Ricordate che il pesce crudo, prima di essere preparato e
servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende
dalla temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da
eliminare il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i
quali il più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto riguarda gli esercizi
commerciali, punti vendita e ristoranti, esiste l'obbligo di informazione al
consumatore, come stabilito dal Ministero della Salute.
Lo ammetto, sul titolo ho ceduto ai richiami del
marketing e del fighettismo. Siate comprensivi e tolleranti, please...
La base del piatto è una tartare di mazzancolle, quasi in purezza visto che l’ho condita
solamente con olio extravergine - Spalià, un olio
monovarietale di “ascolana tenera” del Frantoio Cestini - sale marino e scorza di limone, che ho poi servito nella forma di
quenelle, più che altro per motivi
estetici.
Ad accompagnare la tartare
(e a creare lo sfondo del piatto), il
latte di bufala, estratto dalla ben più nota mozzarella; una riduzione a freddo
di pomodori, ottenuta facendoli decantare
fino al completo rilascio della loro acqua; un brodetto leggero fatto con le teste delle mazzancolle e, per finire,
i capperi sotto sale, che ho fritto in olio extravergine per una decina di
secondi, in modo da farli diventare leggermente croccanti e fargli assumere una
forma simile a quella di un fiore.
Concludo dicendovi che, usando solo il suo latte interno, la mozzarella di bufala - io, come sempre, ho usato quella del Caseificio "La Baronia" - la potrete poi usare per altre preparazioni o, più semplicemente, mangiarvela tanto che state l a cucinare.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la tartare
- Dodici mazzancolle
- La scorza di un quarto di limone
- Tre etti di mozzarella di bufala
- Olio extravergine d’oliva
- Sale marino
Per il brodetto leggero
- Le teste delle mazzancolle
- Due cucchiai di olio extravergine d'oliva
- Due cucchiai d’acqua
- Sale grosso
Per la riduzione di pomodori
- Due etti di pomodori rossi e maturi
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Per i capperi fritti
- Una ventina di capperi sotto sale
- Olio extravergine di oliva
Dedicatevi per prima cosa alla riduzione di pomodori -
sceglieteli secondo stagione e, se non è stagione, usate i classici ciliegino
di Pachino, quelli veri, che oramai si trovano tutto l'anno - tagliandoli
grossolanamente a pezzi e passandoli al passa pomodoro, usando un disco con i fori piccoli, in modo da raccoglierne
solamente la polpa.
Prendete poi una ciotola di diametro piuttosto ampio e
copritela con un tovagliolo o un fazzoletto, che terrete in posizione
aiutandovi con un elastico, come se fosse la copertura di un tamburo.
Versate il pomodoro passato sul tovagliolo, che per il
peso si incurverà leggermente, mettendo poi il tutto in luogo fresco e
dedicandovi ad altro in attesa che l'acqua dei pomodori, lentamente, filtri nel
tovagliolo, lasciandovi una polpa molto compatta.
Come già detto nell'introduzione, tenete conto che ci
vorranno almeno sei ore, durante le quali, ogni tanto, potrete smuovere a polpa e verificare la
quantità d'acqua rilasciata.
Quando del pomodoro sarà rimasta solo la polpa, molto
densa, travasatela in una ciotolina e conditela con un pizzico di sale, poco
pepe e un cucchiaio di olio extravergine, poi tenetela da parte in attesa di
usarla.
Nel caso la fase di decantazione
non sia stata abbastanza lunga, è possibile che un poco d’acqua sia ancora
rilasciata dalla polpa dopo che l’avrete condita; se così fosse, eliminatela
inclinando la ciotolina o usando un cucchiaino.
Dedicatevi ora alla tartare,
eliminando testa e guscio delle mazzancolle - le teste ovviamente le terrete da
parte - e rimuovendo il filamento intestinale, provando ad estrarlo
delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una piccola incisione sul dorso
delle mazzancolle e togliendolo usando la punta di un coltellino.
