Ricetta, se così si può chiamare, nata dal non saper cosa
fare di un paio di tuorli delle uova che avevo usato solamente per i loro
albumi - dovevo preparare una maionese leggera - tuorli che alla fine ho deciso
di marinare, più che altro per avere del tempo per decidere cosa farne.
A peggiorare le cose, il fatto che mi sono quasi
dimenticato della marinatura, ricordandomene all’ultimo momento, quando era
quasi ora di cena e non avevo né gli ingredienti, né il tempo, per preparare
qualcosa di elaborato.
Alla fine, ho allora deciso per dei semplici crostini,
che ho servito alla famiglia come aperitivo, giusto per rafforzare la cena,
decisamente frugale visto che eravamo appena tornati da un lungo weekend in
quel di Anzio.
I tuorli d’uovo, marinati per settantadue
ore con del sale bilanciato - 2/3 sale e 1/3 zucchero di canna - in modo da
portarli a una consistenza piuttosto solida, senza quella cremosità residua all’interno, che contraddistingue marinature più
brevi.
Poi, una crema d’aglio e olio extravergine, con l’aglio
ingentilito dalla classica serie di bolliture in acqua, in modo da mantenerne
il sapore, ma non quella persistenza eccessiva, che a molti infastidisce, e poi
lavorato, appunto, solamente con olio extravergine di oliva e un pizzico di
sale.
A seguire, le verdure - asparagi e bieta colorata - a
crudo e condite solamente con poco olio extravergine, un goccio di aceto
balsamico, che con la sua dolcezza crea un buon contrasto con gli altri sapori.
Per finire, i mirtilli neri, leggermente acidi nel
sapore, ancora una volta per creare contrasto, visto che personalmente ritengo
la contrapposizione dei sapori uno degli aspetti più importanti di un piatto.
Ingredienti (per 4 persone - 2 crostini a testa)
Per i tuorli marinati
- Quattro tuorli d’uovo
- Due etti di sale marino
- Un etto di zucchero di canna
Per la crema d’aglio
- Otto spicchi d’aglio
- Olio extravergine di oliva (vedi dopo)
- Sale marino
Per tutto il resto
- Quattro fette di pane casareccio (vedi dopo)
- Un asparago
- Una ventina di foglioline di bieta colorata
- Una decina di mirtilli neri
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Qualche goccia di aceto balsamico
- Sale marino
Partite naturalmente con la
preparazione dei tuorli marinati, combinando insieme sale e zucchero e poi
disponendone un terzo sul fondo di un recipiente, ampio abbastanza da poter
contenere i tuorli, senza che questi siano a contatto tra di loro.
Rompete le uova
e separate accuratamente i tuorli dagli albumi - qui è importante che non
rimangano tracce di albume - quindi deponete delicatamente i tuorli nel
recipiente, facendo in modo che tra l’uno e l’altro ci sia almeno un centimetro
di spazio.
Coprite i tuorli
con il rimanente composto di sale e zucchero, facendo in modo che ne siano
completamente ricoperti con uno strato di almeno mezzo centimetro di spessore.
Se sale e zucchero non fossero sufficienti, incrementatene la quantità, sempre
rispettando le proporzioni.
Chiudete il
contenitore, con il coperchio o con un pezzo di pellicola trasparente, e poi
mettetelo in frigorifero, lasciando che la marinatura possa fare il suo
effetto, disidratando lentamente i tuorli - come ho già detto, io ho marinato
per settantadue ore - dedicandovi nel frattempo ad altro.
Quando mancano poche ore alla
fine della marinatura, preparate la crema d’aglio e olio extravergine, per la
quale dovrete ingentilire l’aglio con
una serie di bolliture in acqua.
Per prima cosa
mettete a scaldare un paio di litri d'acqua, portandola a bollore leggero e poi
prendete un piccolo pentolino, che dovrà contenere solamente gli spicchi
d'aglio.
Tanto che
l'acqua si scalda, togliete la buccia agli spicchi d'aglio e, se questi non
sono freschi, tagliateli a metà e rimuovete l'anima centrale, di colore verde.
