Un piatto dai sapori molto decisi, quasi eccessivi, visto
che sono presenti la rughetta, con il suo retrogusto amaro, e le alici sotto
sale, che grazie alla disidratazione concentrano ancor di più il loro
particolare sapore.
Con la rughetta, come da titolo, ci ho fatto una sorta di
pesto, usando solo olio extravergine e pinoli, senza il parmigiano, vista la
presenza del pesce, lavorandolo con il frullatore anziché a mano, con il
mortaio - chiedo venia ai puristi - essenzialmente per motivi di fretta, poi
aggiunto alla pasta solo nella fase finale della mantecatura, in modo da
mantenere inalterate le caratteristiche della rughetta.
Le alici - nello specifico le Alici di Menaica, di Donatella
Marino - le ho invece fatte soffriggere brevemente nell’olio, giusto il tempo
per far sì che si sciogliessero in
esso, insieme a poco aglio e peperoncino.
Le lische delle alici, invece, le ho fritte in olio di
semi d’arachide fino a farle diventare croccanti - da qui la loro doppia consistenza - poi finemente
tritate e aggiunte al momento dell’impiattamento, quasi fossero del parmigiano.
Come formato di pasta, ho scelto gli spaghettoni monograno di Felicetti, un formato corposo,
che ho ritenuto ben si sposasse con un condimento saporito e deciso come quello
utilizzato.
Concludo dicendovi che, per il pesto, le dosi saranno
leggermente abbondanti rispetto a quelle utilizzate, cosa necessaria per
poterlo lavorare al meglio con il frullatore - se lo fate a mano, allora il
problema non si pone - considerando comunque che il pesto si conserverà in
frigorifero per almeno una settimana.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di spaghettoni
- Un etto di alici sotto sale
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Due spicchi d’aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Sale marino
Per le alici croccanti
- Le lische delle alici sotto sale
- Olio di semi di arachide
Per il pesto di rughetta
- Un etto di rughetta
- Un cucchiaio di pinoli sgusciati
- Olio extravergine di oliva (vedi dopo)
- Qualche grano di sale marino grosso
Preparate per prima cosa il pesto di rughetta, lavandola,
asciugandola per bene e mettendola nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione che sia, unendo i pinoli, qualche
grano di sale grosso e, inizialmente, circa 100 ml di olio extravergine.
Fate andare il frullatore, lavorando per bene in modo da
ottenere un composto omogeneo, unendo gradualmente altro olio, fino a ottenere
una consistenza del tutto simile a quella del classico pesto di basilico,
quindi travasatelo in un contenitore che poi possa essere chiuso e tenuto in
frigorifero, nel caso ne avanzasse.
Pulite le alici, rimuovendone la lisca centrale, le
piccole lische che si trovano sui bordi dei filetti e, infine, sciacquandole
molto accuratamente sotto l'acqua corrente, in modo da eliminare ogni traccia
di sale, quindi asciugatele accuratamente con qualche foglio di carta da
cucina.
Mettete le alici sul tagliere e, usando un coltello con
la lama grande e ben affilata, tritatele sommariamente, in modo da facilitare
il loro successivo scioglimento
all’interno dell’olio.
Prendete ora li lische che avete appena tolto dalle alici
e rimuovete da esse, per quanto possibile, ogni traccia di polpa, quindi
asciugatele nuovamente usando qualche foglio di carta da cucina.
Prendete un piccolo pentolino, metteteci l’olio di semi
di arachide, avendo cura che questo formi uno strato di circa un centimetro,
quindi portatelo sul fuoco, a fiamma media, facendo scaldare l’olio fino a
160°, cosa che sarà più semplice se vi siete comprati un termometro da cucina.
Quando l’olio è alla giusta temperatura, tuffateci le
lische delle alici e fatele friggere per un paio di minuti, fino a quando le
classiche bollicine non saranno quasi
del tutto terminate.
Scolate le lische e mettetele su qualche foglio di carta
da cucina, in modo che possano asciugarsi dell’olio residuo e freddarsi, quindi
spostatele sul tagliere e, usando un coltello a lama grande e ben affilata,
tritatele fino a ottenere una sorta di polvere piuttosto sottile, che
raccoglierete in una ciotolina.
Prendete una padella molto ampia (volendo potete fare
questa operazione parallelamente alla cottura della pasta), tale da poter
contenere la pasta per la mantecatura finale e metteteci quattro cucchiai di
olio extravergine e un poco di peperoncino, la cui quantità dipenderà
ovviamente dal vostro amore per il piccante.
Sbucciate gli spicchi d’aglio e, usando una grattugia a
lama fine, come ad esempio questa della Microplane, grattugiatelo direttamente nella padella, ottenendo quasi
una sorta di poltiglia.
Portate la padella sul fuoco e aspettate che l’aglio
cominci a soffriggere - fate attenzione, che l’aglio cosà finemente grattugiato
tenderà a scurirsi piuttosto rapidamente - quindi unite le alici, salatele
leggermente e fatele andare, a fiamma vivace e senza coperchio, per un paio di
minuti, in modo che possano ammorbidirsi, senza soffrire per una cottura troppo
prolungata.
Durante la veloce cottura, girate con un cucchiaio di
legno, in modo da far sì che le alici possano in parte sciogliersi nel condimento, quindi spegnete e tenete da parte.
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta,
salatela - io la salo sempre subito, più che altro per non correre il rischio
di dimenticarmi di farlo dopo - portatela sul fuoco e, quando il bollore è raggiunto,
tuffateci gli spaghettoni, facendoli cuocere, mantenendoli ben al dente.
Pochi minuti prima che la pasta sia cotta, riportate la
padella con il condimento sul fuoco, a fiamma bassa, in modo che questo sia ben
caldo quando scolerete gli spaghettoni
Quando la pasta è cotta - che sia ben al dente, mi
raccomando - prendetela con un forchettone e travasatela direttamente nella
padella con il condimento, alzando al contempo la fiamma sotto di essa e
avviando la fase della mantecatura, aggiungendo un mezzo mestolo abbondante dell’acqua
di cottura della pasta.
Interrompete la mantecatura quando la pasta risulterà ben
cremosa, con un fondo quasi del tutto
ridotto per effetto della completa evaporazione dell’acqua.
Quando la cremosità è quella giusta, spegnete, unite il
pesto di rughetta - orientativamente considerate un cucchiaio ben colmo per
ciascun commensale, anche se poi regolatevi anche a occhio - mescolate ancora
per una decina di secondi, quindi impiattate rapidamente per evitare che la
pasta si asciughi.
Distribuite, su ciascun piatto, la polvere ricavata dalle
lische delle alici, facendola cadere a pioggia, quasi fosse del parmigiano.
Date eventualmente un leggero giro di olio extravergine
su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me piace, voi
regolatevi come preferite - poi guarnendo a vostro piacimento e servite.
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