Con questa ricetta partecipo alla seconda fase del
Contest Pomorosso d’Autore – Ricette di Pasta, realizzato da MySocialRecipe in collaborazione con La Fiammante e La Fabbrica della Pasta di Gragnano
Non c’è due senza tre, motivo per cui, dopo la prima ricetta e la seconda,
non mi sono fermato, lanciandomi nella terza e ultima ricetta - ultima giusto
perché il regolamento ne prevede al più tre - che, per una volta, ho deciso
dovesse essere un dolce, cosa che ha per me rappresentato una vera sfida, visto
che i dolci non li preparo praticamente mai.
L’idea, che ammetto mi era venuta da subito, non appena
aperto il pacco dono ricevuto da La Fabbrica della Pasta di Gragnano, dove ho trovato dei particolarissimi paccheri al caffè Kimbo, che
mi hanno fatto subito pensare al tiramisù, pensiero che non sono riuscito a
scacciare e che, alla fine, ha rappresentato l’essenza del piatto che ho
preparato.
Quindi, come il nome del piatto suggerisce, i paccheri
rappresentano l’involucro esterno del
tiramisù, quasi fossero dei cannoli ripieni, per una combinazione
croccante-cremoso, che si allontana dalle usuali consistenze del tiramisù
classico.
I paccheri li ho cotti nel latte, aromatizzato con una
stecca di vaniglia e dolcificato in modo che la pasta, già di suo, avesse un
retrogusto dolce, e poi li ho fritti brevemente usando una panatura fatta con i
savoiardi, altro elemento fondamentale della ricetta classica.
Il tiramisù, invece, l’ho preparato con il sifone, in modo da avere una consistenza più spumosa, ma anche per poterlo poi
inserire più facilmente nei paccheri.
Poi il pomodoro, elemento obbligato del contest e che ha
messo a dura prova la mia creatività e con il quale, alla fine, ho fatto delle
piccole meringhe, da accompagnare ai paccheri, usando nello specifico il
classico San Marzano.
Vi anticipo subito, che non avendo ben chiaro quale
potesse essere il risultato finale, ne ho fatte due versioni, che di
differenziano per la quantità di pomodoro presente e che, nella foto, potete
riconoscere per il loro differente colore.
Infine, più come elementi di guarnizione che altro,
qualche lampone, che comunque con la loro nota acida ben contrastano gli altri
sapori del piatto, e qualche chicco di caffè.
Concludo con una nota sull’attrezzatura, che oltre al già
citato sifone, dovrà prevedere una Sac à Poche
con beccuccio tondo, necessaria per formare le meringhe, e le fruste elettriche o una planetaria con relativa frusta.
Sulle dosi per le meringhe, infine, sappiate che queste
saranno tali da farvene preparare ben più di quelle che utilizzerete - ma sono
sicuro che non andranno sprecate - dato che per poterle lavorare al di sotto di
certe quantità non si può scendere.
Ingredienti (per 4 persone)
Per i paccheri
- Dodici paccheri al caffè Kimbo de “La Fabbrica della Pasta di Gragnano”
- Due litri di latte fresco
- Ottanta grammi di zucchero semolato
- Una stecca di vaniglia
- Dieci savoiardi
- Un uovo
- Olio di semi di arachide
Per il tiramisù
- Centossessanta grammi di mascarpone
- Centossessanta grammi di panna fresca
- Cinquanta grammi di tuorlo d’uovo (circa tre uova)
- Ottanta grammi di zucchero a velo
Per le meringhe al pomodoro
- Ottanta grammi di albume (circa due uova)
- Centoquaranta grammi di zucchero a velo
- Salsa di pomodoro (vedi dopo)
Per la salsa di pomodoro
- Una confezione da 400 grammi di pelati San Marzano de “La Fiammante”
- Cinquanta grammi di zucchero semolato
- Sale marino
Per tutto il resto
- Una ventina di lamponi
- Zucchero a velo
- Chicchi di caffè
Preparate per prima cosa la salsa di pomodoro che vi
servirà per le meringhe, che a loro volta richiederanno almeno tre ore di
cottura.
