Con questa ricetta partecipo al Contest Pomorosso d’Autore – Ricette di Pasta, realizzato da MySocialRecipe in collaborazione con La Fiammante e La Fabbrica della Pasta di Gragnano
Dopo la mia prima proposta per la fase preliminare del contest, ho deciso che c’era spazio
anche per un altro tentativo, questa volta centrato sulla sperimentazione
sfrenata, quasi spregiudicata, dato che più della voglia di vittoria c’è quella
di divertirsi, pensando ricette sempre nuove.
Ovviamente, fedele ai precetti del contest, i
protagonisti sono sempre la pasta secca e il pomodoro, che qui ho utilizzato,
come da titolo, per un negativo di un
piatto classico, quale sono gli ‘spaghetti pomodoro e basilico’.
Il termine ‘negativo’ trova la sua spiegazione nel fatto
che gli spaghetti sono fatti con il pomodoro, addensandolo con l’Agar Agar e poi tagliato per
ricavarne il formato voluto - non avendo un estrusore, ho lavorato di coltello,
da cui la forma quadrata degli spaghetti - mentre il condimento è una crema di
pasta, lavorata con dell’olio al basilico, un poco di pepe nero e la sua acqua
di cottura, anzi della sua seconda cottura, necessaria per ridurre il contenuto
di amido, che altrimenti avrebbe portato ad una crema eccessivamente collosa.
Tutto qui, per un piatto dai pochi ingredienti, che però
richiede un minimo di tecnica e un tocco leggero,
dato che gli spaghetti devono essere ottenuti con tagli molto accurati e poi
maneggiati con delicatezza, dato che sono più fragili degli spaghetti classici.
Per quanto riguarda il pomodoro, ho scelto una passata
piuttosto fluida e liscia - per
capirci, non una passata rustica - necessaria
per una sua corretta lavorazione, che ho leggermente diluito con acqua, più che
altro per alleggerire leggermente il
gusto degli spaghetti, che altrimenti sarebbe stato veramente molto intenso.
Ovviamente il formato di pasta non ha alcuna importanza,
visto che poi dovrete frullare il tutto, anche se suggerisco di usare formati
piccoli, che rendano agevole l’operazione.
Importante è invece la qualità della pasta - io ne ho
usata una di grano duro Senatore Cappelli
- dato che la crema è costituita di fatto dalla sola pasta, per cui al gusto
sentirete il suo sapore.
Per quanto riguarda l’addensante, come già detto io ho
usato l’Agar Agar, dato che volevo stabilità anche a temperatura ambiente, cosa
difficilmente possibile, ad esempio con la classica gelatina.
Concludo dicendovi che, per l’olio al basilico, le
quantità che vi darò saranno leggermente abbondanti, visto che per poter
lavorare al meglio, al di sotto di certi valori non si può scendere. Tenete
comunque presente che l’olio si manterrà, e ben chiuso in un barattolino, per
parecchi giorni.
Ingredienti (per 4 persone)
Per gli spaghetti di pomodoro
- Due etti e mezzo di passata di pomodoro
- Ottanta grammi di acqua
- Otto grammi di Agar Agar (vedi dopo)
- Sale marino (vedi dopo)
- Zucchero semolato (vedi dopo)
Per la crema di pasta
- Sessanta grammi di pasta secca
- Quattro cucchiai di olio al basilico (vedi dopo)
- Acqua di cottura della pasta (vedi dopo)
- Sale marino
- Pepe nero
Per l’olio al basilico
- Trenta foglie di basilico
- Cento grammi di olio extravergine di oliva
- Qualche grano di sale grosso
Partite con la preparazione dell'olio al basilico, mettendo
le sue foglie - mi raccomando, non lavatele o, se proprio volete farlo,
asciugatele alla perfezione - nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
aggiungendo l'olio extravergine e sei grani di sale grosso.
Fate andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto
in un composto piuttosto denso, quasi cremoso (se così non fosse, aggiungete
altro basilico, mentre se il tutto risultasse troppo denso, aggiungete ancora
olio), ma al tempo stesso il più fluido possibile, e di un verde scuro e
intenso.
Mi raccomando, fate lavorare bene il frullatore, in modo
da ottenere un composto simile al classico pesto, quindi filtrate il tutto
usando un colino a maglie molto fitte e aiutandovi con il dorso di un
cucchiaino, in modo da raccogliere l’olio in una ciotolina, lasciando i residui
più grossi di basilico nel colino.
Mettete l’olio in un barattolino che possa essere chiuso
ermeticamente, in modo che se vi dovesse avanzare - cosa probabile, peraltro -
lo potrete conservare senza problemi.
Se vi state chiedendo il perché del frullatore al posto
del più classico mortaio, tenete presente che in questo caso vogliamo ottenere
un composto più fluido, dove l’olio è l’elemento centrale e il basilico deve
essere ridotto quanto più possibile, per una consistenza decisamente differente
da quelle del classico e meraviglioso pesto.
