Dopo aver provato l’uso del sale come strumento di
‘cottura’ per riprodurre il famoso uovo alla Cracco in questaricetta - lo so, tecnicamente non si tratta di cottura, ma di
disidratazione, ma il risultato finale è per certi versi simile - ho deciso di
riprovarci, questa volta usando la carne come elemento di base.
Come taglio ho scelto il filetto di vitello, che ho
tagliato a cubetti e poi lasciato disidratare per quattro ore in un mix di sale
marino - ho usato quello di Vincenzo Gucciardo delle
saline di Trapani - e zucchero di canna, in modo da avere un minimo di dolcezza
residua.
Al termine della disidratazione, ho lavato accuratamente
la carne per eliminarne l’eccesso di salinità, un po’ come si fa con il baccalà
sotto sale, e poi l’ho condita con olio extravergine di oliva - lo splendido
monovarietale di ascolana tenera Spalià del Frantoio Cestini - e pepe di Sichuan,
che ha un sapore più delicato rispetto al pepe classico.
Come elementi di contorno, che portassero note
contrastanti con il sapore deciso della carne, una serie di elementi cremosi, a base di verdura e frutta.
Innanzitutto una crema di patate viola, lavorata a freddo
con olio extravergine, semi di coriandolo macinati e un’acqua allo zenzero, che
aggiunge una nota pungente al tutto; poi una riduzione di mango, che porta una
nota di acidità; infine una senape all’arancia, fatta aggiungendo polvere di mostarda
a una riduzione di arancia, in modo da ottenere un sapore dolce e piccante allo
stesso tempo, un po’ come accade nella tradizionale mostarda di Cremona.
Completano il piatto i lamponi, ancora una volta come
contributo sull’acidità del piatto, ma anche per vezzo estetico.
Concludo dicendovi che le dosi che vi darò per le creme saranno decisamente sovrabbondanti
rispetto a quelle che realmente utilizzerete, visto che per poter lavorare questi elementi, sotto certe
quantità non si può scendere. Tenete comunque presente che queste si
conserveranno in frigorifero piuttosto a lungo, direi almeno un paio di settimane,
con la sola eccezione della crema di patate viole, che dovrete consumare entro
qualche giorno.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la carne al sale
- Due etti di filetto di vitello
- Quattro etti di sale marino grosso
- Un etto di zucchero di canna
- Dodici lamponi
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Pepe di Sichuan
Per la crema di patate viola
- Due etti di patate viola
- Due etti e mezzo d’acqua
- Dieci grammi di radice di zenzero
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Semi di coriandolo
Per la riduzione di mango
- Un mango ben maturo
- Due cucchiai rasi di zucchero di canna
- Mezzo bicchiere scarso di acqua
Per la senape all’arancia
- Due arance
- Due cucchiaini di zucchero di canna
- Un cucchiaino di polvere di mostarda (vedi dopo)
Partite ovviamente con la carne, che dovrà rimanere per
quattro ore piacevolmente in balia del mix di sale e zucchero.
Eliminate dalla carne ogni traccia di grasso, poi
tagliatela in piccoli cubetti di poco più di un centimetro di lato, sempre
eleminando le tracce di grasso interne, per le quali il mix di sale e zucchero
non avrebbe effetto.
Pesate sale e zucchero alle quantità indicate, poi
mischiateli tra loro, in modo da aver un composto quanto più possibile
omogeneo, poi distribuitene la metà sul fondo di un piatto, ampio il giusto da
poter contenere i cubetti di carne, leggermente distanziati tra loro, in modo
che il mix possa avvolgerli su ogni
lato.
Disponete i cubetti di carne sullo strato appena fatto,
avendo cura di farlo in modo che, come appena detto, non siano a stretto
contatto tra loro, quindi coprite con il restante mix di sale e zucchero,
assicurandovi che non rimangano scoperte parti di carne. Per capirci, operate
come se doveste fare una cottura al sale del pesce.
Mettete il piatto in luogo fresco, non in frigorifero, mi
raccomando, lasciando che sale e zucchero compiano lentamente il loro lavoro e,
nell’attesa, dedicatevi alle altre preparazioni.
Preparate la riduzione di arancia, che vi servirà come
base per la senape, prendendo le arance e ricavandone il succo, pesandolo e
mettendolo in un pentolino, aggiungendo quindi lo zucchero di canna.
Portate il pentolino sul fuoco, a fiamma bassa e senza
coperchio, facendo andare fino a quando il liquido non si sarà ridotto a circa
1/6 del suo volume iniziale, cominciando a fare le tipiche bollicine, che
indicano la quasi totale evaporazione della componente acquosa.
Verso metà cottura, assaggiate per valutare il giusto
bilanciamento tra componente acida e dolce e, nel caso, aggiungete ancora un
pochino di zucchero di canna, soprattutto nel caso aveste usato delle arance
non del tutto mature o le prime della stagione.
Quando la densità della riduzione vi sembra giusta,
spegnete la fiamma e travasatela in un piccolo contenitore in ceramica, meglio
se facendola passare attraverso un colino a maglie fitte, in modo da trattenere
qualsiasi residuo.
Fate freddare la riduzione, ricordando che la sua densità
aumenterà con il raffreddamento e non vi preoccupate se alla fine la densità
non dovesse essere quella giusta; potrete tranquillamente riportare sul fuoco e
ridurre ulteriormente il tutto.
