Avendo trovato del bellissimo baccalà dal pescivendolo
dove spesso mi servo, ho pensato che sarebbe stato un peccato mortale lasciarlo
lì, motivo per cui ne ho fatto scorta, usandolo poi per diverse ricette, come questa
e quest’altra.
L’ultima ricetta, invece, è stata un primo, dove al
baccalà, velocemente saltato in padella, con l’aggiunta delle olive taggiasche,
ho aggiunto una crema di peperoni rossi, unita solo al momento della
mantecatura finale, come oramai di mia abitudine.
Infine, come elemento croccante, la pelle, fritta per
renderla ben croccante, ridotta in briciole
e infine aggiunta al momento dell’impiattamento, in modo da preservarne,
appunto, la croccantezza.
Tutto qui, per un
piatto tutto sommato facile e veloce nella sua preparazione.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di linguine
- Sale marino grosso
Per la crema di peperone rosso
- Un peperone rosso
- Uno spicchio d’aglio
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe nero
Per il baccalà saltato
- Due etti di polpa di baccalà
- Tre cucchiai di olive taggiasche denocciolate
- Due spicchi d’aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino (vedi dopo)
- Pepe nero
Per la pelle di baccalà
- La pelle del baccalà
- Olio di semi di arachide
Per prima cosa, con un certo anticipo, verificate che il
baccalà non sia ancora eccessivamente salato, nel qual caso lo metterete a
bagno in acqua corrente, cambiandola spesso, fino a quando il residuo salino
non sarà sparito.
Preparate poi la crema di peperone rosso, pulendo
quest’ultimo, eliminandone semi e coste bianche interne e poi tagliandolo in
pezzi, senza curarvi troppo della loro forma, dato che poi frullerete il tutto.
Mettete i pezzi di peperone in una casseruola, insieme a
due cucchiai d'olio extravergine, a uno spicchio d’aglio, sbucciato, a un
bicchiere scarso d'acqua e a un pizzico di sale.
Portate sul fuoco, a fiamma bassa con il coperchio, e
fate cuocere fino a quando il peperone non sarà ben morbido - dovrebbero
volerci circa trenta minuti - facendo in modo che a fine cottura ci sia ancora
una discreta quantità di fondo, che vi servirà poi per agevolare la
trasformazione in crema.
Quando il peperone è cotto, spegnete e fatelo
intiepidire, poi mettetelo nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione
- se usate il frullatore a immersione, potete ovviamente lavorare anche
direttamente nella casseruola - insieme al suo fondo di cottura, aggiungendo
anche un poco di pepe nero macinato, facendolo poi andare alla massima
velocità, fino ad ottenere un composto liscio e senza residui solidi.
Mettete la crema da parte, tornate al baccalà, asciugatelo
per bene e poi eliminatene la pelle - potete separarla dalla polpa
semplicemente tirandola con una certa decisione - che dovrete pulire con molta
attenzione, eliminando ogni residuo di polpa, che altrimenti rovinerebbe il
risultato nel momento in cui la friggerete, e poi asciugare alla perfezione.
Mettete la polpa sul tagliere e, usando un coltello ben
affilato, tagliatela grossolanamente in pezzi, senza preoccuparvi troppo di
forma e dimensione, dato che poi, in cottura, la polpa tenderà comunque a rompersi, data la sua particolare
struttura interna.
Prendete un piccolo padellino, meglio se anti-aderente, e
metteteci l’olio di semi di arachide, regolandone la quantità in modo che
questo abbia una profondità di un
paio di centimetri.
Portate sul fuoco, a fiamma media, e fate scaldare l’olio
fino a 160°, quindi unite la pelle del baccalà, che dovrà essere perfettamente
asciutta, facendola friggere per circa cinque minuti, e comunque fino a quando
questa non farà più le classiche bollicine,
segno che l’acqua al suo interno è del tutto evaporata.
Scolate la pelle e fatela freddare su qualche foglio di
carta da cucina, poi mettetela sul tagliere, copritela con un foglio di carta
da forno ed esercitate una leggera pressione, in modo da rompere la pelle in
pezzi più piccoli.
Togliete la carta da forno e, usando un coltello a lama
grande, lavorate ancora la pelle, in
modo da ottenere quasi delle briciole,
non troppo piccole ma di dimensione e forma variabili, che metterete in una
ciotolina in attesa di usarle.
A questo punto, mettete sul fuoco l’acqua per la pasta -
che sia abbondante, mi raccomando -
salandola (io la salo sempre subito, più che altro per evitare di
scordarmi di farlo dopo) e, tanto che raggiunge il bollore, proseguite con la
preparazione del condimento.
Prendete una padella, sufficientemente ampia da poter
contenere la pasta per la mantecatura finale, aggiungeteci quattro cucchiai
d’olio, il peperoncino, in quantità dipendente dal vostro amore per il
piccante, e gli spicchi d’aglio, in camicia e leggermente schiacciati, quindi
portatela sul fuoco, a fiamma media.
Fate soffriggere l’aglio per un paio di minuti, poi toglietelo,
togliendo anche il peperoncino, unite il baccalà, alzate leggermente la fiamma
e fatelo saltare per un paio di minuti, girando spesso in modo che tutti i
pezzi sentano il calore.
Abbassate la fiamma, unite le olive taggiasche, dando una
mescolata, quindi coprite con il coperchio e proseguite per altri due minuti,
in modo che il baccalà possa rilasciare i suoi umori interni e creare un fondo
saporito e denso, quindi valutate se sia o meno il caso di salare e poi date
una generosa macinata di pepe nero.
Unite nella padella la crema di peperone rosso,
mescolando per bene in modo che si armonizzi con il baccalà e comunque
valutando la sua giusta quantità - nel senso che non necessariamente dovrete
aggiungerla tutta - alla ricerca di quell’equilibrio, fondamentale quando si preparano
condimenti con più ingredienti.
Tornate all’acqua della pasta e, quando è a bollore, tuffateci
le linguine, facendole cuocere e mantenendole bene al dente e, quando mancano
un paio di minuti alla fine della cottura della pasta, prendete una tazza e
riempitela con la sua acqua, ricca di amido, che vi servirà per la mantecatura
finale.
Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che
non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura, è quello di prendere la
pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a
seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il
condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura, alla
giusta temperatura e senza dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con
il rischio di sbagliare.
Sempre a pochi minuti dalla cottura della pasta, riportate
la padella con il condimento sul fuoco, in modo che questo sia alla giusta
temperatura quando vi unirete la pasta.
Quando la pasta è ben al dente, scolatela velocemente e,
senza perdere tempo ad eliminare completamente l’acqua di cottura, unitela
nella padella con il condimento, riportandola sul fuoco, alzando la fiamma e
procedendo con la mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte e facendo
in modo che la pasta risulti ben cremosa, interrompendo la mantecatura quando
vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Quando la mantecatura è al punto giusto, spegnete la
fiamma e impiattate velocemente, per evitare che la pasta si asciughi, distribuendo poi la pelle
croccante su ciascun piatto, come se fosse del parmigiano.
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