Con questa ricetta partecipo al Contest Lattidamangiare 4.0,
organizzato da Palagiaccio
Il tema del concorso era ovviamente il formaggio e, nello
specifico, le varietà di Mugello, splendida produzione di Palagiaccio,
diverse per stagionatura e intensità del sapore.
In aggiunta al formaggio, il Tonno di Firenze,
assolutamente geniale nell’idea e del quale mi sono innamorato dopo averlo
assaggiato, che a dispetto del nome è prodotto con la carne di manzo, lavorata
come se fosse un tonno sott’olio, che lo ricorda nell’aspetto ma, a mio avviso,
lo supera di gran lunga nel gusto.
Formaggio e tonno, quindi, con i quali si potevano
scegliere due tipologie di preparazioni, con la prima ispirata alla cucina
americana e la seconda a quella fusion.
Dopo lungo pensare, alla fine ho deciso per una sorta di
compromesso, visto che ho scelto l’ispirazione americana, ma con contaminazioni
nostrane, in modo da strizzare anche alla cucina fusion, basata appunto sulle contaminazioni.
Avendo a disposizione il formaggio, il mio pensiero è
andato subito al classico Mac&Cheese,
un piatto che celebra il formaggio e lo fa nello spirito americano, con una
sovrabbondanza di valori e senza alcuna attenzione al conteggio delle calorie.
Nel mio caso, provando a dare al piatto una maggiore eleganza, ho pensato a una sorta di
scomposizione - molto, forse troppo, di moda - dove i vari ingredienti della
ricetta classica, più quelli inseriti per la contaminazione, fossero lavorati
separatamente.
I maccheroni, dopo averli cotti nel modo classico,
lasciandoli ben al dente, li ho panati e fritti in olio di semi di arachide -
non ho usato l’uovo ma ho invece sfruttato la collosità naturale dell’amido per far aderire il pangrattato - in
modo da renderli dorati e croccanti.
Con il tonno di Firenze ho invece realizzato una crema,
lavorandolo con un poco di pomodoro, olio extravergine di oliva e un poco
d’acqua, necessaria per ottenere la consistenza desiderata, con la quale ho poi
riempito i maccheroni, operazione per la quale vi aiuterà molto l’uso di una sac à poche.
Il formaggio - ho usato il Fior di Mugello - l’ho invece
utilizzato per preparare una crema piuttosto densa, usando un poco di panna
fresca e del pepe nero, che ho usato al momento dell’impiattamento, come una
sorta di base per i maccheroni.
Infine, come ulteriori elementi croccanti, il prezzemolo
cristallizzato, ottenuto con una velocissima frittura in olio, è delle cialde
di pomodoro, ottenute facendo lentamente essiccare in forno un poco di passata
di pomodoro, in modo da far evaporare la sua componente acquosa, senza però
cuocerlo.
In definitiva, volendo dare un nome parlante al piatto,
si tratta di:
“Maccheroni croccanti con crema di tonno di Firenze,
fonduta di Fior di Mugello, cialda di pomodoro e prezzemolo cristallizzato”
Per quanto riguarda le quantità, tenente poi presente che
quelle per la crema di tonno di Firenze saranno decisamente in abbondanza
rispetto a quanta ne userete effettivamente, dato che al di sotto di certi
valori non si può scendere senza comprometterne la lavorazione.
Concludo dicendovi che, alla luce di come ho trattato i
singoli elementi, il piatto è perfetto anche come Finger Food, usando rigorosamente le dita per acchiappare i
maccheroni e gustarseli.
Ingredienti (per 4 persone)
Per i maccheroni
- Ventiquattro maccheroni
- Sei cucchiai di pangrattato
- Olio di semi di arachide
- Sale marino grosso
Per la crema di tonno di Firenze
- Ottanta grammi di tonno di Firenze
- Venti grammi di pomodori ciliegino (vedi dopo)
- Sei cucchiai d'acqua
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe nero
Per la fonduta di formaggio
- Un etto di Fior di Mugello
- Cinquanta grammi di panna
- Pepe nero
Per la cialda di pomodoro
- Quattro cucchiai di passata di pomodoro
- Sale marino (opzionale)
- Zucchero semolato (opzionale)
Per il prezzemolo fritto
- Una ventina di foglioline di prezzemolo
- Olio di semi di arachide
Dedicatevi per prima cosa alla preparazione della cialda di
pomodoro, prendendo una teglia e mettendo sul suo fondo un pezzo di carta da
forno tagliato a misura o, meglio ancora e se lo avete, un tappetino di silicone,
che non tenderà ad incresparsi e
faciliterà ancor di più lo staccamento
della cialda.
Distribuite nella teglia la passata di pomodoro, nella
quantità indicata, avendo cura che questa formi uno strato sottile, di non più
di un paio di millimetri di spessore, o anche meno. Per distribuire per bene la
polpa, date qualche colpetto sul fondo della teglia, evitando invece di usare
un cucchiaio o una spatola, cosa che renderebbe difficile ottenere uno strato
di spessore costante.
Distribuite sulla passata un poco di sale marino e, se il
suo sapore vi sembra eccessivamente acido, anche un poco di zucchero semolato,
quindi infornate a 70° per almeno due ore, controllando ogni tanto e comunque
fino a quando il pomodoro non si sarà assottigliato e, al contempo, avrà
assunto un colore rosso scuro, divenendo croccante, cosa che potrete verificare
toccando delicatamente il pomodoro
con un dito.
