo in attesa della pasta.
Quando mancano un paio di minuti alla fine della cottura
della pasta, prendete una tazza e riempitela con la sua acqua, ricca di amido,
che vi servirà per la mantecatura finale, poi portate nuovamente sul fuoco la
padella con la bottarga e la crema di fagioli.
Scolate velocemente la pasta e, senza perdere tempo ad
eliminare completamente l’acqua di cottura, unitela nella padella con il
condimento, alzando la fiamma e procedendo con la mantecatura, usando l'acqua
di cottura messa da parte e facendo in modo che la pasta risulti cremosa,
interrompendo la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto
della completa evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Quando la cremosità è quella giusta, spegnete e
impiattate rapidamente per evitare che la pasta si asciughi, aggiungendo la mollica piccante su ciascuna porzione,
come se fosse del parmigiano e senza mescolare, in modo che la mollica non
perda la sua croccantezza per effetto dell’umidità della pasta.
Guarnite come meglio credete e portate velocemente in
tavola.
Nessun commento:
Posta un commento