Dite quello che vi pare, ma io amo il pane. Che sia per
un panino, mangiato da solo, quando è caldo e appena fatto, oppure, come in
questo caso, quando lo utilizzo per altre ricette.
Questa volta, quindi, un pancotto, una sorta di
variazione rispetto alla classica e ben più nota “pappa al pomodoro”, che peraltro ho preparato molte volte, con
diverse variazioni, come ad esempio in questa ricetta o in quest’altra.
La base è ovviamente il pane, un pane casareccio con una
mollica ben compatta e che naturalmente può essere anche del giorno prima, che
ho cotto in un mix di brodo di pesce
e acqua di cozze e vongole, nella proporzione di 2/3 del primo e 1/3 delle
seconde, che avendo un sapore molto deciso, ho preferito utilizzare in quantità
ridotta, proporzione che voi, naturalmente, potrete variare in base ai vostri
gusti.
Sempre come componente liquida, ho poi aggiunto la salicornia (nota anche come asparago di
mare), fatta prima bollire in acqua e poi frullata fino a ridurla in un
composto fluido e privo di residui solidi, dosata a occhio, lasciandomi guidare
più che altro dal colore finale del
piatto.
La salicornia, poi, l’ho usata anche a crudo, finemente
tritata e aggiunta a pancotto ultimato, quasi come se fosse il classico
prezzemolo, con la differenza che, in virtù della sua consistenza, la
salicornia cruda porta con sé una piacevolissima croccantezza.
Tutto qui, con solo un’aggiunta finale di olio
extravergine, usato sia nel pancotto, che a crudo, dopo l’impiattamento.
Concludo dicendovi che la quantità di pane è indicativa,
dato che quelle realmente utilizzata dipenderà dalla natura stessa del pane e
dalla capacità della sua mollica di assorbire
più o meno liquido.
Ingredienti (per 6 persone)
Per il pancotto
- Sei etti di mollica di pane casareccio
- Otto etti di cozze
- Otto etti di vongole
- Due rametti di salicornia
- Sei cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Pepe nero
Per la salicornia liquida
- Un etto e mezzo di salicornia
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Per il brodo di pesce
- Scarti di pesce (lisca centrale e testa)
- Un litro d’acqua
- Un quarto di cipolla
- Mezza carota gialla
- Sale marino grosso
Preparate per prima cosa il brodo di pesce - per la
cronaca, io tutto le volte che preparo del pesce, faccio anche il brodo e lo
surgelo per usi futuri - mettendo gli scarti del pesce che avete deciso di
usare in una pentola, insieme all’acqua, alla cipolla e alla carota e portando
il tutto sul fuoco, con il coperchio e a fiamma minima.
Fate andare per circa un’ora, salando solo alla fine, in
modo da evitare che, mettendo il sale all’inizio, l’evaporazione dell’acqua
possa poi portarvi a una sapidità eccessiva.
Parallelamente al brodo, preparate anche la salicornia
liquida, prendendo da questa solo i rametti e le punte più tenere, pesandole
alla quantità indicata e poi bollendola in acqua leggermente salata, fino a
quando non diventerà ben morbida, cosa che dovrebbe richiedere circa una
ventina di minuti da quando l'acqua riprenderà il bollore.
Tanto che la salicornia va, prendete una ciotola bella
grande e riempitela con acqua freddissima, magari aggiungendo anche del
ghiaccio o, se non l'avete, mettendo preventivamente la ciotola con l'acqua nel
frigorifero.
Quando la salicornia è cotta, prelevatela con un mestolo
bucato - non buttate l’acqua di cottura, che vi servirà per regolare la densità
- e travasatela nell’acqua ghiacciata, in modo da mantenerne il suo bel colore
verde brillante, poi scolatela e fatela asciugare.
Mettete la salicornia nel bicchiere del frullatore,
tradizionale o a immersione, insieme a un
mestolo della sua acqua di cottura, poi fate andare il frullatore alla massima
velocità.
