Eh sì, ogni tanto friggo e, tra millemila preparazioni a
crudo, ogni tanto mi piace sentire lo sfrigolare dell’olio.
Questa volta ho ceduto per delle crocchette di pesce
spada, che potrei definire in purezza,
visto che non ho usato altri ingredienti se non, appunto, il pesce spada, dato
che proprio non mi piace aggiungere cose che, come uovo e pangrattato, che alla
fine hanno il solo obiettivo di aiutare a tenere
insieme le crocchette.
L’unica concessione che ho fatto è stata quella di
profumare il pesce spada con la scorza del limone e con il finocchietto
selvatico, due profumi intensi, che portano anche una bella nota di sapore.
Le crocchette le ho poi fritte con una doppia panatura,
in modo da avere uno strato esterno ben croccante e di sostanza.
Ad accompagnare le crocchette, un finto pesto di melanzane, finto nel senso che non è lavorato al
mortaio, come dovrebbe essere per ogni cosa chiamata “pesto”, e che manca del parmigiano, dato che il suo abbinamento
con il pesce mi ha fatto decidere di non usarlo.
Infine, più che altro elemento di guarnizione, le foglie
di basilico, fritte velocemente in olio di semi di arachide, giusto per il
tempo necessario a renderle lucide e croccanti.
Per quanto riguarda le dosi, tenete presente che io ho
servito il piatto come antipasto, considerando due crocchette a testa, della
dimensione che vedete in foto, per cui, nel caso voi decideste diversamente,
aumentate le dosi, sempre mantenendo le proporzioni.
Ingredienti (per 4 persone - vedi sopra)
Per le crocchette
- Due etti e mezzo di polpa di pesce spada
- Un cucchiaino di scorza di limone grattugiata
- Un cucchiaino di finocchietto selvatico tritato
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Un uovo (due se volete stare tranquilli)
- Quattro cucchiai di pangrattato
- Olio di semi di arachide
- Sale marino
- Semi di coriandolo
Per il finto pesto di melanzane
- Due melanzane viola, piuttosto grosse
- Un cucchiaio di pinoli sgusciati
- Dieci foglie di basilico
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe nero
Per le foglie di basilico fritte
- Otto foglie piuttosto piccole di basilico
- Olio di semi di arachide
Per prima cosa le melanzane, alle quali eliminerete il
picciolo e poi taglierete a metà, nel verso della lunghezza, poi prendete una
teglia, metteteci un foglio di carta da forno, poi poggiateci sopra le
melanzane, con la parte tagliata a contatto con il fondo della teglia.
Usando i rebbi di una forchetta, punzecchiate la parte superiore delle melanzane, quella con la
buccia, direi sei o sette volte per ciascuna mezza melanzana.
Accendete il forno, portatelo a 220°, quindi infornate le
melanzane, facendole cuocere per trenta minuti, fino a quando non si saranno
raggrinzite.
Spegnete il forno, tirate fuori le melanzane rigiratele
in modo che la parte tagliata sia rivolta verso l’altro, quindi fatele
freddare.
Usando un coltellino ben affilato, incidete la polpa nel
punto in cui questa si congiunge alla buccia, tagliando per tutto il perimetro
delle melanzane, quindi, usando un cucchiaio, ricavate solamente la polpa,
raschiando per bene in modo che rimanga solamente la sottile buccia.
Eliminate gli eventuali semi dalla buccia - l’operazione
sarà piuttosto facile, dato che questi avranno assunto un colore più scuro e
saranno tutti bene raggruppati tra loro - poi mettete la polpa nel bicchiere
del frullatore, tradizionale o a immersione
che sia.
Aggiungete i pinoli sgusciati, le foglie di basilico,
quattro cucchiai di olio extravergine di oliva, un poco di pepe nero macinato e
un pizzico di sale, quindi fate andare il frullatore alla massima velocità, lavorando
con cura e fino ad ottenere un composto liscio e cremoso, che travaserete in
una ciotolina.
