Questa volta sono partito dal cavolo nero, un ortaggio
che adoro e che, nel tempo, si è diffuso notevolmente, unendolo ai ceci, ridotti
in crema e in parte lasciati interi.
Il cavolo l’ho saltato con olio extravergine, facendolo
poi appassire lentamente, quel tanto che basta a renderlo più morbido, ma
ancora con un buon residuo di croccantezza, visto che a me le verdure piace
sentirle sotto ai denti.
Ho poi unito i ceci ridotti in crema e, a bollore
raggiunto, ho completato con lo sgombro, battuto come per farci una tartare, e con la pasta, qui usata nel
formato misto, che reputo assai adatto alla preparazione di zuppe e minestre.
Sia il pesce che la pasta le ho cotte in modo passivo,
facendo riprendere il bollore alla crema di ceci, poi spegnendo e coprendo con
il coperchio, facendo cuocere con il calore residuo e girando di tanto in
tanto, in modo che, soprattutto il pesce, cuocesse per il tempo strettamente
necessario, senza mortificarlo con cotture eccessive.
Infine, prima di servire, una generosa macinata di pepe
nero e, a piatti già composti, un classico giro di olio extravergine di oliva a
crudo, che nelle zuppe non dovrebbe mai mancare.
Ingredienti (per 4/6 persone)
- Tre etti di ceci secchi
- Mezzo cespo di cavolo nero (vedi dopo)
- Un etto e mezzo di pasta mista
- Uno sgombro di circa quattro etti
- Un pezzetto di peperoncino
- Uno spicchio d'aglio
- Sei cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino grosso
- Pepe nero
Con il dovuto anticipo, mettete i ceci a bagno in
abbondante acqua fredda, senza aggiungere altro - tantomeno il bicarbonato, che
non serve a nulla - lasciandoceli per circa otto ore.
Trascorso il tempo dell’ammollo, scolate i ceci,
eliminate quelli eventualmente rovinati e metteteli in una pentola, coperti da
abbondante acqua fredda, senza aggiungere odori, visto che per questa
preparazione i ceci devono essere in purezza.
Non salate l'acqua subito, dato che la sua evaporazione
durante la cottura avrebbe l'effetto di aumentare la concentrazione salina,
rischiando di portarvi a dei ceci eccessivamente salati.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i ceci fino a quando non saranno molto teneri, cosa che dovrebbe
richiedere, dal momento del bollore, almeno un’ora e mezza, salandoli dopo
circa un’ora.
Nel caso preferiste usare la pentola a pressione - io
ultimamente la uso quasi sempre - salate ovviamente subito l’acqua e calcolate
quaranta minuti a partire dal raggiungimento della pressione.
Quando i ceci sono pronti, spegnete la fiamma e fateli
intiepidire nella loro acqua, quindi usando un mestolo bucato, travasatene i
3/4 nel bicchiere frullatore, tradizionale o a immersione,
aggiungendo due mestoli della loro acqua di cottura, mentre i ceci rimanenti li
metterete in una ciotola, sempre coperti dalla loro acqua di cottura.
Fate andare il frullatore alla massima velocità, fino a
ridurre i ceci in una crema fluida e senza più alcun residuo, che assaggerete
per valutarne la sapidità.
Tenete presente che la densità della crema dovrà essere
piuttosto ridotta, dato che poi ci dovrete cuocere la pasta, che ovviamente
assorbirà parte dell’acqua della crema, motivo per cui vi suggerisco, per
precauzione, di tenere da parte la rimanente acqua di cottura, in modo da
poterla usare nel caso servisse.
Pendete il cavolo nero e, partendo dalla punta delle
foglie, cominciate a tagliarlo, facendo tagli alla distanza di circa un
centimetro, in modo da ottenere dei pezzi che al centro abbiano la costa, più
dura, e alle sue estremità la parte tenera delle foglie, fermandovi più o meno
a metà cespo, quando la costa comincia a diventare piuttosto larga e molto
dura.
