Erano anni che non facevo un panino, almeno non uno che
valesse la pena di essere pubblicato sul mio blog, visto che comunque di panini
ne mangio a volontà.
Resomi conto della cosa e avendo un po’ di avanzi particolari, reduci da un paio di cene
fatte nei giorni precedenti, ho pensato che fosse arrivato il momento giusto
per riprendere il mio amico pane a dargli un ripieno che fosse degno di tale
nome.
Sono allora partito da una tartare, tagliata e non battuta, preparata facendo marinare il
filetto nel succo di melagrana per dodici ore, asciugandolo e infine condendolo
con la polvere di liquirizia, ricavata dai legnetti che taluni amano ciucciare,
olio extravergine di oliva e fior di sale, per un risultato ricco di contrasti.
Poi, per la parte morbida,
una crema a base di yogurt e avocado, molto vellutata e leggermente acidulata
con dell’aceto di mele, e una maionese classica, alla quale ho aggiunto i
ribes, ancora una volta per avere una leggera acidità.
Infine la mela verde, giusto una fetta, leggermente
croccante e che, ancora una volta, dona un gusto acidulo al tutto.
Il pane, visto che avevo tempo, me lo sono fatto da solo,
utilizzando la farina ‘0’ del
Molino Dellagiovanna e del lievito secco - per un po’ di tempo ho allevato il lievito madre, ma ho retto
giusto qualche mese - formando i panini che vedete in foto. Voi naturalmente
potete scegliere diversamente, preferendo comunque panini di sostanza, con una bella mollica compatta, che ben bilanci la
ricchezza del ripieno.
Concludo con una nota sulle quantità, specialmente per
quelle relative agli elementi cremosi,
quantità che saranno decisamente abbondanti rispetto a quelle realmente
utilizzate, per il solo motivo che al di sotto di certi valori non si può
scendere senza pregiudicarne la lavorazione.
Ingredienti (per 4 panini)
Per i panini
- Quattro panini tondi, di circa dieci centimetri di diametro (vedi sopra)
- Una mela verde
Per la tartare
- Due etti di polpa di filetto di manzo
- Due melagrane
- Mezzo cucchiaino raso di polvere di liquerizia (vedi dopo)
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Fior di sale
Per la crema di avocado e yogurt
- Un avocado ben maturo
- Due cucchiai ben colmi di yogurt bianco
- Un cucchiaio di aceto di mele
- Sale marino fino
- Pepe nero
Per la maionese al ribes
- Un uovo medio
- 250 ml di olio di semi di arachidi (vedi dopo)
- Venti bacche di ribes
- Un cucchiaino di aceto di mele (o di succo di limone)
- Sale marino fino
Partite ovviamente, e con il dovuto anticipo, con la
carne, che come già detto dovrà marinare per almeno dodici ore.
Eliminate dal filetto ogni traccia di grasso, quindi
pesatene la polpa e poi tagliatela progressivamente, fino a ottenere dei
piccoli cubetti, di circa mezzo centimetro di lato.
Prendete un recipiente che possa essere chiuso
ermeticamente e di dimensione tale che i cubetti di filetto possano starci
senza spreco di spazio e con al più un doppio strato.
Tagliate a metà una delle due melagrane, mettendo da
parte qualche seme per la guarnizione finale, e poi spremendola nello spremi agrumi, cosa che non è certo il metodo più
elegante - sprecherete un poco di succo e vi schizzerete un pochino, dato che i
singoli semini tendono a scappare da tutte le parti - ma in compenso è pratico
e veloce, raccogliendo il succo direttamente nel recipiente dove avete messo la
carne, in modo da poter immediatamente valutare la quantità di succo
necessaria.
Smettete di spremere quando il succo avrà coperto la
carne per almeno mezzo centimetro - ovviamente, se il succo della prima
melagrana non basta, usate la seconda - quindi chiudete il recipiente con il
suo coperchio, mettetelo in frigorifero e dedicatevi ad altro o andate a farvi
un sonno ristoratore.
Quando il tempo della marinatura è quasi del tutto
trascorso, cominciate a preparare gli altri elementi di accompagnamento, che
comunque possono conservarsi in frigorifero per qualche giorno, per cui,
volendo, potete anche procedere con un certo anticipo.