Regolate di sale, valutate se sia il caso di unire altra
acqua di cottura per avere la giusta densità, che dovrà essere piuttosto
ridotta, e fate nuovamente andare il frullatore per almeno un minuto, in modo
da eliminare ogni residuo solido.
Usando un colino a maglie fitte setacciate il liquido di salicornia - la salicornia è
piuttosto coriacea, per cui vedrete che i residui non saranno pochi - in modo
da ottenere un composto perfettamente liscio,
che terrete da parte in attesa di usarlo.
Tornate al brodo e, quando questo è pronto, spegnete la
fiamma e volgete la vostra attenzione ai molluschi, che potrete tranquillamente
gestire insieme, visto che il tempo per far aprire cozze e vongole è di fatto
lo stesso, valutando ovviamente se e per quanto sia necessario far spurgare
queste ultime.
Pulite le cozze - se potete, fate fare questa operazione
al pescivendolo - raschiandole in superficie ed eliminando il bisso, quella
sorta di barbetta che fuoriesce dal
lato meno bombato delle cozze.
Prendete una padella piuttosto ampia, ungetela con due
cucchiai d'olio extravergine e portatela sul fuoco e, quando l'olio è molto
caldo, quasi fumante, unite le cozze e le vongole e coprite con il coperchio.
Non appena le cozze e le vongole si saranno aperte,
spegnete, togliete il coperchio e fatele intiepidire, quindi separate i gusci
da molluschi, che metterete in una ciotola, aggiungendo un poco del liquido
rilasciato, in attesa di usarli.
Prendete una casseruola, ampia abbastanza da poter
contenere il pancotto, metteteci mezzo litro del brodo di pesce e
duecentocinquanta millilitri del liquido rilasciato dai molluschi, ovviamente
filtrando entrambi con un colino a maglie fini prima di utilizzarli.
Portate la casseruola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e portate il liquido a bollore leggero.
Tanto che il bollore viene raggiunto, ricavate la mollica
dal pane casareccio - sceglietene uno con la mollica ben compatta e di
sostanza, tipo quella del pane di Lariano -
pesatela alla quantità indicata, ricordandovi ancora una volta che questa è
indicativa, quindi tagliatela in pezzi, che più piccoli saranno, tanto più
facile sarà poi lavorarli.
Quando il liquido è a bollore leggero, abbassate la
fiamma al minimo e unite la mollica di pane, usando un cucchiaio di legno per incorporarla al liquido, rompendola al tempo stesso, in modo che,
appunto, si trasformi in una sorta di pappa.
In questa fase, naturalmente, valutate se la mollica
dovrà essere aggiunta tutta - questo implica che dovrete procedere per gradi -
o se ne dovesse servire altra. Come vi dicevo all’inizio, non esiste una regola
per determinare la dose adatta, dato che questa dipende molto dalla natura
stessa della mollica e dalle sue caratteristiche.
Quando il pane si è ridotto ad un composto quasi cremoso,
spegnete la fiamma e unite la salicornia liquida, procedendo per gradi, fino a
ottenere l’equilibrio voluto, che come dicevo non ha una misura fissata, ma dipende piuttosto dal vostro gusto.
Fate intiepidire il pancotto, quindi unite quattro
cucchiai di olio extravergine di oliva e i molluschi tenuti da parte,
mescolando per bene in incorporarli in modo omogeneo.
Infine, la salicornia a crudo, della quale questa volta
prenderete esclusivamente le piccole punte, più tenere, e le triterete
finemente usando un coltello con la lama grande, come ad esempio un classico coltello Santoku, perfetto per tale
operazione.
Mescolate un’ultima volta, in modo che anche la
salicornia cruda possa ben distribuirsi, poi procedete con l’impiattamento,
ricordando che il pancotto andrebbe servito a temperatura ambiente o al più
appena tiepido.
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