Questa
ricetta è stata selezionata per la semifinali del Contest "Rice Food
Blogger 2017 - Chef Giuseppina Carboni", organizzato da Risate e Risotti, con la
collaborazione di Chef Accademy, Chef Maitre e da AIFB
Questa
volta, anche se ho preparato il piatto in pieno inverno, ho voluto comunque
celebrare l’estate, usando ingredienti che rimandano ad essa, come la burrata,
il pomodoro e il basilico, aggiungendo poi la colatura di alici - ho usato quella prodotta da Manaide di Anzio - e i
capperi.
Con
il pomodoro ho realizzato una polvere,
facendolo lentamente essiccare al forno e poi passandolo nel mixer; i capperi
li ho fritti brevemente in olio, in modo che potessero leggermente aprirsi, quasi fossero dei piccoli
fiori; il basilico, infine, l’ho usato per preparare un olio aromatico.
Il
riso - ho utilizzato il Carnaroli di Riso Acquerello - l'ho tostato a secco, senza quindi utilizzare grassi,
e portato a cottura utilizzando un brodo vegetale molto leggero, in modo che il
suo sapore fosse di fatto impercettibile e non coprisse quello degli altri
ingredienti.
Per
la stessa ragione, dopo la tostatura, non ho sfumato il riso con il vino, cosa
che peraltro ultimamente non faccio più.
La burrata e la colatura di alici, poi, le ho aggiunte solo negli ultimi due minuti di cottura, giusto il tempo per consentire alla burrata di sciogliersi nel riso, mentre la mantecatura finale l'ho fatta con l’olio extravergine di oliva, preventivamente solidificato in freezer, in modo da accentuare lo shock termico e privilegiare la parte grassa piuttosto che quella liquida.
Concludo
dicendovi che, per l’olio al basilico, vi darò delle dosi in abbondanza, visto
che più di tanto non si può scendere senza pregiudicare la sua lavorazione,
tenendo comunque presente che l’olio si conserverà tranquillamente per un paio
di settimane.
Ingredienti
(per 4 persone)
Per
il risotto
- Tre etti e venti di riso carnaroli
- Una burrata di circa tre etti
- Due cucchiai di colatura di alici
- Due litri di brodo vegetale leggero (carota, sedano e cipolla)
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Per
la polvere di pomodoro
- Otto cucchiai di pomodoro passato (vedi dopo)
- Zucchero semolato
- Sale
Per
i capperi fritti
- Una ventina di capperi sotto sale
- Olio di semi di arachide
Per
l’olio al basilico
- Trenta foglie di basilico
- Cento grammi di olio extravergine di oliva
- Qualche grano di sale grosso
La
preparazione del piatto è in sé molto semplice, anche se molti degli
ingredienti richiedono un minimo di anticipo, in modo da poter avere la linea
pronta al momento della cottura finale del riso.
Partite
allora con la preparazione dell'olio al basilico, cosa che potrete fare anche
con qualche giorno di anticipo, cosa che peraltro consentirà un migliore
connubio tra i profumi del basilico e quelli dell’olio.
Mettete
quindi le foglie di basilico - mi raccomando, non lavatele o, se proprio volete
farlo, asciugatele alla perfezione - nel bicchiere del frullatore, tradizionale
o a immersione,
aggiungendo l'olio extravergine e quattro grani di sale grosso.
Fate
andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto in un composto piuttosto
denso, quasi cremoso (se così non fosse, aggiungete altro basilico, mentre se
il tutto risultasse troppo denso, aggiungete ancora olio), ma al tempo stesso
il più fluido possibile, e di un verde scuro e intenso.
Mi
raccomando, fate lavorare bene il frullatore, in modo da ottenere un composto
simile al classico pesto, quindi filtrate il tutto usando un colino a maglie
molto fitte, in modo da raccogliere l’olio in una ciotolina - vedrete che
qualche piccolo residuo comunque passerà tra le maglie - lasciando i residui di
basilico nel colino.
Mettete
l’olio in luogo fresco e, se lo avete preparato con molto anticipo, dedicatevi
ad altro.
Dopo
l’olio, dedicatevi alla preparazione della polvere di pomodoro e, se avete
deciso di usare pomodoro fresco, passatelo prima al passa pomodoro, in modo da
eliminarne buccia e semi. Nel mio caso, avendo preparato il piatto in inverno,
ho usato invece una passata di pomodori datterino.
Se
usate pomodoro fresco, inoltre, vi consiglio di lasciarlo decantare dopo averlo passato, mettendolo in un colino a maglie
fitte, poggiato sopra ad una ciotola, in modo da far colar via buona parte
dell'acqua e ottenere una polpa molto soda, che renda meglio durante
l'essiccazione.
Prendete
una teglia e mettete sul fondo un pezzo di carta da forno, poi distribuiteci la
polpa di pomodoro, nella quantità indicata, avendo cura che questa formi uno
strato di almeno un paio di millimetri di spessore, cosa che vi metterà al
riparo dalla formazione di eventuali buchi
durante il processo di essiccazione.
Distribuite
la polpa sbattendo delicatamente (scusate l'ossimoro) la teglia sul piano di
lavoro o dandogli qualche colpetto sul fondo, evitando invece di usare un
cucchiaio, cosa che renderebbe difficile ottenere uno strato di spessore
costante.
