Ricordatevi che il pesce crudo, prima di essere preparato
e servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende
dalla temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da
eliminare il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i
quali il più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, punti
vendita e ristoranti, esiste l'obbligo di informazione al consumatore, come
stabilito dal Ministero della Salute.
Avevo già trattato il salmone con questo tipo di
marinatura in questa
ricetta e, visto che il risultato mi era piaciuto assai, ho perseverato,
questa volta aumentando il tempo di marinatura, portandolo a venti ore, per una
consistenza del salmone leggermente differente, più soda e ancora più simile a quello che si ottiene con una classica
affumicatura.
La marinatura, come nell’altra ricetta, l’ho fatta con
sale marino e zucchero di canna, nella proporzione di 3/5 e 2/5, in modo da
bilanciare i sapori e avere una nota dolce, che a me piace sempre molto,
aggiungendo anche le bacche di ginepro e alcune erbette fresche, che richiamano
invece il tipico gusto dell’affumicatura.
Alla luce del sapore del salmone e degli effetti della
marinatura, non ho aggiunto alcun condimento, mentre ho accompagnato il salmone
con un guacamole romanesco, dove al
posto dell'avocado ho usato il broccolo romanesco e, al posto del lime, l’aceto
di mele - questo lo preferisco di gran lunga a quello di vino - aggiungendo
infine anche i capperi, il finocchietto selvatico e un filetto di acciuga.
Infine, una salsa piccante allo yogurt, arricchito con
sale marino, paprika piccante e pepe di Sichuan,
più delicato rispetto al pepe tradizionale, addensando poi il tutto con un poco
di gomma di xantano,
che voi potete anche evitare - non è così facile a trovarsi - accontentandovi
di una densità minore, più fluida.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il salmone
- Due etti di filetto di salmone
- Tre etti di sale marino grosso
- Due etti di zucchero di canna
- Dieci bacche di ginepro
- Quattro rametti di timo fresco
- Quattro rametti di maggiorana fresca
Per il guacamole
romanesco
- Due etti di broccolo romanesco (pesato già cotto)
- Un cucchiaio raso di cipolla di Tropea tritata (o ramata)
- Un cucchiaio raso di capperi sotto sale
- Un cucchiaio di aceto bianco
- Un ciuffo di finocchietto selvatico
- Un pezzetto di peperoncino (vedi dopo)
- Olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe nero
Per la salsa di yogurt
- Otto cucchiai di yogurt bianco naturale
- Mezzo cucchiaino di paprika forte
- Sale marino
- Pepe di Sichuan
- Gomma di xantano (opzionale - vedi dopo)
Partite ovviamente, e con il dovuto anticipo, con il
salmone, che come vi ho già detto, dovrà marinare per venti ore.
Se non avete preso il salmone già sfilettato - mi
raccomando, qui i classici tranci non vanno bene - allora dovrete prima
sfilettarlo, usando un coltellino molto affilato, con la lama flessibile, con
il quale inciderete il pesce nella sua parte superiore, tenendo la lama a
contatto con la lisca centrale e procederete con piccoli tagli verso il suo
interno, facendo infine un taglio trasversale, all'altezza della testa, in modo
da separare definitivamente i filetti. Per capire meglio, potete guardarvi questo video di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Quando avete ricavato il filetto, che l’abbiate fatto voi
o il pescivendolo, rimuovete le lische residue usando poi un paio di pinzette
(ci sono quelle specifiche
per il pesce) e poi, usando un coltello ben affilato, rifilateli,
rimuovendo la parte di pelle sui bordi che, normalmente, è più spessa e meno
gradevole, sia alla vista che al gusto.
Rimuovete infine la parte più scura della polpa, quella
vicino alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro, infine mettete
i filetti di pesce sul tagliere, con la pelle rivolta verso il basso e, usando
un coltello ben affilato e con la lama non troppo piccola, separate la polpa
dalla pelle, cosa che potrete fare con tagli progressivi.
Tagliate infine dal filetto un singolo pezzo del peso
indicato, meglio se scegliendo la sua parte centrale, più spessa.
Pesate il sale grosso e lo zucchero alle quantità
indicate, mettendoli poi in una ciotola e mescolandoli tra loro, in modo da
avere una distribuzione omogenea.
Prendete le bacche di ginepro e rompetele, usando un batticarne o un coltello con la lama grande,
mentre le erbette le triterete molto grossolanamente, in modo che si possano
ben distribuire nel sale e nello zucchero.
Aggiungete ginepro ed erbette nella ciotola con il sale e
lo zucchero e mescolate accuratamente, in modo che si distribuiscano in modo
omogeneo.
Mettete un terzo del sale e dello zucchero sul fondo di
un contenitore con il fondo piatto, di dimensione tale che possa contenere il
filetto di salmone senza spreco di spazio.
Poggiate il salmone sulla marinatura, coprendolo con
quella restante, assicurandovi che non rimangano parti scoperte e che il
salmone ne sia ricoperto almeno per mezzo centimetro, quindi mettete il
contenitore in frigorifero, lasciando che la marinatura compia lentamente il
suo lavoro.
Dedicatevi ad altro e, quando mancano un paio d’ore alla
fine della marinatura, procede con gli altri elementi del piatto.
