Ecco una ricetta nata da una delle periodiche pulizie del
frigorifero, che spesso fanno emergere residui di verdure, che certo non posso lasciare
lì, destinate a morte certa.
Questa volta, visto che avevo anche la fortuna di avere
un avanzo di mozzarella di bufala, quella del Caseificio La Baronia, ho pensato di preparare
una millefoglie, con le verdure tagliate sottilissime, alternate in strati, tra
i quali, appunto, la mozzarella di bufala e la mollica di pane alle erbe, che
profuma il piatto e, al tempo stesso, aiutata ad assorbire l'umidità delle
verdure.
Sull'ultimo strato, poi, quello superiore, ho distribuito
un poco di pecorino romano grattugiato, in modo da creare una sorta di crosticina saporita e croccante. Infine,
quasi più come elementi di guarnizione che altro, i pomodorini datterino
appassiti in forno e i pinoli tostati al sale.
Vista la genesi del piatto, vi dico anche che la scelta
delle verdure da usare è in parte anche vostra, scegliendo quelle che più vi
piacciono, di stagione, aggiungendo o togliendo qualcosa da quelle che ho usato
io, lasciandovi anche guidare dal vostro occhio, ricordando che in preparazioni
come queste ciò che realmente conta è l’equilibrio complessivo del piatto.
Concludo con una nota sul taglio delle verdure che,
avendole usate a crudo, dovrà essere
sottilissimo, quasi trasparente, in modo da consentirne la cottura (un poco di croccantezza residua è comunque
necessaria, in modo da mantenere una buona separazione tra le diverse verdure),
motivo per cui vi suggerisco di usare una mandolina
con lo spessore di taglio regolabile o, in alternativa, un coltello molto
affilato, che vi consenta di affettare
le verdure con facilità.
Infine, avendo serviti i millefoglie come amuse-bouche, nella forma di piccole
monoporzioni, le quantità che vi darò saranno ridotte e lascerò a voi la scelta
se aumentarle nel caso vogliate invece servire il piatto come portata
principale.
Ingredienti (per una teglia rettangolare
di dimensione standard)
Per la millefoglie
- Due patate a pasta gialla, di medie dimensione
- Due zucchine romanesche
- Due carote gialle
- Una melanzana lunga
- Tra etti di mozzarella di bufala
- Un cucchiaio di pecorino romano grattugiato
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
- Pane carasau (opzionale)
Per i pomodorini disidratati
- Dodici piccoli pomodorini datterino
- Sale marino
Per i pinoli tostati
- Due cucchiai ben colmi di pinoli già sgusciati
- Sale marino
Per la mollica di pane alle erbe
- Tre fette di pane casareccio
- Un bel ciuffo di prezzemolo
- Due rametti di timo fresco
- Cinque foglie di basilico
- Cinque foglie di menta romana
Partite con i pomodorini disidratati, prendendo i datterini - scegliete i più piccoli che
trovate - e tagliandoli a metà nel verso della lunghezza, quindi disponendoli,
con la parte tagliata rivolta in alto, in una teglia sulla quale avrete prima
messo un foglio di carta da forno.
Distribuite sopra i pomodorini un poco di sale, cosa che
aiuterà il rilascio dell'acqua, poi infornate la teglia a 70°, fino a quando i
pomodorini non si saranno in parte raggrinziti,
cosa per la quale ci dovrebbe volere circa un'ora e mezza, segno che buona
parte della loro acqua sarà oramai evaporata.
Mi raccomando, non abbiate fretta e non alzate la
temperatura, dato che i pomodori devono disidratarsi e non cuocersi, e 70° sono
la giusta temperatura per far evaporare l'acqua in modo non traumatico. Tenete
comunque presente che il livello di disidratazione
dei pomodorini dipenderà anche dal vostro gusto, potendo scegliere se lasciarli
essiccare più o meno a lungo, ricordando che tanto più questa sarà prolungata,
senza eccedere comunque, tanto più concentrato sarà il loro sapore.
Quando i pomodorini sono pronti, togliete la teglia dal
forno e fateli freddare.
Tagliate la mozzarella di bufala in fettine sottili,
senza curarvi troppo del fatto che siano regolari e che si rompano - la
struttura della mozzarella di bufala, quella vera, è tale da non rendere
agevole il taglio - poi mettetele su un tagliere inclinato, in modo che
l'eccesso di siero possa colar via, siero che altrimenti renderebbe troppo umida la millefoglie.
Tanto che la mozzarella perde il suo siero, preparate la
mollica di pane alle erbe, scegliendo un pane casareccio che ne abbia una ben
compatta, eliminando la crosta dalle fette e mettendo la mollica nel mixer,
insieme a tutte le erbette, dalle quali ovviamente avrete eliminato i rami e le
parti più dure.
