Ero indeciso se usare le zucchine o gli asparagi e, visto
che il dubbio non si risolveva, alla fine ho deciso di usarli entrambi, per un
primo che, ancora una volta, combina pesce e verdure.
Come pesce, lo sgombro, un pesce povero dalle mille risorse, che ho usato in tre diverse
consistenze: con gli scarti ci ho fatto un brodo, che ho poi usato per la
cottura della pasta; parte della polpa l’ho invece battuta, come se dovessi farci una tartare, e unita alla pasta al momento della mantecatura; la
rimanente polpa, infine, lo tagliata in pezzi e poi saltata in padella dal lato
della pelle, in modo che questa divenisse croccante, pezzi che ho poi unito
solo al momento dell’impiattamento.
Ad accompagnare il pesce, una crema di zucchine
romanesche, lavorata solo con olio extravergine e la loro acqua di cottura, e
gli asparagi, cotti velocemente in acqua - sbianchiti,
usando un termine tecnico - in modo che rimanessero croccanti.
Infine, come elemento croccante del piatto, la mollica di
pane alla menta romana, tostata in padella insieme ad un poco di olio
extravergine e a una generosa dose di pepe nero, fino a renderla, appunto,
croccante.
Come formato di pasta, come da titolo, gli spaghettoni e,
nello specifico, quelli monograno di Felicetti, scoperti da poco
e subito amati.
In conclusione un piatto che richiede un po’ di preparazioni,
ma che alla fine rimane semplice, anche in virtù delle cotture veloci e con
pochi elementi aggiunti.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti venti di spaghettoni
- Mezzo chilo di sgombri
- Sale marino grosso
- Pepe nero
Per il brodo di pesce
- Gli scarti degli sgombri
- Mezza carota gialla
- Un quarto di cipolla ramata
- Sale marino grosso
Per lo sgombro saltato
- Un terzo della polpa degli sgombri
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sala marino
- Pepe nero
Per la crema di zucchine romanesche
- Due etti di zucchine romane
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Per gli asparagi
- Venti asparagi
- Sale marino grosso
Per il crumble
di pane alla menta romana
- Sessanta grammi di mollica di pane
- Una trentina di foglioline di menta romana
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
Partite sicuramente con la lavorazione del pesce, che
servirà per diverse preparazioni, procedendo alla suo sfilettamento, cosa che
farete usando un coltello con la lama flessibile e ben affilata, possibilmente
specifico per tale operazione.
Incidete il pesce nella sua parte superiore, tenendo la
lama a contatto con la lisca centrale e procedere con piccoli tagli verso
l’interno, fino a separare i filetti. Per capire meglio, potete guardarvi questo video di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Mettete ciascun filetto sul tagliere o sul piano di
lavoro, individuate la lisca centrale ed effettuate due tagli a destra e
sinistra di essa, in modo da separarla dai filetti, operazione che vi
garantirà, con un paio di tagli, di eliminare tutte le lische residue del
pesce.
Rimuovete la parte più scura della polpa, quella vicino
alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro, poi prendete un terzo
dei filetti - non serve una precisione millimetrica, per cui procedete a occhio
- e ricavatene dei pezzi di circa due centimetri di lunghezza e uno di
larghezza, che poi salterete in padella, mettendoli temporaneamente in un
piatto.
Agli altri filetti, invece, eliminerete la pelle, sempre
lavorando sul tagliere e sempre con un coltello ben affilato, procedendo con
tagli graduali, fino a quando la separazione non sarà completa.
Infine battete
la polpa, fino ad ottenere dei pezzi molto piccoli, ma ancora chiaramente
visibili, come se dovesse fare una tartare
a grana grossa, che poi metterete in una ciotolina, in attesa di usarla.
Ovviamente, se il clima è caldo, mettete sia i pezzi che
la polpa battuta in frigorifero, in modo che non abbiano a degradarsi.
Procedete ora con la preparazione del brodo, mettendo gli
scarti degli sgombri, teste e lische, in una casseruola, insieme a quattro
litri d'acqua - la quantità giusta per cuocere la dose indicata di pasta - alla
mezza carota e al quarto di cipolla, portando poi sul fuoco.
Portate a bollore leggero e fate andare, con il coperchio
e a fiamma minima, per circa un’ora, salando il brodo solo verso la fine della
cottura, per evitare che l'evaporazione dell'acqua accentui quella che
all'inizio vi sarebbe sembrata una giusta sapidità.
Quando il brodo è pronto, regolatelo definitivamente di
sale e filtratelo per eliminarne tutti i residui, raccogliendolo nella pentola
dove poi cuocerete la pasta.
Preparate ora la crema di zucchine romanesche, prendendo
per prima cosa una ciotola bella grande e riempiendola con acqua freddissima,
magari aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete, mettendo
preventivamente la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Pulite le zucchine eliminando la parte iniziale e finale,
quindi tagliatele in due o tre pezzi, giusto per rendere più rapida la loro
cottura.
Portate a bollore abbondante acqua leggermente salata e,
quando il bollore è raggiunto, tuffateci le zucchine, facendole cuocere per
circa quindici minuti, fino a quando non saranno ben tenere.
Quando le zucchine sono pronte, prendetele con un mestolo
bucato e travasatele nell’acqua ghiacciata, in modo da fermarne la cottura e
mantenerne il loro bel colore verde brillante, poi scolatele e fatele
asciugare.