Preparate il guacamole
romanesco, partendo con la pulizia
del broccolo, tenendo solo le cimette e la parte di gambo necessaria a tenerle
unite, scartando quindi le parti più dure.
Prima di procedere con la cottura del broccolo, prendete
una ciotola bella grande e riempietela con acqua freddissima, magari
aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete, mettendo la ciotola con
l'acqua nel frigorifero.
Prendete poi una pentola, riempitela di acqua, salatela
leggermente e portatela sul fuoco e, quando l’acqua bolle, tuffateci le cimette
di broccolo e fatele andare, a fiamma vivacissima e senza coperchio, fino a
quando saranno ben morbide, momento nel quale le scolerete usando un mestolo
bucato, travasandole direttamente nell'acqua ghiacciata, in modo da, come si
dice in gergo, fissarne la clorofilla
e mantenerne quindi il suo bel colore verde brillante.
Scolate definitivamente il broccolo, fatelo asciugare per
bene in corrente d'aria, in modo da eliminarne l'umidità residua, quindi
pesatelo alla quantità indicata, spostandolo poi sul tagliere, dove, usando i
rebbi di una forchetta, lo schiaccerete fino ad ottenere un composto piuttosto
omogeneo e senza più pezzi che abbiano una dimensione significativa.
Usando un coltello
a lama grande e affilata, tagliate a fettine sottilissime la cipolla e poi
tritatela molto finemente. Tritate poi anche il finocchietto selvatico e i
capperi sotto sale, questi ultimi ovviamente dopo averli lavati e asciugati per
bene.
Raccogliete il broccolo, la cipolla, il finocchietto e i
capperi in una ciotola, quindi unite l'aceto di mele, dando poi una prima
mescolata per armonizzare tutti gli ingredienti, quindi assaggiate una prima
volta per valutare se la componente acida, fornita dall’aceto sia o meno
sufficiente - qui conta molto anche il vostro gusto - e, nel caso, regolate di
conseguenza.
Prendete poi il peperoncino, regolandovi nella quantità
in base al tipo e al grado di piccantezza che volete dare al guacamole - io ho usato una quantità minima
di Habanero Red -
e tritatelo prima il più finemente che potete e poi, usando la lama di un
coltello, schiacciatelo quasi ad
ottenere una sorta di pasta, che poi
unirete nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolando nuovamente.
Unite infine due cucchiai di olio extravergine d'oliva,
date una leggera macinata di pepe nero, regolate di sale e mescolate
accuratamente per l'ultima volta.
Per ultima la salsa allo yogurt, mettendolo in una
ciotolina e aggiungendo, in modo graduale, il sale marino, il pepe di Sichuan e
la paprika piccante; a ogni aggiunta, assaggiate, in modo da valutare il giusto
equilibrio e, nel caso, aggiungete ancora l’ingrediente che dovesse essere in
difetto.
Ora, se avete deciso di usarla, aggiungete un pizzico di
gomma di xantano - intendo realmente un pizzico, dato che la sua azione è
piuttosto decisa - mescolando energicamente con una piccola frusta, in modo da
incorporarla per bene.
Ricordatevi che la gomma di xantano non agisce
immediatamente, ma ha bisogno di un poco di tempo per attivarsi, per cui non
abbiate fretta e non aggiungetene altra, aspettando invece una trentina di
minuti per valutarne l’effetto, che dovrà essere tale da addensare leggermente
la salsa, senza darle quella consistenza collosa
e gelatinosa, che si avrebbe nel caso ne usaste troppa.
Trascorse le venti ore, riprendete il contenitore con il
salmone dal frigorifero, eliminate la marinatura e lavate accuratamente il
salmone sotto l’acqua corrente, in modo da eliminare ogni traccia di sale e
zucchero.
Usando qualche foglio di carta da cucina, asciugate il
salmone con cura, quindi spostatelo sul tagliere e, usando un coltello ben
affilato, tagliatelo prima a fette, spesse all’incirca mezzo centimetro e poi,
da queste, ricavatene dei cubetti, ancora una volta di lato di circa mezzo
centimetro.
Mi raccomando, usate un coltello ben affilato e fatelo
lavorare sfruttandone la lama, senza esercitare troppa pressione, dato che il
salmone ha comunque la tendenza a rompersi.
Bene, non resta che impiattare, cosa per la quale vi
aiuterà non poco l'uso di un coppapasta
circolare, che vi consentirà di disporre il tutto in modo ordinato.
Poggiate il coppapasta sul piatto e mettete al suo
interno due cucchiai di guacamole
romanesco, esercitando una buona pressione - a tale scopo perfetti sono
quei coppapasta che hanno anche un disco per comprimere gli alimenti al suo
interno - in modo che il guacamole
risulti ben compatto.
Senza togliere il coppapasta, unite al suo interno i
cubetti di salmone, esercitando nuovamente una certa pressione, in modo che i cubetti
aderiscano per bene l’uno all’altro,
cosa che eviterà la loro caduta
quando toglierete il coppapasta.
Ripetete l'operazione per tutti i piatti, poi mettete un
cucchiaino di salsa allo yogurt su ciascun piatto, guarnite come più vi piace e
servite.
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