Prendete una piccola casseruola e metteteci i pomodori
San Marzano - polpa e pelati - lo zucchero e un pizzico di sale, portate sul
fuoco, a fiamma minima e con il coperchio, dando una prima mescolata in modo da
distribuire bene lo zucchero.
Fate cuocere per una ventina di minuti dal raggiungimento
di un bollore leggero, quindi spegnete e, usando un frullatore a immersione, che qui è
decisamente più adatto di quello tradizionale, frullate per bene il pomodoro,
in modo da eliminare ogni residuo solido, poi setacciatelo usando un setaccio o un colino a maglie fini, in modo da raccogliere solamente la polpa, trattenendo semi
e altri residui.
Sciacquate sommariamente la casseruola, rimetteteci il
pomodoro appena filtrato e riportatela sul fuoco, a fiamma bassissima, facendo
ridurre ulteriormente la salsa, fino a quando questa non sarà ben densa, con la
sua acqua residua oramai del tutto evaporata.
Quando la densità è quella desiderata, spegnete la fiamma
e fate freddare la salsa e, nell’attesa che ciò avvenga, cominciate a preparare
il composto per le meringhe.
Separate i tuorli, che poi userete per il tiramisù, dagli
albumi, che peserete alla quantità indicata e poi metterete in una ciotola,
cominciandoli a montare usando le fruste elettriche - ovviamente se avete la planetaria ancora meglio - fino a quando il
loro volume non sarà cresciuto di circa quattro volte.
Cominciate ad aggiungere lo zucchero a velo, un cucchiaio
alla volta, continuando a montare il tutto, che vedrete diventerà sempre più compatto e stabile tanto che
aggiungerete lo zucchero.
Quando avrete unito tutto lo zucchero, continuate a
montare per una trentina di secondi, quindi spegnete le fruste o la planetaria,
spostate la ciotola e unite gradualmente il pomodoro, lavorando con una
spatola, con la quale mescolerete il composto con movimenti lenti, dal basso
verso l’alto.
Se volete preparare due diversi tipi di meringhe, unite
inizialmente circa un terzo della salsa preparata - valutate anche visivamente,
considerando che le prime dovranno avere un colore rosa tenue - quindi prendete
la Sac à Poche, montateci un beccuccio con l’apertura circolare, e riempitela
con la metà del composto.
Prendete una prima teglia - se avete il forno grande, potrete
forse usare una sola teglia - metteteci un foglio di carta da forno e
cominciate a formare le meringhe, che dovranno essere piuttosto piccole.
Completate le prime meringhe, tornate al composto,
aggiungeteci ancora pomodoro - valutate voi quanto, tenendo presente che il suo
sapore si sentirà in modo piuttosto netto - quindi prendete un’altra Sac à Poche,
montateci il solito beccuccio e formate le nuove meringhe, sulla stessa teglia,
se ci fosse spazio, o su di una seconda.
Scaldate il forno a circa 80° - sto assumendo che abbiate
il forno elettrico - quindi informate le meringhe e lasciatele asciugare per almeno tre ore, e comunque
fino a quando non saranno ben asciutte e leggerissime, momento nel quale le
toglierete dal forno.
Tanto che le meringhe sono in forno, preparate il
composto per il tiramisù, mettendo il mascarpone, i tuorli e lo zucchero a velo
in una ciotola, lavorandoli gentilmente con una frusta, in modo da amalgamare
il tutto e, allo stesso tempo, eliminare i grumi del mascarpone.
Unite la panna fresca, continuando a lavorare con la
frusta - visto che poi userete il sifone, non dovete montare il composto, ma solo amalgamarne gli ingredienti - fino ad
ottenere un composto perfettamente omogeno e fluido, che metterete in
frigorifero per un’oretta.
