Visto poi che di insalate di polpo ne avevo già fatte a
bizzeffe, in tutte le loro possibili variazioni, questa volta ho deciso per una
sua doppia cottura, con una classica bollitura prima e una veloce frittura poi,
usando solamente la parte finale dei tentacoli, in modo da avere anche un
minimo di eleganza complessiva
(questo vuol dire che vi rimarrà abbastanza polpo per farci la tanto amata
insalata).
Ad accompagnare il polpo, poi, delle foglie del sedano in
pastella - ovviamente ho usato quelle interne, morbide e di colore verde chiaro
- preparata usando un mix di farina di riso e di grano, poi fritte rapidamente
in olio di semi di arachide.
Infine, un agrodolce di cipolla, fatto con le ultime
cipolle di Tropea della stagione, e poi ridotto in una sorta di crema, quasi
fosse il classico ketchup che tanti
amano con il fritto.
Concludo dicendovi che, per quanto riguarda il polpo,
sono tornato a una sua cottura tradizionale
(chi mi segue sa che ultimamente uso spesso, a tale scopo, la pentola a
pressione, con risultati eccellenti) e, in più e solo per questioni di tempo, non
ho congelato il polpo, operazione che ha un effetto simile, se non migliore,
della classica battitura che si fa
per spezzarne e ammorbidirne le fibre, a beneficio di una maggiore morbidezza finale.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il polpo
- Un polpo di circa un chilo
- Un uovo
- Quattro cucchiai di pangrattato
- Olio di semi di arachide
- Sale grosso
Per l’agrodolce di cipolla
- Una cipolla di Tropea piuttosto grossa
- Mezzo litro d'acqua
- Duecento grammi di aceto di mele (o di vino bianco)
- Ottanta grammi di zucchero di canna
Per le foglie di sedano in pastella
- Un cespo di sedano
- Due cucchiai di farina di riso
- Due cucchiai di farina di grano tenero “00”
- Acqua minerale gassata
- Olio di semi di arachide
- Sale
Partite con la cottura del polpo (se avete deciso di
congelarlo, tiratelo fuori per tempo dal freezer, ovviamente), mettendolo in
acqua già a bollore leggero e leggermente salata, facendolo cuocere per circa un’ora,
a pentola scoperta a con la fiamma quasi al minimo.
È importante che l'acqua, dopo che vi avrete immerso il
polpo, non arrivi mai nuovamente a bollore, rimanendo ad una temperatura tra
gli 85° e i 90°, dato che una temperatura più elevata tenderebbe a far staccare
la pelle e, soprattutto, le ventose dai tentacoli, con evidenti conseguenze sul
piano estetico.
Il reale tempo di cottura, in ogni caso, dipenderà dalla
dimensione del polpo, dal fatto che questo sia fresco oppure congelato e via
dicendo, per cui il tempo è indicativo, e il miglior modo per vedere se il
polpo è pronto è quello di infilzarlo con la forchetta, laddove i tentacoli si
uniscono alla testa: se la forchetta entra con una certa facilità, allora ci
siamo.
Quando il polpo sarà cotto, spegnete la fiamma e fatelo
intiepidire nella propria acqua di cottura, dalla quale lo toglierete solo
quando verrà il momento di usarlo.
Parallelamente al polpo, dedicatevi all’agrodolce di
cipolla, pulendo quest'ultima eliminandone lo strato più esterno e le due
estremità, e infine tagliandola a metà nel verso della lunghezza.
Prendete poi un pentolino dove la cipolla possa stare
senza troppo spreco di spazio, unite l'acqua, l'aceto e lo zucchero e portatelo
sul fuoco, a fiamma bassa.
Quando l'acqua è a bollore leggero e lo zucchero
completamente sciolto, unite la cipolla, coprite con il coperchio e fate
cuocere delicatamente fino a quando la cipolla non sarà morbida, cosa che
dovrebbe richiedere circa un'ora.
Piccola nota, la cipolla dovrebbe rimanere immersa il più
possibile nell'acqua - la cipolla tenderà comunque a galleggiare - per cui, nel
caso usaste una casseruola più larga, aumentate la quantità d'acqua, e quelle
corrispondenti di aceto e zucchero, in modo da avere un livello sufficiente
all'immersione parziale.
Quando la
cipolla sarà pronta, spegnete la fiamma, scolatela e passatela in acqua ben
fredda, in modo da fermarne la cottura, quindi mettetela in un colino per farla
scolare per bene, poi pesatela e mettetela nel bicchiere del frullatore,
tradizionale o immersione
che sia.
Aggiungete una
quantità del liquido di cottura della cipolla pari alla metà del peso della
cipolla, poi fate andare il frullatore alla massima velocità, fino ad ottenere
un composto ben fluido e per quanto possibile, senza traccia di residui solidi,
che poi travaserete in una ciotola in attesa di usarlo.
Preparate la pastella usando le due farine, un pizzico di
sale e una quantità d’acqua gassata tale da farvi ottenere un composto
abbastanza fluido, tale da creare un velo sottile intono alle foglie di sedano,
visto che si dovrà sentire il loro sapore e non quello della pastella.
Al solito, non esiste una regola aurea per determinare la
giusta quantità di acqua, ma questa dovrete essere in grado di dosarla voi in
funzione della densità che volete ottenere, procedendo ovviamente per gradi e,
nel caso esageraste, aggiungendo altra farina per correggere il risultato.
Mettete la pastella in frigorifero in modo che sia ben
fredda nel momento in cui la userete.
Prendete il cespo di sedano e, da questo, le coste
interne, più tenere e di colore quasi bianco, dalle quali poi ricaverete le
foglie, prendendo la loro parte finale, in modo da ritrovarvi con un piccolo
gambo al quale siano attaccate una o due foglioline, che laverete in acqua
corrente per poi farle asciugare.
Tornate al polpo è, quando si sarà oramai intiepidito
nella sua acqua, mettetelo sul piano di lavoro e tagliate i tentacoli poco sotto
la loro attaccatura al corpo, quindi asciugateli con qualche foglio di carta da
cucina, in modo che mantengano la loro collosità
naturale ma senza essere bagnati.
Sbattete l’uovo in una scodella, salatelo leggermente,
quindi passateci i tentacoli, facendoli poi scolare per eliminare l’eccesso
d’uovo e, infine passateli nel pangrattato, che avrete messo in un piatto, rotolandoli in modo che il pangrattato
aderisca alla loro superficie.
Prendete una padella per friggere, metteteci abbondante
olio di semi di arachide, possibilmente in modo che i tentacoli di polpo
possano esserne completamente ricoperti, e portatela sul fuoco, scaldando
l’olio fino a 160°.
Friggete il polpo, giusto il tempo necessario a rendere croccante la panatura - il polpo è già
cotto, per cui non serve insistere più di tanto - quindi scolatelo e mettetelo
in un piatto, sul quale avrete prima disposto qualche foglio di carta da cucina
o per frittura.
Usando lo stesso olio, friggete anche le foglie di
sedano, giusto per un minuto e dopo ovviamente averle prima immerse nella
pastella, che avrete preso direttamente dal frigorifero, ed eliminandole
l’eccesso, tenendo le foglie sospese
in modo che quella in più possa colar via.
Quando le foglie sono diventate belle croccanti,
scolatele e mettetele sullo stesso piatto dove avete messo il polpo, quindi
salatale leggermente.
Bene, non resta che impiattare, mettendo per prima cosa
un cucchiaio abbondante di agrodolce di cipolla in ciascun piatto e disponendo
poi il polpo e le foglie di sedano.
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