Mettete gli
spicchi d'aglio nel pentolino e poi, quando l'acqua raggiunge il bollore,
prendetene un paio di mestoli e versatela nel pentolino, che porterete sul
fuoco, continuando a far bollire l'acqua con l'aglio per tre minuti.
Trascorso il
tempo, scolate gli spicchi e buttate via l'acqua nella quale hanno bollito, poi
prendete nuovamente un paio di mestoli di quella che bolle nella pentola,
mettetela nel pentolino insieme agli spicchi d'aglio appena scolati e fate
bollire, di nuovo, per tre minuti.
Ripetete la
sequenza fino a far bollire l'aglio per dieci volte, sempre cambiando la sua
acqua, scolandolo infine definitivamente e facendo asciugare gli spicchi in
corrente d’aria.
Come i più
esperti avranno notato, non ho fatto l’ultima bollitura nel latte, come spesso
si fa, sia per pigrizia, ma anche perché, dovendo poi lavorare l’aglio
solamente con olio extravergine, ho pensato che il latte mal si combinasse con
tale lavorazione.
Quando l’aglio è
ben asciutto, mettetelo nel bicchiere del frullatore a
immersione, insieme a un pizzico di sale e a quattro cucchiai di
olio extravergine di oliva.
Fate andare il
frullatore alla massima velocità, in modo che l’aglio, oramai morbidissimo,
possa cominciare a sciogliersi
nell’olio, per la cui quantità dovrete sapervi regolare, ricordando che la crema
dovrà risultare piuttosto stabile, in
modo da non colar via al momento dell’impiattamento.
Aggiungete
l’olio sempre per piccole quantità, frullando di volta in volta, fino alla
densità desiderata e, ovviamente, fino a quando non ci saranno più residui solidi
dell’aglio.
Nel caso, per
errore, dovreste ritrovarvi con una crema troppo liquida, potrete recuperare
usando un poco di lecitina di soia o di gomma di xantano - entrambe
hanno un potere addensante, in grado di agire anche a freddo - che aggiungerete
nel bicchiere del frullatore, facendolo andare in modo da armonizzare il tutto.
Tornate ai tuorli e, quando si è
concluso il tempo della loro marinatura, eliminate delicatamente il sale e lo
zucchero e recuperate i tuorli - vedrete che saranno diventati particolarmente
sodi, per cui potrete maneggiarli senza troppa difficoltà - quindi sciacquateli
per bene sotto l’acqua corrente, in modo da eliminare ogni traccia di sale e
zucchero e tamponandoli infine, delicatamente, con un foglio di carta da
cucina, in modo da asciugarli del tutto.
Mettete i tuorli
sul tagliere, prendete un coltello molto affilato e ungetene leggermente la
lama con un poco d’olio - i tuorli, soprattutto al loro interno, sono molto collosi e tendono a trattenere la lama -
quindi affettate sottilmente i tuorli, facendo lavorare la lama, ma esercitando
anche un minimo di pressione.
Quando avete completato il taglio, mettete le fettine di
tuorli momentaneamente da parte e dedicatevi alla verdure, lavando e asciugando
le foglioline di bieta e tagliando in fettine sottilissime la parte di asparago
vicino alla punta, operando leggermente di traverso, in modo da ottenere delle
fettine di forma ellittica piuttosto che circolare.
Raccogliete le verdure in una ciotola e conditele con un
cucchiaino di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale marino e qualche
goccia di aceto balsamico - che sia tale, mi raccomando, e non una di quelle
melasse da pochi euro che si trovano oramai dappertutto - mescolando in modo
che il condimento bagni per bene le verdure.
Poi il pane, ricavando le fette ed eliminando da esse la
crosta - almeno io ho fatto così; voi decidete come più vi aggrada - e
tostandole leggermente al tostapane o nella piastra elettrica.
Infine, i mirtilli, che dovrete semplicemente tagliare a
metà e, se volete, lasciandone qualcuno intero per la guarnizione dei piatti.
Bene, non resta che comporre i crostini, distribuendo per
prima cosa un velo sottile di crema d’aglio e olio sul pane, poi disponendo le
fettine di uovo, in modo che l’una sia leggermente sovrapposta all’altra.
Infine, sopra ai tuorli, le verdure e i mirtilli,
cercando di fare in modo che siano ben distribuite e non ammassate.
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