Chi
mi segue sa che i risotti non sono il mio forte, principalmente perché non mi
piacciono particolarmente - lo so, nessuno è perfetto - anche se ogni tanto li
preparo, soprattutto quando mi vengono chiaramente richiesti da moglie, figlia
e figlio.
Questa
volta sono partito dalla zucca, che in questi mesi raggiunge il suo splendore,
in particolare quella mantovana, che a mio parere è quella con il sapore più
intenso e particolare, ridotta in crema dopo averla cotta in casseruola
solamente con olio extravergine, sale e pepe.
Con
gli scarti della zucca, principalmente semi e filamenti interni, ho preparato
il brodo usato poi per portare a cottura il risotto, mentre un poco di zucca
l’ho tagliata a dadini e fatta essiccare in forno, aggiungendola poi al
risotto, in modo da averla in due consistenze differenti.
Le
castagne, poi, le ho lessate in modo classico e aggiunte all’incirca a metà
cottura del riso, in modo che avessero il tempo di armonizzarsi con esso.
Per
quanto riguarda il riso, tostatura a
secco, senza quindi l’utilizzo di grassi, e mantecatura con burro freddo -
normalmente preferisco usare l’olio extravergine, ma la presenza del formaggio
mi ha fatto propendere per il burro - Fiocco della
Tuscia e parmigiano, per una cremosità piuttosto decisa.
Infine,
al momento di servire, un filo di olio aromatizzato al rosmarino, preparato
lasciando quest’ultimo in infusione nell’olio extravergine e portando il tutto
a 60° per tre ore, in modo da agevolare il trasferimento di profumi.
Ingredienti
(per 4 persone)
Per
il risotto
- Tre etti e venti di riso carnaroli
- Due etti di Fiocco della Tuscia
- Dieci cucchiai di crema di zucca (vedi dopo)
- Brodo di zucca (vedi dopo)
- Un etto e mezzo di castagne
- Due cucchiai di parmigiano reggiano
- Venticinque grammi di burro
Per
la crema di zucca
- Mezza zucca mantovana
- Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
- Mezzo bicchiere d’acqua
- Sale marino grosso
- Pepe nero
Per
la zucca essiccata
- Un quarto di zucca mantovana
- Sale marino
Per
il brodo di zucca
- Gli scarti della zucca mantovana
- Due litri d’acqua
- Sale marino grosso
Per
l’olio al rosmarino
- Otto piccoli rametti di rosmarino
- Due spicchi d’aglio (opzionali)
- Un etto e mezzo di olio extravergine di oliva
Per
prima cosa, volendo anche qualche giorno prima, preparate l’olio al rosmarino,
che si manterrà tranquillamente per settimane e che, quindi, potrete poi usare
anche per altre preparazioni.
Prendete
un barattolo a chiusura ermetica, metteteci i rametti di rosmarino e, se vi
piace un gusto più pungente, anche i due spicchi d’aglio, con la buccia e
leggermente schiacciati.
Aggiungete
l’olio extravergine, avendo cura che questo copra completamente il rosmarino,
quindi chiudete con il tappo e procedete con l’infusione, che come vi dicevo io
ho fatto per tre ore a 60°.
A
tale proposito, potete procedere in modo differenti: se lo avete, usate un Roner,
scaldando l’acqua e immergendoci il barattolino, in modo che ne rimanga fuori
solo il tappo; usate il forno elettrico, impostando la temperatura a 60° e
mettendoci il barattolino; scaldate abbondante acqua in una pentola, sul fuoco,
fino a 60°, spegnete la fiamma, immergete il barattolino, coprite con il
coperchio e, ogni mezz’ora, accendete brevemente la fiamma, in modo che, in
media, la temperatura dell’acqua sia sempre nell’intorno dei 60°.
Dopo
l’olio, o parallelamente a esso, dedicatevi alle
castagne, alle quali farete una leggera incisione sul guscio - mi raccomando,
non profonda, solo per inciderne la buccia - e poi metterete in una pentola,
coperte da abbondante acqua fredda.
Portate la pentola sul fuoco, con il
coperchio, e da quando l'acqua prenderà il bollore, calcolate circa
quarantacinque minuti di cottura, quindi spegnete la fiamma e lasciate le
castagne ad intiepidirsi nella loro acqua, dalla quale le prenderete una ad una
per sbucciarle e romperle grossolanamente in pezzi, eliminando anche la
pellicina che si trova al loro interno.
Tenete presente cha alla fine
dovreste ritrovarvi con circa un etto di castagne pulite.
Nel caso decideste di fare la zuppa
fuori stagione, o più semplicemente se siete pigri, allora potrete usare le
castagne secche o, cosa ancora migliore, prenderle già lessate, considerando
che oramai si trovano abbastanza facilmente, confezionate in atmosfera
protettiva e, devo dire, veramente molto buone. Costano un po’ di più, ma vi
fanno risparmiare tempo e fatica.
Quale che sia la scelta fatta,
raccogliete i pezzi di castagna in una ciotolina, copritela con la pellicola
trasparente e metteteli da parte.