Fate andare il mixer alla massima velocità, fino a quando
la mollica non si sarà ridotta in piccole briciole e, al tempo stesso, avrà
assunto un bel colore verde grazie alla clorofilla delle erbette.
Prendete la teglia che avete scelto, meglio se
anti-aderente (se così non fosse, mettete sul suo fondo un pezzo di carta da
forno), ungetela leggermente sul fondo e tenetevela vicino, in modo da
assemblare gli strati contestualmente al taglio delle verdure, cosa che ridurrà
il rischio di una loro ossidazione.
Scegliete l'ordine degli strati, che ripeterete almeno
due volte (il numero di strati dipenderà ovviamente dall'altezza della teglia,
tenendo comunque conto che le verdure perderanno circa un terzo della loro
altezza durante la cottura), e cominciate a tagliare le verdure seguendo lo
stesso ordine, naturalmente pulendole prima, eliminando la buccia da quelle che
ce l'hanno.
Come vi dicevo, dovrete ricavare dalle verdure delle
fettine sottilissime - io, tanto per darvi un'idea, ho regolato la mandolina
allo spessore di 0,5 mm - sopratutto per quelle verdure più tenaci, come carota e melanzana.
Fate il promo strato sul fondo, scegliendo la verdura che
avete deciso di utilizzare (io sono partito con la patata, in modo che in
cottura questa potesse creare una base croccante per la millefoglie) e facendo
in modo che questa copra in modo compatto il fondo della teglia.
Salate e pepate leggermente, poi aggiungete la
mozzarella, questa volta in modo non compatto, lasciando cioè degli spazi vuoti
tra le singole fettine o i singoli pezzi, completando con la mollica di pane
alle erbe, anche questa distribuita in modo omogeneo ma non compatto.
Proseguite con gli strati - verdura, sale e pepe,
mozzarella e mollica - alternando le verdure e, quando avete finito,
ricominciate dalla prima, fino ad arrivare all'estremità superiore del bordo
della teglia.
Quando siete arrivati in cima, esercitate una discreta
pressione sulla millefoglie, in modo da compattarne gli strati, verificando se
ciò vi consenta di proseguire con essi, ricordando, come già detto, che in
cottura l'altezza complessiva si ridurrà di circa un terzo.
Sull'ultimo strato, per il quale io ho scelto le carote,
in modo da avere una nota di colore ben visibile, date un leggero giro d'olio
extravergine, senza esagerare, giusto per bagnare
la parte superiore della millefoglie e far si che un poco d'olio filtri
all'interno degli strati.
Completate con il pecorino romano, che distribuirete
sull'ultimo strato, ancora una volta senza esagerare, facendo uno strato
compatto ma molto sottile, giusto un millimetro di spessore.
Infornate a 160° per circa almeno un'ora (se la teglia è
grande, calcolate un'ora e mezza) e, se volete, negli ultimi quindici minuti
alzate a 200°, in modo che lo strato inferiore possa diventare più croccante e
il pecorino possa colorirsi leggermente. Il passaggio a 200° non è tuttavia
necessario, per cui scegliete anche in base al vostro gusto.
Tanto che la millefoglie è in forno, tostate i pinoli,
mettendoli in un padellino anti-aderente, insieme ad un cucchiaino di sale
marino, meglio se macinato al momento, portando poi il tutto sul fuoco.
Fate scaldare a fiamma media e proseguite, girando spesso
in modo che il sale possa essere sempre a contatto con i pinoli e la tostatura
sia uniforme, fino a quando questi non cominceranno ad assumere un bel color
bruno tenue, segno che la tostatura procede come si deve.
Spegnete, travasate i pinoli in un piatto, mettendoli ben
distesi e separati e facendoli freddare in modo che recuperino la loro
croccantezza.
Tornate alla millefoglie e, quando è pronta, tiratela
fuori dal forno e fatela riposare almeno per un mezz'ora, considerando che il
piatto dovrebbe essere servito tiepido, se non freddo, ma certamente non
bollente.
Quando la millefoglie è a temperatura ambiente,
toglietela dalla teglia e tagliatela nella forma e dimensione che avete deciso
di servire, cercando in ogni caso di usare un coltello ben affilato, meglio
ancora se con la lama leggermente seghettata, in modo da ottenere pezzi ben
netti e senza sbavature.
Bene, non resta che impiattare, disponendo in ciascun
piatto la millefoglie, volendo poggiandola su dei pezzetti di pane carasau
spezzato a misura, mettendo poi accanto ad essa un poco di pomodorini appassiti
e di pinoli tostati.
Che bella ideona!!!!
RispondiElimina