Ripeto, io ho deciso di procedere così perché mi piaceva
l’idea di avere una parte croccante - la costa centrale, appunto - ma nulla
toglie che voi facciate diversamente, ad esempio tenendo solo la parte verde,
pulendo le singole foglie come
mostrato in questo video.
Altro elemento per il quale lascio a voi la scelta è
quello della dimensione dei singoli pezzi di cavolo nero, pezzi che io ho
lasciato piuttosto grandi, ma che voi, se preferite, potete ridurre
ulteriormente, volendo anche arrivando a pezzi molto piccoli.
Ora lo sgombro, che per prima cosa sfiletterete,
operazione che farete usando un coltello con la lama flessibile e ben affilata,
possibilmente specifico per tale operazione.
Incidete il pesce nella sua parte superiore, tenendo la
lama a contatto con la lisca centrale e procedere con piccoli tagli verso
l’interno, fino a separare i filetti. Per capire meglio, potete guardarvi questo video di Coquis - Ateneo Italiano della Cucina.
Mettete ciascun filetto sul tagliere o sul piano di
lavoro, individuate la lisca centrale ed effettuate due tagli a destra e
sinistra di essa, in modo da separarla dai filetti, operazione che vi
garantirà, con un paio di tagli, di eliminare tutte le lische residue del
pesce.
Rimuovete la parte più scura della polpa, quella vicino
alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro, poi ricavate dei
pezzi di circa due centimetri di lunghezza e uno di larghezza, mettendoli
temporaneamente in un piatto.
Mettete i filetti di pesce sul tagliere, con la pelle
rivolta verso il basso e, usando un coltello ben affilato e con la lama non
troppo piccola, separate la polpa dalla pelle, cosa che potrete fare con tagli
progressivi, ognuno volto a separarne un pezzo.
Date una pulita al tagliere e poi, sempre usando coltello
con la lama piuttosto grande e ben affilata, battetela fino a ottenere una
consistenza media, con pezzi piccoli ma ancora chiaramente visibili, che
raccoglierete in una ciotola.
Prendete una casseruola, ampia abbastanza da poter
contenere tutta la zuppa, metteteci sei cucchiai di olio extravergine e un
pezzetto di peperoncino, tritato sommariamente e per il quale vi regolerete in
base al vostro amore per il piccante
Sbucciate lo spicchio d’aglio e, usando una grattugia a lama
fine, come ad esempio questa
della Microplane, grattugiatelo direttamente nella casseruola, ottenendo
quasi una sorta di poltiglia.
Portate sul fuoco, a fiamma media e fate soffriggere
l’aglio per una ventina di secondi - l’aglio grattugiato tende a bruciarsi
piuttosto rapidamente - quindi unite il cavolo nero, facendolo saltare per circa
cinque minuti, quindi coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e fate
stufare per dieci minuti.
Unite la crema di ceci, fate riprendere il bollore, quindi
unite la pasta mista e la polpa dello sgombro, fate nuovamente riprendere il
bollore, quindi chiudete con il coperchio, spegnete la fiamma e avviate la
cottura passiva, durante la quale ogni tanto mescolerete il tutto, assaggiando
verso metà cottura, per valutare la sapidità della zuppa.
Devo ammettere che, per valutare la giusta densità della
crema, in modo che alla fine, dopo la cottura della pasta, la zuppa abbia la
densità che volevate ottenere, molto varrà la vostra esperienza e colpo
d’occhio, dato che spiegarvi a parole è praticamente impossibile, considerando
che ciò dipende anche dalla qualità della pasta che avete deciso di usare.
Tenete anche presente che il tempo di una cottura passiva
non differisce di molto da quello di una cottura tradizionale, per cui
regolatevi in modo che la pasta sia a cottura poco prima di servire la zuppa,
per evitare che questa tenda a scuocersi.
Quando il tempo di cottura è trascorso, togliete il
coperchio, unite i ceci interi tenuti da parte, date una generosa macinata di pepe nero, una bella mescolata e
procedete con l’impiattamento, ricordandovi di dare un giro d’olio extravergine
di oliva a crudo su ciascuna porzione.
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RispondiEliminaMasonry Contractors