Mi raccomando, non abbiate fretta e non alzate la
temperatura, dato che il pomodoro deve disidratarsi, non cuocersi, e 70° sono
la giusta temperatura per far evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Quando la cialda è pronta, togliete la teglia dal forno e
fate freddare il pomodoro - vedrete che la sua croccantezza aumenterà
leggermente durante il raffreddamento - quindi spezzate la cialda in pezzi
piccoli e irregolari, che poi userete per comporre il piatto, mettendoli in un
luogo fresco e non umido, pena la perdita della croccantezza.
Quando la cialda è pronta, cuocete i maccheroni, per i
quali prenderete una pentola, mettendoci abbondante acqua, che salerete con del
sale grosso, portandola poi sul fuoco, facendole raggiungere il bollore.
Tuffate i maccheroni nell’acqua in ebollizione e fateli
cuocere, ma mantenendoli bene al dente, quindi scolateli e passateli in acqua
fredda, in modo da fermarne la cottura, facendoli infine asciugare su di un
telo in cotone.
In attesa che i maccheroni si asciughino, preparate la
crema di tonno di Firenze, mettendolo nel bicchiere del frullatore,
tradizionale o a immersione
che sia, aggiungendo l’olio extravergine, la metà dell’acqua indicata, una
generosa pizzicata di pepe nero.
Prendete ora i pomodori ciliegino - se sono grandi, ne
basterà uno - tagliateli a metà e rimuovete la parte liquida e i semi, quindi
uniteli nel bicchiere del frullatore. Se preferite, potete usare una passata di
pomodoro, verificando però che non sia troppo acida nel sapore, considerando
che sarà usata a crudo.
Fate andare il frullatore alla massima velocità,
lavorando per bene il composto, aggiungendo nel caso l’acqua rimanente, fino a
ottenere un composto fluido, in modo che possa poi passare dal foro della sac à poche, e piuttosto denso,
che possa quindi rimanere stabile all’interno dei maccheroni.
Quando la crema è pronta, assaggiatela e nel caso
regolatela di sale, poi mettetela in una sac à
poche, sulla quale non sarà necessario montare un beccuccio, ma
sarà invece sufficiente fare un taglio alla sua estremità, in modo da avere un
foro che possa entrare all’interno
dei maccheroni.
Preparate ora la fonduta di Fior di Mugello,
grattugiandolo o tagliandolo in pezzi molto piccoli e poi mettendolo in un
pentolino, meglio se antiaderente, insieme alla panna fresca e a una generosa
macinata di pepe nero.
Portate in pentolino sul fuoco, a fiamma minima - usate
un fuoco piccolo e, se l’avete, anche una retina spargifiamma - facendo raggiungere
un bollore appena accennato, muovendo
di tanto in tanto il pentolino, in modo da agevolare lo scioglimento del
formaggio.
Proseguite il bollore per circa cinque minuti, in modo
che la fonduta abbia il tempo di ridursi leggermente, quindi spegnete la fiamma
e coprite con il coperchio, in modo che la fonduta si intiepidisca, senza però
freddarsi, ricordandovi di girarla ogni tanto, in modo da eliminare la
pellicina che si formerà in superficie.
Preparate ora il prezzemolo cristallizzato, tenendo
presente che questo dovrà essere perfettamente asciutto, per cui se lo dovete
lavare, fatelo con il dovuto anticipo.
Prendete un pentolino, metteteci una quantità di olio di
semi di arachide in modo che questo formi uno strato di circa un centimetro -
valutate voi se usare lo stesso olio usato per i maccheroni - quindi portatelo
sul fuoco, scaldando l’olio fino a circa 160°.
Tuffate il prezzemolo nell’olio, tenendo presente che
questo, anche se ben asciutto, tenderà a produrre un bel po' di schizzi,
soprattutto nella fase iniziale, motivo per cui usate un coperchio per
proteggervi.
Trascorsi trenta secondi, non di più, scolate velocemente
i ciuffi di prezzemolo, con molta delicatezza dato che sono fragili, mettendoli
su di un piatto, sul quale, ancora una volta, avrete messo qualche foglio di
carta da cucina per assorbire l'olio in eccesso.
Ora è il momento della seconda cottura dei maccheroni,
mettendo il pangrattato in una scodella e passandoceli - vedrete che la
collosità naturale dell’amido sarà tale da farlo aderire come se aveste usato
l’uovo - avendo cura che questi ne siano ricoperti in modo uniforme.
Mettete l’olio di arachide nella padella, avendo cura che
questo formi uno strato profondo un paio di centimetri, quindi portatela sul
fuoco e, quando l’olio avrà raggiunto i 160°, cominciate a friggere i maccheroni,
cosa che richiederà circa un paio di minuti, visto che questi sono già cotti e
che la loro panatura è molto sottile e delicata.
Al solito, friggete pochi maccheroni per volta, in modo
che la temperatura dell’olio non abbia a calare eccessivamente quando li
immergete e, man mano che i maccheroni sono pronti, scolateli e metteteli su un
piatto, dove avrete messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura, in
modo che l’eventuale olio in eccesso possa essere assorbito.
Fate appena intiepidire i maccheroni, quindi, agendo con
delicatezza, riempiteli con la crema di tonno di Firenze, considerando che in
ogni maccherone ce ne andrà veramente una piccola quantità e che, quindi, come
detto all’inizio, di crema ve ne avanzerà un poco.
Procedete rapidamente con l’impiattamento - sto assumendo
che anche voi impiatterete nel modo che ho usato io - mettendo per prima cosa
un cucchiaio di fonduta di Fior di Mugello nei piatti, uno per ogni zona dove poi metterete i maccheroni (la
foto spero aiuti a capire cosa intendo).
Sopra alla fonduta, disponete i maccheroni, aggiungendo
infine le cialde di pomodoro e il prezzemolo cristallizzato.
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RispondiEliminaDentists in Calgary