Mettete le mazzancolle sul tagliere e, usando un coltello con la lama piuttosto grande e ben affilata, tagliatele prima in piccoli
pezzi e poi batteteli fino ad
ottenere la dimensione che più vi piace, visto che per la tartare non esiste una regola univoca e la consistenza finale
dipende più che altro dai vostri gusti, anche se in questo caso, dovendo poi
farci delle quenelle, mi sento di
suggerirvi una dimensione piuttosto fine.
Quando siete soddisfatti, riunite la polpa delle
mazzancolle in una ciotola, unite un cucchiaino raso di scorza di limone
finemente grattugiata e due cucchiai di olio extravergine, poi coprite con un
pezzo di pellicola trasparente e mettete in frigorifero. Per il momento non
salate la tartare, dato che il sale
ha come effetto collaterale quello di cuocere
(non è il termine giusto, ma spero mi abbiate capito) gli alimenti.
Ora è il turno del brodetto, per il quale metterete le
teste delle mazzancolle in una piccola casseruola, insieme a due cucchiai di
olio extravergine e due di acqua, portandola poi sul fuoco, a fiamma bassa e
con il coperchio, facendo cuocere per una ventina di minuti, in modo che le
teste possano rilasciare tutti i loro sapori e profumi.
A me nel brodetto, soprattutto quello di crostacei e in
particolare quello per questa ricetta, non piace aggiungere altro, né odori né
vino bianco, in modo avere solamente una sorta di essenza di mare, ma voi
sentitevi liberi di procedere in modo diverso.
Durante la cottura, ogni tanto, schiacciate le teste
usando un cucchiaio di legno, in modo da estrarne al meglio i loro umori.
Quando mancano circa dieci minuti alla fine della
cottura, togliete il coperchio e alzate leggermente la fiamma, in modo da far
restringere in parte il fondo di cottura, poi filtratelo usando un colino a maglie fitte e tenetelo da parte.
Data la sapidità naturale delle mazzancolle, non dovrebbe
essere necessaria l’aggiunta di sale, ma voi comunque assaggiate e regolatevi.
Tagliate ora la mozzarella di bufala in pezzi non troppo
piccoli, mettendoli poi in un colino a maglie fitte, posto sopra una ciotola, in modo da raccogliere il latte
rilasciato.
Quando il rilascio naturale
del latte sarà terminato, potete strizzare
i pezzi di mozzarella, in modo da non perderne nemmeno un stilla.
Per ultimo i capperi, che per prima cosa sciacquerete in
acqua corrente in modo da eliminarne il sale e poi asciugherete per benino
usando qualche foglio di carta da cucina.
Prendete poi un piccolo pentolino e metteteci l’olio
extravergine, in modo tale che questo raggiunga un livello di circa un
centimetro (i capperi sono piccoli e non serve usarne troppo), quindi portatelo
sul fuoco e, quando l’olio raggiungerà i 160° (se non l’avete, vi consiglio
vivamente di comprarvi un termometro digitale), tuffateci i capperi facendoli friggere per non più di una decina
di secondi, in modo che abbiano giusto il tempo di aprirsi.
Togliete i capperi dall’olio e metteteli in un piatto sul
quale avrete messo un paio di fogli di carta da cucina, in modo che l’olio in
eccesso possa essere assorbito.
Riprendete la tartare
dal frigorifero, salatela leggermente con il sale marino e poi formate le quenelle nel modo tradizionale, cioè
usando due cucchiai e passando la polpa dall’uno all’altro, in modo da ottenere
la classica forma. Se non le avete mai fatte, qui c’è un video che
mostra molto chiaramente come procedere.
Bene, ci siamo e non resta che impiattare, mettendo per
prima cosa un paio di cucchiai di latte di bufala sul fondo di ciascun piatto e
disponendo poi delicatamente le quenelle
di tartare. Volendo potete anche fare
l’inverso, mettendo prima le quenelle
e poi facendo colare il latte intorno ad esse.
Usando la punta di un cucchiaino e seguendo la vostra
vena artistica, distribuite sia la riduzione di pomodoro che il brodetto fatto
con le mazzancolle, completando poi con i capperi fritti.
Guarnite come meglio credete e portate rapidamente in
tavola, per evitare che riduzione e brodetto di disperdano nel latte di bufala.
Nessun commento:
Posta un commento