Mia figlia volveva il roastbeef e, visto che a dirla
tutta andava anche a me, non mi sono fatto pregare più di tanto, decidendo però
di cuocerlo sottovuoto e a bassa temperatura, in modo da avere un interno
omogeneo, del bel colore che vedete in foto.
La cottura della carne l’ho fatta a 58° per quattordici
ore, dopo aver rotolato il girello in
un mix fatto di polvere di senape, paprika dolce, sale marino e pepe nero,
aggiungendo poi un mezzo bicchiere di sciroppo d’acero nella busta per il
sottovuoto, in modo da avere, a fine cottura, un contrasto tra sapori piccanti
e dolci.
Ho poi accompagnato la carne con una passata di
topinambur, prima cotto in casseruola con olio extravergine, acqua, sale e pepe
nero, fino a renderlo molto morbido, e poi frullando il tutto, fino appunto a
ottenere una passata molto liscia.
Per dare colore al piatto, ma anche per aggiungere una
nota croccante, ho poi fatto leggermente essiccare in forno alcune verdure,
scegliendo carote gialle, carote viola e sedano rapa, che ho poi condito
solamente con olio extravergine e sale.
Infine, una crema di aglio nero, che ha
i profumi e sapori dell'aglio classico, con una leggera nota di liquirizia in
chiusura, senza però averne quegli spiacevoli effetti collaterali sull'alito e
sullo stomaco, che credo tutti abbiano prima o poi sperimentato.
La crema l’ho preparata facendo cuocere lentamente, per
una ventina di minuti, gli spicchi di aglio nero nel latte, poi frullando e
setacciando il tutto, in modo da avere una crema molto liscia.
Chiudo la premessa dicendovi, appunto, che io ho
utilizzato un pezzo dell’intero roastbeef preparato per la famiglia, partendo
quindi da un pezzo di girello di circa un chilo e mezzo - tagli alternativi
sono la rosa e lo scamone - e per il quale saranno le quantità che vi darò.
Voi, naturalmente, potrete decidere diversamente, usando
un taglio più piccolo - ma evitate di scendere sotto agli otto etti - e
riducendo di conseguenza le dosi delle spezie, riducendo il tempo di cottura di
un’ora per ogni due etti di peso, con un minimo di sette ore, lasciando
ovviamente inalterata la temperatura di 58°.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il roastbeef
- Un pezzo di girello di circa un chilo e mezzo
- Un cucchiaio di senape in polvere
- Un cucchiaio di paprika dolce
- Un cucchiaio di sale marino a grana media
- Un cucchiaino di pepe nero
- Mezzo bicchiere di sciroppo d’acero
Per le verdure disidratate
- Una carota gialla
- Una carota viola
- Un quarto di sedano rapa
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Per la passata di topinambur
- Due etti di topinambur
- Un bicchiere d’acqua
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe nero
Per la crema d’aglio nero
- Cinque spicchi di aglio nero
- Due etti di latte intero
- Un pizzico di sale marino
Per prima cosa mettete il mezzo bicchiere con lo sciroppo
d’acero in freezer, lasciandocelo per un’ora, in modo che possa addensarsi - lo
sciroppo d’acero non congela, almeno non nei congelatori di casa - cosa che vi
permetterà poi di fare il vuoto nella busta senza problemi.
Tanto che lo sciroppo è in freezer, eliminate il grasso
esterno del girello, asciugatene la superficie con qualche foglio di carta da
cucina, quindi ungetelo leggermente con un filo d’olio extravergine, avendo
cura che questo non lasci parti scoperte.
Prendete una bistecchiera o una padella piuttosto spessa,
portatela sul fuoco e fatela scaldare, senza aggiungere grassi, fino a circa 220°
- molto utile a tale scopo un termometro a
pistola - quindi unite la carne, facendola rosolare su tutta la sua
superficie, comprese le due estremità, fino a formare una leggera crosticina
dal colore brunito.
Tecnicamente dovrete avviare quella che oramai molti
conoscono, la reazione
di Maillard, che non serve a sigillare
la carne - questo è un mito piuttosto diffuso - ma a donargli quel colore e
sapore caratteristici.
Spegnete la fiamma, spostate la carne sul piano di
lavoro, fatela freddare e poi asciugatela nuovamente, sempre usando qualche
foglio di carta da cucina.
Sul piano di lavoro distribuite la senape in polvere, la
paprika dolce, il pepe nero e il sale marino, usando poi le dita per mischiarli in modo che siano ben
distribuiti, quindi prendete la carne e rotolatela
nelle spezie, in modo che queste aderiscano in modo uniforme alla sua
superficie.
Prendete il sacchetto per il sottovuoto - ovviamente
dovrà essere idoneo per la cottura - e sul fondo metteteci la metà dello
sciroppo d’acero, che prenderete dal freezer solo all’ultimo momento.
Infilate il girello nel sacchetto, quindi unite il
rimanente sciroppo d’acero e procedute con il sottovuoto, se possibile usando
la velocità minima di aspirazione, in modo da poter agire nel caso lo sciroppo
cominciasse a essere aspirato.
Sigillate il sacchetto, quindi portate l’acqua di cottura
alla temperatura di 58° - mi raccomando, usate un recipiente adatto e una
quantità d’acqua tale che il sacchetto possa esservi completamente immerso -
unendo poi il sacchetto e facendo cuocere per le quattordici ore indicate, o
meno se avete usato un taglio più piccolo, come detto nella premessa.
