Ricordatevi
che il pesce crudo, prima di essere preparato e servito, deve essere abbattuto
o congelato (il tempo di abbattimento dipende dalla temperatura e va dalle 9
ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da eliminare il rischio di
contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i quali il più pericoloso è
sicuramente l'Anisakis.
Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, punti vendita e ristoranti,
esiste l'obbligo di informazione al consumatore, come stabilito dal Ministero della Salute.
No,
state buoni, non è un errore l'uso della "c" al posto
dell'"h", dato che ho volutamente scritto "Susci", per evidenziare la natura mediterranea del
piatto, che prendo solo spunto dall'analogo giapponese, reinterpretandolo
secondo la nostra cultura (scusate, la parola "cultura" mi è scappata) gastronomica.
E
vi dico anche che l'idea non è mia, ma della bravissima e talentuosa Cristina Galliti,
mente e cuore del Blog "Poveri, ma belli e buoni", che durante uno dei tanti scambi di idee in occasione di
un concorso di cucina, ha indossato, forse inconsapevolmente, le vesti di Musa
Ispiratrice, buttando lì, quasi per caso, il termine "Susci" e accedendo in me la fiamma dell'ispirazione.
Bene,
dopo aver condiviso con voi come è nata l'idea, torno a bomba sul piatto,
dicendovi che il susci è fatto usando
i mezzi paccheri come involucro
esterno, mentre nel ripieno ho cercato di riprodurre, nei colori, la versione
tradizionale del piatto.
Al
posto del riso, quindi, la mozzarella di bufala campana, quella del Caseificio La Baronia, battuta quasi ci
dovessi fare una tartare, in modo da
ricordarne, nell'aspetto, la forma dei singoli chicchi.
Poi
la zucchina romanesca, tagliata sottilmente, quasi a ricordare l'alga nori, con la quale ho avvolto la mozzarella prima di infilare
il tutto nei mezzi paccheri e, per finire, i gamberi rossi di Rosso di Mazara, che formano il cuore
del susci.
Ad
accompagnare il susci, infine, una
crema di datterini gialli con alcune gocce
di crema di peperone rosso.
Ingredienti
(per 4 persone)
Per
il susci
- Dodici paccheri
- Sei gamberi rossi
- Due etti di mozzarella di bufala campana
- Due zucchine romanesche non troppo grandi
- Olio extravergine di oliva
- Sale
Per
la crema di datterini gialli
- Tre etti di datterini gialli
- Qualche foglia di basilico
- Olio extravergine di oliva
- Sale
Per
la crema di peperone rosso
- Mezzo peperone rosso
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Partite
con la crema di datterini gialli, lavandoli, tagliandoli a metà nel verso della
lunghezza, mettendoli poi in un pentolino, insieme a due cucchiai di olio
extravergine, a mezzo bicchiere scarso di acqua, a un pizzico di sale e alle
foglie di basilico.
Personalmente,
con i datterini, non perdo tempo ad eliminare i semi interni, dato che questi
sono pochi e piccoli, non preoccupandomi troppo del fatto che, in genere, non è
una buona idea frullare poi anche i semi, che potrebbero dare una nota amara
alla crema. Voi, naturalmente, procedete come ritenete più opportuno.
Portate
il pentolino sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, e fate cuocere fino
a quando i pomodorini non saranno molto morbidi, quindi spegnete e fateli
intiepidire. Tenete presente che a fine cottura dovrà essere presente un bel
fondo di cottura, che servirà a dare la giusta densità alla crema.
Eliminate
le foglie di basilico, quindi mettete i pomodorini nel bicchiere del frullatore
tradizionale, o nel contenitore di quello a immersione,
insieme alla metà del loro fondo di cottura, quindi fate andare il frullatore
alla massima velocità, nel caso aggiungendo altro fondo in modo da avere la
giusta densità.
In
alternativa al frullatore, se preferite, potete passare i datterini al passa pomodoro, usando il disco con i fori piccoli, in modo da separare anche i
semi, cosa che con il frullatore non sarebbe possibile.
Quando
la densità vi soddisfa - se doveste finire il fondo di cottura potete
tranquillamente usare un poco di acqua - assaggiate la crema e, nel caso,
regolatela di sale e poi setacciatela usando un colino a maglie fitte, in modo da trattenere i residui di buccia, che per quando
frulliate con cura rimarranno comunque presenti.
Se
la crema vi dovesse sembrare troppo liquida non dovrete far altro che
riportarla sul fuoco, facendola andare fino a riportarla alla densità voluta.
Dopo
la crema di datterini gialli, preparate anche quella di peperone rosso,
pulendolo ed eliminandone semi e coste bianche interne, quindi tagliandolo a
pezzi, senza curarvi troppo della loro forma, dato che poi frullerete il tutto.
Mettete
i pezzi di peperone in una casseruola, unite quattro cucchiai d'olio
extravergine, mezzo bicchiere d'acqua, il sale e una leggera macinata di pepe
nero.
Portate
sul fuoco, a fiamma bassa con il coperchio, e fate cuocere fino a quando i
pezzi non saranno ben morbidi, facendo in modo, come per quella di datterini,
che a fine cottura ci sia ancora un minimo di fondo, che vi servirà per
agevolarne la trasformazione in crema.
