Che vi devo dire, con l’abitudine - quella mai sopita -
di fare il pane la domenica, si è risvegliata anche quella di preparare qualche
panino che sia degno di tale nome, non solo perché al pane caldo difficilmente
si resiste, ma anche perché ci sono sempre avanzi del pranzo domenicale che
stanno lì, quasi ad invocare una loro degna fine.
Questa volta la base è stata il roastbeef preparato per
pranzo, cuocendolo sottovuoto, a bassa temperatura, a 58° per quattordici ore,
dopo aver rotolato la carne - ho
usato il girello - in un mix fatto di polvere di senape, paprika dolce, sale
marino e pepe nero, aggiungendo poi un mezzo bicchiere di sciroppo d’acero
nella busta per il sottovuoto, in modo da avere, a fine cottura, un contrasto
tra sapori piccanti e dolci.
Non proprio un roastbeef, quindi, almeno non secondo la
sua preparazione tradizionale, ma per un risultato magnifico in termini di
equilibrio di cottura e mantenimento dei succhi, come potete vedere anche in questa
ricetta. Ovviamente voi potete prepararlo in modo classico.
Poi le melanzane, grigliate in modo tradizionale e
condite giusto con un pizzico di sale e un goccio di olio extravergine di
oliva.
Infine, come condimento, una salsa verde leggera, fatta
cioè senza l’uovo, e una crema d’aglio nero, con il
suo retrogusto di liquirizia crea un bel contrasto di sapori
Il pane, visto che avevo tempo, me lo sono fatto da solo,
utilizzando una la farina ‘00’
del Molino Dellagiovanna e del lievito secco, non avendo la pazienza per allevare il lievito madre, formando i
panini che vedete in foto. Voi naturalmente potete scegliere diversamente,
preferendo comunque panini di sostanza,
con una bella mollica compatta, che ben bilanci la ricchezza del ripieno.
Concludo con una nota sulle quantità, specialmente per
quella della crema d’aglio nero, quantità che saranno decisamente abbondanti
rispetto a quelle realmente utilizzate, per il solo motivo che al di sotto di
certi valori non si può scendere senza pregiudicarne la lavorazione.
Ingredienti (per 4 panini)
Per i panini
- Quattro panini tondi, di circa dieci centimetri di diametro (vedi sopra)
- Otto fette di roastbeef (vedi dopo)
Per il roastbeef
- Un pezzo di girello di circa un chilo e mezzo
- Un cucchiaio di senape in polvere
- Un cucchiaio di paprika dolce
- Un cucchiaio di sale marino a grana media
- Un cucchiaino di pepe nero
- Mezzo bicchiere di sciroppo d’acero
Per le melanzane grigliate
- Una melanzana lunga
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Per la crema d’aglio nero
- Cinque spicchi di aglio nero
- Due etti di latte intero
- Un pizzico di sale marino
Per la salsa verde
- Dieci grammi di prezzemolo
- Dieci grammi di mollica di pane
- Un quarto di spicchio d'aglio
- Mezzo filetto di alice sotto sale (vedi dopo)
- Quattro cucchiai di aceto di vino bianco
- Dieci capperi sotto sale
- Sei cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Ovviamente, nel caso non lo abbiate già preparato e,
soprattutto, se avete deciso di procedere anche voi con la cottura sottovuoto,
partite, con il dovuto anticipo, con la preparazione della carne.
Per prima cosa mettete il mezzo bicchiere con lo sciroppo
d’acero in freezer, lasciandocelo per un’ora, in modo che possa addensarsi - lo
sciroppo d’acero non congela, almeno non nei congelatori di casa - cosa che vi
permetterà poi di fare il vuoto nella busta senza problemi.
Tanto che lo sciroppo è in freezer, eliminate il grasso
esterno del girello, asciugatene la superficie con qualche foglio di carta da cucina,
quindi ungetelo leggermente con un filo d’olio extravergine, avendo cura che
questo non lasci parti scoperte.
Prendete una bistecchiera o una padella piuttosto spessa,
portatela sul fuoco e fatela scaldare, senza aggiungere grassi, fino a circa 220°
- molto utile a tale scopo un termometro a
pistola - quindi unite la carne, facendola rosolare su tutta la sua
superficie, comprese le due estremità, fino a formare una leggera crosticina
dal colore brunito.
