Un primo molto ricco, non c'è che dire, nato anche da una
perdurante indecisione, che alla fine, pur di risolverla, mi ha portato a
mettere insieme ciò che all'inizio rappresentava un'alternativa.
Mezzi paccheri, quindi, conditi con una crema di fagioli
cannellini profumata con un olio all'aglio e rosmarino, con i totani, cotti
molto a lungo, quasi a farne un ragù e, per finire, le melanzane, saltate velocemente
in padella.
Tutti gli elementi del condimento li ho combinati solo
durante la mantecatura della pasta, proseguendo una abitudine oramai
consolidata, che mi porta a mantenere i sapori separati fino all'ultimo momento.
Completa il piatto un crumble
di pane e aglio nero, quest'ultimo non facile a trovarsi e non proprio economico (potete
naturalmente sostituirlo con aglio normale o, se preferite, usare solamente il
pane), ma che ha i profumi e sapori dell'aglio, senza però averne quegli
spiacevoli effetti collaterali sull'alito e sullo stomaco, che più o meno tutti
abbiano sperimentato.
Anche il crumble
è stato aggiunto all'ultimo momento, con i piatti già pronti, come se fosse la
classica spolverata di parmigiano che
si dà al momento di servire.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e mezzo di mezzi paccheri
- Sale grosso
Per le melanzane saltate
- Una melanzana nera
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale
Per i totani
- Sei etti di totani
- Mezzo bicchiere scarso di vino bianco
- Uno spicchio d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe nero
Per l’olio all'aglio e rosmarino
- Tra ciuffi di rosmarino fresco
- Due spicchi d'aglio bianco
- Olio extravergine di oliva
Per la crema di fagioli cannellini
- Un etto e mezzo di fagioli cannellini
- Tre cucchiai di olio all'aglio e rosmarino (vedi sopra)
- Sale e pepe nero
Per il crumble
di pane all'aglio nero
- Due fette di pane casareccio (vedi dopo)
- Due spicchi di aglio nero
- Olio extravergine di oliva
Partite sicuramente con la preparazione dell'olio
all'aglio e rosmarino, cosa che comunque potrete fare anche con qualche giorno
di anticipo e in quantità maggiore, visto che comunque l'olio si conserva
tranquillamente per qualche settimana.
Sbucciate gli spicchi d'aglio, tagliateli a metà nel
verso della lunghezza, rimuovete l'anima centrale, responsabile dei ben noti
effetti collaterali, e metteteli in un barattolino con la chiusura ermetica,
aggiungendo poi anche i ciuffi di rosmarino e coprendo il tutto a filo con olio
extravergine di oliva.
Chiudete il barattolino e, se avete il forno elettrico,
infornatelo a 60° per circa un’ora, in modo che il tenue calore faciliti la
trasmissione dei profumi all’olio. Se non avete il forno elettrico, potete
scaldare dell’acqua - che non sia a bollore, mi raccomando - e immergervi il
barattolino, verificando ovviamente che questo sia chiuso bene.
Trascorso il tempo, togliete il barattolino dal forno o
dall’acqua e lasciatelo freddare al riparo dalla luce, fino a quando lo
utilizzerete.
Sempre con il dovuto anticipo - la crema di fagioli si
mantiene in frigorifero, meglio se in un barattolo sottovuoto, per alcuni
giorni - mettete i fagioli a bagno in abbondante acqua fredda, senza aggiungere
altro (tantomeno il bicarbonato, che non serve a nulla) e lasciandoceli per un
minimo di sei ore e non più di dodici.
Trascorso il tempo dell’ammollo, scolate i fagioli,
eliminate quelli eventualmente rovinati e metteteli in una pentola, coperti da
abbondante acqua fredda, leggermente salata e senza aggiungere odori dato che
per questa preparazione i fagioli devono essere in purezza.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i fagioli fino a quando non saranno ben teneri. Con una cottura
tradizionale, ci dovrebbe volere, dal momento del bollore, dall'ora all'ora e
mezza, mentre se usate la pentola a pressione, direi una quarantina di minuti a
partire dal raggiungimento della pressione.