Ora la zucca, che pulirete
eliminandone i semi e i filamenti interni, raccogliendoli in una pentola,
insieme alla cipolla, aggiungendo i due litri d’acqua e portandola sul fuoco,
con il coperchio e a fiamma bassa.
Fate
andare il brodo per un’ora e mezza, salando solo alla fine, dopo che il liquido
sarà in parte evaporato, in modo da non avere una salinità giusta all’inizio,
ma eccessiva alla fine, tenendo presente che, se la salatura è giusta, non sarà
poi necessario aggiungere altro sale durante la cottura del riso, bastando
appunto quello del brodo.
Quando
il brodo è pronto, filtratelo e tenetelo da parte, in una casseruola,
ricordando che poi dovrà essere a bollore leggero quando lo userete per la
cottura del riso.
Parallelamente
al brodo, preparate anche i cubetti di zucca essiccati, tagliando il quarto di
zucca in cubetti di poco più di mezzo centimetro di lato, che poi metterete in
una teglia, sulla quale avrete prima messo un foglio di carta da forno,
salandoli leggermente in superficie.
Infornate
il tutto a 80°, fino a quando i cubetti non si saranno raggrinziti, cosa che
richiederà circa un’ora, quindi toglieteli dal forno e fateli freddare.
Ora
la crema di zucca, prendendone la metà indicata e tagliandone la polpa in pezzi
irregolari, senza curarvi troppo della loro dimensione, dato che il taglio
serve solo per ridurre il suo tempo di cottura.
Prendete
una casseruola, metteteci quattro cucchiai di olio extravergine, mezzo bicchiere
carso d’acqua e la zucca, quindi salate leggermente e portate il tutto sul
fuoco.
Coprite
con il coperchio e fate cuocere, a fiamma minima, fino a quando la zucca sarà
ben morbida - ci vorranno circa venti minuti - avendo cura di mantenere una
certa quantità di fondo di cottura, che vi consentirà di dare la giusta densità
della crema.
Quando
la zucca è pronta, spegnete la fiamma, fatela intiepidire, aggiungete una
generosa macinata di pepe nero e poi, usando il frullatore tradizionale o
quello a immersione,
fate andare alla massima velocità, in modo da ridurla in crema, usando il fondo
di cottura per regolarne la densità, che dovrà essere abbastanza elevata. In
ogni caso, non preoccupatevi più di tanto, visto che poi la crema andrà
aggiunta al riso, per cui la sua densità è importante, ma non più di tanto.
Assaggiate
un’ultima volta, nel caso regolate di sale e pepe, secondo i vostri gusti,
quindi tenete da parte, ricordando che la crema, quando aggiunta al riso, dovrà
essere calda, in modo da non far crollare la temperatura di cottura del risotto.
Per
ultimo, prima di procedere alla cottura del risotto, preparate il Fiocco della
Tuscia, eliminandone la buccia esterna - è buonissima, ovviamente, ma essendo
più tenace, non si scioglierebbe ben nel risotto - e tagliandolo a pezzi
irregolari, in modo che sia poi più facile lo scioglimento.
Bene,
tutti gli ingredienti sono pronti e potete ora procedere con la preparazione
del risotto, per prima cosa riportando a bollore leggero il brodo di zucca, in
modo che sia alla giusta temperatura per la cottura del riso.
Prendete
poi la casseruola dove cuocerete il riso e portatela sul fuoco, a fiamma media
e, quando la casseruola sarà calda, ma non bollente, unite il riso e fatelo tostare per qualche minuto - la
tostatura è completa quando i chicchi sono diventati quasi trasparenti -
girando continuamente in modo che tutti i chicchi sentano il calore.
Cominciate
poi ad aggiungere il brodo, inizialmente in quantità maggiore e poi sempre più
misurata, in modo da non correre il rischio di trovarvi con il riso cotto e una
quantità eccessiva di liquido.
Ricordatevi
che il riso, durante la cottura, deve essere girato il meno possibile, per
evitare di traumatizzarne i singoli
chicchi, cosa che aumenterebbe il rilascio di amido.
Quando
valutate che manchino circa otto minuti alla fine della cottura - il carnaroli
normalmente richiede un tempo di cottura tra i diciotto e i venti minuti -
unite al riso la crema di zucca e le castagne, mescolando quel tanto che basta
a incorporarle.
Continuate
la cottura e, quando manca giusto un minuto, unite i cubetti di zucca essiccata
e il Fiocco della Tuscia, mescolando per bene fino a quando questo non si sarà
del tutto sciolto.
Terminata
la cottura del risotto, spegnete e aggiungete il burro, preso direttamente dal
frigorifero, e il parmigiano, mescolando energicamente - qui è importante il
rilascio dell’amido, in modo da ottenere la giusta cremosità - fino a quando burro
e parmigiano non si saranno sciolti, amalgamandosi perfettamente con il risotto
e dandovi al contempo una bella e cremosa mantecatura.
Fate
risposare per trenta secondi, con il coperchio, quindi impiattate, distribuendo
sul risotto l’olio al rosmarino - consideratene un paio di cucchiaini a
porzione - e portando rapidamente in tavola.
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