Sulla
polpa di pomodoro distribuite un po' di sale e zucchero semolato, quest'ultimo
per ridurre l'acidità naturale del pomodoro, poi infornate a 80° per almeno
un'ora, controllando ogni tanto e comunque tirando fuori quando lo strato di
pomodoro si sarà assottigliato e, al contempo, avrà assunto un colore rosso
scuro.
Mi
raccomando, non abbiate fretta e non alzate la temperatura, dato che il
pomodoro deve disidratarsi e non cuocersi e 80° sono la giusta temperatura per far
evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Fate
freddare il pomodoro - vedrete che la sua croccantezza aumenterà durante il
raffreddamento - poi mettetelo nel mixer e fatelo andare alla massima velocità,
in modo appunto da ridurlo in polvere
e raccoglierlo infine in una ciotolina, tenendolo poi in luogo ben asciutto
fino al momento di usarlo.
Preparate
infine un brodo vegetale piuttosto leggero, usando solo carota, cipolla e
sedano, e aggiungendo una quantità di acqua fredda che vi consenta di ottenere,
alla fine, i due litri indicati, tenendo quindi conto della parziale
evaporazione durante la cottura (direi di considerare un paio di decilitri di
acqua in più).
Salate
il brodo verso la fine della cottura, in modo da tener contro della sua
parziale evaporazione e poi, quando è pronto, filtratelo e tenetelo da parte,
in una casseruola, ricordando che poi dovrà essere a bollore leggero quando lo
userete per la cottura del riso.
Tanto
che il brodo è in cottura, prendete l’olio che userete per la mantecatura del
riso e mettetelo in un recipiente che possa andare in freezer e tale che poi vi
consenta una facile estrazione
dell’olio congelato. Nel mio caso, ho usato alcuni piccoli contenitori,
tipicamente usati per la preparazione dei cioccolatini, ottenendo singole
porzioni molto piccole.
Che
messi nel freezer mi hanno donato la belluria che vedete in foto.
Tenete
presente che l’olio in freezer si manterrà per lungo tempo, motivo per cui, se
volete, potete preparane in abbondanza, così da averlo pronto all’uso nel caso
vi venga voglia, in seguito, di farvi un risotto.
Poi
i capperi, che per prima cosa sciacquerete in acqua corrente in modo da
eliminarne il sale e poi asciugherete per benino usando qualche foglio di carta
da cucina.
Prendete
poi un piccolo pentolino e metteteci l’olio extravergine, in modo tale che
questo raggiunga un livello di circa un centimetro - i capperi sono piccoli e
galleggiano, per cui non serve usarne troppo - quindi portatelo sul fuoco e,
quando l’olio raggiungerà i 160°, tuffateci i capperi, facendoli friggere per
non più di una ventina di secondi, in modo che abbiano giusto il tempo di aprirsi.
Togliete
i capperi dall’olio e metteteli in un piatto sul quale avrete messo un paio di
fogli di carta da cucina, in modo che l’olio in eccesso possa essere assorbito.
Infine,
come ultimo passo prima della cottura del riso, prendete la burrata e apritela, in modo che il suo interno,
cremoso e filamentoso, sia a portata
di mano quando vi servirà.
Bene,
tutti gli ingredienti sono pronti e potete ora procedere con la preparazione
del risotto, per prima cosa riportando a bollore leggero il brodo vegetale, in
modo che sia alla giusta temperatura per la cottura del riso.
Prendete
poi la casseruola dove cuocerete il riso e portatela sul fuoco, a fiamma media
e, quando la casseruola sarà calda, ma non bollente, unite il riso e fatelo tostare per qualche minuto - la
tostatura è completa quando i chicchi sono diventati quasi trasparenti -
girando continuamente in modo che tutti i chicchi sentano il calore.
Cominciate poi ad aggiungere il brodo vegetale, inizialmente in quantità maggiore e poi sempre
più misurata, in modo da non correre il rischio di trovarvi con il riso cotto e
una quantità eccessiva di liquido.
Ricordatevi
che il riso, durante la cottura, deve essere girato il meno possibile, per
evitare di traumatizzarne i singoli
chicchi, cosa che aumenterebbe il rilascio di amido.
Quando
valutate che manchino circa un paio di minuti alla fine della cottura - il
carnaroli normalmente richiede un tempo di cottura tra i diciotto e i venti
minuti - unite al riso la parte interna della burrata, questa volta girando
invece con regolarità, in modo da facilitare lo scioglimento della burrata nel
riso.
Portate
a cottura il riso, quindi spegnete e aggiungete la colatura di alici l’olio
extravergine, preso direttamente dal freezer, mescolando fino a quando non si
sarà sciolto, amalgamandosi perfettamente con il risotto, dandovi al contempo
una bella e cremosa mantecatura.
Fate
risposare per trenta secondi, con il coperchio, quindi impiattate, disponendo
per prima cosa il risotto e poi, sopra di esso, la polvere di pomodoro, i
capperi fritti e qualche goccia di olio al basilico.
Guarnite
come più vi piace, poi di corsa in tavola
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