Con
questa ricetta partecipo al Contest "Rice Food Blogger 2016 - Chef Giuseppina Carboni ", organizzato da Risate e Risotti e con la
collaborazione del Campus Etoile Academy e del Comune di Lucignano (AR)
Visto
che come chi mi segue saprà, amo molto l'abbinamento pesce e legumi, non potevo
non provarlo anche per un classico risotto, per cui stimolato dal concorso in
questione, mi ci sono cimentato, scegliendo per questo piatto le cozze e i
ceci, un'accoppiata in un certo senso classica, visto che in passato l'ho
proposta per zuppe e antipasti.
Il
riso - ho utilizzato quello di varietà Carnaroli - l'ho tostato a secco, senza quindi utilizzare grassi, sfumandolo poi con del
vino precedentemente de-alcolizzato (la temperatura del riso in tostatura in
genere non è tale da consentire la completa evaporazione della componente
alcolica) e portando a cottura con un combinazione di brodo vegetale
leggerissimo e dell'acqua delle cozze, molto sapida e saporita, che ho
preferito usare solo in parte per evitare che il suo sapore prevalesse in modo
netto su quello dei ceci e degli altri ingredienti.
I
ceci, invece, li ho lessati e ridotti in una crema lavorata a freddo, usando la
loro acqua di cottura e un olio profumato al rosmarino, che ho aggiunto solo
nella fase finale della cottura.
La
mantecatura finale, vista la presenza del pesce, l'ho fatta ancora una volta
con l'olio al rosmarino, solidificato
in freezer in modo da accentuare lo shock
termico e privilegiare la parte grassa piuttosto che quella liquida.
Ad
accompagnare il piatto, poi, alcune gocce
di aglio nero,
non facile a trovarsi e non proprio economico, ma che ha i profumi e sapori
dell'aglio, senza però averne quegli spiacevoli effetti collaterali sull'alito
e sullo stomaco, che credo tutti abbiano prima o poi sperimentato.
Aglio
nero che ho anch'esso ridotto in crema, frullandolo con un poco d'acqua e
qualche grano di sale grosso, e poi fatto ridurre sul fuoco, in modo da
eliminarne parte dell'umidità residua ed ottenere un composto piuttosto denso e
omogeneo.
Come
elemento croccante del piatto, un crumble
di pane al prezzemolo, che ho aggiunto solo al momento dell'impiattamento, in modo
che non perdesse croccantezza, cosa che accadrebbe se fosse invece unito al
riso in cottura.
Infine,
anche come elementi di guarnizione, il rosmarino, fritto velocemente in olio
ben caldo in modo da rendere anch'esso croccante e piacevole da sgranocchiare, e una cialda di pomodoro,
che per vezzo estetico ho modellato come un piccolo cono, ma che naturalmente
voi potete lasciare nella forma che preferito o, al limite, eliminarla.
Concludo
dicendovi che l'olio al rosmarino andrebbe preparato con largo anticipo, in
modo da aver il giusto tempo per prendere i profumi, tenendo presente che
potete prepararne in quantità maggiore, dato che l'olio si conserva
tranquillamente per molte settimane - dopo la prima settimana, ricordatevi di
eliminare il rosmarino e l'aglio - dandovi quindi la possibilità di usarlo per
altre preparazioni.
Ingredienti
(per 6 persone)
Per
il risotto
- Quattro etti di riso carnaroli
- Due chili di cozze
- Brodo vegetale leggero (carota, sedano e cipolla)
- Mezzo bicchiere di vino bianco secco
- Sale marino
Per
l'olio al rosmarino
- Un etto di olio extravergine d'oliva
- Quattro ciuffi di rosmarino
- Mezzo spicchio d'aglio
Per
la crema di ceci
- Un etto e mezzo di ceci secchi
- Olio al rosmarino (vedi sopra)
- Sale marino e pepe bianco
Per
il crumble di pane al prezzemolo
- Tre fette di pane casareccio
- Un cucchiaio raso di prezzemolo tritato
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Pepe nero
Per
le gocce di aglio nero
- Otto spicchi di aglio nero
- Cento millilitri di acqua
- Sale marino grosso
Per
il rosmarino fritto
- Sei ciuffi di rosmarino
- Olio di semi di arachide
- Sale marino
Per
le cialde di pomodoro
- Mezzo chilo di pomodori rossi e maturi
- Sale marino
Partite
con la preparazione dell'olio al rosmarino, che dovrà avere tempo di
profumarsi, cosa che richiederà almeno un paio di giorni.
Prendete
il mezzo spicchio d'aglio e schiacciatelo, in modo che anche il suo interno sia
esposto all'azione dell'olio, e
mettetelo in un barattolino con la chiusura ermetica, insieme ai ciuffi di
rosmarino, separando da questi le singole punte,
in modo che il tutto posa occupare meno spazio.
