Tutto nacque dall'essermi avanzati un paio di carciofi
romaneschi - detti anche mammole o cimaroli - da una cena fatta con alcuni
amici, carciofi che il giorno dopo ho deciso di utilizzare per il pranzo della
domenica, che a casa mia gode sempre della giusta importanza, secondo quella
tradizione che mi porto dietro da quando ero piccino.
Un primo veloce e dai pochi ingredienti, dove ai
carciofi, saltati vivacemente in padella in modo da renderli croccanti, ho
abbinato il ciauscolo, un
salume di origini marchigiane, ottimo e molto versatile nei suoi utilizzi.
Tutto qui, con la sola aggiunta di un poco di parmigiano
reggiano durante la fase di mantecatura, per un piatto da prepararsi all'ultimo
momento, senza troppe difficoltà.
Non ho volutamente aggiunto nessun aroma, come aglio o erbe fresche, proprio perché volevo un primo in purezza, con solo i due ingredienti
principali scelti.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di vermicelli
- Quattro carciofi romaneschi
- Otto fette di ciauscolo
- Quattro cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe nero
Data la semplicità della ricetta, mettete subito in
un’ampia pentola l'acqua per la pasta, salatela, portatela sul fuoco e, tanto
che raggiunge il bollore, continuando poi mentre la pasta è in cottura,
dedicatevi al condimento, che sicuramente trarrà beneficio dal non dover
aspettare troppo a lungo che la pasta si unisca a lui.
Dedicatevi per prima cosa ai carciofi, che pulirete secondo la liturgia, eliminandone poi anche il gambo - lasciatene
giusto un centimetro - e tagliandoli a metà nel verso della loro lunghezza, in
modo da dividere il fiore a metà,
quindi rimuovete l’eventuale barba
interna.
Poggiate i carciofi con la parte tagliata sul tagliere e
tagliateli a fettine molto sottili, sempre tagliando nel verso della lunghezza,
in modo che ciascuna fettina abbia con se le foglie è la piccola parte che,
inferiormente, le tiene unite.
Prendete rapidamente una padella - più passa il tempo,
più i carciofi tenderanno ad annerirsi - ampia abbastanza da poter poi
contenere la pasta per la mantecatura finale, metteteci otto cucchiai di olio
extravergine e portatela sul fuoco.
Quando l'olio sarà ben caldo, unite i carciofi, salandoli
e dando una generosa macinata di pepe nero, quindi alzate la fiamma e fateli
saltare, senza coperchio, per una decina di minuti al massimo, girando spesso e
facendo in modo che i carciofi diventino croccanti.
Tanto che i carciofi sono in padella, ricavate le fette
dal ciauscolo, tagliandole ad uno spessore di circa otto millimetri, massimo un
centimetro, eliminandone poi la pelle esterna e ricavando da esse dei cubetti,
regolari nella forma e nella dimensione.
Se l'acqua della pasta ha raggiunto il bollore, mettete
in cottura i vermicelli, ricordando di cuocerli ben al dente, e procedete con
il condimento.
Quando i carciofi sono quasi pronti, unite i cubetti di
ciauscolo, facendoli rosolare, sempre a fiamma vivace, per non più di un paio
di minuti.
Quando mancano un paio di minuti alla fine della cottura
della pasta, prendete un paio di tazze e riempitele con la sua acqua, ricca di
amido, che vi servirà per la mantecatura finale, poi portate nuovamente sul
fuoco la padella con le melanzane e la bottarga.
Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che
non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura è quello di prendere la
pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a
seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il
condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura,
senza dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con il rischio di
sbagliare.
Quando la pasta è cotta e ben al dente, scolatela
velocemente e, senza perdere tempo ad eliminare completamente l’acqua di
cottura, unitela nella padella con il condimento, alzando la fiamma e
procedendo con la mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte e
facendo in modo che la pasta risulti ben cremosa, interrompendo la mantecatura
quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Quando la cremosità è quella giusta, spegnete e
aggiungete tre dei quattro cucchiai di parmigiano reggiano, mescolando ancora
fino a quando questo non si sarà perfettamente amalgamato nella pasta.
Impiattate rapidamente per evitare che la pasta si asciughi, aggiungendo il rimanente
parmigiano direttamente su ciascuna porzione e senza mescolare, in modo che questo
rimanga ben visibile.
Se vi ci piace, date un leggero giro di olio extravergine
su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me piace, voi
regolatevi come preferite - guarnite come meglio credete e portate velocemente
in tavola.
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