Con questa ricetta partecipo al Contest Pomorosso d’Autore – Ricette di Pasta, realizzato da MySocialRecipe in collaborazione con La Fiammante e La Fabbrica della Pasta di Gragnano
Che dire, un contest al quale è stato difficile dire di
no, considerando che ruota intorno a due capisaldi della cucina italiana, quali
sono appunto la pasta e il pomodoro.
Due ingredienti semplici, se volete anche poveri -
termine che non mi è mai piaciuto, a essere sincero - che però sono l’essenza
della tradizione e con i quali, almeno io, sono praticamente cresciuto, visto
che la “pasta al pomodoro” era, nella
mia adolescenza, un piatto presente quotidianamente sulla tavola.
Bene, considerate le premesse, culinarie ed emozionali,
ho pensato ad un piatto che, pur nella sua semplicità, una semplicità che
ritengo sia d’obbligo quando si lavora con questi due ingredienti, potesse giocare su una loro differente gestione e,
se per la pasta nulla mi è venuto in mente, per il pomodoro ho pensato ad una
diversa consistenza, che lo portasse dal suo stato liquido a quello solido e
croccante.
Il pomodoro, quindi, l’ho lasciato disidratare lentamente
in forno - ho usato una classica passata - fino ad ottenere una cialda croccante e dal sapore molto
concentrato, che ho poi ridotto in briciole,
unite alla pasta alla fine della sua mantecatura.
Come elemento cremoso, poi e considerando che pasta e
pomodoro rendono immediato un pensiero alla meravigliosa Campania, ho scelto la
ricotta di bufala, setacciata insieme ad un olio al basilico ben concentrato,
che porta profumi e colore, per un condimento quasi patriottico, visti i colori
dei suoi tre elementi principali.
Completano il tutto i pinoli, tostati in padella con sale
marino e peperoncino macinato, in modo da avere, non solo un elemento
croccante, ma anche un sapore deciso, similmente a quanto si otterrebbe usando
il peperoncino nel modo tradizionale.
Come formato di pasta ho scelto i classici spaghetti, qui
nella versione di grano duro Senatore Cappelli, un po’ perché ritengano sia uno
dei marchi italiani, ma anche perché la pasta lunga mi piace decisamente di più
di quella corta.
Concludo dicendovi che, per l’olio al basilico, le
quantità che vi darò saranno leggermente abbondanti, visto che per poter
lavorare al meglio, al di sotto di certi valori non si può scendere. Tenete
comunque presente che l’olio si manterrà, e ben chiuso in un barattolino, per
parecchi giorni.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di spaghetti
- Due etti di ricotta di bufala
- Quattro cucchiai di olio al basilico (vedi dopo)
- Sale marino grosso
- Pepe nero
Per le briciole di pomodoro
- Otto cucchiai di passata di pomodoro
- Sale marino (opzionale)
- Zucchero semolato (opzionale)
Per l’olio al basilico
- Trenta foglie di basilico
- Cento grammi di olio extravergine di oliva
- Qualche grano di sale grosso
Per i pinoli tostati
- Due cucchiai ben colmi di pinoli già sgusciati
- Un cucchiaino di sale marino
- Mezzo cucchiaino rado di peperoncino macinato
Partite con la preparazione dell'olio al basilico, mettendo
le sue foglie - mi raccomando, non lavatele o, se proprio volete farlo,
asciugatele alla perfezione - nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
aggiungendo l'olio extravergine e sei grani di sale grosso.
Fate andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto
in un composto piuttosto denso, quasi cremoso (se così non fosse, aggiungete
altro basilico, mentre se il tutto risultasse troppo denso, aggiungete ancora
olio), ma al tempo stesso il più fluido possibile, e di un verde scuro e intenso.
Mi raccomando, fate lavorare bene il frullatore, in modo
da ottenere un composto simile al classico pesto, quindi filtrate il tutto
usando un colino a maglie molto fitte e aiutandovi con il dorso di un
cucchiaino, in modo da raccogliere l’olio in una ciotolina, lasciando i residui
più grossi di basilico nel colino.
Mettete l’olio in un barattolino che possa essere chiuso
ermeticamente, in modo che se vi dovesse avanzare - cosa probabile, peraltro -
lo potrete conservare senza problemi.
Se vi state chiedendo il perché del frullatore al posto
del più classico mortaio, tenete presente che in questo caso vogliamo ottenere
un composto più fluido, dove l’olio è l’elemento centrale e il basilico deve
essere ridotto quanto più possibile, per una consistenza decisamente differente
da quelle del classico e meraviglioso pesto.
Dopo l’olio, dedicatevi alla preparazione delle briciole
di pomodoro, prendendo
una teglia e mettendo sul suo fondo un pezzo di carta da
forno tagliato a misura.
Distribuite nella teglia la passata di pomodoro, nella
quantità indicata, avendo cura che questa formi uno strato di almeno un paio di
millimetri di spessore, cosa che vi metterà al riparo dalla formazione di
eventuali buchi durante il processo
di essiccazione.