Unite
l’olio extravergine di oliva, avendo cura, al di là della quantità indicata,
che questo copra completamente gli altri ingredienti, quindi chiudete il
barattolino e riponetelo al riparo della luce e in luogo fresco per almeno un
paio di giorni, in modo che i singoli elementi abbiano il tempo di trasmettere
i propri sapori e profumi all’olio.
Se
avete poco tempo o se vi dovesse venire voglia del piatto all’ultimo momento,
potete mettere il barattolino in forno, impostando la temperatura sui 60°,
lasciandocelo per circa un paio d’ore, in modo che il tenue calore acceleri la
trasmissione dei profumi e dei sapori, togliendolo dopo tale tempo e
riportandolo a temperatura ambiente.
Quando
l’infusione è completa, e comunque quando siete pronti alla preparazione del
piatto, prendete l’olio e filtratelo, quindi travasatelo in un recipiente che
possa andare in freezer e tale che poi consenta una facile estrazione dell’olio congelato, meglio se usando più contenitori,
piccoli, in modo che poi risulti più facile dosarlo.
Nel
mio caso, ho usato alcuni piccoli contenitori, tipicamente usati per la
preparazione dei cioccolatini, ottenendo singole porzioni molto piccole.
Che
messi nel freezer mi hanno donato ciò che vedete in foto. Per la cronaca, in
fase finale di mantecatura, ho usato quattro delle porzioni che vedete.
Ancora
una volta con un minimo di anticipo, tipicamente la sera prima della
preparazione del piatto, mettete i ceci a mollo in abbondante acqua fredda, in
modo che possano recuperare umidità.
La
mattina dopo, scolate i ceci e metteteli in una pentola coperti da abbondante
acqua fredda, solo leggermente salata, dato che poi potrete regolare la
sapidità al momento della loro trasformazione in crema.
Mettete
la pentola sul fuoco, con il coperchio, e portate l'acqua a bollore, quindi
abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando i ceci non saranno molto
morbidi, considerando che poi li dovrete ridurre in crema.
Ogni
tanto controllate e, nel caso e usando un mestolo bucato, eliminate la schiuma
che si forma in superficie. Direi che almeno un'ora e mezzo di cottura ci
vuole, per cui, ancora una volta, operate per tempo (se usate la pentola a
pressione basteranno quaranta minuti).
Quando
i ceci sono cotti, spegnete il fuoco e lasciateli intiepidire nella loro acqua
di cottura, poi travasateli nel bicchiere del frullatore tradizionale, o nel
contenitore di quello a immersione
- tenetene da parte tre cucchiai, che poi userete per guarnire il piatto al
momento del servizio - prendendoli con un mestolo bucato, ma tenendo da parte
l’acqua di cottura, che vi servirà poi per dare la giusta densità alla passata.
Aggiungete
mezzo mestolo di acqua di cottura dei ceci - se avete usato quelli in scatola,
potete aggiungere la loro acqua oppure del brodo vegetale - un paio di cucchiai
dell'olio al rosmarino e una macinata di pepe bianco, poi fate andare alla
massima velocità, fino a che il composto non sarà cremoso, regolando la densità
con l'acqua di cottura, tenendo comunque presente che la passata dovrà
risultare piuttosto densa.
Mettete
la crema da parte e preparate un poco di brodo vegetale piuttosto leggero,
usando solo carota, cipolla e sedano, e aggiungendo una quantità di acqua
fredda che vi consenta di ottenere alla fine circa un paio di litri, tenendo
conto della parziale evaporazione durante la cottura (direi di considerare
quindi un mezzo litro di acqua in più).
Fate
cuocere per una mezz'ora a partire dal raggiungimento del bollore, salando il
brodo solo verso la fine della cottura, e facendolo solo leggermente,
considerando che poi ci sarà anche l'acqua delle cozze a dare sapidità, poi
quando il brodo è pronto, filtratelo e tenetelo da parte, in una casseruola,
ricordando che poi lo dovrete tenere a bollore leggero quando lo userete per la
cottura del riso.
Se
avete deciso di usarle, preparate le cialde di pomodoro, ricavando per prima
cosa la polpa dai pomodori, passandoli al passa pomodoro in modo da trattenere buccia e semi (se non è
stagione o non li avete, potete usare una passata di pomodoro, regolandovi su
una quantità di circa un paio d'etti).
Prendete
una teglia e metteteci un pezzo di carta da forno, poi distribuirci sopra la
polpa appena ricavata, distribuendola sbattendo delicatamente (scusate
l'ossimoro) la teglia sul piano di lavoro o dandogli qualche colpetto sul
fondo, evitando invece di usare un cucchiaio, cosa che renderebbe difficile
ottenere uno strato di spessore costante.