Quando
i pezzi di peperone sono cotti, spegnete e, usando ancora una volta il
frullatore tradizionale o quello a immersione,
riduceteli in crema, lavorando con cura per eliminare ogni residuo intero,
cercando di ottenere un composto non eccessivamente fluido, simile per
consistenza ad una passata di pomodoro ben ferma.
Assaggiate
la crema, nel caso regolatela di sale, quindi setacciatela con il solito colino a maglie fitte, in modo da eliminare ogni residuo della buccia del peperone
e poi, se l'avete, mettetela direttamente in un biberon
da cucina, cosa che vi consentirà poi di dosarla con maggiore precisione.
Prendete
ora la mozzarella di bufala, tagliatela in pezzi, mettetela sul tagliere e,
usando un coltello a lama grande e affilata, cominciate a batterla,
come se dovesse preparare una tartare,
fino a ridurla ad una consistenza piuttosto fine,
che ricordi nei singoli pezzi i chicchi del riso.
Inclinate
il tagliere in modo che il siero rilasciato dalla mozzarella possa colar via,
poi tamponatela usando qualche foglio
di carta da cucina, dato che è importante che la mozzarella risulti piuttosto
asciutta, evitando che rilasci il suo siero dopo che avrete preparato il susci, cosa che rovinerebbe il risultato
finale.
Dedicatevi
ora alla cottura dei mezzi paccheri, cuocendoli in acqua a bollore e
leggermente salata e mantenendoli ben al dente, in modo che abbiano quel minimo
di resistenza che vi consentirà di
riempirli senza troppi problemi.
Nell'attesa
della cottura, pulite i gamberi rossi, rimuovendone la testa, il guscio, la
coda e il filamento intestinale, provando ad estrarlo delicatamente o, se si
dovesse rompere, facendo una piccola incisione sul dorso dei gamberi e
togliendolo usando la punta di un coltellino.
Spennelate
i gamberi con un velo d'olio, poi salateli leggermente e teneteli da parte in
attesa di usarli.
Sempre
aspettando i mezzi paccheri, dedicatevi anche alle zucchine romanesche e,
usando una mandolina
con la lama regolabile, ricavate le singole fettine, tenendo presente che
queste dovranno essere sottilissime - io ho regolato lo spessore a mezzo
millimetro - in modo da poterle poi arrotolare
per comporre il ripieno del susci.
Nel
caso non aveste la mandolina, potete usare un classico pela verdure, anche se
così facendo l'operazione risulterà meno agevole e, probabilmente, le singole
fettine saranno meno regolari.
Tornate
ai paccheri e, quando sono pronti, scolateli e passateli immediatamente
nell’acqua fredda, in modo da interromperne la cottura, quindi fateli
asciugare, disponendoli ben separati su un tagliere o su un piatto.
Bene,
siamo ora pronti per il riempimento,
cosa che richiedere un minimo di manualità e precisione.
Per
prima cosa disponete le fettine di zucchina sul piano di lavoro, creando un
minimo di sovrapposizione tra l'una e l'altra e formando una striscia che abbia una larghezza
leggermente maggiore di quella di due mezzi paccheri affiancati (non è che ci
sia un motivo particolare per scegliere una tale larghezza, se non che questa è
più o meno pari alla lunghezza di un singolo gambero rosso e anche perché io mi
sono trovato bene così).
Prendete
ora la mozzarella e con essa formate uno strato compatto sopra le zucchine, che
abbia uno spessore di circa due o tre millimetri, poi poggiate un gambero rosso vicino ad una delle estremità.
Partendo
dal lato dove avete messo il gambero,cominciate ad arrotolare il tutto, facendo in modo che l'avvolgimento sia ben stretto, in modo che tutti gli ingredienti
rimangano al loro posto.
Dovrete
fermarvi quando valuterete che il diametro del rotolo sia compatibile con quello interno dei mezzi paccheri, in modo
che sia poi possibile inserire in essi il ripieno, facendo in modo che questo
rimanga saldamente al uso posto, senza avere troppo gioco al loro interno.
Prendete
ora un mezzo pacchero, poggiatelo sul piano di lavoro, vicino al rotolo appena composto e poi, con molta
delicatezza, spingete quest'ultimo
all'interno del pacchero, facendo un movimento rotatorio, quasi doveste avvitare il rotolo nel pacchero, cosa
che ne faciliterà l'inserimento.
Fate
in modo che il rotolo raggiunga l'estremità opposto del mezzo pacchero, quindi,
usando un coltello molto affilato, tagliate la parte del rotolo in eccesso,
rifilando per bene il tutto, in modo da avere bordi netti e precisi.
Usate
la parte rimanente del rotolo per
riempire un altro mezzo pacchero, poi ripetete tutte le operazioni fino a
completare la preparazione, esaurendo i mezzi paccheri a disposizione.
Bene,
non resta che impiattare, mettendo per prima cosa la crema di datterini gialli
sul fondo dei piatti, disponendo poi il susci
e, infine, le gocce di crema di
peperone rosse, distribuite usando il biberon
nel quale l'avete messa o, se non l'avete, un cucchiaino.
Sono proprio contenta di averti ispirato questa meraviglia!!! Ma se al posto dei gamberi mi metti la palamita e me la mandi per il contest Palamita ad arte? :-D bravo bravo bravo!!
RispondiEliminaGrazie Cri :-)
EliminaMmh...l'idea del palamita non è male, così avrei anche la possibilità di fare qualche variazione... ora vedo se nel weekend mi arriva l'ispirazione :-)