Essendo un fan sfegatato del broccolo romanesco, confesso
che raramente uso altre varietà, spesso pentendomene, dato che quando lo
faccio, come in questo caso, realizzo che le immancabili differenze sono in
realtà un valore, portando queste sapori e profumi sempre differenti.
Questa volta ho scelto il broccolo siciliano, ridotto in
crema, usando solo la loro acqua di cottura e l’olio extravergine, più
naturalmente il sale.
Poi, e qui la mia anima romana è rivenuta fuori, non ho
potuto fare a meno del guanciale, reso croccante con un rapido passaggio in
padella, e del pecorino romano, al solito aggiunto solo durante la fase di mantecatura.
In conclusione, un piatto decisamente semplice, che fa
leva sulla qualità dei singoli ingredienti e che può essere preparato anche in
versione vegetariana, eliminando il guanciale.
Chiudo dicendovi che, come formato di pasta, ho scelto
gli “spaghetti
a matassa” del pastificio Giuseppe
Cocco.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di spaghetti
- Quattro fette di guanciale (vedi dopo)
- Due cucchiai di pecorino romano grattugiato
- Sale marino grosso
Per la crema di broccolo siciliano
- Due broccoli siciliani non troppo grandi
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
Partite con la preparazione della crema di broccolo siciliano,
prendendo per prima cosa una ciotola bella grande e riempiendola con acqua
freddissima, magari aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete, mettendo
la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Pulite i broccoli, prendendo solo le cimette verdi, con
la minor quantità possibile di gambo, che laverete velocemente sotto l'acqua
corrente.
Portate a bollore abbondante acqua leggermente salata e,
quando bolle, tuffateci le cimette e fatele andare, a fiamma vivacissima e
senza coperchio, per circa otto minuti, non di più, quindi scolatele usando un
mestolo bucato, travasandole direttamente nell'acqua ghiacciata, in modo da,
come si dice in gergo, fissarne la
clorofilla e mantenerne quindi il loro bel colore verde intenso.
Non buttate l'acqua di cottura, che vi servirà poi per
regolare la densità della crema.
Scolate definitivamente le cimette e travasatele nel
bicchiere del frullatore tradizionale o a immersione,
poi aggiungete quattro cucchiai di olio extravergine, mezzo mestolo scarso
dell'acqua di cottura e fate andare il frullatore alla massima velocità, fino
ad ottenere una crema fluida e senza residui solidi.
Regolate di sale e valutate la densità della crema, che
dovrà essere piuttosto fluida, senza però preoccuparvi troppo, dato che poi, al
momento della mantecatura, potrete usare l’acqua di cottura della pasta per
regolare il tutto.
Prima di procedere con gli altri elementi del condimento,
portate sul fuoco l'acqua per la cottura della pasta - mi raccomando che sia
abbondante - salandola con del sale marino grosso.
Tagliate il guanciale in fette di circa mezzo centimetro
di spessore, dalle quali ricaverete poi dei bastoncini
di circa mezzo centimetro di larghezza.
Prendete una padella, meglio se anti-aderente e ampia
abbastanza da poter poi contenere la pasta per la sua mantecatura, unite il
guanciale. Suggerisco la lavorazione a freddo per il semplice fatto che se
unite il guanciale a padella molto calda, questo tenderebbe a bruciarsi prima
ancora di diventare croccante.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma media, e fate
prendere calore, facendo rosolare il guanciale, senza indugiare troppo - direi
che cinque o sei minuti siano un tempo sufficiente - per evitare il rischio di
una cottura troppo prolungata, che renderebbe amaro il guanciale.
Quando il guanciale è al giusto grado di rosolatura,
scolatelo e trasferitelo in un piatto, sul quale avrete qualche foglio di carta
da cucina per assorbire il grasso in eccesso.
Eliminate dalla padella buona parte del grasso rilasciato
dal guanciale, lasciandone giusto quel poco che basta per dare un sapore più
deciso alla pasta - qui la scelta dipende solamente dai vostri gusti - quindi tornate
all'acqua di cottura della pasta e, quando bolle, tuffateci gli spaghetti,
facendoli cuocere, ma mantenendoli ben al dente.
Tanto che la pasta è in cottura, unite la crema di broccolo
siciliano nella padella dove avete cotto il guanciale, quindi riportatela sul
fuoco, a fiamma bassa, in modo che il condimento sia ben caldo quando scolerete
la pasta.
Quando mancano un paio di minuti alla fine della cottura
della pasta, prendete un paio di tazze e riempitele con la sua acqua, ricca di
amido, che vi servirà per la mantecatura finale.
Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che
non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura è quello di prendere la
pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a
seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il
condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura,
senza dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con il rischio di sbagliare.
Quando la pasta è cotta e ben al dente, scolatela
velocemente e, senza perdere tempo a eliminare completamente l’acqua di
cottura, unitela nella padella con il condimento, alzando la fiamma e
procedendo con la mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte e
facendo in modo che la pasta risulti ben cremosa, interrompendo la mantecatura
quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Quando la cremosità è quella giusta, spegnete e
aggiungete il guanciale croccante e tre dei quattro cucchiai di pecorino
romano, continuando a mescolare giusto il tempo necessario affinché questo si sciolga e il guanciale si distribuisca
in modo omogeneo.
Impiattate rapidamente per evitare che la pasta si asciughi, aggiungendo, su ogni piatto,
un poco della parte rimanente del pecorino romano, in modo che questo rimanga
ben visibile.
Se vi ci piace, date un leggero giro di olio extravergine
su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me piace, voi
regolatevi come preferite - guarnite come meglio credete e portate velocemente
in tavola.
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