Fate
in modo che la polpa di pomodoro formi uno strato di almeno un paio di
millimetri di spessore, cosa che vi metterà al riparo dalla formazione di
eventuali buchi durante il processo
di essiccazione.
Infornate
a 70° per almeno due ore, fino a quando il pomodoro non sarà diventato sottile
e croccante (tenete presente che il tempo effettivo dipenderà dalla tipologia
dei pomodori utilizzati e da quanta acqua residua è presente nella polpa).
Mi
raccomando, non abbiate fretta e non alzate la temperatura, dato che le olive
devono essiccarsi e non cuocersi, e 70° sono la giusta temperatura per far
evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Quando
il pomodoro ha perso quasi completamente la sua acqua - ve ne accorgerete dal
fatto che avrà assunto un colore molto scuro e un spessore assai sottile -
tiratelo fuori dal forno, fatelo freddare, staccatelo
con molta delicatezza dalla carta da forno e, fintanto che ancora è morbido,
tagliatelo in triangoli, dai quali poi ricaverete i conetti, che terrete in forma inumidendo leggermente la parte
finale delle cialde, in modo che tenda ad incollarsi
a quella sottostante.
Rimettete
i conetti sulla carta da forno, con
la parte dove avviene la chiusura a contatto con il fondo della teglia, in modo
che non tendano ad aprirsi, quindi infornate nuovamente, sempre a 70°, fino a
che l'essiccatura non sarà completa, momento nel quale tirerete fuori
definitivamente, facendoli freddare e poi tenendoli in luogo ben asciutto.
Nel
caso i conetti dovessero perdere la
loro croccantezza, dovrete semplicemente rimetterli in forno, ancora una volta
alla stessa temperatura, una mezz'ora prima del servizio, per poi tirarli fuori
dieci minuti prima che il riso sia cotto.
Ora
è il momento del crumble di pane al
prezzemolo, meglio scegliendone uno del giorno prima, che abbia una mollica ben
compatta ed eliminando per prima cosa la sua crosta.
Mettete
la mollica nel mixer,
facendolo poi andare alla massima velocità, fino a quando la mollica non si
sarà ridotta in briciole più piccole, ma comunque ben chiaramente
identificabili (per capirci, non dovete ottenere del pane grattugiato).
Tritate
finemente con il coltello il prezzemolo, quindi prendete un padellino, meglio
se anti-aderente, metteteci un cucchiaio d'olio extravergine, portatelo sul
fuoco, a fiamma media, e quando l'olio è caldo, unite la mollica di pane e
fatela saltare, girandola in modo che tutte le briciole possano sentire il
calore in modo uniforme, diventando croccanti.
Quando
il pane è pronto, spegnete la fiamma è unite il prezzemolo e un pizzico di pepe
nero, quindi mescolate velocemente, in modo che il prezzemolo possa
distribuirsi in modo omogeneo nella mollica (unire il prezzemolo solo nella
fase finale fa si che questo non soffra dell'alta temperatura, ma solo del
calore residuo del pane, sviluppando e mantenendo al meglio i suo profumo).
Travasate
il crumble in un piatto, sul quale
avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo che l'olio in eccesso
possa essere assorbito. Mi raccomando, non lasciate la mollica nella padella,
dato che il calore residuo continuerebbe a cuocerla, rischiando di bruciarla.
Volgete
ora la vostra attenzione all'aglio nero, sbucciandone gli spicchi e mettendoli
nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
aggiungendo qualche grano di sale grosso e l’acqua a temperatura ambiente.
Fate
andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto in un composto quasi
cremoso e senza più residui solidi, che metterete in un pentolino, portandolo
poi sul fuoco, a fiamma bassa, facendolo andare a bollore leggerissimo, in modo
da asciugarlo ulteriormente.
Un
buon modo per valutare la giusta consistenza, prima ancora di portare sul fuoco
il composto, è quello di versarne un cucchiaino in un piatto e osservare se, ai
lati del composto, si formi una parte acquosa (in gergo, separazione), segno della presenza di una quantità d'acqua
eccessiva rispetto a quella dell'aglio, cosa che recupererete, appunto, con il
passaggio sul fuoco.
Quando
il composto si sarà freddato, e se l'avete, mettetelo in un biberon
da cucina, in modo che poi sia più agevole dosarlo (in alternativa userete la
punta di un cucchiaino).
Dopo
l'aglio nero, dedicatevi alle cozze, che pulirete eliminandone prima di tutto
le incrostazioni usando il dorso della lama di un coltello e poi, con un
movimento energico, staccando manualmente la barbetta, o bisso, che fuoriesce
dalle valve.