Distribuite la polpa sbattendo delicatamente (scusate
l'ossimoro) la teglia sul piano di lavoro o dandogli qualche colpetto sul
fondo, evitando invece di usare un cucchiaio, cosa che renderebbe difficile
ottenere uno strato di spessore costante.
Prima di procedere, assaggiate un poco della polpa
rimasta nella bottiglia e valutate il suo gusto, in termini di sapidità e
acidità, usando eventualmente sale marino e zucchero semolato per correggerne
l’equilibrio, tenendo comunque presente che, dopo l’essiccazione, il gusto del
pomodoro sarà molto concentrato, motivo che vi deve suggerire di essere molto
cauti con il sale.
Infornate a 70° per almeno due ore, controllando ogni
tanto e comunque fino a quando il pomodoro non si sarà assottigliato e, al
contempo, avrà assunto un colore rosso scuro e sarà diventato croccante, cosa
che potrete verificare toccando
delicatamente il pomodoro con un dito.
Mi raccomando, non abbiate fretta e non alzate la
temperatura, dato che il pomodoro deve disidratarsi e non cuocersi e 70° sono
la giusta temperatura per far evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Fate freddare il pomodoro - vedrete che la sua
croccantezza aumenterà leggermente durante il raffreddamento - poi mettetelo
nel mixer e fatelo andare alla massima velocità, in modo appunto da ridurlo in briciole,
che raccoglierete in una ciotolina, tenendola poi in luogo ben asciutto fino al
momento di usarle.
Tanto che il pomodoro è in forno a disidratarsi,
preparate i pinoli, mettendoli in un padellino anti-aderente, insieme al sale
marino, meglio se macinato al momento, e al peperoncino, portando poi il tutto
sul fuoco.
Fate scaldare a fiamma media e proseguite, girando spesso
in modo che sale e peperoncino possano essere sempre a contatto con i pinoli e
la tostatura sia uniforme, fino a quando questi non cominceranno ad assumere un
bel color bruno tenue, segno che la tostatura è arrivata al giusto punto.
Spegnete, travasate i pinoli in un piatto, mettendoli ben
distesi e separati e facendoli freddare in modo che recuperino la loro croccantezza.
Per ultimo la ricotta, che metterete in una ciotola e poi
lavorerete con una piccola frusta, in modo da renderla più fluida e cremosa,
quindi insaporitela con quattro cucchiai di olio al basilico, mescolando ancora
in modo da armonizzare il composto, che vedrete assumerà una tonalità verde
chiaro molto tenue.
Per quanto riguarda il sale, considerando il sapore
deciso della ricotta di bufala, questo non dovrebbe servire, ma voi assaggiate
e regolatevi di conseguenza.
Mettete sul fuoco l’acqua per la pasta - che sia
abbondante, mi raccomando - salandola
(io la salo sempre subito, più che altro per evitare di scordarmi di farlo
dopo) e, quando è a bollore, tuffateci gli spaghetti, facendoli cuocere e
mantenendoli bene al dente.
Nel frattempo prendete una padella molto ampia, tale da
poter contenere la pasta per la mantecatura finale, e metteteci la ricotta,
poi, quando mancano un paio di minuti alla cottura della pasta, portate la
padella sul fuoco, a fiamma bassa.
Prendete mezzo mestolo dell’acqua di cottura della pasta e
usatela per diluire la ricotta, poi riempite un’altra tazza, che terrete a
portata di mano per la mantecatura finale.
Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che
non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura è quello di prendere la
pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a
seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il
condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura, senza
dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con il rischio di sbagliare.
Quando la pasta è ben al dente, scolatela velocemente e,
senza perdere tempo ad eliminare completamente l’acqua di cottura, unitela
nella padella con la ricotta, alzando la fiamma e procedendo con la
mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte.
Mantecate con accuratezza, facendo in modo che la pasta
risulti ben cremosa e interrompendo la mantecatura quando vedete che il fondo
comincia, per effetto della completa evaporazione dell’acqua residua, a ridursi
troppo.
Quando la mantecatura è al punto giusto, spegnete la
fiamma e unite le briciole di pomodoro, i pinoli tostati e una generosa
macinata di pepe nero, dando un’ultima mescolata (il pepe, come tutte le spezie
secche, ha bisogno di un minimo di idratazione per poter sviluppare i suoi
profumi, per cui unitelo sempre nella fase finale della mantecatura e mai
direttamente sui piatti).
Per quanto riguarda briciole di pomodoro e pinoli, se
volete, tenetene da parte una piccola quantità, che poi potrete usare come
ulteriore guarnizione dei piatti.
Impiattate velocemente, per evitare che la pasta si
asciughi - con i condimenti a base di ricotta questo rischio è particolarmente
elevato - guarnendo nel caso con qualche pinolo e un po’ di briciole di
pomodoro, fatte cadere a pioggia su
ciascun piatto, poi fate cadere anche qualche goccia di olio al basilico, che
accentuerà i profumi e darà anche una nota di colore.
Nessun commento:
Posta un commento