Ora dedicatevi al pesce, che sicuramente avrete peso in
tranci, per cui non sarà necessaria nessuna particolare operazione preliminare,
se non quella di eliminare pelle, cartilagini e, se volete, la parte più scura
della polpa, quella maggiormente irrorata dal sangue e, di conseguenza, dal
sapore più deciso e particolare.
Pesate la polpa alla quantità indicata, quindi mettetela
sul tagliere e, usando coltello con la lama piuttosto grande e ben affilata o, meglio ancora, una piccola mannaia, tagliatela prima in pezzi
più piccoli e poi cominciate a batterla,
aggiungendo dopo qualche minuto l’olio extravergine, il sale e una generosa
macinata di semi di coriandolo.
Continuate a battere il composto, in modo che tutti gli
elementi possano via via ridursi di dimensione, dandovi un composto omogeneo,
quasi cremoso, cosa che poi vi aiuterà a formare le crocchette.
Ricavate la scorza del limone, usando una grattugia a
lama fine, come ad esempio quella a lama fine della Microplane, quindi prendete
il finocchietto selvatico, eliminando ovviamente le parti più dure, e tritatelo
finemente, ancora una volta usando un coltello adatto, come ad esempio un
classico Santoku.
Unite scorza di limone e finocchietto al battuto di pesce
spada, continuando a batterlo ancora per una quindicina di secondi e facendo in
modo che scorza e finocchietto si distribuiscano per bene all’interno del
composto.
Formate le palline
con l’impasto appena preparato - vedrete che saranno molto morbide, per cui
comprimetele per bene - e mettetele in un piatto, poi sbattete in una scodella l’uovo
e salatelo leggermente, quindi prendete una crocchetta alla volta, passatela
prima nell’uovo sbattuto, controllando che l’uovo la bagni per bene in modo
omogeneo.
Eliminate l’eccesso d’uovo tenendo ogni crocchetta per
qualche secondo fuori da esso e poi passatele nel pangrattato, che avrete messo
in un piatto piano, facendolo aderire in modo uniforme alla loro superficie.
Man mano che panate le crocchette, mettetele in un altro piatto
e poi, quando avete finito tutte le crocchette, rifate la stessa sequenza -
uovo e poi pangrattato - in modo da completare la seconda panatura.
Prendete una padella per friggere - io in genere uso un
classico Wok - mettendoci abbondante olio
per frittura e avendo cura che questo sia sufficiente a raggiungere almeno la
metà di una crocchetta, cosa che vi consentirà di friggerle girandole una sola volta.
Tenete anche a portata di mano le foglie di basilico, che
dovranno essere perfettamente asciutte.
Portate la padella sul fuoco e fate scaldare l’olio fino a
160°, quindi unite per prima cosa le foglie di basilico, tenendo presente che,
anche se ben asciutto, tenderanno a produrre un bel po' di schizzi, soprattutto
appena immerse nell'olio, motivo per cui usate un coperchio per proteggervi.
Trascorsi trenta secondi, scolate le foglie, con
delicatezza dato che sono molto fragili, mettendole su di un piatto sul quale
avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo da assorbire l'olio in
eccesso.
Ora le crocchette - se ne avete preparate molte, friggetele
non tutte insieme, altrimenti la temperatura dell’olio calerebbe bruscamente -
che farete friggere, girando quando serve, fino a completa doratura, cosa che
dovrebbe richiedere non più di due o tre minuti.
Scolate le crocchette e mettetele su un piatto, dove
avrete messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura, anche se vedrete
che le crocchette non saranno così unte da doverle scolare, ricordandovi che
non servirà salarle in superficie, come normalmente si usa per la frittura,
dato che le crocchette sono già salate in virtù del loro impasto.
Bene, non resta che impiattare, mettendo per prima cosa
un cucchiaio di finto pesto di melanzane nei piatti - un cucchiaio per ciascuna
crocchetta - poggiandoci poi sopra la rispettiva crocchetta, in modo che
questa, con il suo peso, faccia allargare
il finto pesto, che alla fine costituirà una sorta di base per essa.
Completate con le foglie di basilico fritte, messe
direttamente sopra alle crocchette, quindi guarnite a vostro gusto e portate velocemente
in tavola.
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