Ritornano i ravioli, nella forma che mi ha insegnato lo
Chef Errico Recanati del ristorante stellato “Andreina”, in quel di
Loreto, nelle Marche.
I ravioli li ho fatti usando la classica semola di grano
duro rimacinata e un buon numero di uova, dato che mi serviva una pasta molto
elastica, da poter tirare molto sottilmente data la particolarità del loro
ripieno, che non volevo fosse sovrastato dalla pasta, con il risultato di
percepire al gusto solamente quest’ultima.
Il ripieno, appunto, che in questo caso è un liquido di baccalà, per dei ravioli da
mangiarsi quindi al cucchiaio, in un sol boccone, visto che non possono essere
tagliati per evidenti motivi.
Il baccalà l'ho usato in
purezza, seguendo il procedimento previsto dal disciplinare del baccalà mantecato,
nella volontà di non alterarne il sapore con elementi che, pur potendo essere
omessi, spesso vengono invece aggiunti, come ad esempio panna o patate.
Come condimento mi sono limitato ad una concassé di pomodoro, arricchita nel
sapore con la bottarga di muggine, a richiamare le note marine del ripieno dei
ravioli.
Infine un crumble
di pane profumato alla maggiorana, ottenuto facendo saltare in padella la
mollica e l’erbetta, con una piccola aggiunta di olio extravergine, fino ad
ottenere la giusta croccantezza, che contrasta la morbidezza dei ravioli e del pomodoro.
Concludo dicendovi che, come per tutti ravioli con
ripieno molto morbido, saranno indispensabili degli stampi in silicone a cupola, che vi consentiranno di dar forma al ripieno e raffreddarlo in modo da portarlo allo stato
solido, necessario per poterci poi comporre i ravioli.
Altrettanto fondamentale, poi, un discreto assortimento
di stampi circolari, utili per dare la forma ai ravioli.
Ingredienti (per 4/6 persone)
Per i ravioli
- Tre etti di semola di grano duro rimacinata
- Due uova intere
- Quattro tuorli
Per il ripieno di baccalà
- Due etti di baccalà bagnato
- Brodo di pesce leggero (vedi dopo)
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Per il condimento
- Quattro pomodori San Marzano
- Un cucchiaio di bottarga di muggine grattugiata
- Uno spicchio d'aglio
- Olio extravergine di oliva
- Sale
Per il crumble
di pane
- Due fette di pane casareccio
- Due rametti di maggiorana fresca
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
Prima di procedere con la preparazione, fate un controllo
sul baccalà e, nel caso fosse ancora salato - si, lo dovete assaggiare crudo -
mettetelo a bagno in acqua corrente, cambiandola spesso, fino a quando il
residuo salino non sarà sparito.
Preparate poi un poco di brodo di pesce - ve ne servirà
decisamente poco, per cui potete partire con mezzo litro di acqua - usando gli
scarti che avete o, se così non fosse, fatelo vegetale, usando carota, patata e
cipolla.
Quando il brodo è pronto, filtratelo in modo da eliminare
ogni residuo, poi fatelo freddare a temperatura ambiente.
Dedicatevi poi al baccalà, al quale eliminerete la pelle,
cosa che potete fare con uno strappo deciso - la pelle del baccalà è piuttosto
elastica e viene via con una certa facilità - nel caso aiutandovi con un
coltellino a lama sottile e affilata, per separare la pelle dalla polpa nei
punti più ostici.
Eliminate le lische dal baccalà, poi tagliatelo
grossolanamente a pezzi e, se avete una vaporiera,
usatela e cuocete il baccalà, poggiandolo su un foglio di carta da forno, in
modo che il vapore non lo colpisca direttamente dal basso e, soprattutto, per
evitare che si attacchi alla griglia di cottura. In alternativa, lessate il
baccalà in acqua già a bollore.
Per il momento non aggiungete sale, cosa che potrete
sempre fare nel momento in cui lavorerete il baccalà per ridurlo in crema.
In entrambi i casi, cuocete il baccalà il tempo
strettamente necessario per renderlo morbido, visto che, come peraltro il pesce
in generale, anche il baccalà non ama le cotture eccessive. Direi che otto
minuti, forse anche qualcosina in meno, dovrebbero essere più che sufficienti.
Quando il baccalà è cotto, scolatelo e mettetelo in
corrente d'aria, in modo che l'umidità residua possa evaporare più rapidamente,
quindi mettetelo nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione
che sia, aggiungete mezzo mestolo di brodo, quattro cucchiai di olio
extravergine e un poco di pepe bianco macinato.