Trascorso il tempo, riprendete il composto dal
frigorifero, poi prendete un imbuto, infilatelo nel sifone, quindi poggiate
sopra l'imbuto un colino a maglie molto fitte, nel quale verserete il composto
per il tiramisù, in modo che venga setacciato alla perfezione prima di finire
all'interno del sifone,
cosa assolutamente importante affinché questo possa poi lavorare al meglio.
Chiudete il sifone,
agitatelo per una decina di secondi, poi aggiungete una carica di gas - sto
assumendo che anche voi abbiate un sifone da mezzo litro - tenendo il sifone
con il tappo rivolto verso il basso, così che il gas, entrando, attraverserà tutto il composto,
facilitando l'incorporamento dell'aria.
Mettete il sifone in frigorifero, dove dovrà riposare
almeno un paio d’ore.
Ora è il momento della cottura dei paccheri, per la quale
prenderete una casseruola o una piccola pentola, meglio se anti-aderente,
mettendoci il latte, lo zucchero e la stecca di vaniglia.
Portate il latte sul fuoco, a fiamma bassa e con il
coperchio, facendogli raggiungere un bollore leggerissimo, momento nel quale
unirete i paccheri, facendoli cuocere per il tempo indicato, comunque fino a
quando non saranno cotti ma ancora ben al dente, in modo che possano mantenere
la loro forma una volta scolati.
Quando sono cotti, scolate i paccheri e passateli in
acqua fredda, in modo da fermarne la cottura, quindi fateli asciugare su di un
telo in cotone.
Tanto che i paccheri si asciugano, mettete i savoiardi
nel mixer e fatelo andare alla massima
velocità, fino a quando i savoiardi non si saranno ridotti in una sorta di
pangrattato molto fine.
Sbattete per bene l’uovo in una scodella, quindi prendete
un pacchero, passatelo nell’uovo, fate colar via da esso l’eccesso di uovo e
passatelo delicatamente nei savoiardi, in modo che questi possano coprirne
uniformemente la superficie esterna, quindi mettetelo in un piatto o su di un
pezzo di carta da forno.
Ripetete la sequenza fin a esaurire i paccheri, quindi
prendete una padella per friggere, di dimensione tale da poter contenere i
paccheri senza che questi siano a contatto tra di loro.
Mettete l’olio di arachide nella padella, avendo cura che
questo abbia un livello pari almeno alla metà del diametro dei paccheri, in
modo che questi possano essere fritti girandoli una sola volta.
Portate la padella sul fuoco e, quando l’olio avrà
raggiunto i 160°, cominciate a friggere i paccheri, cosa che richiederà giusto
un paio di minuti, visto che questi sono già cotti e che la loro panatura è
molto sottile e delicata.
Scolate i paccheri e metteteli in un piatto, sul quale avrete
messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura, in modo che l’eventuale
olio in eccesso possa essere assorbito.
Bene, se le meringhe sono pronte e il sifone ha riposato
in frigorifero per il tempo minimo che vi ho detto, potete procedere con la
composizione dei “paccheramisù” e il successivo impiattamento.
Prendete il sifone, agitatelo nuovamente per una decina
di secondi e montateci un beccuccio sottile, che possa entrare all’interno dei paccheri.
Operando un pacchero alla volta, poggiatelo sul piano di
lavoro, in modo che una delle sue estremità sia chiusa, quindi sifonateci
all’interno il tiramisù, facendo in modo che questo fuoriesca di circa un
centimetro dall’estremità superiore del pacchero e, se volete, mettete un
chicco di caffè sulla sua sommità, cosa che ovviamente ha fini puramente
decorativi.
Ripete per tutti i paccheri, quindi procedete con
l’impiattamento, mettendoli nei piatti e disponendo accanto a essi le meringhe
dei due tipi, i lamponi, sui quali avrete fatto cadere un poco di zucchero a
velo, e i chicchi di caffè.
Guarnite come più vi piace, quindi servite velocemente,
dato che il tiramisù sifonato tende a
smontarsi al crescere della
temperatura.
Originalissima ricetta, come del resto tutte le sue creazioni. Complimenti...
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