Tecnicamente dovrete avviare quella che oramai molti
conoscono, la reazione
di Maillard, che non serve a sigillare
la carne - questo è un mito piuttosto diffuso - ma a donargli quel colore e
sapore caratteristici.
Spegnete la fiamma, spostate la carne sul piano di
lavoro, fatela freddare e poi asciugatela nuovamente, sempre usando qualche
foglio di carta da cucina.
Sul piano di lavoro distribuite la senape in polvere, la
paprika dolce, il pepe nero e il sale marino, usando poi le dita per mischiarli in modo che siano ben
distribuiti, quindi prendete la carne e rotolatela
nelle spezie, in modo che queste aderiscano in modo uniforme alla sua
superficie.
Prendete il sacchetto per il sottovuoto - ovviamente
dovrà essere idoneo per la cottura - e sul fondo metteteci la metà dello
sciroppo d’acero, che prenderete dal freezer solo all’ultimo momento.
Infilate il girello nel sacchetto, quindi unite il
rimanente sciroppo d’acero e procedute con il sottovuoto, se possibile usando
la velocità minima di aspirazione, in modo da poter agire nel caso lo sciroppo
cominciasse a essere aspirato.
Sigillate il sacchetto, quindi portate l’acqua di cottura
alla temperatura di 58° - mi raccomando, usate un recipiente adatto e una
quantità d’acqua tale che il sacchetto possa esservi completamente immerso -
unendo poi il sacchetto e facendo cuocere per le quattordici ore indicate, o
meno se avete usato un taglio più piccolo, come detto nella premessa.
Preparate, sempre con un certo anticipo, anche la salsa
verde, alla quale il riposo prima
dell'utilizzo non può fare che bene.
Per prima cosa, mettete la mollica del pane in una tazzina
e unite l'aceto di vino bianco, lasciando riposare in modo che questo bagni per
bene la mollica.
Lavate per bene i capperi, in modo da eliminarne ogni
traccia di sale, quindi asciugateli con cura, usando qualche foglio di carta da
cucina.
Pulite l'alice sotto sale, rimuovendone la lisca
centrale, le piccole lische che si trovano sui bordi dei filetti e, infine,
sciacquandola molto accuratamente sotto l'acqua corrente, in modo da eliminare
ogni traccia di sale, quindi asciugatela, sempre usando la carta da cucina e
prendetene la quantità indicata (ogni alice ha due filetti, per cui la metà di
un filetto equivale a un quarto di alice).
Sbucciate lo spicchio d'aglio, dividetelo a meta nel
verso della lunghezza, rimuovete la sua anima interna, di colore verde chiaro,
quindi prendetene la quantità indicata.
Mettete il prezzemolo sul tagliere, unendo i capperi, il
pezzo del filetto di alice, e l'aglio e poi, usando un coltello con la lama
grande e ben affilata, tritate finemente il tutto, lavorando con cura per
evitare che rimangano pezzi di dimensione significativa.
Quando tutti gli ingredienti sono ben tritati, prendete
la mollica di pane che avete messo ammollo nell'aceto, strizzatela per benino e
unitene i 2/3 agli altri ingredienti - la mollica rimanente la terrete da parte
e la userete solo nel caso sia necessario bilanciare i sapori - continuando a
tritare con il coltello, fino a quando anche la mollica non sarà quasi sparita all'interno del composto.
Travasate il tutto in una ciotola, unite l'olio, un
pizzico di sale marino e mescolate con cura, assaggiando poi per verificare il
corretto equilibrio dei sapori, tenendo presente che ciò che normalmente serve
bilanciare è la parte acidula data dalla mollica, motivo per cui vi ho detto di
tenerne un poco da parte.
Tenete presente che la salsa dovrà risultare piuttosto
densa, in modo che poi non coli fuori dal panino, motivo per cui dosate l'olio
in modo graduale, fino a che non otterrete il risultato desiderato.
Infine, sempre per quanto riguarda le operazioni
preliminari e orientativamente quando mancano tre ore alla fine della cottura
della carne, le melanzane, che laverete e taglierete a fette, trasversalmente
alla loro lunghezza e spesse circa mezzo centimetro.
