Ricordatevi che il pesce crudo, prima di essere preparato
e servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende
dalla temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da
eliminare il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i
quali il più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto
riguarda gli esercizi commerciali, punti vendita e ristoranti, esiste l'obbligo
di informazione al consumatore, come stabilito dal Ministero della Salute.
Visto che la fantasia e la creatività non possono certo
essere infinite, spesso mi muovo per piccole variazioni, come in questo caso,
dove lo spunto è stato questa
ricetta.
La base, quindi, è sempre la ricciola - ne avevo fatta
una bella scorta, provvidenzialmente messa nel freezer - naturalmente sempre a
crudo, dato che a me il pesce piace così, alla quale ho abbinato i pistacchi e
i semi di amaranto,
quest’ultimo prima bollito e poi rapidamente saltato in padella con olio
extravergine, in modo da asciugarlo
e, al tempo stesso, accentuarne la croccantezza.
Condimento minimale, con olio extravergine di oliva, sale
marino, semi di coriandolo e finocchietto selvatico.
Concludo dicendovi che, al di là delle quantità indicate,
valutate sempre con attenzione l'equilibrio di tutti gli ingredienti, cosa
fondamentale per evitare la prevalenza dell'uno sugli altri.
Ingredienti (per 4/6 persone)
- Due etti di polpa di ricciola
- Due cucchiai di pistacchi sgusciati e non salati
- Due cucchiai di semi di amaranto
- Olio extravergine d'oliva
- Un cucchiaino di finocchietto selvatico tritato
- Semi di coriandolo
- Sale marino
Partite con la cottura dei semi di amaranto, portando a
bollore abbondante acqua leggermente salata, tuffandoci i semi e facendoli cuocere per ¾ del tempo indicato
sulla loro confezione (nel mio caso, quindici minuti, invece dei venti
riportati), in modo da lasciarli belli croccanti, quasi duretti.
Trascorso il tempo, scolate i semi di amaranto e
passateli in acqua fredda, quindi fatela scolare per bene.
Prendete un padellino anti-aderente, metteteci un
cucchiaio di olio extra extravergine di oliva e portatelo sul fuoco, a fiamma
media.
Quando l’olio è caldo, ma non bollente, unite i semi di
amaranto, facendoli tostare,
girandoli con continuità, in modo che la loro umidità residua possa evaporare
e, al tempo stesso, possano scurirsi leggermente e diventare croccanti.
Quando i semi sono pronti, spegnete la fiamma e
travasateli in una ciotola, in modo che possano raffreddarsi, quindi procedete
con lo sfilettamento della ricciola - la sua struttura è tale da rendere tale
operazione piuttosto semplice - cosa che farete usando un coltello con la lama
flessibile e ben affilata, possibilmente specifico per lo sfilettamento.
Incidete il pesce nella sua parte superiore, tenendo la
lama a contatto con la lisca centrale e procedere con piccoli tagli verso
l’interno, fino a separare i filetti. Per capire meglio, potete guardarvi questo video di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Mettete ciascun filetto sul tagliere o sul piano di
lavoro, individuate la lisca centrale ed effettuate due tagli a destra e sinistra
di essa, in modo da separarla dai filetti, operazione che vi garantirà, con un
paio di tagli, di eliminare tutte le lische residue del pesce.
Rimuovete la parte più scura della polpa, quella vicino
alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro, poi sempre con i
filetti sul tagliere e con la pelle rivolta in basso, sempre usando un coltello
ben affilato, separate la pelle dalla polpa, pesando quest'ultima alla quantità
indicata.
Data una pulita al tagliere, metteteci la polpa appena
pesata e tagliatela in modo da ricavarne dei piccoli cubetti di poco più di
mezzo centimetro di lato.
Mettete i cubetti di ricciola in una ciotola, grande a
sufficienza da poter poi contenere gli altri elementi, quindi conditela con tre
cucchiai di olio extravergine di oliva e mescolate per bene.
Prendete i pistacchi, metteteli sul tagliere e, usando un
coltello con la lama grande, rompeteli grossolanamente in pezzi, irregolari per
forma e dimensione e non troppo piccoli, in modo che possano sentirsi
chiaramente al gusto.
Unite i due terzi dei pistacchi alla ricciola e lo stesso
fate con i semi di amaranto, poi mescolate e valutate l’equilibrio complessivo,
decidendo se aggiungere i rimanenti pistacchi e semi e, se si, in quale
quantità (come vi ho detto, al di là delle quantità indicate, vale molto anche
la vostra sensibilità).
Tritate abbastanza finemente, al coltello, il
finocchietto selvatico e unitelo nella ciotola, mescolando nuovamente.
Infine, il sale marino e i un poco di semi di coriandolo
macinati, quindi mescolate definitivamente.
Impiattate, nel caso aiutandovi con un coppapasta - io ne ho usato uno di forma circolare
- che vi aiuterà nel dare una forma precisa al tutto.
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