Fate andare alla massima velocità e lavorate con cura in
modo da ottenere un composto molto fluido - ricordatevi che dobbiamo fare dei
ravioli liquidi - e, per quanto
possibile, senza residui solidi, usando il brodo per regolare la sua densità.
Assaggiate, nel caso regolate di sale, poi versate delicatamente
il baccalà liquido negli stampini in silicone - se avete un biberon
vedrete che la cosa sarà piuttosto semplice - scegliendo possibilmente quelli i
cui incavi hanno una forma a cupola, senza disegni o decorazioni e poggiandoli
su una piccola teglia, che possa ovviamente entrare nel vostro freezer e che vi
consentirà di spostare gli stampi senza pericolo.
Mettete gli stampi nel freezer - se poi avete
l’abbattitore, meglio ancora - e lasciateceli fin tanto che sarete pronti per
poter assemblare i ravioli. Un modo alternativo, che però a me piace meno, è
quello di usare della gelatina alimentare per far addensare il ripieno, che in questo
caso non andrà messo nel freezer, ma semplicemente in frigorifero, per dare
tempo alla gelatina di fare il suo lavoro.
Preparate ora la pasta per i ravioli, usando l’impastatrice
o le braccia, a secondo delle vostre inclinazioni e del vostro atletismo (le
mie sono ovviamente votate alla pigrizia, per cui impastatrice per tutta la
vita).
Mettete allora la semola nel recipiente dell’impastatrice
o sul piano di lavoro, aggiungete le uova - le dosi indicate dovrebbero andar
bene, ma ricordatevi che molto dipende anche dalla qualità della semola,
dall’umidità e dalla dimensione delle uova - e cominciate ad impastare, fino ad
ottenere la classica palla, che lavorerete complessivamente per almeno una
decina di minuti.
Mettete la palla sotto una ciotola rovesciata e
lasciatela riposare per una mezz’ora, poi cominciate a stenderla, ancora una
volta a mano o con la macchina, fermandovi ad uno spessore piuttosto sottile,
dato che la natura del ripieno richiede, come già vi ho detto, una sfoglia
leggera, che non ne ricopra il sapore.
Prima di proseguire, ricordatevi che state lavorando con
un ripieno naturalmente liquido, per cui lavorate pochi ravioli alla volta - io
ho scelto sei come numero magico - rimettendo ogni volta il ripieno nel
freezer, per tirarlo fuori solo quando siete pronti con l’assemblaggio.
Prendete ora due stampi circolari, uno dei quali con diametro maggiore dell’altro - indicativamente
direi, rispettivamente, cinque e sette centimetri - e cominciate a ricavare i
dischi che formeranno i ravioli: quello di minore diametro per la base e quello
maggiore per la copertura, che dovrà seguire il profilo del ripieno, motivo
della necessità di averlo di diametro maggiore.
Ordinate i dischi sul piano di lavoro, in modo da avere
su una fila le basi e sull’altra la copertura, poi tirate fuori dal freezer gli
stampi con il ripieno ed estraete quest’ultimo dagli alloggiamenti, tenendo poi le piccole cupole a portata di mano.
Usando un pennellino o le dita,inumidite leggermente le basi dei ravioli - inumidite solo al momento
di comporre i ravioli, altrimenti l’acqua avrà tutto il tempo di essere
assorbita dalla pasta o di evaporare - poi deponete il ripieno al centro di
ciascuna base e poggiateci sopra il disco di copertura.
Fate seguire al disco superiore il profilo del ripieno,
procedendo gradualmente in modo da consentire all’aria di uscire - l’aria si
espande con il calore, per cui se ne rimanesse intrappolata troppa, il raviolo
potrebbe rompersi durante la cottura - fino a chiudere completamente il
raviolo.
Prendete ora uno stampo circolare che abbia un diametro
di poco maggiore di quello della cupola del raviolo e, usandolo capovolto, cioè
con il bordo tagliente rivolto verso l’alto, calatelo sul raviolo, in modo che
la cupola ne sia racchiusa, premendo poi molto delicatamente in modo da creare
una zona di sigillatura tra la copertura del raviolo e la sua base. Non
esercitate troppa pressione, altrimenti tagliereste la pasta.
Prendete infine un altro stampo, di diametro maggiore di
quello appena usato e, calandolo esattamente come avete appena fatto, ma questa
volta con il lato tagliente rivolto in basso, usatelo per dare la forma finale
al raviolo.
Fate un ultimo controllo sul raviolo, verificando che sia
ben chiuso, poi procedete con gli altri fino ad esaurire il ripieno.