Quando i fagioli sono cotti, spegnete la fiamma e fateli
intiepidire nella loro acqua, poi, usando un mestolo bucato, travasateli nel
bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
aggiungendo un mestolo della loro acqua di cottura e quattro cucchiai dell’olio
al rosmarino e aglio.
Fate andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto
in una crema fluida e senza più alcun residuo - la buccia dei fagioli
cannellini è molto tenera e vedrete che scomparirà
completamente all’interno della crema - quindi regolate di sale, aggiungete un
pizzico di pepe nero e date un'ultima frullata.
Quando la crema è pronta, e se volete una fluidità
perfetta, setacciatela usando un colino a maglie fitte, in modo da trattenere ogni più piccolo residuo di buccia,
raccogliendo la crema in una ciotola, che terrete da parte, ricordando che
questa andrà servita leggermente tiepida.
Non vi preoccupate troppo della sua densità, che dovrebbe
comunque piuttosto ridotta, dato che poi potrete regolarla al momento della
mantecatura della pasta, usando l’acqua di cottura di quest’ultima.
Parallelamente alla cottura dei fagioli, dedicatevi anche
a quella dei totani, che come dicevo io ho fatto andare piuttosto a lungo (come
immagino sappiate, i totani, come anche i loro cugini calamari, amano cottura molto brevi o molto lunghe).
Nella speranza che vi siate fatti pulire i totani dal
vostro pescivendolo - sono un po' più scomodi da pulire rispetto ai calamari -
tagliatene in pezzi irregolari il corpo, mentre i tentacoli li dividerete in
due o tre parti, a seconda della loro dimensione, nel verso della loro
lunghezza.
Pendete una casseruola, metteteci tre cucchiai di olio
extravergine, lo spicchio d'aglio in camicia e leggermente schiacciato, il
pezzetto di peperoncino - qui fatevi guidare dal vostro amore per il piccante -
e portate il tutto sul fuoco, a fiamma media.
Fate rosolare l'aglio per qualche minuto, poi decidete se
toglierlo o meno - qui dipende dai gusti e a me ultimamente piace lasciarlo in
cottura - e unite i totani, alzate la fiamma e fateli rosolare per un paio di
minuti.
Unite il vino bianco, fatelo evaporare, sempre a fiamma
vivace, quindi salate, pepate, abbassate la fiamma al minimo, coprite con il
coperchio e fate cuocere per almeno un'ora, fino a quando i totani non saranno
ben morbidi e il loro fondo di cottura de tutto ridotto, lasciandovi un liquido
molto denso e saporitissimo.
Mente i totani sono in cottura, dedicatevi al crumble di pane e aglio nero, scegliendo un pane casareccio, meglio se del giorno
prima, che abbia una mollica ben compatta . Poiché il peso della mollica dipende
molto dal tipo di pane, tenete presente che, alla fine, dovrete averne circa
due cucchiai ben colmi.
Rompete
grossolanamente in pezzi la mollica e mettetela nel mixer
insieme ai due spicchi di aglio nero, che ovviamente avrete prima sbucciato,
facendo poi andare il mixer alla massima velocità, fino a quando la mollica non
si sarà ridotta in piccole briciole, prendendo al contempo un bel colore scuro
per effetto della presenza dell'aglio.
Prendete un padellino, meglio se anti-aderente, metteteci
un paio di cucchiai di olio extravergine e portatelo sul fuoco, a fiamma media,
unendo la mollica all'aglio quando l'olio sarà ben caldo, ma non bollente,
facendola saltare e girandola spesso, in modo che tutte le briciole possano
sentire il calore in modo uniforme, diventando al contempo croccanti.
