Con questa ricetta partecipo al Contest Pomorosso d’Autore – Ricette di Pasta, realizzato da MySocialRecipe in collaborazione con La Fiammante e La Fabbrica della Pasta di Gragnano
…ovvero
“Candele di Gragnano in panatura di mais, con ketchup ‘all’arrabbiata’
e finta maionese di ricotta bufala e zafferano”
Ed ecco, dopo la prima e la seconda ricetta, la mia terza
proposta per la fase eliminatoria del contest, che lo ricordo ruota intorno all’utilizzo
della pasta secca e il pomodoro in conserva.
Questa volta, come peraltro per la seconda proposta, sono
andato alla ricerca di utilizzi non
convenzionali della pasta, visto che come già dissi in occasione della
seconda preparazione, un contest deve anche essere un momento di
sperimentazione, un’occasione per giocare
con gli ingredienti.
La base, quindi, sono le candele di Gragnano, che ho
scelto perché, tra i formati che avevo disponibili, erano quelli che meglio
ricordavano la forma di una patatina, cotte in modo tradizionale, quindi
passate nell’uovo e nella farina di mais - l’ho scelta perché era quella che mi
avrebbe dato il colore più simile a quello delle patatine - e, infine, fritti
in olio di semi di arachide, giusto il tempo per renderle croccanti.
Ad accompagnare le finte patatine, non poteva innanzitutto
mancare il ketchup, qui in una versione nostrana, con una base di sugo ‘all’arrabbiata’,
leggermente corretta con poco aceto di mele e zucchero di canna, in modo che il
tipico sapore del ketchup classico fosse appena percepibile.
Poi la maionese, naturalmente, che molti amano aggiungere
alle patatine, che in questo caso altro non è che della ricotta di bufala,
lavorata insieme al siero della mozzarella di bufala (se non l’avete, potete
sostituirla con dell’acqua) e allo zafferano, in modo da avere una consistenza
e un colore che ricordano quello della famosa salsa.
Ingredienti (per 4 persone)
Per le finte patatine
- Trentadue candele di Gragnano
- Due uova
- Farina di mais (vedi dopo)
- Olio di semi di arachide (vedi dopo)
- Sale marino grosso
Per il ketchup all’arrabbiata
- Due etti di passata di pomodoro
- Un cucchiaino di zucchero di canna
- Un cucchiaio di aceto di mele o di vino bianco
- Uno spicchio d’aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
Per la finta maionese
- Cinquanta grammi di ricotta di bufala
- Una bustina di zafferano
- Tre cucchiai di siero di mozzarella di bufala
- Sale marino
Partite con la preparazione del ketchup all’arrabbiata, prendendo
una piccola casseruola e mettendoci due cucchiai di olio extravergine di oliva.
Sbucciate lo spicchio d’aglio e, usando una grattugia a
lama fine, come ad esempio questa della Microplane, grattugiatelo direttamente nella casseruola, ottenendo
quasi una sorta di poltiglia.
Aggiungete il peperoncino, in questo caso regolandovi
anche in base al vostro gusto e in accordo a quanto volete sia arrabbiato il ketchup, quindi portate la
casseruola sul fuoco, a fiamma minima, facendo sfrigolare l’aglio giusto per un minuto, in modo che questo non
abbia a colorarsi se non leggermente.
Aggiungete la passata di pomodoro nella casseruola - mi
raccomando, sceglietene una molto fluida, senza pezzetti o pezzettoni - unendo
anche lo zucchero di canna, l’aceto di mele e un pizzico di sale.
Fate cuocere per almeno mezz’ora - il tempo dipenderà
ovviamente dalla consistenza della passata e dalla quantità di acqua che questa
ancora contiene - senza coperchio e a
fiamma minima, in modo che la salsa possa rapprendersi e raggiungere una
densità del tutto simile a quella del ketchup tradizionale.
Quando la salsa è pronta, spegnete la fiamma e fatela
raffreddare direttamente nella casseruola, in modo che l’umidità possa
continuare ad evaporare.
Dopo il ketchup, preparate la finta maionese,
raccogliendo la ricotta di bufala in una terrina e salandola leggermente, ma
solo dopo averla prima assaggiata, visto che alcune ricotta hanno già una loro
sapidità naturale.
Lavorate la ricotta con una piccola frusta, giusto per
renderla più cremosa, poi mettete il siero della mozzarella di bufala in una
piccola ciotolina e scioglieteci il contenuto di una bustina di zafferano, mescolando
per bene fino a quando il siero avrà assunto un colore giallo ocra piuttosto
intenso.
Cominciate ad aggiungere il siero allo zafferano alla
ricotta, un cucchiaino alla volta e sempre lavorando con la frusta, fino a
quando non avrete ottenuto un colore giallo intenso e una consistenza simile a
quella della maionese classica.
Mettete le due salse da parte e procedete con la
preparazione della pasta, portando a bollore abbondante acqua, salata al punto
giusto con del sale marino grosso, e quando il bollore è raggiunto, tuffandoci
le candele di Gragnano e facendolo cuocere fino a quando non saranno pronte e
al dente.
Scolate la pasta e passatela nell’acqua fredda in modo da
fermarne la cottura, quindi fatela scolare fino a quando tutta l’umidità
superficiale non sarà evaporata.
Sbattete accuratamente in una scodella le uova e salatele
leggermente, quindi mettete la farina di mais in un’altra scodella, o in un
piatto, considerandone almeno otto cucchiai.
Passate una a una le candele di Gragnano nelle uova, prendendole
poi con due forchette e con una pinza da cucina, tenendole per qualche secondo sospese, in modo che l’eccesso d’uovo
possa colare via, quindi passatele nella farina di mais, avendo cura che questa
aderisca a loro in modo uniforme.
Man mano che panate le candele, mettetele in un piatto
dove avrete messo altra farina, giusto un velo in modo che le candele non siano
a diretto contatto con il piatto stesso.
Prendete una padella per friggere - io in genere uso un
classico Wok - e metteteci abbondante olio
di semi di arachide, avendo cura che questo abbia una profondità di poco superiore
al diametro delle candele, in modo che queste non abbiano a toccare il fondo
della padella quando le immergerete.
Portate la padella sul fuoco e fate scaldare l’olio fino
a 160°, quindi unite le candele - non troppe alla volta, mi raccomando,
altrimenti la temperatura dell’olio calerebbe bruscamente - e fatele friggere,
girando quando serve, fino a quando la farina di mais non comincerà leggermente
a dorarsi, cosa che richiederà non più di un paio di minuti di frittura.
Scolate le finte patatine e mettetele su un piatto, dove
avrete messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura, anche se vedrete
che le candele saranno piuttosto asciutte, ricordandovi che non servirà salarle
in superficie, come normalmente si usa per la frittura, dato che sono già
salate in virtù della loro precedente cottura.
Bene, non resta che impiattare, disponendo le finte
patatine e poi le salse, che potrete disporre come ho fatto io oppure metterle
in piccole ciotoline.
Ecco sono venuta a leggere: no abbiamo fatto due cose diverse. Meglio cosi...per te: sono bellissimi e bellissima l'idea!
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