Prendete una padella piuttosto
ampia, ungetela con un paio di cucchiai d'olio, portatela sul fuoco e, quando
questa sarà ben calda, unite le cozze, coprendo con il coperchio e facendo
andare, a fiamma vivacissima, fino a quando le cozze non si saranno aperte,
momento nel quale spegnerete la fiamma.
Mi
raccomando, non tenete troppo tempo la padella sul fuoco, con l'intenzione di
far aprire fino all'ultima cozza, con il rischio di far stracuocere quelle già
aperte solo per averne qualcuna in più da mangiare.
Fate
freddare, quindi separate i molluschi dal loro guscio, mettendoli in una
ciotola, poi filtrate per bene il liquido rilasciato dalle cozze - potete usare
un colino a maglie fini oppure qualche foglio di garza sterile, messo
all'interno di un colino normale - raccogliendolo direttamente in un pentolino,
in modo che poi possiate scaldarlo (mezzo mestolo del liquido versatelo sui
molluschi che avete messo nella ciotola, in modo che questi rimangano ben umidi
e non tendano ad asciugarsi troppo).
Per
ultimo, prima di procedere con la cottura del riso, friggete il rosmarino,
prendendo da questo i ciuffi e immergendoli in olio di semi di arachide,
portato precedentemente a 160°, per non più di trenta secondi, in modo che diventino
croccanti, ma mantenendo il loro colore verde intenso.
Scolate
il rosmarino, mettetelo su un piatto sul quale avrete messo qualche foglio di
carta da cucina, e salatelo leggermente con del sale marino, poi tenente da
parte, ancora una volta in luogo asciutto.
Bene,
tutti gli ingredienti sono pronti e potete ora procedere con la preparazione
del risotto, per prima cosa riportando a bollore leggero il brodo vegetale, in modo
che sia alla giusta temperatura per la cottura del riso (l'acqua delle cozze la
porterete a bollore leggero all'incirca a metà cottura del riso).
Sempre
prima di procedere, de-alcolizzate il vino, cosa che farete mettendolo in un
pentolino e scaldandolo, a fiamma bassa, fino a circa 85°, temperatura alla
quale l'alcool evapora, poi spegnendo la fiamma e lasciando il vino nel
pentolino, in modo che sia ancora ben caldo quando lo unirete al riso.
Prendete
una casseruola e portatela sul fuoco, a fiamma bassa e, quando la casseruola
sarà calda, ma non bollente, unite il riso e fatelo tostare per qualche minuto, girando continuamente, quindi aggiungete
il vino, mescolate fino a quando questo non sarà sfumato e, a quel punto, cominciate
ad aggiungere il brodo, inizialmente in quantità maggiore e poi sempre più
misurata.
Quando
il riso è più o meno a metà del suo tempo di cottura, mettete da parte il brodo
e continuate la cottura del riso usando l’acqua delle cozze - ripeto, il
bilanciamento tra i due dipende anche dal vostro gusto, sempre però ricordando
che l’acqua delle cozze è molto sapida e saporita - sempre unendo piccole
quantità, in modo da evitare di ritrovarvi con un risotto cotto al punto giusto
ma, ahimè, troppo liquido.
A
tre o quattro minuti dalla fine della cottura, aggiungete anche la crema di
ceci - come quantità, orientatevi su due mestoli - continuando a mescolare e
ricordandovi di assaggiare per valutare il giusto equilibrio di sapori e di
sale.
Nell’ultimo
minuto di cottura, infine, unite i molluschi delle cozze, che non devono
cuocersi, ma solo recuperare la temperatura, rimanendo quindi belli morbidi.
Quando
il riso è cotto, spegnete la fiamma, prendete dal freezer l’olio al rosmarino e
unitelo, ancora congelato, al riso, mescolando fino a quando non si sarà
sciolto, amalgamandosi perfettamente con il risotto, dandovi al contempo una
bella e cremosa mantecatura.
Relativamente
alla quantità di olio da utilizzare, considerate più o meno un cucchiaio per
ciascun commensale - nel mio caso, ciascuna delle porzioni che ho preparato (vedi le foto precedenti) erano
equivalenti, appunto, ad un cucchiaio - anche se poi vi lascerete guidare anche
dal vostro gusto.
Procedete
rapidamente con l’impiattamento, mettendo il risotto nei piatti e distribuendo
sopra di esso qualche cecio lasciato intero, i rametti di rosmarino fritti e le
cialde di pomodoro.
Distribuite
qualche goccia di aglio nero su
ciascuna porzione - non esagerate, dato che il suo gusto è ben deciso -
completando infine con il crumble di
pane al prezzemolo, che unirete solo all’ultimo momento, come se fosse del
parmigiano.
Guarnite
come più vi piace e di corsa in tavola.
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