Visto che avevo usato le interiora dei calamari per questa ricetta, non potevo non utilizzarne anche tutto il resto, cosa che ho fatto
preparando una zuppa, che sostanzialmente può essere vista come una sorta di
reinterpretazione dell’altra ricetta, visto che gli ingredienti di base sono
praticamente gli stessi.
Una zuppa, quindi, dove alle lenticchie di Castelluccio ridotte in crema ho aggiunto i calamari, tagliati
grossolanamente a pezzi e fatti cuocere direttamente nella crema, giusto per
dieci minuti, considerando che poi, una volta spento il fuoco, la loro cottura
sarebbe comunque continuata per qualche altro minuto.
La fregola sarda, invece, l’ho cotta separatamente e poi aggiunta alla zuppa. Ho
preferito procedere in questo modo per eliminarne l’amido, che altrimenti, con
una cottura classica, direttamente nella zuppa, si sarebbe unito ad essa, con
un retrogusto evidente e poco piacevole (gusti personali, ovviamente).
Infine, uniti solo al momento di servire, dei piccoli
crostini di pane profumati al rosmarino, usato peraltro anche per insaporire la
zuppa.
Concludo con una nota sulle quantità, soprattutto quelle
di lenticchie, calamari e fregola, che sono indicative, dato che ciascuno
potrebbe preferire un differente equilibrio tra di loro, ad esempio riducendo
la quantità di fregola o aumentando quella dei calamari.
Ingredienti (per 6/8 persone)
Per la zuppa
- Quattro etti di lenticchie di Castelluccio
- Due etti di fregola sarda
- Otto etti di calamari
- Due spicchi d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Un rametto di rosmarino
- Quattro cucchiai di olio extravergine d'oliva
- Sale marino
- Pepe nero
Per i crostini di pane
- Quattro fette di pane casareccio
- Due rametti di rosmarino (una trentina di punte in tutto)
- Tre cucchiai di olio extravergine di oliva
Partite con la crema di lenticchie e, se usate le
lenticchie di Castelluccio, che non richiedono ammollo, mettetele direttamente
in una casseruola, coprendole con abbondante acqua fredda e portandole sul
fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, portandole a cottura e avendo cura
che risultino ben morbide.
Salate le lenticchie dopo metà cottura, in modo da
evitare che l'evaporazione dell'acqua aumenti troppo la sapidità e poi, quando
le lenticchie sono pronte, spegnete e lasciatele intiepidire nella loro acqua.
Usando un mestolo bucato, travasatele nel bicchiere del
frullatore, tradizionale o a immersione
che sia, aggiungete un paio di mestoli della loro acqua di cottura e fate
andare alla massima velocità per circa un minuto, in modo da eliminare ogni
residuo solido (la buccia delle lenticchie è piuttosto coriacea, per cui abbiate
pazienza e lavorate il composto a lungo).
Assaggiate, regolate di sale e frullate nuovamente per
una decina di secondi, quindi valutate la densità finale della crema,
ricordando che questa dovrà essere abbastanza fluida, visto che poi cuocerà per
altri dieci minuti insieme ai calamari e poi dovrà accogliere anche la fregola, che benché cotta a parte, contribuirà
comunque ad accentuare la densità complessiva.
Se la densità vi dovesse sembrare eccessiva, aggiungete
ancora un poco di acqua di cottura, cosa che comunque potrete fare anche a
zuppa ultimata, dopo aver aggiunto tutti gli altri ingredienti (tenete da parte
l’acqua di cottura fino al momento di servire, così potrete rimediare ad
eventuali errori fino all’ultimo
momento).
Mettete la crema da parte e dedicatevi ai calamari, dai
quale estrarrete delicatamente le interiora (basta afferrare la testa e tirare
delicatamente, tenendo fermo il corpo con l’altra mano), l'osso (non è proprio
un osso, ma ci siamo capiti) e infine ne rimuoverete la pelle.
Aprite il corpo del calamaro, facendo un taglio per tutta
la sua lunghezza, poi eliminate le eventuali rimanenze delle interiora, con le
quali, come detto all’inizio, potrete ad esempio farci questa ricetta.
Usando un coltello ben affilato, tagliate il corpo del
calamaro e le alette in pezzi regolari e non troppo piccoli - nel mio caso
direi di circa tre centimetri di lato - che metterete in un piatto in attesa di
usarli.
Prendete i due spicci d’aglio, che schiaccerete
leggermente, il rosmarino e il peperoncino (per questo regolatevi in base al
vostro amore per il piccante) e metteteli all’interno di una garza, che poi
chiuderete con un nodo o aiutandovi con dello spago da cucina (se poi avete
anche un cuoci spezie, meglio ancora).
Mettete quattro cucchiai di olio extravergine di oliva in
una casseruola, ampia abbastanza da poter contenere tutta la zuppa, portatela
sul fuoco, a fiamma bassa, e quando l’olio è caldo, unite la crema di
lenticchie, mettendo al suo interno il sacchetto con le spezie e coprendo con
il coperchio.
Fate raggiungere alla crema un bollore leggero, quindi
unite i calamari, abbassate la fiamma al minimo, rimettete il coperchio e fate
cuocere per dieci minuti, trascorsi i quali spegnerete la fiamma, lasciando che
la zuppa si raffreddi lentamente.
Parallelamente cuocete anche la fregola, portandola a
cottura, al dente mi raccomando, in abbondante acqua leggermente salata e già a
bollore, scolandola e passandola sotto l’acqua corrente in modo da fermarne la
cottura.
Quando la zuppa si è leggermente intiepidita, rimuovete
il sacchetto con le spezie e unite la fregola - procedete per gradi, in modo da
poter valutare il corretto equilibrio - mescolando con cura.
Valutate la densità complessiva della zuppa e, nel caso, correggetela
aggiungendo altra acqua di cottura delle lenticchie, quindi copritela e
tenetela al calduccio, considerando che andrà servita calda, ma non bollente.
Tanto che la zuppa perde un po’ del suo calore, preparate
i crostini di pane, per i quali cercate di usare un pane casareccio, meglio se
del giorno prima, con la mollica molto compatta e non troppo asciutta.
Eliminate la crosta e tagliate le fette di pane in dadini
regolari, di circa un centimetro di lato, quindi prendete le punte del
rosmarino e mettetele in un padellino anti-aderente, aggiungendo poi tre
cucchiai di olio extravergine di oliva.
Portate il padellino sul fuoco e, quando questo sarà
caldo e il rosmarino comincerà a sfrigolare, unite i dadini di pane, facendoli
saltare velocemente e girandoli, in modo che possano dorarsi uniformemente e,
al contempo, assorbire i profumi del
rosmarino.
Non appena i dadini sono pronti, croccanti e dorati,
travasateli in un piatto, sul quale avrete messo un foglio di carta da cucina o
per frittura, in modo che l'olio in eccesso possa essere assorbito. Non vi
preoccupate troppo del rosmarino, che travaserete insieme al pane, tanto poi lo
eliminerete al momento di servire.
Bene, non resta che procedere con l'impiattamento,
mettendo la zuppa nei piatti, dando un leggero giro di olio extravergine a
crudo - non è obbligatorio, ma a me piace - distribuendo infine i crostini di
pane.
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