Visto che non amo i dolci, quando la uso lo faccio quasi
sempre per preparazioni salate, come ad esempio torte rustiche o, come in
questo caso, dei cestini
di pasta sfoglia ripieni poi secondo l’ispirazione del momento.
Questa volta, ho voluto giocare sui contrasti, con
cestini il cui ripieno prevedesse elementi dolci e salati e dai sapori molto
contrastanti, contrasto che ho poi spinto anche sulle consistenze.
Per prima cosa, allora, il gorgonzola piccante, lavorato
con un poco di yogurt bianco in modo da renderlo leggermente più delicato - ho
utilizzato il KYR BIO bianco di Parmalat - e al quale, dopo aver composto i
cestini, ho aggiunto del parmigiano reggiano, sulla superficie del ripieno, in
modo da ottenere un’ulteriore iniezione di sapore e una doratura più marcata.
Poi la pera, ridotta a dadini e caramellate cuocendole per una decina di minuti in un mix di Cognac,
acqua e zucchero di canna, in modo da renderle dolce, ma con il tipico
retrogusto dato dalla presenza del liquore.
I cipollotti freschi di Tropea, invece, li ho cotti
brevemente in un agrodolce fatto con acqua, aceto di mele, anice
stellato e zucchero di canna - ho utilizzato quello integrale, dal
gusto caramellato - giusto il tempo di ammorbidirli appena, lasciandogli
comunque un minimo di croccantezza, cipollotti che danno una nota acida ai
cestini, contrastando il gusto intenso del loro ripieno.
Le noci le ho invece usate in purezza, mentre il timo
l’ho aggiunto a fine cottura, in modo che potesse giusto sentire il calore
residuo del ripieno, sprigionando i suoi profumi e senza quindi essere
mortificato da una cottura eccessiva.
Infine, ad accompagnare i cestini, una panna salata e
leggermente piccante, profumata e colorata con lo zafferano, che aggiunge morbidezza al piatto, alleggerendo il
gusto deciso del ripieno a base di gorgonzola.
Ingredienti (per 4 cestini)
Per i cestini di sfoglia
- Un foglio di pasta sfoglia pronta (o fatta da voi)
- Centosessanta grammi gorgonzola
- Un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
- Sessanta grammi yogurt
- Quattro noci
- Quattro rametti di timo fresco
- Burro (per ungere gli stampi)
Per la pera caramellata
- Mezza pera, a polpa soda e non troppo piccola
- Otto cucchiai di Cognac
- Quattro cucchiai d’acqua
- Due cucchiai di zucchero di canna
Per i cipollotti in agrodolce
- Due cipollotti di Tropea non troppo grandi
- Trecento ml di acqua
- Cento ml di aceto di mele
- Ottanta grammi di zucchero di canna integrale
- Due frutti di anice stellato
- Mezzo cucchiaino raso di sale marino
Per la panna salata
- Cento ml panna fresca
- Una bustina zafferano
- Un pizzico di peperoncino finemente macinato
- Un pizzico di sale
- Un pizzico di pepe nero
Partite con i cipollotti di Tropea, che pulirete
eliminandone lo strato più esterno, se questo fosse secco, i ciuffi nella loro parte finale, e il gambo.
Tagliate a metà i cipollotti, nel verso della lunghezza,
e poi ciascuna metà ancora in due, sempre nel verso della lunghezza, in modo da
ottenere quattro spicchi.
Prendete dagli spicchi solo lo strato esterno, quello di
colore rosso-violetto, eliminatene l’eventuale pellicina interna, poi dividete ogni pezzo ancora in due, in modo
da ottenere, alla fine, sedici piccoli e sottili spicchi, otto per ciascun
cipollotto.
Prima di procedere alla cottura dei cipollotti, prendete
una ciotola bella grande e riempitela con acqua freddissima, magari aggiungendo
anche del ghiaccio o, se non l'avete, mettete preventivamente la ciotola con
l'acqua nel frigorifero o nel freezer.
Prendete un pentolino non troppo grande, metteteci
l’acqua, l’aceto di mele, lo zucchero di canna, l’anice stellato e il sale,
tenendo presente che il pentolino dovrà essere tale da far sì che il liquido
abbia una profondità di almeno cinque centimetri. Se così non fosse, aumentate
la quantità d’acqua, aumentando anche quelle degli altri ingredienti in modo da
rispettare le proporzioni reciproche.
Portate il pentolino sul fuoco, a fiamma media, e fate
raggiungere un bollore leggero, fino a quando lo zucchero si sarà sciolto,
momento nel quale assaggerete, per valutare che l’agrodolce abbia l’equilibrio
che a voi piace - non esiste una regola universale - correggendo nel caso con
l’ingrediente in difetto.
Fate andare l’agrodolce a bollore leggerissimo per una
decina di minuti, in modo che l’anice stellato abbia tempo per rilasciare i
suoi profumi, quindi unite i cipollotti, alzate leggermente la fiamma e fateli cuocere
giusto un minuto, massimo un minuto e mezzo, in modo che possano ammorbidirsi
ma senza perdere la loro croccantezza.
Quando i cipollotti sono pronti, usando un mestolo bucato
o una pinza da cucina, prendeteli e travasateli nell’acqua ghiacciata, in modo
da fermarne la cottura ed evitare che comincino a ossidarsi, cosa che gli
farebbe perdere il loro caratteristico colore.
Lasciate i cipollotti nell’acqua ghiacciata per dieci
minuti, quindi scolateli definitivamente e metteteli su qualche foglio di carta
da cucina, in modo che possano asciugarsi del tutto.