Preparate la crema di avocado e yogurt, tagliando in due
l’avocado e, usando un cucchiaio, ricavandone la polpa interna, che come già
detto dovrà essere molto morbida, quasi cremosa, cosa che avviene solo negli
avocado al giusto stadio di maturazione.
Mettete la polpa nel bicchiere del frullatore -
tradizionale o a immersione
- unite i due cucchiai di yogurt, quello di aceto di mele, un poco di pepe nero
macinato e un poco di sale marino.
Fate andare il frullatore alla massima velocità, fino a
ottenere un composto cremoso, senza più residui solidi, che assaggerete per
valutarne l’equilibrio di sapori.
Setacciate la crema - l’avocado
avrà lasciato inevitabilmente qualche filamento
- usando un colino a maglie fitte e aiutandovi con il dorso di un cucchiaio,
quindi, se lo avete, travasate la crema in un biberon da cucina, in modo che poi sia più facile dosarla nei piatti.
Ora la maionese, che io ho preparato con il metodo
rapido, per il quale vi servirà un frullatore
a immersione, qui decisamente più adatto rispetto a uno tradizionale.
Rompete l’uovo e mettetelo nel bicchiere del frullatore,
avendo cura a non romperne il tuorlo, quindi aggiungete l’olio di semi di
arachide, l’aceto di mele, un pizzico di sale e le bacche di ribes.
Immergete il frullatore a immersione nel bicchiere,
facendo in modo che la parte con le lame cali perfettamente sul tuorlo
dell’uovo, nascondendolo.
Ora dovete procedere con un minimo di perizia, avviando
il frullatore alla massima velocità, tenendolo fermo fino a quando, dalla base
delle lame, non vedrete uscire una sorta di filamenti,
che altro non sono che l’effetto dell’emulsione dell’uovo con l’olio.
A questo punto cominciate a sollevare lentamente il
frullatore e vedrete che l’emulsione lo seguirà
verso l’alto. Mentre sollevate il frullatore, fate dei leggeri movimenti
oscillatori, facendo salire il frullatore, abbassandolo per non più di un
centimetro, per poi riprendere la salita.
Se siete stati bravi, quando arriverete alla sommità del
composto in lavorazione, vedrete che la maionese sarà pronta. Nel caso così non
fosse, potete naturalmente lavorarla ancora, sempre con movimenti oscillatori
verticali del frullatore.
Quando la
maionese è pronta, analogamente a quanto fatto per la crema di avocado e
yogurt, mettetela possibilmente in
un biberon
da cucina.
Tornate alla carne e, trascorso il tempo dalla sua
marinatura, scolatela e asciugatela per bene con qualche foglio di carta da
cucina, quindi raccoglietela in una ciotola e conditela con l’olio extravergine
di oliva e il fior di sale, mescolando per bene in modo che l’olio bagni per
bene ciascun cubetto di carne.
Ricavate la polvere di liquerizia, grattugiando il legnetto con una grattugia adatta, come
quella a lama fine della Microplane,
raccogliendola in una piccola ciotola, in modo che poi sia più facile dosarla.
Aggiungete gradualmente la polvere di liquerizia alla
carne, mescolando e assaggiando ogni volta, ricordando che la liquerizia deve
potersi sentire come un retrogusto, deciso sì, ma che non sovrasti gli altri
sapori.
Per ultimo la mela, che laverete e, senza eliminarne la
buccia, taglierete a fettine molto sottili, di circa un paio di millimetri di
spessore, cosa che vi risulterà più facile se avete una mandolina con spessore di taglio regolabile.
Mi raccomando, tagliate la mela solo all’ultimo momento,
altrimenti la sua naturale ossidazione ne rovinerà il colore della polpa.
Tagliate a metà i panini e sulla metà inferiore,
distribuite la crema di avocado e yogurt, facendo uno strato omogeneo, ma non
eccessivamente spesso.
Sopra alla crema di avocado e yogurt disponente una fetta
di mela verde e, sopra di essa, la tartare
di carne, che essendo la parte principale del panino metterete in quantità
opportuna (con le dosi che vi ho dato sono circa cinquanta grammi a panino).
Sopra la carne, la maionese al ribes, con la quale non
dovrete fare uno strato compatto e spesso, quanto piuttosto distribuirla in
modo quasi disordinato, cosa che risulterà più facile se potete usare il
biberon da cucina del quale vi parlavo prima.
Chiudete con la metà superiore, senza esercitare
pressione, servite e addentate.
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