Dopo un lungo periodo estivo a base di pesce, rimetto
mano alla carne, con un’ennesima tartare,
visto che, come accade per il pesce, anche la carne la preferisco a crudo.
La base è il filetto di manzo, tagliato molto
grossolanamente e lasciato marinare per otto ore in un mix di succo di cetriolo
- vi servirà necessariamente una centrifuga
o un estrattore
per succhi - e salsa Teriyaki, in modo da avere un bilanciamento tra la
freschezza del cetriolo e il sapore deciso e leggermente dolce della salsa, che
per la cronaca - siate benevoli e comprensivi - io ho usato in una sua versione
già pronta.
Dopo la marinatura, ho condito la carne con olio
extravergine di oliva, fior di sale e polvere di liquerizia, questa ricavata
dalla sua radice e il cui amaro crea un bel contrasto con il sapore residuo
della marinatura.
Ad accompagnare la carne, una crema di melanzane,
preparata cuocendole intere al forno e poi frullando la loro polpa con olio
extravergine di oliva, sale marino e pepe nero.
Infine, come elemento di guarnizione, ma non solo, un corallo allo zafferano, preparato in
modo classico, con farina, acqua, olio extravergine e, appunto, lo zafferano.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la tartare
- Un etto e mezzo di filetto di manzo
- Due cetrioli non troppo grandi
- Due cucchiai di salsa Teriyaki
- Mezzo cucchiaino raso di polvere di liquerizia (vedi dopo)
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Fior di sale
Per la crema di melanzane
- Due melanzane nere
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Sale marino fino
- Pepe nero
Per il corallo allo zafferano
- Sessanta ml di acqua
- Dieci ml di olio extravergine di oliva
- Una bustina di zafferano in polvere
- Cinque grammi di farina
- Un pizzico di sale marino fino
Partite ovviamente, e con il dovuto anticipo, con la
carne, che come già detto dovrà marinare per otto ore.
Eliminate dal filetto ogni traccia di grasso e poi
tagliatela progressivamente, fino a ottenere dei piccoli cubetti, di circa
mezzo centimetro di lato, scartando anche tutto il grasso che doveste trovare
all’interno.
Eliminate lo strato esterno dai cetrioli, quindi, usando
l’estrattore o la centrifuga, ricavatene il succo, raccogliendolo in una
ciotola, aggiungendo poi i due cucchiai di salsa Teriyaki e un pizzico di sale,
mescolando per bene e infine assaggiando il tutto, per valutare il corretto
bilanciamento dei sapori, cosa che dipenderà anche dai vostri gusti.
Prendete un recipiente che possa essere chiuso
ermeticamente e di dimensione tale che i cubetti di filetto possano starci
senza spreco di spazio, quindi disponente al suo interno la carne appena
tagliata e versateci la marinatura che avete appena preparato, avendo cura che
questa ricopra la carne per almeno mezzo centimetro.
Chiudete il recipiente con il suo coperchio, mettetelo in
frigorifero e dedicatevi alle melanzane, che per prima cosa laverete e, su ciascuna,
praticherete un leggero taglio, parallelo alla sua lunghezza e profondo giusto
qualche millimetro, cosa che eviterà il loro scoppio quando le cuocerete (le melanzane contengono acqua e la sua
evaporazione, in cottura, crea una elevata pressione interna, che potrebbe
tradursi nella rottura improvvisa della buccia esterna).
Prendete una teglia, metteteci un foglio di carta da
forno e infornate a 160° per circa un’ora, girando le melanzane dopo i primi
trenta minuti, fino a quando queste non si saranno sgonfiate, con l’interno molto morbido e la pelle leggermente
indurita.
Spegnete il forno, tirate fuori la teglia e fate freddare
le melanzane, quindi apritele sfruttando il taglio fatto in precedenza e,
usando un cucchiaio, ricavate la loro polpa interna, eliminando, nel caso
fossero presenti, l’eccesso di semi.
Mettete la polpa delle melanzane nel bicchiere del
frullatore - tradizionale o a immersione
- unite i quattro cucchiai di olio extravergine di oliva, un poco di sale
marino e una generosa macinata di pepe nero.
Fate andare il frullatore alla massima velocità, fino a
ottenere un composto cremoso, senza più residui solidi, che infine assaggerete
per valutarne la corretta sapidità, correggendo nel caso servisse.
Se avete lavorato bene con il frullatore, non dovrebbe
essere necessario setacciare la crema, ma voi valutate e decidete se sia o meno
il caso, quindi mettete la crema da parte, eventualmente in frigorifero se
mancasse ancora molto al temine della marinatura della carne.
Quando il tempo della marinatura è trascorso, prendete la
carne dal frigorifero, scolatela e asciugatela per bene con qualche foglio di
carta da cucina, quindi raccoglietela in una ciotola e conditela con l’olio
extravergine di oliva e il fior di sale, mescolando per bene in modo che l’olio
bagni per bene ciascun cubetto di carne.
Ricavate la polvere di liquerizia, grattugiando la radice
con una grattugia adatta, come ad esempio quella a lama fine della Microplane,
raccogliendola in una piccola ciotola, in modo che poi sia più facile dosarla.
Aggiungete gradualmente la polvere di liquerizia alla
carne, mescolando e assaggiando ogni volta, ricordando che la liquerizia deve
potersi sentire come un retrogusto, deciso sì, ma che non sovrasti gli altri
sapori.
Mescolate per un’ultima volta, quindi tenente da parte e
dedicatevi al corallo, che andrà preparato all’ultimo momento, in modo che non
perda la sua croccantezza, cosa probabile se lasciato in un ambiente umido.
Mettete in un contenitore l'acqua, l'olio extravergine,
la farina, il sale e la polvere di zafferano e poi, usando una piccola frusta o
il frullatore a immersione, amalgamate per bene tutti gli ingredienti, in modo
da ottenere un composto omogeneo di un bel colore giallo-arancione,
Prendete una padella, rigorosamente antiaderente,
portatela sul fuoco, a fiamma media, scaldandola, ma senza farla diventare
rovente, momento nel quale verserete parte del composto - orientativamente tre
o quattro cucchiai alla volta - che comincerà immediatamente a friggere, facendo evaporare il suo
contenuto acquoso e, al tempo stesso, comincerà a forarsi.
Proseguite, senza toccare o girare il composto, fino a
quando questo non farà più le classiche bollicine, che sono prodotto dalla
componente acquosa, colorandosi leggermente e diventato croccante.
Quando la cialda sarà bella asciutta, prendetela con una
spatola e mettetela su un foglio di carta assorbente, in modo che possa
raffreddarsi e, al contempo, asciugarsi, con la carta che assorbirà l’eccesso
di olio.
Ripetete tutti i passi, fino a esaurire il composto e
facendo freddare del tutto le cialde, cosa che le renderà croccanti e che vi
consentirà di ricavarne i singoli pezzettini, che userete nell’impiattamento.
Bene, ci siamo e non resta che comporre i piatti,
mettendo per prima cosa un cucchiaino abbondante di crema di melanzana sul
fondo dei piattini o contenitori che avete deciso di usare - sto assumendo che
anche voi serviate il piatto come Finger
Food - poggiandoci poi sopra un poco di tartare,
cosa che farete aiutandovi con un cucchiaino o usando direttamente le dita,
completando infine con il corallo allo zafferano.
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