Dedicatevi ad altro e, quando mancano più o meno un paio
d’ore alla fine della cottura della carne, procedete con la preparazione degli
altri elementi del piatto.
Prendete le verdure, eliminatene lo strato superficiale,
quindi tagliatele a cubetti piuttosto piccoli, direi più o meno di mezzo
centimetro di lato.
Prendete una piccola teglia, metteteci un pezzo di carta
da forno, sulla quale disporrete le verdure, separandole per tipo - in questo
modo, casomai fosse necessario, potrete gestire meglio eventuali differenze nei
tempi di disidratazione - e salandole leggermente con del sale marino.
Portate il forno a 80°, quindi infornate le verdure,
facendole disidratare lentamente per circa tre quarti d’ora, in modo che
rimangano croccanti e perdano buona parte dell’acqua interna.
Quando le verdure sono pronte, toglietele dal forno,
fatele freddare e mettetele in una ciotola, condendole con un cucchiaio d’olio
extravergine e, se fosse necessario, regolandone la sapidità.
Mettete le verdure da parte e dedicatevi alla passata di
topinambur, sbucciandoli e tagliandoli grossolanamente in pezzi, in modo che la
cottura sia più rapida.
Prendete una piccola casseruola, metteteci il topinambur,
i quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva, il bicchiere d’acqua e salate
leggermente il tutto, quindi portate sul fuoco, a fiamma minima e con il
coperchio, facendo cuocere fino a quando tutti i pezzi di topinambur non
saranno molto morbidi, cosa che dovrebbe richiedere un tempo tra i trenta e i
quarantacinque minuti.
Durante la cottura controllate sempre che ci sia
abbastanza fondo, che poi vi servirà per dare la giusta densità alla passata.
Quando i pezzi di topinambur sono pronti, spegnetela
fiamma, unite una generosa macinata di pepe nero - pepate sempre all’ultimo
momento, altrimenti i profumi hanno tutto il tempo di disperdersi - quindi,
usando il frullatore tradizionale o a immersione,
lavorateli fino a ridurli in un composto fluido e liscio, senza più alcun
residuo solido.
Tenete presente che la densità finale dovrà essere simile
a quella di una passata di pomodoro rustica,
quindi abbastanza ferma, da poter in parte sostenere il peso dei pezzi di carne
al momento dell’impiattamento. Se la
densità non vi dovesse sembrare corretta, potete aggiungere un altro po’ di
acqua o riportare la passata sul fuoco, a seconda che questa sia troppo densa o
troppo fluida.
Ricordate anche che la passata dovrà essere servita
tiepida, idealmente alla stessa temperatura della carne, quindi mettetela in un
contenitore che poi sia idoneo a riscaldarla leggermente.
Dopo la passata, la crema d’aglio nero, per la quale
sbuccerete gli spicchi, cercando di eliminare ogni traccia della pellicina che
li ricopre - abbiate pazienza, dato che l’operazione non è semplice come
potrebbe sembrare - e mettendoli quindi in un piccolo pentolino, insieme al
latte e a un pizzico di sale.
Portate il pentolino sul fuoco, a fiamma minima e fate
raggiungere un bollore leggerissimo, proseguendo la cottura dell’aglio per una
ventina di minuti, fino a quando gli spicchi non si saranno molto ammorbiditi.
Spegnete la fiamma e, usando ancora una volta il
frullatore - con quello a immersione potete lavorare direttamente nel pentolino
- lavorate il tutto fino a quando gli spicchi d’aglio non si saranno del tutto
incorporati al latte, lasciandovi giusto un minimo di residui.
Setacciate il tutto, usando un colino a maglie sottili,
raccogliendo la crema in una ciotolina e valutandone la densità, che dovrà
essere simile, appunto, a quella di una crema pasticcera - l’aglio nero ha una
struttura tale da agire anche come una sorta di addensante - e, se così non fosse,
riportate la crema sul fuoco per farla restringere ulteriormente, tenendo
comunque a mente che la densità aumenterà al freddarsi della crema.
Quando la crema
è pronta, e se lo avete, mettetela in
un biberon
da cucina da cucina, in modo che poi sia più facile dosarla.
Tornate alla carne e, quando è pronta, togliete il
sacchetto dall’acqua e tagliatene un angolo, raccogliendo tutto il liquido di
cottura e quello rilasciato dalla carne in una ciotola - il liquido non lo
userete per questo piatto, ma potete farlo addensare sul fuoco, usando un poco
di maizena, e usarlo con il restante roastbeef - aprendo poi del tutto il
sacchetto ed estraendo il girello.
Piccola nota, se non intendete usare subito la carne,
ricordate che la sua temperatura dovrebbe essere abbattuta il più rapidamente
possibile, per ridurre il rischio di proliferazione batterica, per cui, se così
fosse, immergete il sacchetto in abbondante acqua ghiacciata (se poi avete in
casa anche un abbattitore…).
Procedete con l’impiattamento, mettendo per prima cosa
mezzo mestolo di passata di topinambur sul fondo di ciascun piatto e
distribuendola in modo uniforme dando qualche colpetto sul loro fondo.
Ricavate dalla carne due fette piuttosto spesse, direi di
circa un paio di centimetri di spessore, dalle quali poi ricaverete dei cubetti
regolari, nella forma e nella dimensione.
Disponete i cubetti di carne sui rispettivi piatti,
quindi unite le verdure disidratati, ben bilanciandole ed evitando ammassi, completando
poi con la crema di aglio nero, che metterete, in piccola quantità, su ciascun
cubetto di carne.
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