Ora dedicatevi agli spaghetti di pomodoro, per i quali
spendo qualche parola sulla scelta della passata, dicendovi che dovreste
sceglierne una di qualità, che non sia troppo acida, anche se poi potrete usare
lo zucchero per mitigarla, considerando che la passata non dovrete cuocerla,
come per farci una salsa, ma usarla così com’è.
Certo, volendo potete anche cuocere il pomodoro, ma se lo
fate lo dovrete fare in purezza,
senza aggiunta di grassi o aromi, dato che gli spaghetti dovranno essere fatti
solo di pomodoro.
Comunque, dopo aver deciso sulla passata e sulla sua
eventuale correzione e salatura, mettetela in un pentolino, meglio se
anti-aderente, insieme all’acqua - anche qui, valutate se usarla tutta o solo
in parte, in relazione a quanto intenso è il sapore del pomodoro - portando poi
sul fuoco, a fiamma bassa.
Tanto che il pomodoro si scalda, prendete un contenitore
in ceramica dal fondo piatto e di diametro o larghezza tale da consentirvi di
fare uno strato di gelatina molto sottile, di circa tre millimetri. Ovviamente,
nel caso non ne aveste di grandi, potete usare più di un contenitore,
ricordandovi che il vincolo è lo spessore dello strato di pomodoro.
Foderate il contenitore con della pellicola trasparente,
fondamentale per poi poter togliere il composto senza difficoltà, facendo in
modo che questa aderisca alla perfezione al contenitore.
Pesate la giusta quantità di Agar Agar - io ne ho usati
circa otto grammi - e quando il pomodoro raggiunge una leggera ebollizione,
unitelo, mescolando per un paio di minuti, in modo che questo possa sciogliersi
completamente ed attivarsi.
Spegnete la fiamma, aspettate cinque minuti in modo che
la temperatura possa calare leggermente, quindi versate il pomodoro nel
recipiente, facendo in modo che questo si distribuisca uniformemente sul fondo.
Lasciate raffreddare, fintanto che il tutto si sarà
solidificato, momento in cui estrarrete il composto dal contenitore, mettendolo
sul piano di lavoro e, usando un coltello con la lama grande, ben affilata e
leggermente inumidita, rifilatene i bordi e poi cominciate a ricavare gli
spaghetti, mettendoli in un piatto man mano che li taglierete.
Mettete il piatto con gli spaghetti in un luogo fresco,
quindi dedicatevi alla preparazione della crema di pasta, prendendo due
casseruole, riempendole con acqua, salata al punto giusto, e portandole sul
fuoco.
Come vi dicevo, l’uso delle due casseruole è necessario
per la doppia cottura: la prima per portare a cottura normale la pasta, durante
la quale la gran parte dell’amido verrà rilasciato; la seconda per proseguire
fino alla giusta morbidezza,
lasciandovi alla fine un’acqua con una minima quantità di amido.
Quando l’acqua bolle, tuffateci la pasta e portatela a
cottura normale, poi usando un mestolo o un forchettone, prendete la pasta e
spostatela nella seconda casseruola - l’acqua dovrà ovviamente essere a bollore
- proseguendo la cottura fino a quando la pasta non sarà decisamente scotta.
Tanto per darvi un’idea, io ho cotto per un tempo
complessivo pari a una volta è mezza quello indicato sulla confezione della
pasta.
Quando la pasta è pronta, scolatela, senza buttare
l’acqua della seconda cottura, passatela in acqua fredda, scolatela nuovamente
e mettetela nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
aggiungendo quattro cucchiai di olio al basilico e un mestolo dell’acqua della
seconda cottura.
Fate andare il frullatore, lavorando con cura in modo da
ridurre la pasta in crema, aggiungendo altra acqua se necessario, dando una
generosa macinata di pepe nero e, infine, regolando di sale.
Vedrete che la pasta tenderà ad assorbire abbastanza
acqua e alla fine dovrete ottenere una crema piuttosto densa e senza più
residui, che quando messa sul piatto si spanda
leggermente, rimanendo comunque abbastanza stabile.
Bene, siamo pronti per impiattare, cosa che farete
mettendo per prima cosa un paio di cucchiai di crema di pasta in ciascun
piatto, distribuendola in modo omogeneo dando qualche leggero colpetto sul
fondo dei piatti.
Poi, agendo con molta cautela - gli spaghetti di pomodoro
sono decisamente più fragili di quelli tradizionali - avvolgete gli spaghetti, meglio se usando un forchettone con i
rebbi arrotondati, e deponeteli delicatamente sopra alla crema.
Se non aveste il forchettone adatto, o per qualche motivo
doveste temere di rompere gli spaghetti, potete anche formare i nidi a mano, sul piano di lavoro, e poi
prenderli con una spatola e posizionarli nei piatti.
Guarnite come più vi piace e portate a tavola.
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