Ricordate che il pesce crudo, prima di essere preparato e
servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende
dalla temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da
eliminare il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i
quali il più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto
riguarda gli esercizi commerciali, punti vendita e ristoranti, esiste l'obbligo
di informazione al consumatore, come stabilito dal Ministero della Salute.
Adoro il gambero gobbo,
una varietà di gamberi dal sapore delicato, che non ama le cotture e dà il
meglio quando mangiato crudo, caratterizzata dall’avere le uova di un
bellissimo colore blu e altrettanto saporite.
Visto che non è così facile trovarli, anche perché non
così conosciuti come meriterebbero, quando ho la fortuna di adocchiarli sul
banco del pesce, non me li lascio certo sfuggire.
Questa volta li ho utilizzati, rigorosamente a crudo, abbinandoli
alla frutta esotica, accompagnandoli
con una crema di avocado - no, non è un guacamole - condita solamente con
limone, sale marino e pepe nero, e una riduzione di mango, che porta quella
nota di acidità, perfetta per bilanciare il sapore pastoso dei gamberi.
Per i gamberi, infine, ho usato un condimento minimale,
fatto solamente con le loro uova, olio extravergine di oliva, al sale marino e
al pepe di Sichuan.
Ho usato anche qualche testa di gambero, friggendola in
olio di arachide, in modo da farla diventare ben croccante, per poi servirla
insieme al crudo, a creare un netto contrasto di consistenze.
Concludo dicendovi che, nel caso non trovaste i gamberi
gobbi, potete ripiegare sul classico gambero rosa, anche se ovviamente vi
perdereste la bontà delle uova.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il crudo di gamberi gobbi
- Sedici gamberi gobbi
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe di Sichuan
Per la crema di avocado
- Un avocado ben maturo
- Mezzo limone
- Mezzo bicchiere scarso di acqua
- Sale marino
- Pepe nero
Per la riduzione di mango
- Un mango ben maturo
- Due cucchiai rasi di zucchero di canna
- Mezzo bicchiere scarso di acqua
Per le teste di gambero fritte
- Le teste di quattro gamberi
- Olio di semi di arachide
- Sale marino
Partite naturalmente con la riduzione di mango, che dovrà
avere il tempo di cuocersi e poi di freddarsi.
Sbucciate il mango e tagliatelo grossolanamente in pezzi,
che metterete in un pentolino, insieme allo zucchero e all’acqua, portandolo
poi sul fuoco, a fiamma minima e con il coperchio.
Fate cuocere fino a quando il mango non sarà molto
morbido, cosa che dovrebbe richiedere all’incirca una mezz’ora. Negli ultimi
dieci minuti togliete il coperchio e alzate leggermente la fiamma, in modo che
il fondo possa ridursi leggermente.
Quando il mango è pronto, spegnete la fiamma e, usando il
frullatore a immersione direttamente nel
pentolino, frullate il tutto piuttosto a lungo, in modo da eliminare il quanto
più possibile ogni residuo solido. Ovviamente potete usare anche quello
tradizionale, anche se quello a immersione è più pratico.
Se lavorate con cura con il frullatore, non dovrebbe
essere necessario setacciare la
riduzione, ma naturalmente voi valutate e, nel caso, fatelo.
Valutate poi la densità del composto - ricordatevi che,
freddandosi, questa aumenterà - che dovrà essere piuttosto elevata, in modo che
la riduzione possa rimanere stabile nei piatti e, se così non fosse,
rimettetela nel pentolino e riportatela sul fuoco, in modo da ridurla
ulteriormente.
Quando la riduzione si sarà freddata, e ovviamente se lo
avete, travasatela in un biberon da cucina,
in modo che poi sia più facile dosarla.
Dedicatevi poi ai gamberi gobbi, che pulirete, rimuovendo
testa, guscio, coda e filamento intestinale, questo provando ad estrarlo
delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una piccola incisione sul loro dorso
e togliendolo usando la punta di un coltellino.
Usando un cucchiaino, recuperate parte delle uova - mezzo
cucchiaino da caffè è una quantità più che sufficiente - e tenetele da parte,
poi, se avete deciso di usarle, come ho fatto io, tenete da parte anche quattro
teste, pulendole dai residui di polpa ed eliminando anche gli occhi.
Mettete i gamberi gobbi in una ciotola, bagnateli con un
paio di cucchiai di olio extravergine di oliva, quindi unite le uova dei
gamberi, un pizzico di sale marino e una leggera macinata di pepe di Sichuan,
quindi mescolate in modo che tutti i gamberi possano bagnarsi dell’olio e le
uova possano distribuirsi in modo omogeneo.
Se avete deciso di usarle, friggete le teste dei gamberi
messe da parte, prendendo un padellino e mettendoci l'olio di semi di arachide,
avendo cura che questo formi uno strato di almeno un paio di centimetri di
profondità.
Portate il pentolino sul fuoco, fate scaldare l’olio fino
a circa 160°, quindi immergeteci le teste di gambero - che siano ben asciutte,
mi raccomando - facendole friggere a fuoco vivo per circa tre minuti, in modo
che perdano tutta l'umidità residua e diventino ben croccanti.
Scolate le teste e mettetele su un piatto, sul quale
avrete messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura, in modo che
l'olio in eccesso possa essere assorbito, salandole leggermente in superficie.
Per ultimo la crema di avocado, che se preparata troppo
in anticipo tenderebbe a ossidarsi, virando da un bel verde chiaro ad un
marroncino poco invitante.
Tagliate a metà l’avocado, eliminatene il grosso nocciolo
centrale e, usando un cucchiaino, ricavate la polpa, mettendola nel bicchiere
del frullatore a immersione, che anche in questo caso è senz’altro da
preferirsi a quello tradizionale.
Unite nel bicchiere del frullatore parte del succo del
mezzo limone e la metà dell’acqua, quindi salate leggermente e date una leggera
macinata di pepe nero.
Fate andare il frullatore, aggiungendo gradualmente
l’acqua, fino a ottenere una consistenza morbida,
considerando che poi la crema andrà spalmata
sul fondo dei piatti. Infine assaggiate per valutare il corretto livello di
acidità e, nel caso, aggiungete altro succo di limone, valutando al contempo
anche la giustezza del sale.
Bene, non resta che impattare, distribuendo per prima cosa
un poco di crema di avocado sul fondo dei piatti - direi circa un cucchiaio
raso per porzione - nel caso aiutandovi con un pennellino di silicone, che vi faciliterà nell’operazione.
Sopra alla crema disponete i gamberi gobbi, girandoli
nuovamente prima di impiattarli, in modo che siano ben bagnati dal loro
condimento, completando poi con la riduzione di mango, che metterete qua e là
nei piatti.
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