Dopo i cipollotti, la pera caramellata, sbucciandola e
poi tagliandola in modo da ricavarne dei piccoli cubetti, di circa mezzo
centimetro di lato.
Prendete un padellino antiaderente, metteteci il Cognac, lo
zucchero di canna e l'acqua, quindi portatelo sul fuoco e, non appena lo
zucchero si sarà sciolto, unite i cubetti di pera, abbassate la fiamma al
minimo e fate cuocere, girando di tanto in tanto, fino a quando la componente
liquida del fondo di cottura sarà quasi del tutto evaporata, lasciandovi uno
sciroppo piuttosto denso.
Quando la pera è pronta - ci dovrebbero volere circa
dieci minuti - spegnete la fiamma e lasciate che i cubetti possano freddarsi.
Dedicatevi ora alla parte cremosa del ripieno, riducendo
il gorgonzola piccante in pezzi piccoli e irregolari - per capirci, è come se
lo doveste tritare - raccogliendolo in una ciotola, dove poi unirete anche lo
yogurt bianco.
Usando i rebbi di una forchetta, lavorate gorgonzola e
yogurt in modo da ottenere un composto omogeneo, leggermente cremoso e
dall’inconfondibile colore blu-verdognolo,
dato dalla erborinatura del formaggio.
Per ultimo le noci, dalle quali ricaverete i gherigli,
che poi romperete usando un coltello a lama grande, per ottenere dei pezzi
piccoli e irregolari, di dimensione da due a quattro millimetri.
Bene, è arrivato il momento di comporre i cestini,
imburrando per prima cosa uno stampo per muffin, limitando ovviamente
l’operazione ai soli stampi che poi userete.
Stendete la pasta sfoglia sul piano di lavoro, quindi,
usando dei coppapasta circolari, ricavatene dei dischi, in modo che questi
abbiano un diametro pari a circa il doppio del diametro del fondo degli stampi
da muffin che avete deciso di usare.
Modellate i dischi negli stampi, in modo da creare,
appunto, i cestini, facendo in modo che la sfoglia risalga su tutto il bordo e
si appoggi per uno o due millimetri
sulla parte piana degli stampi, cosa che garantirà sia un ancoraggio migliore,
evitando che la sfogli scivoli
durante la cottura, ma anche una forma più rustica dei cestini stessi, che
avranno un bordo più irregolare.
Sul fondo dei cestini, distribuite prima le noci e poi i
cubetti di pera, esercitando un minimo di pressione in modo da compattare i due
elementi e facendo in modo che i due strati, sommati insieme, ne formino uno
alto circa mezzo centimetro.
Sopra noci e pera, unite il composto di gorgonzola
piccante e yogurt, anche in questo caso esercitando una leggera pressione e
facendo in modo che questo arrivi a circa mezzo centimetro dal bordo dei
cestini.
Per ultimo il parmigiano, distribuito a pioggia sopra al ripieno appena
aggiunto, giusto a formare uno strato omogeneo ma sottile.
A cottura ultimata, con gli strati così formati, il cestino
avrà un interno come mostrato dalla foto che segue.
Portate i forno alla temperatura di 200°, quindi
infornate e fate cuocere per il tempo indicato sulla confezione di pasta
sfoglia - in genere dovrebbero essere una ventina di minuti - fino a quando la
sfoglia non si sarà dorata sui bordi.
Tenete presente che sicuramente il formaggio tenderà a
gonfiarsi, uscendo in parte fuori dai bordi, cosa inevitabile a meno che non ne
mettiate una quantità ridotta, con il rischio, però, che ha cottura ultimata il
livello interno del ripieno sia molto basso, cosa non bella a vedersi.
La tracimazione del formaggio dai cestini, comunque, può
essere facilmente recuperata, usando una piccola spatola per rimettere, a fine
cottura, il composto all’interno dei cestini. Inoltre, il formaggio che rimarrà
sui bordi, tenderà a dorarsi maggiormente, dandovi una deliziosa crosticina.
Tanto che i cestini sono in forno, preparate la panna
salata, mettendola in una ciotola, aggiungendo lo zafferano, il sale, il pepe
nero e il peperoncino - qui regolatevi in base al vostro amore per il piccante
- usando poi le fruste elettriche per montarla a una consistenza piuttosto
ferma.
Se l’avete, mettete infine la panna in una sac à poche, montando un beccuccio
sagomato, in modo da poterla impiattare più facilmente ed elegantemente.
Tornate ai cestini e, quando sono pronti, tirateli fuori
dal forno, distribuite le foglioline di timo, sommariamente tritate, sopra al
formaggio ancora caldo, quindi fateli freddare, estraeteli delicatamente dagli
stampi e valutate se sia il caso di farli cuocere ancora un po’, in modo da
dorare ulteriormente la loro superficie esterna.
Nel caso decideste in tal senso, mettete i cestini su una
teglia piana, sulla quale avrete messo un foglio di carta da forno, è fateli
cuocere per tre minuti, massimo cinque, nel forno impostato a 220°,
controllandoli a vista, per evitare che si passi dalla doratura alla
bruciatura.
Quando siete pronti per il servizio, riscaldate i cestini
in modo che siano caldi, ma non bollenti, usando ancora una volta il forno,
questa volta però a una temperatura di 140°, in modo da non cuocere
ulteriormente la sfoglia.
Impiattate, disponendo i cestini di sfoglia, guarnendoli
con i cipollotti di Tropea - potete fare come mostrato in foto e come a voi
piace di più - completando con la panna salata, messa vicino ai cestini, in
modo che siano i vostri ospiti a decidere come gustarla.
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