Alla fine dovrete ottenere una densità simile a quella di
una marmellata piuttosto densa, quindi stabile
nel momento in cui impiatterete la senape, che non vi faccia correre il rischio
di spandersi eccessivamente perdendo
la sua forma.
Quando la riduzione si sarà freddata, aggiungete la
polvere di mostarda, girando energicamente con una piccola frusta o con i rebbi
di una forchetta, in modo che gli eventuali grumi possano rompersi, dandovi un composto perfettamente fluido.
Mi raccomando, aggiungete la polvere di mostarda in modo
graduale, assaggiando ogni volta, in modo da poter valutare il corretto
bilanciamento tra dolce e piccante, bilanciamento che naturalmente dipenderà
anche dal vostro gusto.
Quando la senape vi soddisfa, e se lo avete, travasatela
in un biberon da cucina, in modo che poi
sia più facile dosarla nei piatti.
Ora dedicatevi alla riduzione di mango, sbucciando quest’ultimo
e tagliandolo grossolanamente in pezzi, che metterete in un pentolino, insieme
allo zucchero e all’acqua, portandolo poi sul fuoco, a fiamma minima e con il
coperchio.
Fate cuocere fino a quando il mango non sarà molto
morbido, cosa che dovrebbe richiedere all’incirca una mezz’ora. Negli ultimi
dieci minuti togliete il coperchio e alzate leggermente la fiamma, in modo che
il fondo possa ridursi leggermente.
Quando il mango è pronto, spegnete la fiamma e, usando il
frullatore a immersione direttamente nel
pentolino, frullate il tutto piuttosto a lungo, in modo da eliminare il quanto
più possibile ogni residuo solido. Ovviamente potete usare anche quello
tradizionale, anche se quello a immersione è più pratico.
Se lavorate con cura con il frullatore, non dovrebbe
essere necessario setacciare la
riduzione, ma naturalmente voi valutate e, nel caso, fatelo.
Valutate poi la densità del composto - ricordatevi che,
freddandosi, questa aumenterà - che dovrà essere piuttosto elevata, in modo che
la riduzione possa rimanere stabile nei piatti e, se così non fosse,
rimettetela nel pentolino e riportatela sul fuoco, in modo da ridurla
ulteriormente.
Quando la riduzione si sarà freddata, analogamente a
quanto fatto per la senape all’arancia, travasatela in un biberon da cucina.
Infine la crema di patate viola, preparando per prima
cosa l’acqua allo zenzero, sbucciando la radice e tagliandola in fettine
sottili, che metterete in un pentolino insieme all’acqua e a un pizzico di sale
marino.
Portate il pentolino sul fuoco, a fiamma bassissima e con
il coperchio, facendo bollire gentilmente per una mezz’ora, in modo che lo
zenzero abbia il tempo di trasferire i suoi sapori e profumi all’acqua.
Trascorsa la mezz’ora, spegnete la fiamma e fate freddare
l’acqua allo zenzero.
Dedicatevi ora alle patate viola, sbucciandole e
tagliandole a pezzi, operazione necessaria per eliminarne quanto più possibile
l’amido, che altrimenti renderebbe collosa la crema.
Mettete le patate tagliate in una pentola, copritele con
abbondante acqua fredda leggermente salata e portatele sul fuoco, con il
coperchio, facendole cuocere fino a quando non saranno morbide, momento nel
quale le scolerete e le farete freddare in corrente d’aria, in modo da far
evaporare l’umidità residua.
Travasate le patate viola nel bicchiere del frullatore,
tradizionale o a immersione,
insieme ad un mestolo dell’acqua allo zenzero e a due cucchiai di olio
extravergine.
Fate andare il frullatore una prima volta, in modo da
valutare la densità del tutto e, nel caso, unite altra acqua per rendere il
tutto della giusta densità, procedendo per tentativi e ricordando che la crema
dovrà essere non troppo fluida, per le stesse ragioni elencate in precedenza.
Ricordatevi, nel caso usaste il frullatore a immersione, di farlo lavorare in parte fuori dal composto, in modo da
agevolare l’incorporamento dell’aria, cosa che donerà alla crema una
consistenza spumosa e piacevole.
Quando la densità vi sembrerà quella giusta, regolate di
sale, date una leggera macinata di semi di coriandolo e frullate per un'ultima
volta, quindi mettete da parte, ancora una volta meglio se in un biberon da cucina.
Tornate alla carne e, trascorse le quattro ore, eliminate
con cura tutto il sale, quindi mettete la carne in un colino e lavatela
accuratamente, in modo da eliminare ogni residuo di sale, poi lasciatela a bagno
per una mezz’ora, in una ciotola con abbondante acqua fredda, possibilmente
mettendola sotto al rubinetto leggermente aperto, in modo che un leggero filo
d’acqua possa garantire il necessario ricambio.
Scolate la carne e asciugatela con cura usando qualche
foglio di carta da cucina, quindi riunitela in una ciotola e conditela con due
cucchiai di olio extravergine e un poco di pepe di Sichuan macinato al momento,
mescolando poi per bene in modo da armonizzare tutti gli ingredienti.
Bene, tutto è pronto e non resta che impiattare,
disponendo per prima cosa i cubetti di carne e i lamponi e poi, riempendo gli spazi, tutti gli elementi
cremosi, cercando di distribuirli in modo ordinato.
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