Prendete un piccolo scolapasta e disponeteci le fette di
melanzane, distribuendo su ogni strato il sale fino, in modo da avviare il
rilascio della loro acqua, cosa che richiederà almeno un paio d’ore, durante le
quali, ogni tanto, inclinate diversamente lo scolapasta, in modo da facilitare
il deflusso dell’acqua.
Dedicatevi ad altro e, quando manca più o meno un’ora
alla fine della cottura della carne, procedete con la preparazione degli altri
elementi del piatto.
Preparate la crema d’aglio nero, per la quale sbuccerete
gli spicchi, cercando di eliminare ogni traccia della pellicina che li ricopre
- abbiate pazienza, dato che l’operazione non è semplice come potrebbe sembrare
- e mettendoli quindi in un piccolo pentolino, insieme al latte e a un pizzico
di sale.
Portate il pentolino sul fuoco, a fiamma minima e fate
raggiungere un bollore leggerissimo, proseguendo la cottura dell’aglio per una
ventina di minuti, fino a quando gli spicchi non si saranno molto ammorbiditi.
Spegnete la fiamma e, usando ancora una volta il
frullatore - con quello a immersione potete lavorare direttamente nel pentolino
- lavorate il tutto fino a quando gli spicchi d’aglio non si saranno del tutto
incorporati al latte, lasciandovi giusto un minimo di residui.
Setacciate il tutto, usando un colino a maglie sottili, raccogliendo
la crema in una ciotolina e valutandone la densità, che dovrà essere simile,
appunto, a quella di una crema pasticcera - l’aglio nero ha una struttura tale
da agire anche come una sorta di addensante - e, se così non fosse, riportate
la crema sul fuoco per farla restringere ulteriormente, tenendo comunque a
mente che la densità aumenterà al freddarsi della crema.
Quando la crema
è pronta, e se lo avete, mettetela in
un biberon
da cucina da cucina, in modo che poi sia più facile dosarla.
Tornate alle melanzane e, quando l’acqua è stata
rilasciata - alcuni preferiscono anche lavarle dopo il rilascio della loro
acqua - asciugatele usando qualche foglio di carta da cucina, quindi cuocetele
sulla griglia o sulla piastra elettrica, in modo da renderle morbide e con la
classica impronta della grigliatura.
Mano a mano che le melanzane sono pronte, mettetele in un
piatto, salatele leggermente - non temete, il sale che avete messo prima è
stato lavato via dalla loro acqua - e ungetele con un velo di olio extravergine
di olive.
Se siete stati bravi con i tempi, la carne dovrebbe
essere cotta, per cui togliete il sacchetto dall’acqua e tagliatene un angolo,
raccogliendo tutto il liquido di cottura e quello rilasciato dalla carne in una
ciotola - il liquido non lo userete per questo piatto, ma potete farlo
addensare sul fuoco, usando un poco di maizena, e usarlo con il restante
roastbeef - aprendo poi del tutto il sacchetto ed estraendo il girello.
Piccola nota, se non intendete usare subito la carne,
ricordate che la sua temperatura dovrebbe essere abbattuta il più rapidamente
possibile, per ridurre il rischio di proliferazione batterica, per cui, se così
fosse, immergete il sacchetto in abbondante acqua ghiacciata (se poi avete in
casa anche un abbattitore…).
Fate freddare la carne, quindi tagliate le otto fette che
userete per i panini, avendo cura di farle di uno spessore di circa un paio di
millimetri.
Bene, tutto e pronto e non resta che imbottire i panini, tagliandoli a metà e sulla loro metà inferiore,
distribuendo un cucchiaio di salsa verde, facendo uno strato omogeneo, ma non
eccessivamente spesso.
Sopra alla salsa verde, le fette di fette di roastbeef,
due per ciascun panino, poi la crema d’aglio nero, che naturalmente metterete
in quantità ridotta, considerando che il suo sapore è deciso e che deve
sentirsi senza coprire gli altri.
Completate con le fette di melanzane - due o tre per
panino, a seconda del loro diametro - chiudendo infine con la metà superiore
dei panini, senza esercitare pressione, per evitare che gli elementi cremosi
fuoriescano.
I enjoyed reading the article.
RispondiEliminaPainter