Ricordatevi che il pesce crudo, prima di essere preparato
e servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende
dalla temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da
eliminare il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i
quali il più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto
riguarda gli esercizi commerciali, punti vendita e ristoranti, esiste l'obbligo
di informazione al consumatore, come stabilito dal Ministero della Salute.
Ritorno con una di quelle insalatine - è così che le chiama la mia famiglia - a base di pesce
e frutta, che uso anche per sperimentare ingredienti per me nuovi, come in
questo caso i semi di quinoa, esperimenti già condotti in questa ricetta e in quest’altra.
La base, questa volta, è lo scorfano, un pesce dalle
carni molto saporite, che ho marinato per circa dodici ore nel succo di mela
verde - la Granny Smith,
per capirci - reso leggermente acidulo con poco aceto di mele.
Insieme allo scorfano, di nuovo la mela verde, questa
volta a cubetti, e i semi di quinoa, lessati in acqua e poi lasciati asciugare.
Come condimento, anche considerando che la componente
acida è già fornita dalla marinatura, olio extravergine di oliva, sale marino, qualche
fogliolina di menta e un poco di scorza di arancia grattugiata.
Vi anticipo anche che per ricavare il succo dalle mele vi
servirà una centrifuga
o un estrattore
per succhi e, in mancanza di essi, l’unica alternativa sarà quella di usare del
succo già pronto, che non è proprio la stessa cosa, ma tant’è.
Concludo dicendovi che, al di là delle quantità indicate,
valutate sempre con attenzione l'equilibrio di tutti gli ingredienti, cosa
fondamentale per evitare la prevalenza dell'uno sugli altri.
Ingredienti (per 4/6 persone)
Per l’insalata
- Due etti di polpa di scorfano
- Una mela verde
- Due cucchiai di semi di quinoa
- Olio extravergine d'oliva
- Cinque di foglioline di menta fresca
- Un cucchiaino raso di scorza di arancia grattugiata
- Sale marino
Per la marinatura
- Due mele verdi
- Due cucchiai di aceto di mele
Sfilettate per prima cosa lo scorfano, operazione per la
quale ci vuole un po' di pratica e di pazienza, soprattutto le prime volte e
soprattutto con questo tipo di pesce, la cui struttura esterna implica
un’attenzione ancora maggiore nel maneggiarlo.
Prendete un coltellino molto affilato, con la lama
flessibile, e incidete il pesce nella sua parte superiore, tenendo la lama a
contatto con la lisca centrale e procedete con piccoli tagli verso il suo
interno, poi fate un taglio trasversale, all'altezza della testa, in modo da
separare definitivamente i filetti. Per capire meglio, potete guardarvi questo video di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Usando poi un paio di pinzette (ci sono quelle specifiche per il pesce), rimuovete le lische residue, che si trovano nella parte
centrale dei filetti e poi, usando un coltello ben affilato, rifilateli, rimuovendo
la parte di pelle sui bordi che, normalmente, è più spessa e meno gradevole,
sia alla vista che al gusto.
Rimuovete la parte più scura della polpa, quella vicino
alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro, poi sempre con i
filetti sul tagliere e con la pelle rivolta in basso, sempre usando un coltello
ben affilato, separate la pelle dalla polpa, pesando quest'ultima alla quantità
indicata.
Data una pulita al tagliere, metteteci la polpa appena
pesata e tagliatela in modo da ricavarne dei piccoli cubetti di poco più di
mezzo centimetro di lato.
Prendete una ciotolina o un contenitore con il fondo
piatto e disponeteci i cubetti di scorfano, avendo cura che questi siano
possibilmente su di un solo strato e vicini tra loro, ma senza essere a stretto
contatto, cosa che impedirebbe alla marinatura di bagnarne in modo omogeneo
tutta la superficie.
Ricavate il succo dalle mele, usando una centrifuga
o un estrattore
per succhi, raccogliendolo in una ciotolina, aggiungendo poi i due cucchiai di
aceto di mele.
Versate la marinatura fino a coprire a filo i cubetti di
scorfano, quindi sigillate il contenitore con il suo tappo, se ce l'ha, o con
la pellicola trasparente e mettetelo in frigorifero, dove lo lascerete per dodici
ore.
Quando manca più o meno un’ora al momento di servire il
piatto, tirate fuori dal frigorifero lo scorfano, in modo che possa recuperare
temperatura e procedete con la cottura dei semi di quinoa, portando a bollore
abbondante acqua leggermente salata, tuffandoci
i semi e facendoli per poco meno del tempo indicato sulla loro confezione - è
importante mantenerli ancora un po’ croccanti
- tempo che nel mio caso è stato di circa venticinque minuti.
Trascorso il tempo, scolate i semi di quinoa, passateli
in acqua fredda per bloccarne la cottura e fateli poi scolare per bene,
possibilmente in corrente d’aria, in modo che siano ben asciutti al momento di
unire tutti gli ingredienti
Scolate lo scorfano dalla sua marinatura, usando un
colino e passandolo rapidamente sotto l'acqua corrente - il lavaggio è
necessario ad eliminare la marinatura residua, dato che per il gusto sarà più
che sufficiente quello assorbita dal
pesce - lasciandolo poi scolare e, infine, asciugandolo usando qualche foglio
di carta da cucina.
Raccogliete i cubetti di scorfano in una ciotola,
ungeteli con un paio di cucchiai d'olio extravergine di oliva, salateli
leggermente con del sale marino e date una prima mescolata.
Unite gradualmente i semi di quinoa, mescolando di volta
in volta, in modo da poter valutare il giusto equilibrio, ricordando che i semi
sono un elemento secondario del
piatto.
Sbucciate la mela verde - fate questa operazione
all’ultimo, poco prima di servire - eliminatene semi e parti dure, quindi
tagliatela in cubetti, della stessa forma e dimensione di quelli ricavati dallo
scorfano, quindi uniteli agli altri ingredienti, sempre procedendo in modo
graduale.
Quando l’equilibrio vi soddisfa, unite le foglioline di
menta, che avrete prima tritato non troppo finemente con il coltello, e la
scorza di arancia, che grattugerete usando una grattugia a lama fine, come
questa della Microplane.
Mescolate e date un ultimo assaggio per valutare il
risultato finale, correggendo laddove fosse necessario.
Bene, non resta che impiattare, nel caso aiutandovi con
un coppapasta - io ne ho usato uno di
forma circolare - che vi aiuterà nel dare una forma precisa al tutto.
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