Ricordatevi di non buttare la loro acqua di cottura, dato
che vi servirà per dare la giusta densità alla crema.
Mettete le zucchine nel bicchiere del frullatore,
tradizionale o a immersione
che sia, aggiungete quattro cucchiai di olio extravergine e mezzo mestolo
dell'acqua di cottura delle zucchine, poi fate andare il frullatore alla
massima velocità, fino ad ottenere un composto liscio e senza residui solidi.
Regolate di sale e valutate la densità della crema, che
dovrà essere piuttosto fluida, senza però preoccuparvi troppo, dato che poi, al
momento della mantecatura, potrete usare l’acqua di cottura della pasta per
regolare il tutto.
Mettete la crema da parte e dedicatevi agli asparagi,
tagliando le punte e poi i successivi sette o otto centimetri di gambo, in
pezzi di circa un centimetro di lunghezza, fermandovi quado arrivate alla parte
più dura del gambo.
Per la cottura, procedete in modo simile a quando fatto
per le zucchine, predisponendo la ciotola con l’acqua ghiacciata e poi cuocendo
gli asparagi, in acqua già a bollore e salata al punto giusto, per quattro
minuti dalla ripresa del bollore, in modo che rimangano in parte ancora
croccanti
Quando gli asparagi sono pronti, prendeteli con un
mestolo bucato e travasateli nell’acqua ghiacciata, in modo, ancora una volta,
da fermarne la cottura, quindi scolateli definitivamente, fateli asciugare e
teneteli da parte.
Per ultimo, prima della cottura della pasta, il croccante
alla menta romana, mettendo la mollica del pane nel mixer - scegliete un pane
casareccio che ne abbia una ben compatta - aggiungendo le foglioline di menta
romana e facendo poi andare alla massima velocità, fino a quando la mollica non
si sarà ridotta in piccole briciole e avrà assunto una vivace tonalità verde
per effetto della presenza della menta.
Prendete un padellino, meglio se anti-aderente, metteteci
due cucchiai d'olio extravergine, portatelo sul fuoco, a fiamma media, e quando
l'olio è ben caldo, unite la mollica di pane, facendola saltare e girandola, in
modo che tutte le briciole possano sentire il calore in modo uniforme.
Quando la mollica sarà diventata croccante e leggermente
dorata, travasatela in un piatto, sul quale avrete messo qualche foglio di
carta da cucina, in modo che l'olio in eccesso possa essere assorbito.
Riportate a bollore il brodo di pesce e, quando questo è raggiunto,
tuffateci gli spaghettoni, facendoli cuocere, ma mantenendoli bene al dente.
Tanto che la pasta è in cottura - gli spaghettoni
richiedono almeno quattordici minuti di cottura - prendete una padella
anti-aderente, metteteci due cucchiai di olio extravergine di oliva e portatela
sul fuoco e, quando l’olio è caldo, ma non bollente, unite i pezzi di sgombro,
mettendoli con il lato con la pelle a contatto con il fondo della padella.
Salate e pepate lo sgombro, regolate la fiamma sul
livello medio-basso, facendo cuocere lo sgombro, senza coperchio, fino a quando
la pelle non sarà diventata bella croccante, mentre la polpa, nel suo strato
superiore è ancora quasi rosa, cosa che dovrebbe richiedere circa cinque
minuti.
Spegnete la fiamma, e coprite con il coperchio, in modo
da mantenere il pesce caldo e, al contempo, terminare la cottura della parte di
polpa più lontana dal lato della pelle.
Prendete un’altra padella, ampia abbastanza da poter
contenere la pasta per la mantecatura finale e metteteci la crema di zucchine,
portandola poi sul fuoco, a fiamma bassa, in modo che sia ben calda quando
unirete la pasta.
Quando manca giusto un minuto alla fine della cottura
della pasta, prendete un paio di tazze e riempitele con il brodo di cottura,
ricca di amido, che vi servirà per la mantecatura finale.
Un modo alternativo, anche se qui meno pratico per la
presenza delle foglie di rapa, è quello di prendere la pasta direttamente dalla
sua pentola, usando un forchettone o un mestolo bucato a seconda del formato, e
unirla direttamente nella padella con il condimento. In questo modo avrete a
disposizione tutto il liquido di cottura, senza dover fare considerazione su
quanto ve ne serva, con il rischio di sbagliare.
Quando la pasta è cotta e ben al dente, scolatela
velocemente e, senza perdere tempo ad eliminare completamente il liquido di
cottura, unitela nella padella con la crema di zucchine, unendo anche la polpa
di sgombro battuta.
Alzate la fiamma e procedete con la mantecatura, usando il
brodo messo da parte, girando con continuità e facendo in modo che la pasta
risulti ben cremosa, interrompendo l’operazione quando vedete che il fondo
comincia, per effetto della completa evaporazione dell’acqua residua, a ridursi
troppo.
Verso la fine della mantecatura, unite anche gli
asparagi, continuando fino a raggiungere la giusta cremosità, ricordandovi che
la pasta tenderà ad asciugarsi piuttosto rapidamente, per cui meglio mantenerla
un poco liquida, in modo da
compensare il successivo tempo di impiattamento.
Terminata la mantecatura, spegnete e impiattate
rapidamente, aggiungendo i pezzi di sgombro saltati e distribuendo infine il croccante
di pane alla menta romana, facendolo cadere,
come se fosse parmigiano.
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