Amo le puntarelle e ogni anno non vedo l’ora che arrivi
la loro stagione, breve purtroppo, per farne scorpacciate, probabilmente
eccessive, ma decisamente appaganti.
Aggiungo anche che il gusto di mangiarle va di pari passo
con quello di arricciarle, cosa che
faccio rigorosamente io, fuggendo dall’oramai consolidata abitudine di
prenderle già pronte - direi massacrate, a essere sincero - cosa alla quale la
frenesia di oggi ci ha ahimè abituato a fare.
Questa volta le ho preparate in due consistenze, appunto,
con quella liquida ottenuta cuocendo
le foglie verdi - che avrete solo se prendete le puntarelle intere - in acqua a
bollore e poi frullandole insieme a un poco di colatura di alici e di aceto, in
modo da ricordare la loro preparazione classica (non ho messo l’aglio solo per
esplicita richiesta della famiglia).
Poi, la mozzarella di bufala campana, bruciata in superficie - vi servirà
necessariamente un caramellizzatore
- in modo da donarli un leggero gusto di affumicatura, completando con il pane
guttiau, che è la versione saporita
del più noto pane carasau, dato che nel guttiau sono presenti olio di oliva e
sale.
Tutto qui, per
un piatto veloce da preparare e decisamente stagionale, visto appunto la vita
breve delle puntarelle.
Ingredienti (per 4 persone)
Per le puntarelle liquide
- Le foglie verdi di un piccolo cespo di puntarelle
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Un cucchiaio di colatura di alici
- Un cucchiaio di aceto di vino bianco
- Sale marino (vedo dopo)
Per le puntarelle classiche
- Un piccolo cespo di puntarelle (lo stesso usato sopra)
- Un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- Un pizzico di sale
Per la mozzarella di bufala bruciata
- Due bocconcini di mozzarella di bufala campana, da circa un etto l’uno
Per prima cosa dedicatevi alle puntarelle, che dovranno
avere il tempo di arricciarsi – come
già detto, io preferisco di gran lunga prenderle intere e lavorarle
personalmente - ricavandone le punte,
e tenendo da parte le foglie verdi, che poi userete per la parte liquida.
Tagliate ciascuna punta i quattro o più parti, a seconda
della loro dimensione, mettendole poi ammollo in acqua molto fredda,
lasciandocele per almeno quattro d'ore, in modo che abbiano il tempo di
arricciarsi, dandovi quello che potete vedere nella foto che segue.
Trascorso il tempo necessario, le puntarelle saranno
oramai ben arricciate, quindi scolatele dalla loro acqua e asciugatele con
cura, meglio se usando l'apposita centrifuga, poi avvolgetele in un panno, in
modo che rimangano ben fresche e croccanti.
Tanto che le punte sono in ammollo, preparate le
puntarelle liquide, eliminando per prima cosa, dalle foglie verdi messe da
parte, quelle eventualmente rovinate.
Prendete poi una ciotola bella grande e riempitela con
acqua freddissima, magari aggiungendo anche del ghiaccio o, se non l'avete,
mettendo la ciotola con l'acqua nel frigorifero.
Portate a bollore abbondante acqua, salandola solo
leggermente, dato che poi ci sarà anche la colatura di alici a dare sapidità, e
quando il bollore è raggiunto, tuffateci le foglie delle puntarelle, facendole
cuocere per circa cinque minuti.
Quando le foglie sono cotte, tirate fuori dal frigo la
ciotola con l'acqua ghiacciata e, usando un mestolo bucato, travasatecele, in
modo da fermarne la cottura e mantenerne il loro bel colore verde brillante,
poi scolatele e strizzatele leggermente, per eliminare l’eccesso di acqua.
Mettete le foglie nel bicchiere del frullatore,
tradizionale o a immersione,
insieme a mezzo mestolo scarso della loro acqua di cottura, che avrete prima
fatto freddare - se usaste l’acqua quando è ancora calda, vanifichereste l’aver
fatto freddare le verdure - a un cucchiaio di olio extravergine di oliva, uno
di aceto di vino bianco e uno di colatura di alici, facendo poi andare il
frullatore alla massima velocità, lavorando con cura in modo da eliminare
qualsiasi residuo solido.
Assaggiate e valutate il giusto equilibrio degli
ingredienti, in particolare di aceto e colatura di alici, correggendo nel caso
fosse necessario, regolando per ultimo di sale.
Date un’ultima frullata, tenendo presente che la densità
della crema dovrà essere piuttosto ridotta e, se così non fosse, aggiungete
ancora un poco di acqua di cottura e frullate nuovamente.
Valutate infine se setacciare la crema usando un colino
a maglie fitte, cosa che non dovrebbe essere necessaria, se avete
lavorato bene con il frullatore.
Condite le punte delle puntarelle, usando giusto un
cucchiaio di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale, considerando che
la componente acida, data dall’aceto, è già presente nella loro parte liquida.
Per ultimo la mozzarella di bufala, tagliando a metà
ciascun bocconcino - se avete preso un taglio più grande, allora ricavata da
esso dei cubetti di circa due centimetri e mezzo di lato - lasciando poi le
metà di mozzarella, per cinque minuti, su qualche foglio di carta da cucina, in
modo che l’eccesso di siero, che rovinerebbe l’impiattamento, possa essere
eliminato.
Mettete ora la mozzarella sul tagliere, con la parte
tagliata rivolta in alto, e poi, usando il caramellizzatore, bruciatene la
parte superiore, senza però indugiare troppo con la fiamma, fermandovi non
appena la bruciatura sarà evidente,
dato che se insistereste troppo, la mozzarella comincerebbe a perdere la sua
consistenza.
Bene, tutti gli elementi sono pronti e potete procedere
con l’impiattamento, mettendo per prima cosa mezzo mestolo di puntarelle
liquide sul fondo di ciascun piatto, disponendo poi la mozzarella di bufala, le
punte delle puntarelle e i pezzi di pane guttiau.
Very nice article.
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