Data la presenza dell'aglio nero e del conseguente colore
scuro della mollica, non potrete regolarvi osservando il cambiamento di colore
che avviene normalmente per effetto della tostatura, ma vi dovrete saper
regolare toccando la mollica, per
verificare il giusto grado di croccantezza, raggiunto il quale la travaserete
in una ciotolina, nel caso mettendoci prima un foglio di carta da cucina in
modo da assorbire l'olio in eccesso.
Mi raccomando, non lasciate la mollica nel padellino,
dato che il suo calore residuo continuerebbe a tostarla, con il rischio di
bruciarla.
Sempre in parallelo con i totani, preparate anche la
melanzana, cercando di prenderla ben fresca e soda, dato che per questa ricetta
non si deve procedere con la sua messa sotto sale preventiva, che se da un lato
consente di eliminare l'acqua amara, dall'altro fa perdere loro croccantezza.
Lavate la melanzana e tagliatela a piccoli dadini, di al
più un centimetro di lato, raccogliendoli in una ciotola.
Prendete una padella anti-aderente, ampia abbastanza da
poter poi contenere anche la pasta per la mantecatura finale, metteteci sei
cucchiai di olio extravergine e portatela sul fuoco, a fiamma media (non ho
aggiunto aglio dato che questo è già abbondantemente presente negli altri
elementi del condimento).
Quando l'olio è ben caldo, quasi fumante, alzate la
fiamma al massimo e unite i dadini di melanzana, facendoli saltare fino a
quando non cominceranno a prendere anche loro una leggera doratura.
Non vi preoccupate se vedrete l'olio completamente
assorbito dalla melanzana e resistete alla tentazione di aggiungerne altro,
dato che poi, man mano che la cottura procede, l'olio verrà rilasciato.
Salate le melanzane più o meno a metà cottura e
ricordatevi che dovranno si essere cotte, ma con ancora una certa croccantezza
residua e con i cubetti che ancora mantengono la loro forma originale.
Quando le melanzane sono pronte, spegnete la fiamma e
unite la crema di fagioli cannellini - non dovete necessariamente usarla tutta,
ma piuttosto valutare il corretto equilibrio tra i singoli elementi e regolarvi
di conseguenza - poi, quando sono cotti, i totani con tutto il loro fondo di
cottura (se avete lasciato l'aglio in cottura, ricordatevi di toglierlo,
insieme anche al peperoncino), mescolando per amalgamare il tutto.
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta, salatela
- io la salo sempre subito, più che altro per evitare di scordarmi di farlo
dopo - portatela sul fuoco e, quando bolle, buttate le pasta, facendola
cuocere, ma mantenendola al dente.
Quando mancano un paio di minuti alla fine della cottura
della pasta, prendete un paio di tazze e riempitele con la sua acqua, ricca di
amido, che vi servirà per la mantecatura finale (la presenza della crema di
fagioli, in ogni caso, consentirà di ridurre in parte la quantità di acqua
necessaria), poi portate nuovamente sul fuoco la padella con il condimento.
Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che
non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura è quello di prendere la
pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a
seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il
condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura,
senza dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con il rischio di
sbagliare.
Quando la pasta è cotta e ben al dente, scolatela
velocemente e, senza perdere tempo ad eliminare completamente l’acqua di
cottura, unitela nella padella con il condimento, alzando la fiamma e
procedendo con la mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte e
facendo in modo che la pasta risulti ben cremosa, interrompendo la mantecatura
quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Quando la cremosità è quella giusta, spegnete e
impiattate rapidamente per evitare che la pasta si asciughi, aggiungendo il crumble
di pane e aglio nero su ciascuna porzione, come se fosse del parmigiano e senza
mescolare, in modo che questo non perda la sua croccantezza per effetto
dell’umidità della pasta.
Se vi ci piace, date un leggero giro di olio extravergine
su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me piace, voi
regolatevi come preferite - guarnite come meglio credete e portate velocemente
in tavola.
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