Il procedimento sembra lungo e noioso, ma vedrete che
dopo averci preso la mano, procederete molto più speditamente rispetto a fare i
ravioli nel modo tradizionale, con due fogli di pasta grandi e con il ripieno
posto ad intervalli regolari.
Prendete un piatto o una piccola teglia, metteteci un
foglio di carta da forno e distribuiteci un poco di semola, quindi metteteci i
ravioli, ben separati tra loro e certamente non sovrapposti, quindi metteteli
in frigorifero, in modo che possano rimanere ben sodi e stabili fino al momento
della cottura.
Dedicatevi ora alla preparazione del condimento, partendo
con la concassé di pomodori, tuffando
questi ultimi in acqua bollente per circa mezzo minuto e poi in acqua
ghiacciata, in modo da sollevarne la
pelle e poterla togliere in modo agevole.
Tagliate ogni pomodoro in quattro spicchi, poi rimuovete
la parte acquosa e i semi, quindi tagliate ancora ogni spicchio in spicchi più
sottili, direi di circa un centimetro di larghezza, e finalmente ogni spicchio
in piccoli quadratini, esattamente come appunto si fa per la concassé.
Prendete una padella piuttosto ampia, che poi userete
anche per unire i ravioli al loro condimento, ungetela con sei cucchiai d'olio
extravergine e unite l'aglio, sbucciato e leggermente schiacciato.
Portate sul fuoco, a fiamma media, e fate andare fino a
quando l'aglio non sarà ben dorato, poi toglietelo, unite i cubetti di
pomodoro, alzate la fiamma al massimo e fateli saltare per circa due minuti.
Unite la bottarga di muggine, che grattugerete usando una
grattugia a lame sottili, come questa della Microplane, proseguendo la cottura, sempre a fiamma vivace, per un
altro minuto, mescolando in modo che pomodori e bottarga possano armonizzarsi.
Assaggiate, regolate di sale, spegnete la fiamma e tenete
poi al calduccio, con il coperchio.
Ora è il turno del crumble
di pane e maggiorana, per il quale metterete la mollica del pane e le
foglioline di maggiorana nel mixer
- scegliete un pane casareccio che ne abbia una ben compatta - facendolo poi
andare alla massima velocità, fino a quando la mollica non si sarà ridotta in
piccole briciole, prendendo al contempo un tonalità tendente al verde in virtù
della presenza della maggiorana.
Prendete un padellino anti-aderente, metteteci l’olio e
portatelo sul fuoco e, quando l’olio sarà ben caldo, unite la mollica di pane,
facendola saltare, girandola quasi in continuazione in modo che tutte le
briciole possano sentire il calore, diventando croccanti ma senza colorarsi in
modo eccessivo.
Quando il crumble
è pronto travasatelo in un piatto sul quale avrete messo qualche foglio di carta
da cucina, in modo che l'olio in eccesso possa essere assorbito.
Mettete l’acqua per i ravioli sul fuoco - che sia
abbondante, mi raccomando - e, quando questa è a bollore, tuffateci
delicatamente (scusate l’ossimoro) i ravioli, prendendoli direttamente dal frigorifero
e facendoli cuocere per il loro tempo, che nel mio caso sono stati all’incirca
cinque minuti.
Una buona regola per valutare la corretta cottura, senza
essere costretti ad assaggiare i ravioli, è quella di aggiungere nella pentola
uno o più pezzi di pasta avanzata, dello stesso spessore di quella usata per i
ravioli e assaggiare questa per determinare il grado di cottura.
Tanto che i ravioli cuociono, riportate sul fuoco la
padella con la concassé e la
bottarga, in modo che il condimento sia ben caldo quando vi unirete i ravioli.
Quando i ravioli sono pronti, scolateli usando un mestolo
bucato e travasateli delicatamente nella padella con il condimento - che non vi
venga in mente di scolarli come fareste normalmente con la pasta - muovendola
delicatamente in modo che i ravioli possano bagnarsi
del loro condimento (ricordate che i ravioli sono delicati e se si rompono
tutto il loro ripieno colerà di fuori)
Spegnete la fiamma e procedete rapidamente con
l’impiattamento, disponendo i ravioli nella configurazione che preferite,
facendo poi colare su ciascuno di essi un poco del fondo di cottura rimasto
nella padella e distribuendo la concassé
alla bottarga tutta intorno a loro.
Completate con il crumble
di pane alla maggiorana, che farete cadere a pioggia, come fosse del
parmigiano, e senza esagerare nella quantità.
Guarnite come più vi piace, poi portate in tavola,
ricordando che questi ravioli vanno mangiati rigorosamente con il cucchiaio, in
un solo boccone, visto che evidentemente non potrete certo tagliarli data la
natura del loro ripieno.
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